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Autore: Rack12345    17/05/2020    0 recensioni
[Completa]
Un post che risveglia sentimenti malinconici, una ragazza inguaribile romantica, un fidanzato che non si fa gli affari suoi (in senso molto positivo) e Daniel Sharman a Firenze.
Sognate un po' inseme a me.
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Dal testo:
"Andrea era pazzo.
Completamente.
Continuava ad indicarmi, mentre Daniel annuiva e quando quest'ultimo mi guardò, mi si sciolse il cuore."
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daniel Sharman, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Epilogo.
 


23 Dicembre 2019

-Ahia cazz..!-
Ero sempre stata maldestra, in qualsiasi cosa facevo.
Avevo appena messo in forno la lasagna che avevo preparato con tanto amore, ma con tanto amore anche il forno aveva deciso di bruciarmi il dorso della mano, mentre lo richiudevo.
-Che è successo?- mi gridò Andrea dalla camera.
Scossi un po' la mano, mentre il pizzicore iniziava ad irradiarsi.
-Niente, il forno mi ha fatto il baciamano!- risposi.
Misi la mano sotto l'acqua fresca nel lavandino della cucina, per qualche secondo, poi la richiusi e guardai l'ora.
18.30.
Dovevo assolutamente farmi una doccia. L'unica cosa ad essere in anticipo quella sera era la lasagna, sia io che Andrea eravamo in ritardo. Non di molto, ma comunque in ritardo.
Andrea venne in cucina e mi guardò.
-Dai, vai a farti la doccia, lavo io queste cose.- disse indicando il lavandino.
-Andrew sono le 18.30, l'aereo arriva tra mezz'ora direi che dovresti uscire.- risposi asciugandomi le mani con uno straccio.
-Tesoro..- iniziò lui con un sorrisetto furbo. -..Sai, io ho la lavastoviglie!- concluse iniziando a mettere dentro quest'ultima gli utensili che avevo usato per preparare la lasagna e il dolce.
 -Ecco fatto!- si avvicinò a me. -Fammi vedere.-
Mi prese la mano lesa e ci lasciò in piccolo e dolce bacio.
-Povera Rack.- mi disse.
Sorrisi. -Non è niente.-
Mai gli avrei dato la soddisfazione di fargli sapere che bruciava abbastanza.
Mai.
-Bene.- esordì. -Io vado, tu sistemati. E ricordati la lasagna.- ci pensò su. -Anzi, impostiamo il timer.- disse mettendosi a macchinare con le impostazioni del forno.
Mi misi le mani sui fianchi fingendomi offesa. -Guarda che non sono stupida!-
Lui sorrise. -Lo so!- mi schioccò un bacio sulle labbra. -Bene, vado. Ci vediamo tra un'ora, forse anche meno.-
-D'accordo, stai attendo.-
Lo salutai, per poi mettermi ad ordinare il salotto, dove fino a poco tempo prima Andrea aveva creato un casino con i cuscini mentre giocava alla play.
Che viziaccio.
Ma in realtà era un vizio che avevo anche io
Ok, era quasi tutto in ordine, a parte me.
Erano già passati però 20 minuti e dovevo ancora farmi la doccia.
La lasagna stava cuocendo, l'avrei tirata fuori dal forno 20 minuti dopo, per poi rinfornarla per pochi minuti sotto il grill quando sarebbe stata effettivamente l'ora di mangiare.
La cheesecake era in frigo.
L'aperitivo era solo da assemblare, ma lo avrei fatto dopo la doccia.
Ok.
Buttai fuori l'aria dai polmoni, cercando di calmarmi. Era dalla mattina che mi sentivo iperattiva.
Quello sarebbe stato un giorno importante.
Andai in camera di Andrea ed aprii lo zaino e presi, oltre alla biancheria, i vestiti che avrei indossato una volta fuori dalla doccia: delle calze nere molto spesse, visto il freddo che faceva, e un maglione, quasi un vestito, rosso scuro, con lo scollo a barchetta, al quale poi avrei aggiunto una cinta sottile nera in vita.
Mi diressi in bagno, ed aprii l'acqua e mi spogliai mentre aspettavo che l'acqua raggiungesse la giusta temperatura.
I capelli li avevo lavati il giorno prima, quindi non li avrei lavati di nuovo, e li raccolsi in una crocchia alta sopra la testa.
Proprio mentre stavo selezionando la solita playlist per la doccia dal mio telefono, mi arrivò una video chiamata in Facetime.

