Fumetti/Cartoni americani > Transformers
Segui la storia  |       
Autore: _Cthylla_    16/05/2020    2 recensioni
[Sequel della fanfic del 2013 “The Specter Bros’”]
Dopo la battaglia che ha portato alla distruzione dell’Omega Lock, molte persone in entrambe gli schieramenti si sentono perse o hanno perso qualcosa -o, ancora, qualcuno.
Il ritorno di vecchie conoscenze più o meno inaspettate sarà destinato a peggiorare ulteriormente la situazione o porterà qualcosa di buono?
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Autobot, Decepticon, DJD/Decepticon Justice Division, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Specter Bros'- la serie'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
10
(Il fanatismo, le martellate e il piano Bernie)
 




 
 




 
 
 


 
«Soundwave. Hai novità?»
 
Vedendo Soundwave presentarsi da lui, Megatron pensò che potesse essere venuto a sapere qualcosa riguardo il massacro di Starscream, degli Autobot, delle condizioni fisiche di Spectra e la sua posizione; tutto si aspettava insomma -nonostante certe mezze idee che gli erano sovvenute in precedenza- meno che di vedere l’immagine della Peaceful Tiranny  proiettata da Soundwave grazie a un ologramma.
 
«Deduco che vogliano comunicare qualcosa?...»
 
Soundwave scosse la testa. «Per ora no ma immagino che presto lo faranno e dovremo preparare la Nemesis per l’attracco. Sono stati rilevati dai radar e sono in avvicinamento».
 
Le spesse sopracciglia metalliche di Megatron si sollevarono impercettibilmente. «La Decepticon Justice Division dunque è sulla Terra».
 
«Affermativo» annuì il tecnico.
 
«Affermativo» ripeté il signore dei Decepticon «Già».
 
A tali parole poco entusiaste fece seguito un lungo sospiro da parte di Megatron, che si trattenne a stento dal passarsi una mano sul volto segnato dal tempo e dalle battaglie.
 
«Forse i fori sul viso di Starscream non erano dovuti all’acido» commentò Soundwave.
 
«Direi di no. In ogni caso mi sembra ancora strano: diedi a Tarn e i suoi l’ordine di rimuovere Starscream dalla Lista, loro hanno sicuramente obbedito e tra i molti difetti del nostro Air Commander c’è anche una certa codardia che difficilmente l’avrebbe portato a provocarli» disse Megatron «Inoltre è strano che non si siano presentati qui subito».
 
«In un certo senso è meglio così... e non lo dico solo perché ritengo che Starscream meritasse quello e altro».
 
«Immagino che tu lo dica anche perché sai bene quanto, tra l’avere a che fare con quel fanatico che io stesso ho creato e una serie di colpi in zona inguine dati con un martello a razzi, preferirei la seconda opzione. Di gran lunga» aggiunse l’ex gladiatore «Aver deciso di togliere un Glitch dalla sua miseria, potenziarlo, metterlo a capo di un gruppo di inquisitori e lasciare che arrivassero a certi livelli solo perché mi faceva comodo avere gente simile pronta a scattare al mio comando è una delle cose che mi rimprovero di più insieme al mio contributo alla distruzione di Cybertron. Ad ogni modo, visto che ormai lui e la sua squadra si trovano qui tanto vale sfruttare la cosa: eccettuato Optimus, che solo a me spetta affrontare nella battaglia finale, mandare la DJD a caccia e togliersi di torno il resto degli Autobot sarebbe un’ottima cosa. Loro e Specter, soprattutto» aggiunse poi «E di questo mi assumo la piena responsabilità, così che Spectra non ti possa rimproverare questa volta. Hai poi saputo qualcosa da lei riguardo Starscream?»
 
«Non sono stato ricontattato» rispose Soundwave, in maniera quanto più possibile inespressiva «Ora però sto pensando: Starscream era in giro, se la nostra teoria era corretta c’era anche lei, e poi hanno incontrato quelli-»
 
«Non credo sappiano che Dreadwing ha “disertato”, inoltre non avrebbero avuto alcuna ragione di uccidere Spectra, Tarn ha un suo codice. In ogni caso darò ordini precisi a riguardo, tanto per essere sicuri che-» il segnale di una comunicazione in entrata nel sistema della Nemesis lo fece sospirare «… di già?»
 
«Di già. Accetto la chiamata».
 
 
Lord Megatron, qui è la Decepticon Justice Division, ci stiamo avvicinando alla vostra posizione. Richiediamo il permesso per l’attracco.
 
 
«Salve, Tarn! Sono lieto della presenza della tua squadra sul pianeta, oserei dire che abbiate avuto un tempismo assolutamente perfetto. Permesso per l’attracco accordato, vi aspetto tutti quanti sul ponte della Nemesis!»
 
Conoscendo benissimo tempi e modalità, Soundwave chiuse la comunicazione. «Anche dopo tutti questi eoni insieme continuo a stupirmi della tua capacità di sembrare entusiasta e soddisfatto».
 
«A volte è essenziale» replicò Megatron «Forse farebbe comodo anche a te».
 
Pensando che magari Megatron non aveva tutti i torti, Soundwave lo seguì sul ponte della Nemesis.

