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Autore: Nope1233    16/05/2020    1 recensioni
Cosa porta un essere umano a perdersi nei meandri della propria mente?
Può l'unica persona al mondo di cui ti fidi toccare il fondo senza che tu abbia modo di salvarlo?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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ISAAC's POV

 

Riuscimmo giusto in tempo a recuperare i nostri pochi oggetti all'interno della stalla pochi minuti prima che giungesse la seconda pattuglia di polizia. Eravamo intenti a risalire una collina poco lontana quando vedemmo i lampeggianti delle auto accostare a pochi metri dal nostro precedente rifugio e sentii T/N tirare un sospiro di sollievo dopo essersi fermata ad osservare la scena.

"Muovi il culo." dissi stizzito. "Non perdiamo tempo."

"Certo, scusami." sorrise la ragazza.

Mi chiedevo come potesse essere così di buon umore dopo quello che era appena successo, ma scelsi di tornare su quei pensieri in un secondo momento.

Nonostante la grande luna sulle nostre teste, riuscimmo a sfuggire agli occhi della polizia e camminammo per tutta la notte per cercare di allontanarci il più possibile. Dopo alcune ore, voltai lo sguardo in direzione di T/N e notai quanto fosse stanca quando la vidi intenta a sforzarsi di mantenere gli occhi aperti ed un passo regolare, mentre io percepivo chiaramente ancora tutta l'adrenalina dovuta all'omicidio dei poliziotti.

"Troviamo un posto per riposare." dissi fermando il mio passo e voltandomi verso la ragazza alle mie spalle.

"N-No..." mormorò sbadigliando. "Posso continuare."

"Scordatelo. Vieni con me."

Pochi metri più avanti, trovammo un anfratto tra alcune rocce che avrebbe potuto ripararci da occhi indiscreti per qualche ora grazie ai cespugli che ne nascondevano l'accesso e, dopo aver posato gli zaini a terra, tirai fuori unicamente la coperta e il telo di plastica. Nonostante le lamentele di T/N, sistemai il giaciglio improvvisato e mi sedetti facendo poi cenno alla ragazza di avvicinarsi.

"Per queste poche ore andrà più che bene. Io non dormirò, tu pensa a riposare." dissi.

"M-Ma Isaac..."

"Fai come dico. Non posso pensare di trascinare in giro il tuo culo stanco per tutta la notte. Prima ti riposi e prima riprendiamo a camminare." sbuffai posando la schiena alla roccia.

La ragazza mi osservò con occhi dubbiosi per qualche secondo per poi prendere posto davanti a me. Tirò su la coperta per coprirsi il più possibile ed io tesi una mano nella sua direzione.

"Vieni qui. Fa un freddo assurdo e se ti ammali è un casino."

"Va bene..."

T/N fece quanto le avevo ordinato e si posizionò tra le mie gambe per poi posare la guancia sul mio petto. Senza che potessi controllarlo, il mio cuore accelerò all'istante, e deglutii a vuoto cercando di calmarmi. Il corpo della ragazza era ghiacciato, ma dopo pochi secondi, finalmente riuscimmo nell'intento di scaldarsi a vicenda. Infatti T/N si addormentò immediatamente tra le mie braccia mentre il suo respiro scaldava sempre di più il mio petto. Afferrai la coperta e la posizionai meglio sulle spalle di T/N in modo che potesse scaldarsi al meglio.

Le emozioni che mi ero riservato di provare quando lei sarebbe stata al sicuro, mi colpirono come un fulmine a ciel sereno. Ormai quello che provavo ogni volta che la guardavo sorridere era diventato talmente ingestibile da innervosirmi non poco ed era un qualcosa a cui avevo cercato di dare un nome molto tempo prima, un qualcosa a cui avevo iniziato a pensare ogni qual volta che la osservavo dormire tra le mie braccia durante quelle lunghe notti invernali. Sembrava talmente vulnerabile da darmi una forza che non credevo di possedere, desideroso di proteggerla da quel mondo tremendo che tanto odiavo, esattamente come aveva fatto lei con me. In più, quando poche ore prima ero stato ad un passo da ucciderla, qualcosa dentro di me mi aveva bloccato spegnendo la rabbia che mi aveva causato la scoperta della sua bugia.