''Daniel Sharman''

Trattenni il respiro per un attimo.
-Oh cavolo!- esclamai.
Già era sceso dall'aereo?
Mi buttai addosso l'accappatoio per coprirmi e misi il telefono sulla specchiera, per poi rispondere. Ma prima di farlo chiusi l'acqua. Non si spreca l'acqua, gente.
-Daniel?-
Gli occhi blu del mio amico vagarono per un attimo oltre il telefono, probabilmente non si era accorto che avessi risposto.
-Ehi!- disse, accorgendosi di me.
Indossava un cappello invernale ed una sciarpa che gli nascondevano perfettamente i capelli e gli occhi erano camuffati da un paio di occhiali da vista.
-Sei già arrivato?!- gli dissi.
-Sì, anche Andrew, ci stiamo venendo incontro.- mi guardò e poi aggrottò la fronte. -Ehi, che intenzioni hai, Rech? E' così che accogli i tuoi amici? Andrew è d'accordo?-
Rise.
Risi anche io ed arrossii. Era mio amico ma era pur sempre Daniel Sharman.
-No, Danny è che mi piace accogliere gli amici senza puzzare.-
Lui rise di nuovo e poi guardò di nuovo oltre lo schermo del telefono.
-La tua copertura sta funzionando?- chiesi.
Lui annuì ripetutamente -Oh, decisamente sì! Da quando sono partito da Londra non mi ha fermato nessuno.-
-Perfetto!-
-Guarda, ecco Andrew. Ti lascio, ci vediamo tra poco sweetheart.-
-A dopo!-

Riagganciai.
Era ancora impossibile per me crederci. La mia vita era un sogno bellissimo e stava per trasformarsi in un sogno ulteriormente meraviglioso nel giro di qualche mese.
Inserii la playlist e mi fiondai sotto la doccia, entro dieci minuti avrei dovuto togliere la lasagna dal forno.
 


Sì, lo so, non ci state capendo niente.
Beh, la situazione è proprio quella che sembra.
Sono passati 9 mesi dal nostro incontro con Daniel e, dopo quei tre giorni sul set, ci legò una forte amicizia, creatasi in realtà soprattutto a distanza, perchè avevamo potuto vedere Daniel solo in altre 2 occasioni: la prima fu in estate, Daniel era in Italia per girare delle scene di una nuova serie Netflix. In quell'occasione andammo noi a trovarlo sul set e passammo insieme una mezza giornata. La seconda volta fu in realtà poco tempo prima di adesso, agli inizi di Dicembre, quando Daniel era venuto a Roma per la messa in onda della terza stagione dei Medici. E qui fu lui a venire a trovarci. Invece che in albergo rimase a dormire a casa di Andrea per tutta la sua permanenza, ma nonostante questo ci fu comunque poco tempo per stare insieme, non riuscii a fargli vedere Roma, ad eccezione di una passeggiata a Villa Borghese.
Qualche giorno prima del 23 Dicembre (esattamente due giorni prima in realtà), avevo detto a Daniel di avere una grande notizia da dargli e lui mi aveva subito proposto di stare qualche giorno da noi, compreso il Natale. Lo avevo avvertito che il 25 saremmo stati a pranzo dalla mia famiglia, in campagna, ma mi disse che a maggior ragione voleva passarlo con noi. Mi aveva spiegato che aveva bisogno di cambiare aria, nonostante fosse Natale e nonostante Daniel amasse la sua famiglia. Suppongo avesse avuto una qualche delusione amorosa, non me ne parlava mai. Nei mesi in cui ci eravamo sentiti in Facetime una era la cosa che avevo chiara fin da subito: Daniel Sharman è la persona più timida e riservata del mondo, fuori da un set o da un palcoscenico.  Probabilmente proprio per questo andavamo così d'accordo, perchè lo capivo appieno visto che anche io ero così.
Ah, in tutto questo io ero prossima alla laurea in storia dell'arte e stavo studiando per entrare all'accademia di belle arti di Roma per studiare scenografia. Anche questa seconda parte sarebbe stata una notizia da dare a Daniel, ma mai importante quanto la notiziona principale.
In quel momento non vivevo da Andrea, si intende, avevo un mio appartamento a Roma, vicino alla mia università. Però nel  finesettimana, oppure a seconda dei turni di lavoro di Andrea, andavo a dormire da lui.
Ovviamente era una cosa a cui mi sarei dovuta abituare...
Comunque!
Non vedevo l'ora che arrivasse Daniel per poterlo riabbracciare. Avevamo un legame piuttosto forte, viste anche le strane circostanze in cui ci eravamo conosciuti.
Io mi sentivo la persona più fortunata del mondo a poter far rientrare Daniel Sharman, ossia il mio attore preferito, nella categoria "amici".