La prima cosa che notò una volta giunto sul posto fu che l’incrociatore della Decepticon Justice Division sembrava alquanto malridotto nonostante fossero state tentate delle riparazioni cosmetiche, cosa che lo indusse a chiedersi cosa potesse essere successo, mentre la seconda cosa che notò fu che tutti i membri della squadra oltre a essere perfettamente in salute erano anche tirati a lucido; nulla di sorprendente se si considerava il livello di fanatismo che li aveva portati a inginocchiarsi tutti e sei -la minicon con un po’meno fretta e convinzione, aveva notato.
 
«Lord Megatron, le porgo i più sentiti omaggi a nome di tutta la squadra» disse Tarn.
 
«E io li accetto. Vi trovo tutti bene… nonostante il viaggio turbolento» disse Lord Megatron «Darò disposizioni perché la Peaceful Tiranny venga riparata. Rialzatevi pure».
 
Il gruppo di inquisitori Decepticon eseguì l’ordine. Dopo ciò, Tarn fece un cenno a Helex. «Grazie, signore. Oltre agli omaggi verbali portiamo anche dei doni. Poco tempo fa è stata trasmessa su molte linee una comunicazione nella quale Lei manifestava il desiderio di vedersi portare una testa di Autobot…»
 
Soundwave aveva presente quella comunicazione, trasmessa in giro per colpa di Knockout e della sua imbranataggine. Sapere che era stata captata anche dalla DJD era sorprendente.
 
«Quindi ci siamo permessi di agire di conseguenza» continuò Tarn, mentre Helex tirava fuori dalla sua camera di fusione spenta la testa di Wheeljack e l’alteratore di fase.
 
Soundwave ringraziò il cielo sia di portare ancora il visore adesso che Spectra non era con lui, sia la capacità di Megatron di non scomporsi dinanzi a certe scene. Il tecnico però era piuttosto sicuro che Megatron stesse rimpiangendo i tempi in cui il dono più gettonato da parte degli ospiti erano le piante tecnorganiche, rigorosamente in vaso per non mettere in difficoltà gli ospiti su dove appoggiarle.
 
«La testa dell’Autobot Wheeljack e nientemeno che l’alteratore di fase, una reliquia alla quale non mi era mai riuscito di mettere mano... che dire, ottimo lavoro, noto con piacere che siete sempre efficienti» disse Megatron, prendendo in mano entrambi i doni «E infatti la caccia ad Autobot ed ex Autobot è precisamente il compito che intendo affidarvi».
 
«Eseguiremo il compito al massimo delle nostra capacità, signore, come facciamo sempre» fu la replica immediata di Tarn.
 
«Prima di questo però voglio scambiare due parole con te» aggiunse Megatron, indicando l’ingresso della Nemesis con un cenno del capo.
 
Tarn ovviamente non se lo fece ripetere due volte e sia lui, sia Megatron, sia Soundwave stesso rientrarono nella Nemesis, diretti verso la sala dov’erano custodite le reliquie.
Tarn non parve dare considerazione al tecnico, però questo non era nulla di inaspettato dato il ruolo di quest’ultimo: occhi e orecchie rigorosamente silenziose. In quel frangente come in tantissimi altri prima di allora, a Soundwave la cosa andava benissimo.
 
«Andrò subito al punto, Tarn: Starscream, attualmente secondo in comando, è stato trovato in condizioni critiche» esordì Megatron, molto serio in volto «Inizialmente ho avuto dei dubbi riguardo chi l’avesse ridotto in quello stato ma ora, sapendo che siete qui, non ne ho più. Quel che voglio sapere è il perché, avendo io ordinato di toglierlo dalla Lista».
 
«Mentirei se dicessi che non immaginavo di ricevere una domanda simile» disse Tarn, dopo una breve esitazione «Quindi tengo a precisare due cose con la massima onestà: la prima è che siamo stati attenti a far sì che i danni fisici non fossero permanenti, la seconda è che i Suoi ordini, Lord Megatron, sono l’unico motivo per cui ci siamo limitati così tanto quando quella "persona" ha cercato di forzare alla connessione un membro della nostra squadra».
 
Megatron, stupito, sollevò le sopracciglia. Tra le cose che si sarebbe aspettato di sentire, Starscream che tentava di violentare un membro della DJD -la minicon, forse?- era qualcosa di totalmente assente.  «Questo è… spiacevole» disse «È evidente che la punizione subita di recente per un episodio analogo non fosse stata abbastanza».
 
«Di sicuro adesso ha imparato».
 
Per qualche istante Megatron vide un lampo di rabbia mista a qualcos’altro nello sguardo vermiglio di Tarn, ma lo imputò a quel che aveva appena saputo e che gli suonava piuttosto assurdo e, una volta giunti alla sala delle reliquie e messi a posto alternatore e testa di Wheeljack -che si ripromise di far sparire appena Tarn avesse lasciato la Terra: da ex gladiatore e Decepticon non lo impressionavano le teste ma preferiva altri complementi d'arredamento- tornò a rivolgersi a lui.
 
«Spero che la prioniana non ne sia rimasta troppo scossa ,anche se da quel che so di lei dovrebbe avere un carattere piuttosto forte».
 
