Libri > Cinquanta sfumature di...
Segui la storia  |       
Autore: Dauntless_99    17/05/2020    4 recensioni
Christian Grey il più giovane miliardario di tutti tempi non ha sempre avuto la vita facile. In alcune fasi della sua giovane vita ha imboccato delle strade che si sono rivelate essere sbagliate. Mi sono sempre chiesta: che cosa sarebbe successo se accanto a lui ci fosse stata una delle persone più importanti della sua vita? Una persona talmente speciale che solo lei conosce i segreti più oscuri di Grey (prima di Ana) e che gli è stato e gli sarà accanto per sempre.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Christian Grey, Nuovo personaggio
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Kate POV
Sono giorni che provo a contattare Tiffany per sapere cosa ci faceva insieme ad Elliot in un locale a ballare.
Sono venuta a conoscenza di questo fatto grazie a mio fratello ed alcuni dei sui amici che per pura coincidenza si trovavano nello stesso locale di quei due. All’inizio non ci ho dato penso visto che Elliot stesso mi ha rassicurato che lui e Tiffany sono solo amici, ma quando mi è stato raccontato che l’atteggiamento assunto da Elliot in quel locale non sembrava quello tipico di un amico, ma quello di un ragazzo geloso non ci ho visto più. Ed ora eccomi in un ufficio della GEH ad affrontare il nemico.
 
Entro nell’edificio e mi faccio indicare dove si trova l’ufficio dell’avvocato Benson. Una volta arrivata al piano devo superare lo scoglio più grande: la segretaria. Mi invento una scusa dicendo che devo parlare con l’avvocato al più presto possibile, ma quando ritorna mi invita ad andarmene.
Cara mia, non ho fatto tutta questa strada per nulla!
La sorpasso e faccio finta che le sue minacce non esistono e capisce che l’unica cosa che può fare è condurmi dal suo capo.
 “Mi dispiace non sono riuscita a fermala” afferma appena entra in quello che dovrebbe essere l’ufficio di Tiffany.
“Jennifer non è colpa tua! A quanto pare non le hanno insegnato le buone maniere. Lasciaci sole”
“Kate a cosa devo questa visita?” domanda come se non lo sapesse.
“Non rispondevi alle chiamate e quindi non mi hai lasciato altra scelta.”
“Capisco e ti sembra una cosa matura da fare questa? Voglio dire piombi nel mio ufficio senza il mio permesso, credi di essere a casa tua? Che caduta di stile! Da te non me lo sarei mai aspettata!”
“È inutile che fai la finta tonta. So cosa stai facendo con Elliot, quindi potrei dire lo stesso di te.”
Un punto per lei! Accidenti!
 “Non capisco a cosa ti riferisci.”
“Vediamo… l’altra sera esci con il mio ragazzo poi come se io non esistessi vi continuate a vedere per pranzo. Pensi che sia scema? Che non mi sia accorta di nulla?” sto iniziando a perdere le staffe, me ne rendo conto, ma non mi farò prendere il giro da lei.
“Di nuovo non capisco a cosa ti riferisci. Io ed Elliot siamo amici e questa informazione è di dominio pubblico. Come lo è anche il fatto che mi dedico hai suoi affari, ma solo in qualità di consigliera. Pranzi insieme? Semplici pranzi fra amici e negli ultimi tempi di lavoro in quanto sta ristrutturando la mia nuova casa. Non ti preoccupare tra due settimane sarà pronta.”
“Sai pensavo che cosa succederebbe se qualcuno raccontasse che una giovane vocatessa avesse una relazione con un suo cliente? Che scandalo!” La provoco, ma mi sorprende un’altra volta:
“E qui che ti sbagli! Elliot non è rappresentato direttamente da me, ma da Luois un mio socio. Io sostituisco Luois quando non può essere in due posti contemporaneamente il che è successo quattro volte in sei anni. Il fatto che durante la pausa pranzo la passi con Elliot è del tutto irrilevante in quanto ufficialmente sulla carta non appare scritto che io sia il suo legale. Tutti i documenti non sono stati firmati da me.”
“Certo ed io devo crederti!”
“Peccato che tu non possa leggere i documenti per questioni di privacy perché proverebbero quello che ti ho detto. Il fatto che tu non ti fida di Elliot è un tuo problema non mio. Inoltre l’altra sera mi ha chiesto Elliot di uscire in qualità di amici. Quindi Kate se non hai altro da dirmi ti consiglio di uscire dal mio ufficio e di non intrometterti nella mia vita personale. Un’ultima cosa se hai un problema con me parla con me e non con Ana, perché non voglio che lei finisca in mezzo a una faida tra noi che so già che coinvolgerà Christian e che potrebbe mandare a fanculo il suo matrimonio. Se io non ho voglia di parlare con te accettalo e vai avanti, se hai dei problemi con Elliot parlane con lui.”
È in gamba lo devo riconoscere.
Per oggi decido di non indagare oltre, ho già capito che da lei non otterrò nulla. Aspetterò che faccia un passo falso e vedremo chi la spunterà.
“Non finisce qui! Dimostrerò che ho ragione e quando lo farò…”
“Sembra che mi stai minacciando!”
“Forse perché lo è!” la provoco ancora.
“Ti invito caldamente a pensare cosa stai dicendo e se hai finito ti rinvito ad uscire da questo ufficio e di non avvicinarti più a me.”
“Arrivederci signorina Benson!” saluto, ma mentre sto uscendo mi blocco quando dice queste parole:
 “Un’ultima cosa Kate! Visto che tu hai il cuore di ghiaccio e non ti stai accorgendo di cosa stai facendo alle persone intorno a te, ti voglio dire una cosa. Non venire a piangere quando Elliot di lascerà perché tu non lo conosci davvero, ma per ora sembri la ragazza dei suoi sogni poi sarai solo una delle tante.”
La guardo non capendo cosa voglia dire. Una delle tante…
Esco dall’edificio e per strada incontro Christian che cordialmente mi saluta, ricambio il gesto ed esco sperando che non indaghi troppo a fondo sul motivo della mia visita. Una delle tante…
Questa frase mi continua a rimbombare in testa. Non capisco!
L’incontro non è andato come speravo, non ho ricevuto le risposte ai mille dubbi e in più quella donna ci sa fare con le parole. Non mi stupisco che Christian l’abbia voluta al suo fianco, ma se crede di avermi messo a cuccia si sbaglia di crosso. Le farò vedere chi è Katherine Kavanagh! Perché la guerra è ancora da vincere.
Ho come il presentimento che Elliot mi stia nascondendo qualcosa e che io abbia appena fatto un passo falso presentandomi in ufficio da Tiffany.
 