Uscii dalla doccia infilandomi al volo accappatoio e ciabatte e corsi a tirare fuori dal forno la lasagna.
Poi corsi a vestirmi.
Ero in ritardissimo.
Una volta vestita, sciolsi i capelli. Li avevo tagliati pochi giorni prima, ma erano comunque lunghi fin sotto il seno. La crocchia in cui erano stati chiusi aveva creato un bell'effetto mosso, quindi non li toccai.
Mi truccai a malapena con un po' di correttore per le occhiaie, cipria, mascara e matita per gli occhi.
Guardai l'ora accorgendomi che fossero quasi le 19.20.
Dovevo allestire l'aperitivo, quindi dopo aver sistemato alla svelta il bagno andai in cucina.
L'aperitivo era il più semplice possibile: patatine, qualche oliva e degli stuzzichini con la pasta sfoglia, tutto accompagnato da prosecco.
Iniziai prendendo un vassoio e sistemandovi sopra le patatine, ma il campanello suonò e dovetti andare ad aprire.
Mi pulii molto elegantemente le mani sul maglione.
Fortuna che non erano realmente sporche.
Nei passi che mi separavano dalla porta il mio cuore stava di nuovo facendo le capriole, come ogni volta che dovevo vedere Daniel.
Non mi ci sarei mai pienamente abituata.
Inspirai cercando di calmarmi e preparai uno dei miei sorrisi migliori.
Aprii la porta, fuori c'erano Andrea, che portava la valigia di Daniel, e dietro di lui Daniel che aveva tutte le mani occupate da delle buste.
Regali, ovviamente. Mr. Gentilezza.
Sorpassai completamente Andrea, sentendomi leggermente in colpa, ed andai da Daniel che mi sorrideva a trentadue denti.
-Ciao Daniel!- esclamai.
-Ciao!- mi rispose lui in italiano.
Era troppo, troppo carino.
Posò le centoventimila buste che teneva in mano per poi allargare la braccia.
Non me lo feci chiedere, gli saltai al collo e rimanemmo così per qualche secondo.
Poi ci separammo.
-Stai benissimo, hai tagliato i capelli!- mi disse.
-Te ne sei accorto! Wow non se ne accorge mai nessuno.-
Andrea rise sotto i baffi e si intromise: -Beh, grazie, li tagli un centimetro per volta.-
Daniel si tolse il cappello e la sciarpa.
-Oh mio dio, i tuoi sono lunghissimi! Non li taglierai mai più?-  chiesi ridendo.
-In realtà davvero mi piacciono, ma forse devo tenerli lunghi per un progetto di cui non posso parlare ancora..-
-Capisco.- risposi. -Beh, poggia pure qui sul divano le tue cose, vai in bagno, datti una rinfrescata, fai quello che vuoi. Tanto io devo ancora finire di sistemare l'aperitivo.- dissi facendo spallucce.
-Ok, grazie.- mi rispose, poi guardò da lontano la cucina e vide le miriadi di cose che erano sul tavolo. -Non dovevi.- mi disse sorridendo.
-Tanto la metà di quella roba la mangerà lei!- disse Andrea, facendoci ridere entrambi.
Daniel si diresse verso il bagno, mentre io e Andrea sistemavamo l'aperitivo in salotto.
-Ah, Italians.- lo sentii borbottare.
Sorrisi compiaciuta.
 