«La prioniana?... No, Lord Megatron, per fortuna a Nickel non è successo niente del genere. Parlo di un membro della mia squadra che è stato disperso per molto tempo e che, come speravo, abbiamo incontrato di nuovo qui sulla Terra. Credo che abbia avuto modo di conoscerla: il suo nome è Spectra, più precisamente Spectra Specter».
 
Tarn sembrava piuttosto “preso” dalla faccenda, al punto di non rendersi conto che l’atmosfera nella stanza si era raggelata di botto.
 
«La conobbi che non era ancora un’adulta» continuò «Stette con noi per un certo lasso di tempo, poi il fratello riuscì a rapirla. Inizialmente non lo riconoscemmo ma ci riuscii io in seguito grazie a un particolare. Da allora non abbiamo più avuto sue notizie… fino a ieri. È successo in circostanze spiacevoli, essendo stata costretta a difendersi da Starscream» aggiunse, senza riuscire o volere nascondere una nota di odio nel tono di voce «E purtroppo il nostro incontro è stato interrotto da quello che Starscream ha definito “disertore”, ma farò sì che in breve tempo torni finalmente a casa, nella-»
 
«Nella Nemesis» lo interruppe Soundwave, gelido «È questa casa sua, perché Spectra è mia moglie».
 
Tarn rimase in silenzio per qualche secondo, rendendo difficile capire cose gli stesse passando per il processore di preciso ma facile intuire che, qualsiasi cosa fosse, non era certo edificante.
 
«Capisco» disse poi, con lo stesso gelo usato dall’ex gladiatore «E Spectra ne è al corrente?»
 
«Soundwave, ho appena ricevuto una comunicazione da Shockwave» s’intromise Megatron, abbassando la mano che precedentemente aveva portato al comm-link «Raggiungilo nel suo laboratorio. Andrei personalmente ma devo aggiornare il qui presente Tarn, in vista della missione che gli ho affidato».
 
“Basta che non inizino a litigare tra loro. Ci mancava solo questa! Quella ragazza ha un talento tutto suo per finire in mezzo a certe cose” pensò Megatron, osservando Soundwave fissare brevemente Tarn e poi, per fortuna, avere il buonsenso di andarsene senza aggiungere altro.
 
«Direi che quanto hai detto, Tarn, mi eviti parte delle istruzioni che volevo darti» riprese il signore dei Decepticon «Dreadwing ha abbandonato la Nemesis ma non la Causa, quindi per ora non merita né la Lista né di essere un altro Starscream. Credo di essere stato chiaro».
 
«Sissignore» rispose l’altro Decepticon, pronto e in tono del tutto neutro.
 
Una brevissima riflessione di Megatron lo indusse a prendere una decisione: fare a Spectra, quella ragazza che non l’aveva biasimato e gli aveva detto che “non era cattivo” un ultimo regalo, così da potersi poi distaccare completamente e senza alcuna remora da ogni questione che la riguardasse, focalizzandosi solo sul lavoro e lasciando davvero che il destino di Spectra fosse nelle mani di Spectra stessa.
 
«A breve ti aggiornerò su tutti i fatti di questo ultimo mese e mezzo, ma prima di questo voglio che tu tenga bene a mente una cosa: io conosco la storia personale di Spectra e la ritengo innocente» disse, pensando al modo in cui la giovane femme era stata utilizzata dal fratello. Per com’era fatta sarebbe stata capace di parlarne a Tarn se mai l’avesse incontrato ancora, quindi forse era meglio che lo facesse lui per primo. «La mia volontà, indipendentemente da dove lei deciderà di stare, è che si senta tranquilla e al sicuro». 
 
«“Da dove lei”-»
 
«Il che ci porta a uno dei bersagli della tua caccia, Tarn» continuò Megatron «Prima tu e la tua squadra vi libererete di Spectrus Specter, meglio sarà. Non posso evitare di ammettere che lui da solo si è rivelato una spina nel fianco e, nonostante in via teorica abbia solo Ultra Magnus come alleato, fatti recenti mi portano a credere tutt’altro: nessuno dei due ha le capacità di portare a termine un attacco al sistema come quello che abbiamo subito da poco».
 
«In questo credo di poterla aiutare, Lord Megatron» replicò Tarn, tornato a essere concentrato sul da farsi «Se la mia astronave è ridotta nelle condizioni che ha visto è dovuto proprio a un attacco al sistema, e il colpevole è un prioniano di nome Bustin. Non sono molte le persone che potrebbero riuscire a penetrare le difese messe in campo da Kaon, se qualcuno è riuscito a fare altrettanto con quelle di Soundwave è facile che si tratti dello stesso soggetto».
 
«È molto probabile che tu abbia ragione. Quest’informazione è utile, almeno adesso sappiamo chi è il nemico e con chi lavora. Tsk… solo Specter poteva tirare fuori dal nulla un prioniano come alleato» borbottò l’ex gladiatore «E il fatto che si parli di prioniani mi porta a chiederti se, ora che ce n’è in ballo un altro, ritieni ancora affidabile quella che hai nella tua squadra. Sono l’ultima femme e l’ultimo mech di quella razza».
 
