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Autore: queenjane    17/05/2020    4 recensioni
“Catherine, raccontami una storia”chiedeva il piccolo Alessio, erede al trono di tutte le Russie, atamano di tutti i cosacchi alla principessa Raulov, prediletta amica di sua sorella, Olga, nate nello stesso anno, erano inseparabili.
Appellata principessa Sherazade, principessa cantastorie, tale era la sua sapienza narrativa, mille e una ne raccontava e pensava, nel corso degli anni rappresentò a voce forse mille fiabe, ma il fragile, emofiliaco bambino ne amava una in particolare.
“ Nei tempi remoti, viveva nelle terre di Tule, che dicevano essere l’ultimo confine conosciuto degli antichi regni, viveva, appunto un drago, verdi come smeraldi le sue scaglie, rossi gli occhi, una coda lunga venti metri, con ali per volare da un confine all’altro del regno, ne era il custode, un guardiano. Era immenso, forse il più grande esistito in quei luoghi, e nel passato e nel futuro.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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“Catherine, raccontami una storia”chiedeva il piccolo Alessio, erede al trono di tutte le Russie, atamano di tutti i cosacchi alla principessa Raulov, prediletta amica di sua sorella, Olga, nate nello stesso anno,  1895, erano inseparabili.
Appellata principessa Sherazade, principessa cantastorie, tale era la sua sapienza narrativa, mille e una ne raccontava e pensava, nel corso degli anni rappresentò a voce forse mille fiabe, ma il fragile, emofiliaco bambino ne amava una in particolare.
 Nei tempi remoti, viveva nelle terre di Tule, che dicevano essere l’ultimo confine conosciuto degli antichi regni, viveva, appunto un drago, verdi come smeraldi le sue scaglie, rossi gli occhi, una coda lunga venti metri, con ali per volare da un confine all’altro del regno, ne era il custode, un guardiano. Era immenso, forse il più grande esistito in quei luoghi, e nel passato e nel futuro.

( La storia del dragone l’avevi già inventata. Per Olga)

" Dunque, nei tempi remoti, nelle terre di Tule, che dicevano essere l’ultimo confine conosciuto degli antichi regni, o nel Catai, decidi tu, vivevano un re ed una regina. Lui domava i cavalli, come Ettore di Troia, combatteva tutte le guerre, vincendole sempre, mentre la regina era bionda, dolce e buona. 

(Parole su parole, tutte le avventure di questa vita così lunga le ho vissute per te? Volevamo vedere il mondo, conoscere nuovi posti, essere  parte del tutto, uniti come due foglie su uno stesso ramo, ci sono riuscita, un poco? Mi mancate, oggi come allora)


"I principi erano due, un maschio ed una ragazzina che a sentire lui era un maschio mancato, quando il re era assente, invasero il regno, ma il principe combatté, trasformandosi in un drago possente, verdi come smeraldi le scaglie, occhi rossi, lunga venti metri la coda, ringraziando la principessa sua sorella, che aveva trovato l’incantesimo, lui la proteggeva, tranne che a quelle cose badava lei.
Alla fine, lo chiamarono dragone, tanto era intrepido e potente. Ti piace lo so, quindi che è quello sguardo?

" Hai scordato una cosa, questa la preciso io." Le parole roche, mi sfiorò la guancia.

" La principessa, Catherine, all’occorrenza poteva diventare il dragone della leggenda, non era un maschio mancato, semmai era una Amazzone, per combattere, fosse successo qualcosa al principe, ma anche no, in caso contrario, era brava"


"Sai, magari, il principe diceva che doveva combattere sempre, con onore, per proteggere chi amava, senza arrendersi mai, alla fine divenne il dragone della leggenda, IL VERO DRAGONE, che amava le risate e l’azzurro e LE ROSE. "
 
Alla fine, l’ho sempre portato dentro di me, Alessio, che eri un combattente nato, solo la morte ti ha sconfitto, ti ho amato per quanto ho potuto, come non credevi possibile, imparando a vivere in un mondo vuoto di te e della tua risata, la tua malinconia che diventava rabbia e voglia di vivere, morso su morso, a piccoli pezzi, disponevi il mondo e lo spazio, lo splendore di un cielo ricolmo di stelle, i tuoi occhi erano profondi e bui per la sofferenza e tanto eri tutto luce, miele e fuoco, lottavi per non perderti, eri innocente e già pieno di dolore, true love. 

E lo zarevic amava poi dire che era come Achille, un guerriero invulnerabile, intanto mi riempiva di baci, lieve, sullo sfondo l’autunno che vestiva d’oro le foglie, gesti di affetto che parevano quasi un addio.  

 

Neverending story. 

Una distanza.
 
Cat .. dimmi una storia che non abbia mai termine, alla fine ci crederò.
.

Una promessa.

   
 
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