Sono appena tornata a casa quando ricevo una chiamata da Ana. Quanto tempo è passato dall’ultima volta che l’ho vista!
“Kate cosa sei andata a fare alla GEH?” mi domanda un tono abbastanza irritato.
“A cercare delle risposte, ma tu come lo sai?” domando già sapendo la risposta.
“Christian ti ha vista uscire dall’ufficio di Tiffany abbastanza arrabbiata e vorrei sapere che ti è preso?”
“Mi è preso che quella ci sta provando con il mio ragazzo!”
“Kate ascolta, lei ed Elliot sono solo amici okey?”
“Sì certo, e due amici vanno a ballare e si atteggiano come una coppia?”
“Ascolta Kate. Non so cosa stia succedendo tra voi tre e non lo voglio sapere. Non fare niente che poi ti si possa rivoltare contro e cerca di non piombare nell’ufficio di qualcuno solo perché sei gelosa.”
“Da quando prendi le sue difese, Ana?” domando con tono abbastanza irritato. La mia migliore amica sta difendendo quella ruba ragazzi. Assurdo!
“Non sto prendendo le sue difese come non prenderò le tue. Ho promesso a Christian e lui ha promesso a me che quello che riguarda voi tre ve lo dovete risolvere da soli. L’unica cosa che posso fare è darti un consiglio: Non fare più quello che hai fatto oggi e non fare niente di stupido Kate. Per favore riflettici su, ci tengo a te.”
“Va bene, ti va di uscire una di queste sere? È da un po’ che non ci vediamo”
“Mi farebbe molto piacere. A presto Kate”
“Ciao”
Mi ritorna in mente la frase: Non te ne stai accorgendo, ma stai facendo del male alle persone che ti circondano.
Forse è questo che Tiffany voleva dire: non devo mettere in mezzo Ana e Christian. Si meritano tutta la felicità del mondo e non è giusto che io rovini tutto per la mia stupida gelosia!
 
