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Autore: Darlene_    16/05/2020    11 recensioni
STORIA INTERATTIVA ISCRIZIONI APERTE
Nessuno esce vivo dall'arena.
James lo sa bene, perchè nonostante sia sopravvissuto ai giochi è costretto, ogni anno, a guidare due ragazzi verso la morte certa, perchè non c'è nulla che possa far vacillare il sistema... O forse sì? Alla vigilia dei 25 Hunger Games qualcosa spinge il giovane mentore a rompere le regole e giocare una guerra che mieterà più vittime di quante immagina.
Il Presidente Snow vacilla, temendo che il suo oscuro segreto venga finalmente svelato.
Ci sarà un vincitore?
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Presidente Snow, Tributi di Fanfiction Interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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I due volti di Panem



Le radici del male




Prologo




 
 
Pyramus osservava i suoi concittadini illuminati dalla fioca luce dei generatori. Molti di essi avevano ancora i volti sporchi di fuliggine e gli occhi di chi aveva visto troppo. Si dirigevano verso gli anfratti in cui i soccorritori avevano allestito dei giacigli improvvisati, troppo spauriti per protestare. Non tutti erano riusciti a raggiungere il rifugio prima che le bombe della capitale distruggessero il distretto, perciò ogni tanto si udivano i gemiti di chi aveva perso un figlio, una moglie o un amico.
Il sindaco camminava tra loro, tendendo una mano, sussurrando qualche parola di conforto, ma sapeva che ci sarebbero voluti anni per richiudere le ferite causate da un’unica notte di orrore. Una bambina dal cappotto troppo grande e una bambola di pezza stretta tra le braccia gli venne incontro, il viso sporco e i capelli arruffati, gli occhi rossi per il pianto e le guance su cui le lacrime si erano mischiate alla cenere formando dei solchi scuri. Pyramus  le si inginocchiò davanti, regalandole un sorriso.
“Ciao, come ti chiami?”
La piccola spostò il peso da un piede all’altro,  troppo spaventata per rispondere. Posò le labbra sulla fronte della bambola, stringendola ancor più forte, usandola quasi come scudo protettivo, incerta se quell’uomo costituisse una minaccia.
“Sai chi sono, vero?” In quanto sindaco del 13 tutti  lo conoscevano ed infatti lei annuì. “Se non vuoi dirmi il tuo nome ti capisco, ma forse la tua amica” accennò con il capo al pupazzo “vuole presentarsi.”
A quel punto lei rispose timidamente: “Mi chiamo Alma e lei è Amal.”
Pyramus rammentò che si trattava della figlia del fornaio, il signor Coin che tutte le mattine preparava dei panini al burro che la sua domestica Marianne andava a comprare all’alba per serviglieli a colazione.
“Dove sono i tuoi genitori?”
Alma cominciò a singhiozzare e il sindaco la strinse tra le braccia, sussurrandole di non preoccuparsi, perché si sarebbe occupato lui di lei.  
 
Fuori dal bunker sotterraneo albeggiava e il sole cominciava ad estendere i suoi  primi pallidi raggi primaverili su Panem. Dal distretto 13 si levava ancora il fumo, intossicando i pochi animali sopravvissuti. Al di sotto del terreno, una nuova vita stava per nascere, fatta di ombre e luci artificiali, di piante create in laboratorio e regole ferree, ma gli abitanti esultavano: fieri di essere finalmente liberi.