Stavamo consumando l'aperitivo in salotto, noi sul divano e Daniel sulla poltrona di fronte a noi.
 Daniel ci aveva spiegato cosa stava accadendo un po' nella sua vita. Ci disse che era molto dispiaciuto per fine di tutti gli eventi che riguardavano l'uscita de I Medici. Si era molto legato alle persone con cui aveva regalato, gli dispiaceva il fatto che non avrebbe più potuto vederli allo stesso modo, con la stessa frequenza. Ci disse che gli sarebbe mancata molto l'Italia e che ci avrebbe utilizzato spesso come scusa per venire qui a rilassarsi un po'. Aveva anche quasi finito di girare la serie tv Cursed, e non aveva in programma altri nuovi lavori, per questo si sentiva piuttosto abbattuto e aveva voluto cambiare un po' aria venendo a trovarci.
Dunque non per una delusione amorosa, come avevo supposto io.
Ebbi di nuovo quella sensazione di volerlo coccolare e proteggere, come quella che ebbi al nostro primo incontro.
Capii che si stava rabbuiando e così cambiai argomento.
-Senti, Daniel. Cosa sono tutte quelle buste? Hai fatto shopping sull'aereo?- chiesi indicandole.
Lui si voltò a guardarle.
-Oh giusto, come ho fatto a scordarli!-
Si alzò portando davanti a noi tutto, consegnando una bustina a me ed una ad Andrea.
-Vi ho portato dei pensierini per Natale.-
Aprii il mio in fretta.
Amavo ricevere regali.
Vabbè chi non ama ricevere regali..
La confezione era quella di una gioielleria, mai sentita prima di quel momento, quindi probabilmente di un artigiano locale della zona da dove veniva Daniel. E già questo mi piaceva.
Ne tirai fuori una scatolina blu e dentro vi trovai un anellino, graziosissimo, in argento che andava a formare un nodo sulla parte superiore.
Rimasi a bocca aperta, era un regalo dolcissimo.
-Oh dio, Daniel non dovevi assolutamente!- Mi sporsi per abbracciarlo.
-Dovevo assolutamente, invece.- rispose stringendomi.
Ad Andrea invece aveva regalato un orologio particolarissimo. Il cinturino era in pelle e il quadrante era realizzato con tutti gli ingranaggi a vista intagliati nel legno. Gli piacque moltissimo, era perfettamente nel suo stile.
-Poi..- fece Daniel prendendo un'altra busta più grande. -..vi ho preso questi libri, che in realtà sono entrambi per entrambi, perchè penso vogliate leggerli tutti e due.-
Si trattava di un libro su i Medici  e del libro dal quale era tratta la serie tv Cursed, le cui tematiche effettivamente ci appassionavano entrambi.
Li aprii.
-Ma, sono in italiano?-
-Ehm si, me li sono fatti spedire dall'Italia.-
Scossi la testa sorridendo. Quasi mi venne da piangere a pensare a quanto fosse stato gentile ed attento alle nostre esigenze per questi regali.
Lo guardai con un sorriso che diceva tutto e lui ricambiò.
-E poi..- iniziò.
-Daniel, basta, non ti stai regolando!- disse Andrea.