 
Sabato Pomeriggio
 
Tiffany POV
 
Ma perché ho accettato? Non potevo starmene a casa! Ma no gente io devo dare retta al cuore non al cervello.
“Ma quanta roba ho portato?” mi chiede Elliot appena apre la porta e mi vede. Si in effetti ho portato la pizza, due confezioni di gelato e la sua torta preferita. Almeno non ho fatto come l’ultima volta che insieme a tutto questo avevo ordinato anche sushi per la cena.
“Ciao anche a te. Mi fai entrare oppure stiamo qui tutto il pomeriggio?” domando con un tono più scocciato di quanto vorrei.
“Si, giusto tanto sai dov’è la strada.”
“Comunque per la cronaca ho il ciclo!” esclamo mentre appoggio le cose in cucina.
“Avrei dovuto immaginarlo” Alza gli occhi al cielo già sapendo che il gelato molto probabilmente non lo mangerà, ma sperando di assaggiare comunque la torta.
L’appartamento di Elliot si trova a due isolati dal mio è piccolo, ma accogliente. La sala principale è open space: soggiorno e cucina insieme, poi c’è un lungo corridoio con la sua camera da letto, il bagno e la mia stanza preferita: la sala cinema insonorizzata con maxi schermo sulla parete perfetto per vedere le partite o giocare alla play. Mi dirigo verso camera sua a prendere una delle sue felpe che mi piacciono tanto. La mia preferita? Quella di Yale! Ma non la trovo da nessuna parte, sebbene sia un uomo ha un armadio grande quanto quello di una donna. Uffi! Voglio la mia felpa! Datemi almeno una gioia questa settimana!
“Se cerchi quella di Yale è la sopra” indicando l’ultimo scaffale.
Non sono bassa ma di certo nemmeno alta come Elliot che riesce arrivare fino a quel livello con tranquillità.
“Me la prendi?” chiedo cortesemente.
“Ecco qua”
Tre secondi dopo lo raggiungo in sala cinema. È seduto sul divano con le gambe allungate verso il tavolo dove c’è la pizza, in mano una birra e sembra quasi si accorga della mia presenza.
Per la prima volta non so come comportarmi! Mi sembra tutto così sbagliato.
“Certo che oggi fai proprio la difficile!” sto per ribattere quando mi prende in braccio cogliendomi di sorpresa e mi fa sedere sul divano facendomi stendere le gambe sopra le sue per poi prendere la pizza. Una delle sue posizioni preferite preceduta sola da quella dove io mi addormento con la testa appoggiata alle sue gambe quando dopo una partita ci mettiamo a vedere anche un film.
 
Ringrazio mentalmente Elliot per aver insonorizzato la stanza altrimenti chi sentirebbe i vicini. Ogni volta finisce che ci scontriamo su chi vincerà la partita e ovviamente non lo possiamo fare come persone normali. No assolutamente! Sembriamo due tifosi allo stadio!
E quanto mi è mancato! Eccome se mi è mancato. Ricordo la prima volta che tutto è iniziato:
 