 
​​- o - 
 
 
“Il 13 non è più un nostro problema.” Disse il Presidente lisciando la barba corvina. Quella riunione era durata più del previsto e non vedeva l’ora di potersi finalmente congedare. Sua moglie aveva partorito da qualche giorno e lui, invece di dedicarsi alla compagna e al neonato, era stato costretto a presenziare ad una serie infinita di assemblee e consigli per discutere sulla miglior strategia per contrastare la rivolta. Il distretto 13 era stato sin dal primo momento il vero nemico: dotato di armi nucleari e chissà quali altri mezzi rappresentava un pericolo per la capitale ed era stato necessario un compromesso, ma quella stessa notte gli hovercraft avevano raso al suolo ogni costruzione del 13, lasciando ai superstiti poche probabilità di sopravvivere.
“I distretti sostentano Capitol City con le loro materie prime e non sarà possibile estinguerli tutti, perciò è necessario adottare una tattica che permetta non solo di sedare la rivolta, ma di fare in modo che non possano nuovamente sollevare il capo. Sapete come riuscirci?” Gli piaceva giocare con i suoi sottoposti, stimolandoli per cercare la soluzione migliore ad un problema: amava vederli danzare davanti a lui, gli occhi chiusi nello sforzo di pensare. Non molti avevano le capacità intellettuali per guidare un Paese, ma gli erano fedeli e in un momento di crisi la lealtà era indispensabile.
Dopo una lunga riflessione, Iulius chiese la parola. “Credo sia necessario costringerli a donare un tributo a Capitol City, qualcosa che rammenti loro che non sono altro che pedoni  sulla scacchiera.” Si era alzato in piedi per richiamare l’attenzione di tutti, ma dopo lo slancio iniziale si lisciò il panciotto e si rimise a sedere, temendo di aver peccato di superbia.
Il volto di Romolus Snow si distese, mentre annuiva soddisfatto. Quel Crane era il più giovane tra i suoi collaboratori, ma era perspicace e lui amava le persone che riuscivano a sorprenderlo.
“Cosa proponi, Iulius? Quale dovrebbe essere il tributo da pagare?”
L’uomo si schiarì la voce, consapevole che le parole che avrebbe pronunciato sarebbero state determinanti per la sua carriera. “Dobbiamo immaginare di essere disperati, con poco cibo e ancor meno ricchezze, come accade nei distretti più poveri. Se temessimo di dover perdere quel poco che abbiamo cercheremmo di salvare ciò che per noi è più prezioso.”
Qualcuno affermò che si sarebbe trattato di una fotografia, un gioiello o un oggetto significativo; solo il Presidente, forse per la sua recente paternità, comprese che si trattava dei figli.
“Prendiamo i loro bambini, ricordiamo a tutti che il loro destino è nelle nostre mani e potremmo sterminarli, se solo volessimo.” Qualcuno sussultò, ma la maggior parte di quegli uomini attese la reazione di Snow prima di mostrare una qualsiasi emozione.
“La trovo un’idea brillante, Iulius, davvero geniale.” Si lisciò nuovamente la barba, impaziente di poter svelare la sua idea, eppure reticente a parlare per tener desta l’attenzione del suo pubblico. “Potremmo prendere dei ragazzini e impiccarli sulla piazza, ma questo porterebbe ancora più odio. Noi invece dobbiamo mantenere il pugno di ferro lasciando ai distretti uno spiraglio di luce: la speranza che almeno uno dei tributi si salvi.”
Tutti i presenti assunsero espressioni stupite, tranne Crane, che con un sorriso espose la sua idea.
“Mandiamo questi giovani a combattere, lasciamo che si affrontino, permettendo ad uno solo di vincere.”
Romolus era sempre più soddisfatto di quello che ben presto sarebbe diventato il suo pupillo. “Questo evento così straziante per i distretti, sarà invece un momento di intrattenimento per gli abitanti di Capitol City, che potranno godere di questo spettacolo senza dover temere per la sorte dei loro figli. Rendiamo l’offerta dei tributi un gioco, in cui ognuno può tifare per il proprio eroe!”
 
Fu così che in un’afosa nottata di maggio nacquero gli Hunger Games, che per molti decenni a venire avrebbero tenuto con il fiato sospeso l’intera nazione.




Ciao a tutti!
Chi sono io? Beh, sono Darlene e tanti anni fa scrivevo quasi esclusivamente in questo fandom.
Non so se ci sia ancora qualche lettore dell'epoca, ma allora scrissi una trilogia di ff interattive. Mi piaceva molto, ma successivamente ho deciso di cancellarle perchè non rispecchiavano più il mio stile, eppure quei personaggi non hanno mai smesso di affascinarmi, così come la loro storia, perciò ho deciso di riprendere in mano quel progetto e riportarlo in vita. Nel corso degli anni il mio modo di scrivere è maturato insieme a me e adesso credo di essere un'autrice migliore. 
Questa storia avrà la stessa trama generale di allora, ma non aspettatevi che ci somigli: userò altri tributi, aggiungerò altri personaggi e spero di riuscire di nuovo a tenervi con il fiato sospeso. Ovviamente chi è entrato a far parte di questo fandom negli ultimi anni seguirà una storia mai letta, per gli altri, beh, spero che vi vada ancora di partecipare e, perchè no, di sorprendervi ancora. 
Passiamo alle cose serie!
Ci sono 24 tributi che non aspettano altro che essere prenotati. Ognuno ne può adottare massimo due, specificando il sesso e  il distretto nel momento della prenotazione. Dalla mia risposta avrete tempo tre giorni per consegnarmi la scheda. La scheda deve essere completamene compilata. Potete creare qualsiasi personaggio, ma l'originalità è gradita. 
I tributi devono essere in linea con la storia originale, quindi devono provenire tutti da Panem e avere un'eà compresa tra i 12 e i 18 anni.
Il distretto 12 non ha tributi volontari (è specificato nei libri).
Spero di aver detto tutto, se avete altre domande, chiedete!

Se non sono cambiate le regole, l'amministrazione non ammette che si usi la recensione solo per prenotare un tributo, perciò, per evitare discussioni con i "grandi capi" sareste pregati di dire anche due parole sul capitolo :)

Piccola precisazione: sarà la prima edizione della memoria, i tributi vengono votati dagli abitanti del loro distretto

Scheda tributo

Distretto: 
Nome: 
Cognome: 
Età: 
Volontario?
Se sì perchè?
Se no perchè lo hanno votato? 
Prestavolto: (solo persone vere)
Fisico: altezza, segni particolari, ecc (ciò che non si vede dal prestavolto)
Carattere: 
Storia: 
Famiglia: 
Fidanzato?
Orientamento sessuale: 
Altro: 

Schede dettagliate mi permetteranno di caratterizzare al meglio il vostro tributo


Tributi da prenotare

Distretto 3
femmina 
maschio

Distretto 5
maschio

Distretto 6
maschio

Distretto 8
maschio

Distretto 9
femmina

Distretto 10
femmina 
maschio

Distretto 11
maschio

Distretto 12
femmina 
maschio


 
  
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