«Ripongo in Nickel la completa fiducia che ripongo in tutti gli altri membri della mia squadra, nessuno escluso» ribatté Tarn con la massima sicurezza.
 
Aveva parlato con Nickel la sera prima, esattamente come si era ripromesso, appena la minicon li aveva raggiunti nell’astronave. Era stata una conversazione che avrebbe evitato volentieri di fare, non gli faceva mai piacere rimproverare la propria squadra -avrebbe preferito che non ce ne fosse mai bisogno- e tantomeno rimproverare lei, anche se Nickel di suo non risparmiava mai prediche a nessuno e altri, meno maturi, avrebbero approfittato dell’occasione per renderle pan per focaccia.
Nickel aveva avuto bisogno di un intero cubo di energon extra forte, che lui aveva avuto la lungimiranza di preparare, per riuscire a iniziare il racconto in maniera coerente. Il perché era diventato chiaro poco dopo che lei gli aveva comunicato la sua scoperta di non essere la sola prioniana rimasta in vita.
 
 
“Quando ho visto Bustin sugli schermi non riuscivo a crederci. Diciamo pure che non volevo crederci, perché lui doveva essere morto e io l’avevo visto… no, avevo creduto di averlo visto… recentemente. Nell'ultimo ostacolo della strega. All’inizio ho temuto che essere riusciti ad andare via dallo Scorpionokor fosse stata tutta un’illusione, che fossimo ancora intrappolati e che di lì a poco sarebbe ricominciato tutto il delirio”.
 
 
Uno stato d’animo che aveva spiegato in modo perfetto quel che Tarn aveva visto nei filmati di sicurezza. Ciò non toglieva che Nickel avesse agito in modo incauto -in seguito lo aveva ammesso lei stessa- ma lui non aveva faticato a comprenderla, riuscendo a mettersi nei suoi panni e a immaginare che si sarebbe sentito nello stesso modo: prima che la mano di Spectra raggiungesse la sua aveva avuto a sua volta qualche dubbio su quanto il tutto fosse reale -oltretutto per ragioni simili a quelle di Nickel- nonostante lui, contrariamente al suo medico di bordo con Bustin, avesse previsto e sperato di poterla incontrare.
 
Dopo aver detto questo, Nickel non aveva esitato ad additare l’altro minicon come il colpevole dell’attacco alla Peaceful Tiranny, nonché di essere stato a conoscenza dell’attacco a Prion ed essersene andato proprio per questo poco prima, lasciandoli morire tutti quanti. Riguardo la prima accusa non c’erano dubbi mentre per la seconda, estremamente grave, era un po’diverso trattandosi più che altro di una supposizione basata sulle tempistiche. Tarn però non si sentiva di considerarla infondata a prescindere, neppure dopo aver tirato fuori di bocca a Nickel che quel tizio era stato il suo fidanzato… e gli era sembrata convinta quando aveva detto di volerlo morto.
 
“Destino che, se lavora con Specter e ha attaccato una struttura nella quale era presente Lord Megatron in persona oltre alla Peaceful Tiranny, merita senz’altro” pensò.
 
«Se la pensi così allora va bene. Credo che tu sappia quel che fai» disse Megatron «E ora procediamo all’aggiornamento. Credo che ci vorrà un po’…»
 
Nel frattempo Soundwave, mai andato nel laboratorio di Shockwave avendo capito perfettamente che quella di Megatron era stata una scusa per impedire un possibile scontro, stava rimuginando su quanto sarebbe stato bello poter rinchiudere Tarn nella shadowzone e lasciare lì a marcire lui, il suo fanatismo e le sue “pretese” su Spectra.
 
La faccenda rischiava di diventare ancora più complicata di quanto già fosse, a meno che Megatron avesse detto chiaro e tondo a quel pazzo che doveva dimenticarsene… cosa della quale Soundwave iniziava a dubitare: dopo quell’ultima novità, Megatron avrebbe potuto iniziare a pensare che lei fosse diventata una fonte di distrazione eccessiva e/o di troppi imprevisti, supportandola nel caso avesse deciso di andarsene portandosi appresso tutto quel che la riguardava.
Soundwave sapeva che Megatron apprezzava Spectra come persona, ma sapeva anche che per lui la fazione veniva prima di ogni cosa: era così prima dell’arrivo di Spectra, era così adesso e le cose non sarebbero cambiate neanche in futuro. Se lui fosse riuscito a riprendersi Spectra e continuare col proprio lavoro, bene, in caso contrario il fallimento nella prima cosa non avrebbe dovuto influenzare la seconda.
 
“Se le avessi mandato adesso il messaggio di ieri, l’avrei ‘ringraziata’ per essersi ricordata di dirmi di aver conosciuto quella banda di mostri. Non mi aveva detto di essere una Specter, cosa che ho capito dopo aver sentito la sua storia, non mi aveva detto dei ‘due ceffoni’, e anche questo passi perché considerando cos’ha riprovato a fare quell’essere inutile” alias Starscream “È tutto sommato un bene che non fosse troppo risaputo, ma almeno un accenno al fatto che conoscesse quei pazzi furiosi sarebbe stato dovuto!… anche se tutto potevamo immaginare meno che sarebbero venuti qui”.
 
