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Autore: The_Kimo    17/05/2020    4 recensioni
Sono passati molti anni: Baliano è partito al seguito di una nuova crociata, che ora si sta avviando alla sua conclusione...ma qualcuno ha mosso i fili della guerra, ed ora vuole conferire con lui.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Costantinopoli è presa! L'imperatore è cambiato quattro volte negli ultimi due anni, ed ora il suo trono è di nuovo vacante. Qualcuno mi ha anche spinto ad accettare il trono, ma non mi azzarderei mai a volere una corona sulla mia testa...io sono il maniscalco! 
Lo scorso anno mi giunse voce che si era preparata una nuova crociata, e malgrado i miei quarantacinque anni, non ho visto motivo per non andarci: i miei figli sono grandi ormai e l'aiuto di un veterano era sempre ben accetto.
Ma stavolta tutto è andato diversamente! In oltre un anno di guerra non abbiamo ucciso nessun turco, solo altri cristiani...e tutto per volontà di un solo uomo...un uomo che ora mi ha chiesto udienza!
Il palazzo imperiale era un posto bellissimo, malgrado ormai fosse diventato un alloggio per i soldati veneziani, che come tutti gli altri crociati, non si erano fatti scrupoli di prendersi ogni oggetto prezioso trovato in città. Alcuni di loro mi salutano mentre cammino attraverso le sale, altri sono occupati a scolarsi le scorte alcoliche dell'imperatore, ma la maggior parte di essi sembrano stranamente ligi al loro dovere.
Almeno: stranamente per il punto di vista di un novellino: io so! 
So che più che amare, temono quella vecchia mummia che mi sta aspettando! Forse non temono il suo corpo, ormai talmente vecchio che potrebbe cadere a pezzi con un alito di vento, ma temono la sua testa! Quel vecchio ha architettato tutto, e si è servito anche di me per raggiungere i suoi scopi: ha ingannato tutta Europa...ed ha trionfato!
Due soldati con la livrea di San Marco mi salutano sorridenti davanti al portone della sala del trono. Uno di loro mi stringe la mano: lo conosco, abbiam combattuto insieme durante la cattura della città, ricambio volentieri la sua cortesia; l'altro invece mi chiede di consegnargli la mia spada: si sa, la prudenza non è mai troppa!
Gliela consegno, e solo allora i due si degnano di aprire la porta e farmi entrare. Il salone è enorme: centinaia di bauli colmi delle ricchezze depredate in città sono accatastati vicino alle pareti, ed in fondo alla sala vi è un uomo in armatura seduto sul trono imperiale.
Mi incammino verso di lui: l'armatura ormai gli sta larga, ma sembra che in qualche modo lo sostenga. Il suo volto ha gli occhi spenti, i capelli sono raccolti sotto uno strano copricapo di seta rossa e la lunga barba bianca ricade fin quasi alla cintola. 
Ricordo ancora l'imrpessione che ebbi alcuni anni fa quando incontrai re Baldovino di Gerusalmme: mi disse che sogava di vivere cento anni ma che non avrebbe mai visto i trenta: l'esatto opposto dell'uomo che mi sta davanti, se ancora non ha visto i cento anni, gli manca molto poco!
"Vi porgo i miei saluti: Baliano di Ibelin!" Mi dice con la sua voce straordinariamente chiara e gioviale.
Come diavolo sa che sono io? Mi chiedo. Non può vedermi, è cieco!
"I miei saluti a voi: Serenissimo doge!" Gli rispondo facendo un leggero inchino.
"Siamo soli qua amico mio!" Replica il vecchio trattenendo a stento un risolino, che mette in mostra le sue gengive prive di denti. "Puoi pure chiamarmi Enrico se ti va!" 
"Come desiderate!" Replico trattenendo un brivido: nonostante l'aspetto malsano, quell'uomo sembra generare una sorta di aura, un'aura che fa sentire chiunque gli si avvicini in soggezione. "Posso chiedervi perchè mi avete convocato, mio signore?"
Con una mossa stranamente agile, il doge agguanta un bastone, ricavato da una lancia, non ci son dubbi, e si alza dal trono: "Ceramente ragazzo mio!" Afferma sorridendo mentre si incammina verso di me: "Ti ho convocato perchè voglio che tu mi aiuti a fare una scelta!" 
"Una scelta?" Domando perplesso "Riguardo a cosa?" 
Lui si infila una mano dietro la schiena, e ne estrae un oggetto a me fin troppo familiare: è la corona imperiale.
"Questa!" Mi dice mostrandomela: "Mi hanno offerto questa corona! E questa sarà la mia risposta!" Getta la corona alle sue spalle: questa rotola rumorosamente sul marmo prima di fermarsi vicino al trono. "A novantasette anni non ho motivo per desiderare quello che già ho!" Mi dice con tono quasi seccato: "A Venezia noi non vogliamo imperatori!" Si muove verso di me e mi mette una mano ossuta sulla spalla.
"Sto cercando consigli ragazzo!" Esclama tornando serio: "Per quanto forte io possa essere, so di non essere immortale! Questo trono deve passare a qualcuno!" Sposta la mano sulla mia faccia: vuole riuscire a percepire le mie emozioni probabilmente: " E quel qualcuno...deve rispondere a me!"
Io sospiro, poi gli chiedo di spiegarmi tutto: scopro così la realtà; la crociata non era che un pretesto! Tutti i regni europei, nonostante le conquiste territoriali, ci avrebbero rimesso da quella campagna...lui no! I vari crociati stanno morendo di fame, e tutti i magazzini sono in mano ai veneziani, che stanno vendendo le scorte ai loro stessi alleati in cambio del loro bottino...io non ero venuto in guerra per la gloria, ci ero venuto perchè credevo ancora all'ideale con cui ero partito anni fa, ma ora quel vecchio me l'ha fatto capire...questa guerra l'ha decisa lui! 
Ed ora vuole il mio aiuto per scegliere un'imperatore debole, uno che serva Venezia anziché il popolo latino d'oriente! Probabilmente è un genio...ma un genio del male! 
"Stento a crederci Enrico!" Questa è la sola cosa che riesco a dire dopo aver ascoltato il suo discorso. "Capisco perchè la gente ti teme!"
"Suvvia ragazzo!" Replica lui tornando a sedersi sul trono: "Sono solo un vecchio mercante che è diventato Doge ed ha fatto ciò che poteva per arricchire la sua patria! Di una stupida guerra religiosa non me ne importava nulla! Le guerre si fanno da sempre...ma almeno questa è stata una vera vittoria!" 
"Una vittoria ottenuta col sangue di altri cristiani!" Gli replico ad alta voce, tanto che quasi non sento la porta riaprirsi.
"Benvenuti amici!" L'affermazione del Doge mi fa capire che non siam più soli: ogni mio impulso violento svanisce: attorno a me compaiono alcuni dei nobili che han preso parte alla campagna.
"Il mio buon amico Baliano ed io stavamo discutendo su chi di voi potesse sedere su questo trono!" Afferma Sorridendo pacatamente. Nel frattempo uno dei figli del marchese del Monferrato e quella macchietta che era Baldovino delle Fiandre si stringono attorno a me. Sento la loro tensione crescere.
"Allora ragazzo mio: tu per chi opteresti?"
   
 
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