Quiver
{ To the
precious Eleonora, tanti aguri.
}
Taekook // Slice of Life // Canonverse
1, He’s sleeping next to me
Taehyung stringe
gli occhi, ricacciando indietro l’ennesimo sbadiglio. Le mani sono intrecciate
attorno alla vita sottile di Jungkook, il lento
respirare che segnala un sonno profondo e fa sorridere il giovane. Jungkook diviene tranquillo in sua presenza, pare quasi
dimenticarsi dell’intero mondo esterno e lasciarsi andare completamente,
abbassando le difese e la propria guardia.
Talvolta, Taehyung si sente la sua guardia personale, ed il pensiero
di essere pronto a proteggerlo da ogni cosa o persona è forte nella mente – lo
è sin da quando Jungkook gli si è presentato, la mano
tesa dinanzi a sé, gli occhi ancora troppo grandi per il volto giovane.
Le dita di Taehyung scivolano appena sotto la larga felpa nera che il
ragazzo sdraiato al suo fianco indossa, accarezzando il filo di addominali sotto
i polpastrelli. Jungkook si muove appena, assumendo
una posizione fetale e portando le ginocchia al petto, un mugugno indistinto
che abbandona le sue labbra rosse schiuse.
«Hyung?»
La voce è arrochita dal sonno, Taehyung la sente come
una vibrazione contro l’anima, ed affonda il proprio viso tra i capelli neri e
leggermente arricciati dell’altro. Profuma di shampoo fresco, profuma di
qualcosa che Taehyung conosce a memoria, perché è
l’odore al quale la sua vita è più legata. «Cosa stai - ?»
La domanda muore appena,
strangolata in gola, quando le labbra di Taehyung si
scontrano con il collo nudo ed esposto. È piacevole come ancora, dopo anni, Jungkook tremi appena sotto a quel tocco ormai divenuto
routine – è piacevole vederlo ancora tremare, ogni qualvolta Taehyung gli sussurri all’orecchio.
«Volevo solo la tua
attenzione,» risponde Taehyung, un sorriso appena
accennato che incurva le sue labbra piene. Jungkook è
lento nel rotolare su se stesso, fino a fronteggiare
l’altro, le sopracciglia inarcate.
«La mia attenzione è sempre
su di te.»
Il sorriso di Taehyung si allarga, il cellulare che vibra al fianco del
letto con un milione di notifiche dimenticato, quando insorge e cozza la
propria bocca contro quella di Jungkook.
«Lo so,» sussurra, chiudendo
a propria volta gli occhi.
2, Park Bogum or me?
Nessuno lo avrebbe mai detto
vedendo il solito sguardo gentile sul volto di Jungkook,
l’animo più puro che i Bangtan potessero vantare –
nessuno avrebbe mai detto che il famoso Golden Maknae
potesse soffrire di una così grave forma di gelosia nei confronti di qualcuno.
Non invidia per qualcosa che
ancora non aveva ottenuto, forse nemmeno una totale forma di possessività.
Semplicemente, Jeon Jungkook
non amava affatto che Kim Taehyung – il suo
Kim Taehyung – passasse così tante ore in compagnia
di Park Bogum.
Dopotutto, chi diavolo
potrebbe mai essere Park Bogum? Un amico, certo,
tuttavia anche Jimin era un amico e in quelle ultime
settimane, sin dall’inizio dello shooting del drama
per il quale Taehyung è stato scelto, quest’ultimo
sembrava essersi completamente volatilizzato dal dormitorio.
Forse la causa della domanda
scappata dalla bocca di Jungkook sono
i numerosi «Oggi non posso», «Tornerò tardi», «I ragazzi mi hanno invitato a
bere qualcosa fuori, non aspettatemi», o forse il maknae
è banalmente una persona terribilmente gelosa, l’idea che Taehyung
potesse allontanarsi completamente da lui un tarlo della mente che rosicava in
continuazione.
Taehyung è
di fronte a lui, ora, un ghigno che arriccia la sua bocca e gli occhi
leggermente sgranati. I suoi capelli sono di un morbido castano che gli dona
terribilmente – ma cosa non dona a Taehyung, pensa
scioccamente Jungkook.
«Jungkookie,»
la voce di Taehyung lo attrae come un’ape attirata
dal miele, e Jungkook sgrana appena gli occhi. Tiene
le braccia conserte ed un broncio sul viso, forse non ha davvero abbandonato i
suoi quattordici anni, quando l’idea che Taehyung
potesse dormire con un altro dei membri lo infastidiva con la forza di un
pugno. «Davvero credi possa preferire Bogummie a te?»
Jungkook
sbuffa, Bogummie.