Pensare alla DJD fece sì che il suo processore iniziasse ad attingere dalla parte peggiore dei suoi più profondi istinti e desiderare che anche Dreadwing finisse come Starscream, solo in modo più definitivo. In fin dei conti non era un disertore oltre che un ladro di compagne altrui? C’erano dei motivi perché finisse nella Lista, incluso forse l’essersi fatto un nemico quando aveva fatto l’unica cosa utile in quei venti giorni e aveva interrotto la reunion tra Spectra e quell’assassino svitato.
 
Fantasie poco gentili -e che avrebbero allontanato Spectra ancora di più se ne fosse stata a conoscenza- ma d’altra parte si trattava di un mech che dopo eoni da solo aveva trovato l’amore quasi per miracolo e non era mai riuscito a goderselo se non per poche ore, prima che il cosmo intero nella persona di Spectrus, Dreadwing e ora forse anche la DJD ricominciasse a mettersi in mezzo.
 
“Ecco, la sola cosa buona della loro presenza è che ora Specter avrà più di qualche problema. Saperlo terminato sarebbe stato già un grande passo in avanti” pensò.
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
«Fammi capire bene: tu sapevi da tempo che nella DJD c’è una minicon e non me l’hai detto?»
 
Nonostante Bustin avesse parlato a Spectrus dell’attacco alla Peaceful Tiranny -conseguente al suo incontro abbastanza sfortunato- appena era rientrato nella Jackhammer, quell’ultimo fatto riguardante Nickel era saltato fuori solo in quel momento, per la precisione mentre il minicon si dedicava ad accordare il banjo con la previsione di suonare al povero Smokescreen, sedato e legato nello sgabuzzino, “The Whole Being Dead Thing” per l’ennesima volta.
 
«Primo: l’ho vista solo una volta, è stato parecchio tempo fa e col tipo di armatura che aveva addosso non ero nemmeno troppo sicuro che fosse davvero una nana femmina. Senza offesa» disse Spectrus, comodamente sistemato sul sedile del pilota nonostante al momento non pilotasse affatto «Secondo: per quel che ne sapevo poteva anche essere un minibot comune, prima di parlare con te non sapevo neanche che minicon e minibot fossero due razze diverse, e già questo basterebbe. Terzo: in ogni caso, le probabilità che di tutte le nane che potevano essere sopravvissute potesse esserci riuscita proprio la tua erano poche, talmente poche da rendere questo un colpo di sfortuna assurdo. Infine, citando "qualcuno"tu non me l’avevi chiesto!»
 
Dopo un infinitesimale attimo in cui Bustin manifestò una certa sorpresa per il finale, l’espressione sul suo visore divenne pensierosa. «Già. Un punto per te».
 
«Comunque sia potremmo usare la cosa a nostro vantaggio. Se tu riuscissi a convincerla a non volerti morto potresti avere vita più facile, e di riflesso anche io» disse Spectrus «Un’infiltrata nella DJD farebbe molto comodo, non ti pare? La prossima volta che le parlerai, dai allo shock nel rivederla la colpa del tuo comportamento di ieri sera, cerca di mostrarti molto pentito, salvale la vita un paio di volte se si presenta l’occasione o se la creiamo, fingi di avere ancora dei sentimenti per lei, anche due o tre connessioni ci stanno bene, e quando sarà il momento di filarsela scompari di nuovo dalla sua esistenza. L’hai fatto una volta, rifarlo non dovrebbe essere un problema».
 
Il prioniano scosse la testa. «Inutile provare, non ci cascherebbe mai. Te l’ho detto che è una tipetta testarda».
 
«Peccato».
 
«E se anche avessi avuto una possibilità di riuscita non l’avrei fatto lo stesso, non a lei» aggiunse Bustin.
 
«Tutta questa propensione a essere un galantuomo non l’avevo notata finora» replicò Spectrus «L’importante è che, qualunque cosa tu faccia o non faccia, suddetta propensione non ci sia d’intralcio».
 
«Ti sembro così scemo da intralciarmi da solo? Adesso che sanno di me ho sicuramente una taglia addosso anche io. Spedire la DJD contro una montagna non è servito a molto» e lo sapeva perché, anche se in quel momento non si trovava più nel sistema, durante la notte aveva potuto notare sul datapad che la Peaceful  Tiranny si era riaccesa «Dunque forse a quest’ora sono già nella Nemesis e noi due siamo diventati ufficialmente un bersaglio degli abitanti di Tarnlandia. Sai cosa? Mi chiedo perché Megatron non li abbia fatti venire qui fin dall’inizio, se sono tanto forti sarebbe stata una scelta logica».
 