-..Ho pensato di portare qualcosa per la tua famiglia per il giorno di Natale.- disse, tirando fuori da un'altra busta una scatola bianca. La aprì e ne uscì un profumo fortissimo e dolcissimo. -Biscotti di pan di zenzero, li ha fatti mia madre.-
-Oddio, grazie.- dissi prendendoli e portandoli in cucina.
Li avrei sistemati dopo.
Andai in camera a prendere il piccolo regalo che avevamo fatto io e Andrea a Daniel. Ne ero molto soddisfatta. Certo forse avremmo potuto fare di più, ma per noi il significato di quel regalo era immenso.
Tornai in salotto.
-Questo è per te!- dissi porgendogli la bustina rossa.
Daniel la aprì incuriosito.
-Sono dei gemelli, per le camicie.- dissi.
-Oh, wow sono bellissimi!-
Li avevamo fatti realizzare appositamente da una gioielleria. Erano dei gemelli in argento, bagnati d'oro, con la forma del giglio, simbolo di Firenze.
Sapevo che Daniel era legatissimo a quella città.
E poi gli sarebbero serviti a breve!
-Tienili da conto, perchè a breve ti serviranno!- disse Andrea.
Daniel alzò lo sguardo su di noi e un sorriso beffardo si dipinse sul suo volto.
-Cosa vuoi dire?- ci chiese.
Gesticolai e boccheggiai cercando di trovare delle parole adatte per spiegarlo.
Ma più adatte di così non ce n'erano:
-Io e Andrea ci sposiamo.- dissi tutto d'un fiato.
Gli occhi di Daniel si spalancarono mostrandosi in tutta la loro bellezza.
-Ah!- esclamò mettendosi in mezzo a me ed Andrea abbracciandoci entrambi. -Oh Dio, sono contentissimo ragazzi!-
Poi si alzò in fretta ridendo e prese un'altra busta.
Sì, un'altra.
-Perchè ridi?!- gli chiesi.
-Ahaha! Perchè lo sapevo! Lo sapevo!-
-Come lo sapevi??-  chiesi alzandomi anche io e andandogli di fronte.
-Certo che lo sapevo! Eri troppo agitata due giorni fa al telefono e le opzioni potevano essere due: un bambino o un matrimonio! Ma so che siete abbastanza giovani da non desiderare un bambino, avete tempo e non c'è fretta di farlo prima del matrimonio. E tu Rech, sei tipa da matrimonio.-
Tirò fuori una scatola dalla busta, era bassa e larga, rilegata in finta pelle bianca con un nastro rosso scuro. Me la porse invitandomi a sedermi di nuovo, e lui di nuovo si mise tra me e Andrea.
La aprii e ne tirai fuori un album dello stesso rosso del nastro, sempre in finta pelle, sulla copertina c'era una scritta in oro elegantissima "Rachele & Andrea". Aprendolo capii che era un album dove poi avremmo dovuto inserire le foto del nostro matrimonio.
-Vai all'ultima pagina.- mi sussurrò Daniel.
Lo feci, e un mi si formò un nodo alla gola.
Nell'ultima pagina Daniel aveva già incollato due foto: si trattava di foto che avevamo scattato a Firenze il giorno del nostro primo incontro. In una eravamo tutti e tre, nell'altra solo io e Daniel, entrambe scattate sul set dalla sua assistente Eleonora. Accanto ad esse c'era una dedicata scritta a mano da lui:
"I knew it!"
Poi poco più sotto:
"May your marriage be perfect.
Love you two.
Xx, Daniel Sharman."