Più o meno tre mesi dopo che ero tornata a Seattle Elliot mi chiese di andare a vedere la partita con lui per poi passare il pomeriggio a ridere come matti mentre stavamo mangiando al fast food. Due anni fa, appena si trasferì qui mi chiese di vedere le partite a casa sua e da quel momento non abbiamo più smesso fino a tre mesi fa. Già a quel tempo Elliot mi piaceva, ma ho sempre rifiutato le sua avance. Conosco Elliot da tanto tempo e so che un giorno protei finire con l’essere ferita o peggio non essere abbastanza per lui. So di tutte le ragazze con cui è stato non è un mistero in casa Grey e quando sentivo Mia che me le descriveva morivo dentro perché loro erano belle a differenza mia.
 A undici anni volevo essere come le top model che si vedono in TV alte, magre e bellissime. Non ero grassa, ma ero molto insicura rispetto ad ora. Sono stata rifiutata da un ragazzo dopo essermi dichiarata a quel tempo avevo undici anni e non ero molto popolare a scuola. Non avevo nessun amico e molti mi prendevano in giro dicendo che non ero abbastanza, che nessuno si sarebbe messa con una stravagante come me. Perché si io a undici anni mi tingevo già i capelli per ribellarmi ai miei insieme a mio fratello.  Il fatto che pure lui avesse una cattiva reputazione a scuola non mi aiutò. Eravamo considerati i due fratelli stravaganti!
A tredici anni pensavo meno di quanto dovevo ed è a quell’età che è iniziata la mia rinascita per poi ricadere quando mio fratello se ne andò di casa.  
E poi la ripresa a Seattle, il fatto di essermi messa in gioco facendo ogni tanto qualche servizio fotografico per dimostrami che anch’io sono bella. La scrittura per sfogare tutto, i viaggi con mio fratello per essere libera.
 
Ed ora davanti ad Elliot mi sembra di essere di nuovo quella ragazzina di undici anni che ha paura di essere rifiutata perché nonostante tutto non sono altro che una bottiglia di vetro andata in frantumi e riparata.
 Non mi accorgo di piangere fin quando non mi abbraccia nell’unico modo che solo lui sa fare. Affondo la testa nella felpa ispirando il suo profumo rimasto impregnato nel tessuto. A volte mi do della stupida perché quando ho avuto l’occasione non l’ho accolta, ho lasciato che la barriera che ho costruito intorno a me diventasse impenetrabile, ma mai come ora mi sento così esposta.
Ha ragione Kate a dire che quelle non sono delle semplici pause pranzo.
Dovrei andarne, staccarmi da questo abbraccio e scappare il più lontano possibile, ma per un minuto vorrei essere me.
 
Mi sveglio in un letto che non è il mio, ma in una camera famigliare. L 'ultima cosa che ricordo è di aver passato il pomeriggio a casa di Elliot. Sono distesa su un fianco e sento qualcosa dietro di me. Mi giro e vedo Elliot ancora addormentato con un braccio che mi cinge i fianchi e i suoi adorati capelli tutti in disordine. Che buffo!
Mi alzo cercando di non svegliarlo e mi reco verso il bagno. Allo specchio quasi non mi riconosco: i capelli arruffati, il mascara tutto sbavato e gli occhi gonfi e rossi dal pianto. Mi do una sistemata e mi reco in cucina a preparare la colazione. Apro il frigo e storgo il naso notando che tutto quello che c'è sono verdura e preparati per il fitness. Dimenticavo che qualcuno qui è fissato con la palestra. Almeno c'è un po' di latte, burro, zucchero, uova e sciroppo d'acero. Decido di fare i pancakes anche se il mi stomaco si sta ribellando. Dopo tutto quello che ho mangiato ieri sono piena di nausea.
"Tiff ma quanta roba hai fatto!" Esclama un Elliot mezza addormentato, ma abbastanza sveglio per notare la montagna di pancakes che ho preparato.
"Scusa mi sono fatta prendere la mano!" Lo guardo imbarazzata e penso di essere anche arrossita. È incredibile come alle volte riesce destabilizzarmi.
"Comunque stai bene? Cioè ieri sera sei scoppiata a piangere, mi son preoccupato un po'" mi domanda mentre tira fuori un barattolo di Nutella. A quanto sembra Mister Fitness ha un barattolo di nutella nascosto.
"Io...si scusa stavo pensando...non importa."
"Se non ti va di parlarne va bene, non ti voglio costringere." Ci sediamo ed iniziamo a mangiare una delle poche cose commestibili che so fare!
"Posso chiederti una cosa?" si mettere a ridere, ecco lo sapevo che stupida. Io volevo solo fare un discorso serio per una volta.
"Aspetta sei tutta sporca di nutella" Cerco ti togliermi i residui di nutella, ma invano.
"Ancora ridi?"
"Si...ecco fatto" mi pulisce la faccia con un fazzoletto come farebbe un genitore con suo figlio. Per un attimo mi perdo nei suoi occhi azzurri. Sono stati sempre stati così luminosi? Tiffany che vai a pensare! Ricomponiti. Ma poi i miei occhi si posano su quelle labbra che sembrano dire "Baciami". Tiffany e dai!
"Allora che volevi chiedermi?"
"Mmmm si ecco mi chiedevo... ti è mai capitato...si insomma.." mi guarda incuriosito " Elliot non mi aiuti se mi guardi così"
" Così come? Questa faccia? "E incrocia gli occhi e tira fuori la lingua.
"Smettila"
"Allora dicevo... ti è mai capitato di insomma... che dopo un po' di tempo che non ci pensi improvvisamente ritorni a pensare a quella persona?" Lo dico tutto d'un fiato tanto da dover riprendere fiato.
"Cosa?"
 "Niente niente, lascia perdere." Ora vorrei solo sotterrarmi.
Guardo l'ora e sono le dieci e mezzo di domenica mattina.
"Cavoli si è fatto tardi!" Mi devo inventare una scusa e alla scelta.
"Lo sai che è domenica mattina vero?"
"Emm si certo. E che solo ora mi sono ricordata che oggi vengono i nonni a pranzo e non voglio fare tardi." "Tiffany..."
 "Si..."
"Vuoi davvero uscire con solo la felpa addosso?"
"Oh! Sì  cioè no!" Torno in camera e mi cambio per poi sfrecciare fuori e di corsa.
"Okey quindi ci vediamo martedì per i lavori giusto?"
 " Sì...a Tiff"
 "Sì?"
 "La risposta è sì." Chiudo la porta e sfreccio verso casa con il cuore che batte all'impazzata.
 