La risata che Taehyung libera è armoniosa, Jungkook
passerebbe ore ad ascoltarla, tuttavia il fatto che sia lui a divertirlo forse
un po’ lo infastidisce – o forse, è felice di vederlo ridere in sua presenza,
il suo cuore è piuttosto fragile quando si tratta di Taehyung.
«Jungkookie
è gelooooso,» Taehyung
si avvicina a lui, sino a sedersi a cavalcioni sulle sue cosce, obbligando Jungkook a districare le braccia. Le grandi mani dell’altro
si poggiano sul suo petto, aperte, quasi Taehyung
volesse toccare il più possibile di lui. «Non hai nulla di cui essere geloso!»
«Lo so, ma – » Un bacio appena schioccato sulla sua guancia lo fa
arrossire, le mani di Jungkook si muovono
indistintamente fino a posarsi sulla vita di Taehyung,
stringendola. Forse è davvero terribilmente possessivo, sì.
«Lo sai?»
Il tono della voce di Taehyung è colmo di risata, Jungkook
ama quel suono come un dannato.
«Lo so,» annuisce appena, «ma
– »
Il bacio che viene
schioccato, questa volta, è contro la sua bocca. E non è immediato il ritiro di
Taehyung, il quale inclina appena la testa, schiudendo
le labbra ed approfondendolo. Jungkook si perde in
quel sapore che gli è terribilmente mancato, lasciando che la mano in
precedenza sul fianco risalga, fino ad afferrare in una presa salda il collo di
Taehyung.
Lo costringe a premere
contro il proprio petto, il bacio iniziato come qualcosa di innocente ora lo fa
tremare, il calore che si espande sulla pelle di entrambi.
«Niente ma, Jeon Jungkook,» sussurra Taehyung, prima di baciarlo ancora e ancora.
3, Tan-ah!
Jungkook
sprofonda nel divano morbido, lasciando sfuggire un sospiro di sollievo. I
muscoli tesi delle spalle sono doloranti, i piedi nudi che avrebbero bisogno di
una vasca di ghiaccio per trovare sollievo dopo le ore di allenamento. Quel comeback sembra colpirli tutti con più durezza, eppure il
desiderio di dare sempre di più urla dentro l’intero gruppo come un’eco
sorda.
Il suono di zampette che
graffiano il pavimento attira la sua attenzione e Jungkook
abbassa lo sguardo. La figura minuta – ormai non più come un tempo – di Yeontan lo osserva, il capo appena inclinato e la lingua a
penzoloni.
Jungkook
sorride, piegandosi nonostante le proteste della propria schiena, ed afferrando
il cane tra le proprie mani, poggiandoselo contro il petto.
«Il tuo padroncino sta
facendo una doccia,» sussurra, nonostante nessuno sia presente
nell’appartamento. E nessuno potrebbe realmente giudicarlo, poiché tutti ad un
certo punto della propria vita hanno avuto una conversazione con Yeontan. «Stai buono con me ad aspettarlo, nh?»
Le dita di Jungkook affondano nel pelo morbido e scuro dell’animale,
cullandolo appena. Non percepisce nemmeno le palpebre farsi pesanti ed il sonno
ghermirlo, sino a quando il rumore di uno scatto fotografico lo sveglia di
soprassalto.
Apre gli occhi, Jungkook, e la figura fresca di doccia di Taehyung lo guarda con un’espressione colpevole.
«Eravate carini!»
Jungkook
abbassa lo sguardo, scorgendo la minuta figura di Yeontan
addormentata sul proprio petto, ed un sorriso si fa largo sulla sua bocca. Si
lascia scappare una risata, inarcando un sopracciglio, l’espressione maliziosa
che lo rende forse ancora più bello.
«Guarda, tuo figlio
ha appena rubato il posto che ti è sempre appartenuto, hyung.»
Taehyung
sbatte appena le palpebre, la bocca piena arricciata e l’espressione di chi
ancora non comprende, finché gli occhi dalle iridi quasi completamente si
sgranano in un segno di comprensione.
Sbatte il piede a terra, la
risata di Jungkook che rimbomba tra le pareti
dell’appartamento, e il richiamo indignato di Taehyung
che rende tutto terribilmente domestico.
«Tan-ah! Traditore!»
Jungkook non
scambierebbe certi momenti con nulla al mondo.
N/a
Ritorno su EFP perché oggi
compie gli anni una persona speciale, con la quale condivido un amore ENORME
per i due protagonisti di questa storia.
I’m so glad to have you
in my life, Ele. Spero di
aver scelto tre momenti tra i tuoi preferiti, dei nostri grandi amori. I love you!
(questa comparsa fingete di
non averla mai vista, sono troppo vecchia ormai.)