Rimasi a bocca aperta.
Mi voltai verso di lui, avevo le lacrime agli occhi.
Era la persona più bella del mondo.
-Oh, Rech.- mi disse per poi stringermi fortissimo, ed includere poi anche Andrea nell'abbraccio. Proprio come nella foto che era nell'album.
In quel momento sarei potuta morire, non me ne sarei neanche accorta.
 


********
 



-Dio, sto scoppiando.- disse Daniel mettendosi una mano sullo stomaco e buttandosi indietro sulla sedia. -Era tutto buonissimo, Rech.-
Sorrisi compiaciuta.
-Sì, lo so, grazie.- dissi ironicamente.
Effettivamente la cena non era stata proprio leggera. Dopo l'aperitivo avevamo mangiato la lasagna che era piuttosto carica di ingredienti e poi per dolce la cheesecake al cioccolato bianco.
Daniel mi aveva detto ripetutamente quanto fosse buona la torta e che l'avrebbe mangiata a colazione, pranzo e cena tutti i giorni.
-Vogliamo vedere un film?- chiese Andrea. -non so, andiamo su un classico?-
-Ehm.. Indiana Jones?- proposi
-Perfetto!- disse Daniel. -Sono anni che non vedo quel film.-
Ovviamente l'avremmo visto in inglese e con i sottotitoli in italiano, ma tanto, almeno io e Andrea, lo sapevamo a memoria.
-Bene, tu prepara Netflix.- dissi ad Andrea. -Io metto a posto qui.-
-Ti aiuto.- mi disse Daniel alzandosi.
Raccattammo piatti, posate e bicchieri per metterli nel lavandino della cucina.
Mentre stavo per tornare il sala a prendere altre cose, Daniel mi mise una mano sulla spalla, fermandomi.
E rimase a fissarmi con quei suoi occhi blu che avrebbero potuto farmi svenire da un momento all'altro.
-Ehm.. dimmi.- gli dissi.
Si mise le mani in tasca, appoggiando la schiena al lavello.
-Ti ringrazio per quello che stai facendo per me.- disse. Si portò una mano al mento. -Sono molto contento per voi due.- disse sorridendo. -Davvero.-
-Daniel, grazie a te per essere qui. E' importantissimo per me.-
-Sai, quell'anello che ti ho regalato.. ehm..- sembrava non sapere come spiegarsi. Era dolcissimo. -Con quell'anello vorrei dimostrarti tutto l'affetto che provo per te. Sei la mia più cara amica.-
Mi prese la mano passando il pollice sull'anello.
Il mio cuore traballò, come sempre quando c'era lui.
-Uhm.. è un modo per sancire la nostra amicizia. Prendilo proprio come un anello di fidanzamento, ma non come tra fidanzati... insomma... mi capisci no?-
Stavo per piangere. Lo sentivo, stavo per piangere.
-Certo che ti capisco, Daniel.-
Lo abbracciai e lui ricambiò abbassandosi alla mia altezza. Nascose la testa tra i miei capelli, mentre io accarezzavo i suoi.
-Non hai idea di quanto infinito sia il bene che ti voglio.- gli dissi.
I miei occhi si velarono di lacrime, nel sentirmi troppo fortunata, talmente fortunata da temere che qualcosa mi  avrebbe portato via da un momento all'altro quella felicità.
Lo sentii tirare su con il naso.
No, non è possibile.
Mi staccai da lui cercando il suo volto.
-Daniel?-
-Uhm..- si passò l'indice e il pollice sugli occhi. -Sì?- disse guardandomi con gli occhi rossi.
Ora sì che sembrava di sprofondare nel mare.
-Daniel, sono io che devo sposarmi, sono io che devo piangere!-
-Sì, hai ragione. E' che sono molto emotivo da un po' di tempo.- mi riabbracciò.
-Dan, prima o poi mi devi dire che ti passa realmente per la testa.-
Sospirò. -Ti voglio bene anche io, sweetheart.-
Non capii se ignorò quello che gli avevo detto perchè non voleva parlarmene o se perchè forse non era il momento adatto.
Fatto sta che Daniel Sharman aveva la mente ingarbugliata, e da diversi mesi. Volevo aiutarlo. Ma evidentemente lui non si sentiva pronto a parlarmene.
Gli accarezzai la schiena.
Poi decisi che il momento delle notizie per Daniel non era ancora finito.
Ero in realtà ancora insicura su quella decisione, ma quello che mi aveva appena detto mi aveva dato la sicurezza che stavo aspettando.
-C'è una cosa che vorrei chiederti.- dissi, mentre mi staccavo da lui per poterlo di nuovo guardare negli occhi.
-Sì.-
-Ehm..- iniziai a gesticolare. -..proprio facendo appello a questo anello e a quello che mi hai appena detto.. io vorrei chiederti..- mi grattai la testa imbarazzata. -..in realtà non so se puoi, potresti avere degli impegni, e poi vivi così lontano..-
-Rachele.- mi fissò intimandomi di andare avanti.
Il mio nome pronunciato da lui, mi dava i brividi.
-Ok.- dissi. -Io.. ecco.. io sarei contentissima se tu potessi e volessi essere il mio testimone di nozze.-
Daniel sorrise e mi prese le mani.
-Ne sarei onorato. Sposterei qualsiasi impegno pur di accompagnarti in questo viaggio.-
Mi accarezzò una guancia e il mio cuore si sciolse, guardando gli occhi blu del mio amico Daniel Sharman.
 
 
 
 










Angolo Autrice
Salve!
Questo è l'epilogo della prima parte della storia. Quindi non escludo che possa esserci una seconda parte di questa storia, con Daniel che aiuta Rachele con i preparativi al matrimonio, oppure ad esempio potremmo vedere proprio il giorno del matrimonio!
Ringrazio chiunque mi abbia letto, lasciatemi una recensione se volete!

Ps: ovviamente anche in questo caso è tutto di mia invenzione, ovviamente non ho idea di quali siano stati gli spostamenti e gli impegni di Daniel nel corso del 2019.

Rack


 
  
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