 Stupida! Stupida! Ma non faccio nemmeno centro metri che mi scontro contro Kate. Ok allora è ufficiale: peggio di così non può andare!
"Tiffany che sorpresa!" Vai al punto Kate!
"Buongiorno Katherine "
 "Bella giornata non trovi?"
 "Sì  certo, scusami ma devo tornare a casa. Con permesso"
"Strano incontrarsi qui a pochi passi dall'appartamento di Elliot." Mi fa notare.
 "No affatto. Abito anch'io qua vicino e Elliot mi ha invitato a fare colazione." Mi invento una mezza bugia. "Certo, allora buona domenica"
"Buona domenica."
Forse l'ho scampata, ma per essere sicura. Mi incammino verso casa e avviso Elliot.
 
Elliot POV
 Ieri sera Tiffany è crollata, non l'ho mai vista in quello stato e non ho la minima idea di cosa le sia preso. Un attimo era felice e quello dopo stava piangendo. Si addormentò in braccio e decisi di portarla a letto. Le tolsi i pantaloni e le rimboccai le coperte. Decido di andare a dormire sul divano, non prima di aver sistemato la sala cinema. Mi scappa un sorriso quando ripenso alla prima volta che è venuta qui circa due anni fa. Non mi ricordo cosa mi era preso quel pomeriggio, ma mi stavo annoiando e non volendo uscire quella sera e disturbare i miei amici così decisi di chiamarla. Non so perché proprio lei o forse sì. Andavamo spesso a guardare le partite allo stadio oppure a casa con il resto della mia famiglia. La verità è che da sempre ho una cotta per lei sin dal primo giorno che l'ho vista. Bella, simpatica, determinata ecco cosa ho pensato la prima volta che la vidi. Avevo pensato di mettere la testa a posto solo per lei eppure con mia grande sorpresa mi ha rifiutato. Il mio primo e unico rifiuto! All'inizio mi ferì, ma poi pensai di non essere abbastanza per lei. Eppure dopo anni quel giorno fra tutti decisi di chiamare lei per vedere la finale di baseball in tv. Una delle poche cose in comune che abbiamo. Vederla ieri sera in quello stato, mi ha fatto capire che forse sotto quella corazza nasconde qualcosa di cui si vergogna. Il fatto che sono l'unico a sapere del suo disturbo alimentare, mi fa capire che si fida di me. Eppure sono stato l'ultimo a scoprire dell'accaduto al college e questo mi fa pensare che nello stesso momento è come se avesse paura del mio giudizio. Mi addormento sul divano cercando di mettere in ordine le idee, ma non ci riesco. Il fatto è che dopo tanti anni sono ancora innamorato di lei e cerco nelle altre donne quello che solo lei mi fa provare.
 