Lei non era solo la mia ancora di salvezza, ma soprattutto l'unica persona al mondo che per me aveva diritto di vivere. Tutto il resto del pianeta poteva volatilizzarsi nel nulla e non mi sarebbe importato, ma senza di lei, ero certo che avrei finito per perdermi definitivamente. Ero ormai giunto alla bellissima e tremenda consapevolezza che quella strana cosa chiamata amore aveva colpito anche me e, nonostante il mio corpo sapesse esattamente cosa fare quando osservavo le sue labbra socchiuse mentre T/N dormiva serena contro il mio petto, la mia mente era persa chissà dove alla ricerca di un buon motivo per lasciarmi trascinare da quelle nuove e scomode sensazioni.

Speravo, in un modo o nell'altro, di trovare la risposta.

 

 

T/N's  POV

 

"T/N?"

Aprii gli occhi osservandomi intorno e, una volta alzato lo sguardo ed incrociato quello di Isaac, ripresi contatto con la realtà. Il mio naso era completamente gelato, ma grazie al calore del ragazzo, non stavo soffrendo più di tanto il freddo.

"Sono passate due ore. È meglio muoversi." disse il ragazzo.

"Va bene." sorrisi, nonostante il sonno ancora incastrato negli occhi.

Riprendemmo il nostro vagare mentre una grande luna spiccava ancora sulle nostre teste. Probabilmente in contesti normali l'avrei ammirata completamente persa nella forte luce che emanava, ma non in quel momento. Quella stessa e bellissima luce ci rivelava facilmente agli occhi dei nostri inseguitori e se ci avessero trovati, non osavo immaginare quello che sarebbe potuto accadere. In lontananza si udiva il suono di sirene indistinte e questo preoccupò entrambi dato che accelerammo immediatamente il passo. Evitammo completamente le strade e fummo costretti a farci largo tra la fitta boscaglia incolta di rovi e arbusti sempreverdi che ci trovammo davanti.

Durante le lunghe ore che seguirono, nessuno dei due disse una parola anche per poter prestare attenzione ai suoni e a ciò che ci circondava. Il sole stava iniziando a sorgere quando, in lontananza, scorgemmo un piccolo paesino con giusto un paio di lampioni ad illuminarne la strada principale; dovevamo assolutamente trovare un buon posto in cui nasconderci.

Superato il paesino, camminammo per un altra mezz'ora in mezzo alla boscaglia prima di riuscire a sentire il suono dello scorrere di un torrente. Avevamo finito le scorte d'acqua qualche ora prima ed eravamo entrambi assetati per la lunga camminata. Seguimmo quell'invitante suono fino a giungere al piccolo fiume dopo aver superato una serie di rovi alti poco meno di un metro: fortunatamente avevamo addosso abiti invernali e superammo l'ostacolo senza problemi.

Scendemmo fino a riva e raccogliemmo immediatamente dell'acqua all'interno delle nostre bottiglie in previsione di farla bollire il prima possibile. Ne approfittai anche per sciacquarmi la faccia dato l'intorpidimento del mio corpo e della mia mente dovuto alla mancanza di sonno e, quando alzai la testa verso il sole nascente per cercare di scaldarmi con i primi raggi, notai, dall'altro lato della riva nascosta tra gli alberi, una piccola finestra che dall'usura incisa sulle sue tapparelle, mi fece intuire che si potesse trattare di una casa abbandonata.

"Isaac, guarda là." dissi indicando la mia nuova scoperta. "Potrebbe esserci una casa disabitata." 

"Andiamo a controllare, allora. Ho un sonno assurdo."

"Concordo. Muoviamoci!" risi iniziando a guadare il fiume con un grande sorriso sulle labbra. 

Probabilmente da lì a poco avremmo riposato sul serio e, dopo tutto quello che avevamo passato, ce lo meritavamo davvero.

 

   
 
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