«Mi verrebbe da dire che il problema sia proprio quello, più robogalli nello stesso pollaio non possono andare d’accordo» disse il mech «C’è sempre il rischio che uno sottragga il potere a quello che lo ha attualmente. Però… in effetti questo non potrebbe succedere con quei fanatici, se Megatron non fosse sicuro di questo se ne sarebbe già liberato in qualche modo. Potresti aver sollevato una questione interessante, nano, perché di motivi per cui lui non avesse già Tarnlandia intorno me ne vengono in mente solo un paio: il primo» sollevò un dito «È che avendoli troppo vicini potrebbero vedere che non segue abbastanza bene la dottrina Decepticon, con ciò che comporterebbe, ma non mi pare il caso. Il secondo» sollevò un altro dito «È che Tarnlandia stia sul cazzo anche a lui che l’ha creata, il che sarebbe normalissimo. Se esistessero prove di quest’ultima cosa potremmo sganciarle come una bomba, Megatron farebbe ciao, i Decepticon si disgregherebbero e, con un po’di fortuna, lo schizzato numero uno di Tarnlandia si ammazzerebbe da solo proprio per aver scoperto che il suo unico vero dio gli avrebbe sputato addosso volentieri: un sogno. A essere onesto mi chiedo come sia possibile che una persona con la forza e le abilità che possiede-»
 
«Frollo. Chiamiamolo Frollo, quello del Gobbo di Notre Dame della Disney, ruolo e fanatismo sono più o meno quelli
. "Tarn cheee dai vizi il cosmo voleva ripuliiiiir"...».
 
«"E vedeva il male in ogni cosa!... tranne che in lui". andata. Dicevo, mi chiedo come sia possibile che uno con la forza e le abilità che, purtroppo devo ammetterlo, Frollo possiede, dovrebbe mettersi a venerare qualcun altro».
 
Pizzicando le corde del banjo Bustin capì di essere riuscito ad accordarlo in modo decente, dunque smise e sollevò lo sguardo su Spectrus. «Essendo stato oggetto di culto anche fino a una decina di giorni fa ti posso dire che la risposta è un insieme di quattro cose: disperazione, solitudine, vuoto e poi gratitudine. Nessuna persona che non sia sola, vuota e disperata finirebbe in mezzo a certe cose. L’oggetto di culto diventa tutto ciò a cui può aggrapparsi… e una persona arrivata tanto in basso è così grata di avere un “qualcosa” a dare un senso alla sua vita da non poter fare altro che venerarlo. Immagino che tutto questo ti suoni assurdo perché non è roba da te, ma è così».
 
«Confermo, mi suona assurdo, ma immagino che l’emissario di Xibalba elommim o come si chiamava quel culto in cui eri finito invischiato in Messico possa saperne di più».
 
«Si dice “elohim”, Specter» lo corresse Bustin, per poi schiarirsi la voce e iniziare a suonare «“Hey folks-”»
 
«Preferirei che mi spaccassi quel coso in testa piuttosto che sentirti cantare “The Whole Being Dead Thing” un’altra volta!» esclamò Spectrus.
 
«Come vuoi» annuì il minicon, del tutto tranquillo.
 
L’azione con cui sbatté il banjo in testa al cybertroniano, frantumando così lo strumento in migliaia di schegge, fu talmente fulminea che il rumore giunse quasi prima del colpo stesso.
 
«MA CHE CA-»
 
Bustin fece spallucce. «Sei tu che me l’hai chiesto! E comunque stavo scaldando la scatola vocale, non stavo cantando la canzone a t- Specter, tu sai che quel Funko Pop di Dumbo gold costa oltre duemilacinquecento dollari e ce ne sono poco più di venti in tutto il mondo?»
 
«Ah davvero? Allora sarebbe proprio un peccato se lo lanciassi fuori dall’astronave» ribatté Spectrus, prontissimo a liberarsi del Funko con relativa scatola.
 
«Ho già rotto il mio banjo per colpa tua, buttare via un Funko raro non è necessario! Soprattutto considerando che Optimus Prime sta cercando di contattarci. Che faccio, accetto la chiamata?»
 
«Alla buonora. Aspettavo un contatto da quando mi avevi detto che Darkmount era stata buttata giù» disse Specter, rimettendo a posto il Funko.
 
«Ora che c’è Tarnlandia in giro dovrai cambiare i piani. Prima volevi usare il mio pubblico» alias Smokescreen «Come una specie di assicurazione e usare Ultra Magnus con la sua nave per fare più danni possibili prima che Prime gli facesse capire di essere dalla parte sbagliata, se ci fosse riuscito prima che uno dei due fosse terminato. Adesso invece?»
 
«Adesso bisogna creare le condizioni perché muoia, o comunque venga danneggiata, più gente possibile nel minor tempo possibile. L’obiettivo principale è sempre questo e, mentre tu facevi il messicano con la tua ex fidanzata, io ho avuto un paio d’idee. Smokescreen è diventato un discorso a parte ma di quello mi sono già occupato. Accetta la chiamata e resta fuori campo, non credo che loro sappiano ancora di te».
 
«Sono già fuori campo».
 
«Benissimo».
 
Gli Autobot rimasti ancora in vita dopo tutti i fatti dell’ultimo periodo -eccetto Ratchet- comparvero sullo schermo principale della Jackhammer, tutti con espressioni che definire poco allegre era un eufemismo. Dietro di loro si vedeva una foresta, segno che stavano intelligentemente chiamando da un ambiente aperto che di sicuro non era la loro base attuale.
 