Vengo svegliato nel mezzo della notte da un grido e scatto subito sull'attenti. Sento qualcuno lamentarsi...Tiff. Vado in camera e la vedo combattere contro le lenzuola, mentre si lamenta. Per un attimo mi ricorda mio fratello.
"Shh...tiff sono io Elliot. Va tutto bene"
 L 'abbraccio da dietro e vedo che si calma come se sentisse a mia voce.
Quanto vorrei aiutarla! Con Christian non ce l'ho fatta ero troppo piccolo per capire, troppo impotente. "Tiff raccontami dei tuoi demoni" sussurro prima di addormentarmi.
 
Ricevo un messaggio da Tiffany che mi avvisa di aver visto Kate e della scusa della colazione. Dimenticavo che devo parlare con lei.
"Buongiorno tesoro” saluta tutta raggiante.
"Buongiorno" ho ancora la voce impastata dal sonno, ho appena sistemato la cucina e non ho fatto in tempo a cambiarmi almeno mi son messo una felpa.
 "Allora che si fa oggi?" mi domanda con una faccia accusatoria. Si so cosa sta pensando, ma se Tiffany è venuta a colazione come mai sono ancora mezzo addormentato?
"In verità vorrei parlarti della scenata che hai fatto alla GEH mercoledì"
"Non ho fatto nessuna scenata, sono sola andata a fare una visita di cortesia. Te lo ha detto Tiffany oggi ha colazione?"
"No, me lo ha detto mio fratello." Anche avrei voluto che me ne parlasse, ma a volte quella donna è un mistero.
 "Ah io..."
" Prima che inizi, voglio dirti che se non ti fidi di me ti capisco. Ci conosciamo solo da tre mesi, ma questo non ti dà l'autorizzazione di fare una scenata a una mia amica. Se c'è qualcosa dillo a me per favore. Non voglio che mio fratello o Ana ci finiscano in mezzo per colpa mia."
"Parli come lei"
"Lei? Oh tiffany. Si dopo un po' che le stai attorno ti influenza un po' con i sui modi."
 "Ti piace?" mi chiede in modo secco e diretto.
"No" rispondo ma mento a me stesso.
 "Ma..."
"Niente ma piccola. Promettimi che in futuro se ci sarà qualcosa che ti darà fastidio me la dirai direttamente."
In verità mi piace eccome e mi piace anche Kate e non so che fare.
"Okey mi dispiace. Io non so che mi è preso, sono così mortificata per l'accaduto."
 "Non pensiamoci più. Shopping le propongo?"
"Oh mi conosci così bene" mi sorride e mi bacia.
No! Non la conosco così bene, conosco le donne è diverso.
 
Ore dopo torno a casa, sfinito per la giornata appena trascorsa. Mi facci una doccia e poi ceno. Prima di andare dormire mi accorgo della felpa di Yale sul mio letto decido di metterla e di coricarmi a letto. Il suo profumo è ancora impresso nella felpa e così mi abbandono alle braccia di Morfeo.
 
 
Angolo della scrittrice:
 Buona sera cari lettori,
Come già anticipato nello scorso capitolo ho voluto dedicare questo capitolo  a Tiffany e a Elliot perché volevo finalmente farvi scoprire la vera Tiffany e ciò che Elliot prova. Ho riscritto la scena allla GEH sotto il punto di vista di Kate come anticipato.
 Nel prossimo capitolo vorrei ambientare la storia a Aspen e ancora una volta non sarà incentrato interamente su Ana e Christian, ma vorrei focalizzarmi sul rapporto tra i tre fratelli. Che secondo me la James ha un po' trascurato ovviamente adattato a questa storia. Per una volta quello che avrà bisogno di aiuto non sarà Christian, ma Elliot. Chi sceglierà fra Tiffany e Kate? Come sempre vi invito a esprimere il vostro parere sul capitolo.
A presto,
Dauntless_99   
 
P.S. Mi scuso per eventuali errori nel capitolo, ma ci tenevo a farlo uscire oggi.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cinquanta sfumature di... / Vai alla pagina dell'autore: Dauntless_99