 
Spe-
 
 
«Noto che hai fatto buon uso della Forgia, Prime, diventare un po’più alto e un po’più volante aveva sicuramente più importanza rispetto a riparare qualcosa che poteva salvare il pianeta e che tu stesso, poco più di venti giorni fa, hai distrutto. Poi mi domandano perché non ti ho mai veramente visto come il mio capo. E comunque buongiorno anche a te».
 
 
Non l’hai mai visto veramente come tuo superiore perché non sei mai stato un vero Autobot e perché sei talmente preso da te stesso che non sarai mai in grado di riconosc-
 
 
«Buongiorno anche a te, Arcee. Sei sempre abile a dare risposte alle domande che nessuno ha posto, peccato che anche questa sia un’ulteriore dimostrazione della tua inutilità in qualsiasi cosa al di fuori della cuccetta. A tal proposito, Prime, se hai chiamato per chiedere consigli a riguardo sono tutt’orecchi. Si chiama solidarietà tra mech, sbaglio? Un consiglio te lo do subito: attento alla sfiga che porta. Io l’ho scampata, ma Tailgate e Cliffjumper-»
 
 
Quando ti metto le mani addosso ti strappo la Scintilla e te la faccio ingoiare, TESTA DI-
 
Non fare il suo gioco – disse Optimus, cercando di mantenere la calma nonostante i suoi sensori ottici fossero pieni di furia a stento contenuta e posando una mano su una spalla della femme Autobot – Specter, voglio che lasci andare immediatamente Smokescreen.
 
 
«"Immediatamente"? Significherebbe lanciarlo giù dall’astronave, ma se vuoi così per me va benissimo».
 
 
Sai benissimo che non è quello che intendo. Questo non è un gioco, non c’è niente di divertente.
 
 
«Come vuoi. Assodato che ovviamente non intendo lasciar andare Smokescreen e che non riesci a rintracciare la mia posizione, perché in caso contrario staremmo parlando più da vicino, mi chiedo cosa tu possa mai volere da me. Faccio notare che in tutto questo ho sentito una richiesta fatta pur sapendo già in partenza che avresti ricevuto un no, ma nemmeno un “voglio vedere come sta il mio soldato”» disse, come soppesando la cosa «Fossi in voi che gli state attorno mi farei due domande, siete ancora in tempo per lasciar andare il peso morto e passare dalla parte giusta».
 
 
Con che coraggio cerchi ancora di gettare fango su Optimus Prime e farci passare dalla tua parte dopo che anche Wheeljack è rinsavito abbastanza da mandarti all’Inferno?! – sbottò Bulkhead – Facci vedere come sta Smokescreen, lascialo andare e forse ti demolirò solo metà corpo!
 
 
«Metà corpo! Come quello che la Decepticon Justice Division, della cui presenza sapevate già a giudicare dalla mancanza di reazioni, ha triturato a Wheeljack prima di smembrarlo e appiccicarlo contro una montagna come se fosse un poster o un monumento all’incoerenza assoluta. Se fosse rimasto con me non si sarebbe trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Immagino che mentre Tarn gli strappava il T-Cog abbia rimpianto di non essere stato col sottoscritto e ben lontano da lì».
 
 
Stai mentendo, è solo una delle tue sporche bugie! – ringhiò il demolitore, con aria scioccata, arrabbiata e terribilmente preoccupata, rifiutandosi di credere che potesse essere vero.
 
 
«Effettivamente hai ragione! Wheeljack sta benissimo, sta saltellando nel deserto come una capretta felice e sta cercando disperatamente il suo migliore amico per riunirsi alla vostra squadra dopo un commovente abbraccio di gruppo, qualche lacrimuccia e dondolamento di mignoli intrecciati canticchiando “accidenti al diavoletto che ci ha fatto litigar”. No, Bulkhead: il tuo amichetto è morto» rincarò la dose Spectrus «E lo ha fatto tra atroci sofferenze, dovresti conoscere i soggetti. In un certo senso è un peccato, era incoerente ma abbastanza sveglio da riconoscere che vi state facendo “guidare” da qualcuno che invece non dovrebbe guidare nemmeno un triciclo, pace all’anima sua».
 
Dopo ciò Optimus fu costretto a dire a Bumblebee di portare via Bulkhead, che aveva iniziato a urlare insultare a ripetizione contro uno Spectrus al quale tutto quel teatrino, molto probabilmente, faceva solo piacere. In video rimasero dunque solo Optimus e Arcee.
 
 
Non so come tu sia potuto peggiorare ulteriormente nell’ultimo periodo, eppure ci sei riuscito. Spectrus Specter, sei diventato peggiore del peggiore tra i Decepticon – disse Optimus Prime – E non resterai impunito per quello che stai facendo. Ora fammi parlare con Smokescreen!
 
 
«Credo che quello che volevi dire fosse “Dammi le coordinate del cadavere, così che possa dare una degna sepoltura a chi mi ha portato la Forgia e ha fatto sì che io fossi qui”. Oggi non ne azzecchi una, Optimus! D’accordo, visto che “insisti così tanto” vado a prendere il ragazzino. Non aspettarti chissà quali chiacchiere, la sua scatola vocale non glielo permette al momento».
 
Spectrus si alzò e andò in direzione dello sgabuzzino senza aspettare risposta. Quando aprì la porta vide che c’era Bustin vicino a Smokescreen -seduto contro il muro- ma non ci fece troppo caso.
 
«I tuoi amici, dopo un paio di imbeccate, hanno chiesto come stai. Quindi ora farai una comparsata in video» annunciò Spectrus rivolto alla ex guardia d’elite «E mi raccomando, sorridi e annuisci».
 
«Non credo che possa farlo al momento» disse Bustin.
 
«Motivo?»
 
Il minicon diede una spintarella a Smokescreen, che scivolò verso destra e poi cadde di faccia, inerte come un sacco di cubetti di energon.
 
«Ah» commentò Specter «Eppure la dose di sedativo non doveva essere mortale».
 
«Infatti è ancora vivo, solo che anche prenderlo a schiaffi non serve per farlo riprendere».
 
«Il taser?»
 
Bustin scosse la testa. «Nemmeno. Dubito che si sveglierà prima di domani o dopodomani, il che è un problema dato che sembra morto e invece dovresti mostrare a Optimus che è vivo e, nei limiti del possibile, in salute».
 
«In caso contrario non avrà problemi ad attaccare subito la Jackammer a piena potenza quando ce lo troveremo davanti. Lo so» disse Spectrus.
 
Dopo una brevissima riflessione, si scambiarono un’occhiata indicandosi a vicenda.
 
«Piano Bernie!» esclamarono in perfetta sincronia.
 
«Io lo tiro su muovendolo e muovendomi come se si stesse divincolando, tu appiccicati dietro a lui per tenergli dritta la testa e muoverla, e già che ci sei mugugna un po’. Ho detto a Prime della scatola vocale rotta, non si aspetta che il “morto” parli» disse Spectrus, tirando su Smokescreen.
 
Bustin volò in posizione e mosse la testa di Smokescreen facendola ondeggiare come se il povero disgraziato stesse ascoltando della musica. «E tu “Weekend con il morto” non volevi guardarlo nemmeno! Invece serviva, visto?»
 
Spectrus non gli rispose, tornando invece davanti allo schermo mentre fingeva che Smokescreen gli stesse cercando di rendergli arduo trattenerlo. «È inutile che ti agiti, non riusciresti a liberarti neanche in un milione di anni».
 
 
Smokescreen! – esclamò Optimus – Riesci a sentirmi?!
 
 
«M-mmmh!» rispose Bustin, facendo annuire Smokescreen.
 
«Sta’ fermo, ti ho già detto che agitarti è inutile! Ragazzino testardo» disse Spectrus, stringendo la presa sull’Autobot «Mi costringerai a darti un sedativo, se continui».
 
 
– Non ci provare neanche! Ti libereremo, Smokescreen, ti salveremo, te lo prometto! – tornò a farsi sentire Arcee – Cerca di resistere!
 
Bustin fece sollevare la testa di Smokescreen verso lo schermo in quella che doveva sembrare una manifestazione di speranza. «M-mmh-mh!»
 
«Avete avuto tempo a sufficienza per salutarvi, direi che basta così» concluse Spectrus.
 
 
Solo per ora. Il tempo di localizzarti e ci riprenderemo non solo Smokescreen, ma anche Ultra Magnus – affermò Optimus – Non credo affatto che sia dalla tua parte e sappia cos’hai fatto. Capirà presto che l’hai ingannato e a quel punto sarai da solo contro tutti. Non sarà piacevole, e anche così non servirà a ripagare neanche la metà dei danni che hai causato.
 
 
«Che non sono all’altezza dell’aver condannato un pianeta a restare morto, per ora in quanto a danni riesci perfino a superarmi. A presto, Prime… e mi raccomando, ricordati i riti antisfiga pre e post connessione!»
 
Interruppe la chiamata prima che l’insulto di Arcee lo raggiungesse del tutto e, fatto ciò, mise a terra Smokescreen.
 
Bustin abbandonò la sua posizione e si mise a svolazzare intorno a Spectrus. «Perché gli hai dato tanto sedativo ieri sera?»
 
«Ti spiegherò più tardi. Ora dobbiamo metterci a pensare a un terreno di cui poter usare a nostro vantaggio la conformazione quando permetteremo agli Autobot di trovare i segnali della Iron Will, con ciò che seguirà, e ai Decepticon di arrivare lì di conseguenza. Te l’avevo detto di aver avuto un paio di idee».
 
«Dunque era di questo che parlavi prima».
 
«Prima o poi incontri e scontri ci sarebbero stati in ogni caso, è meglio essere noi a decidere quando, piuttosto che farseli sbattere in faccia. Rimettiamo a posto Bernie, va’».
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Bernie Lomax è il morto del film “Weekend con il morto” (titolo originale: “Weekend at Bernie’s”). Per farvela molto breve: i protagonisti del film, temendo di finire nei guai, sono un po’ “costretti” a trascinarsi dietro il morto e cercare di muoverlo come se fosse vivo (o almeno provare a farlo). Come film è surreale ma lo consiglio :’D
 
 
Grazie a chi ha letto fin qui e/o mi ha fatto sapere cosa pensava del tutto :) alla prossima,
 
_Cthylla_
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Transformers / Vai alla pagina dell'autore: _Cthylla_