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Autore: TomorrowAvenger    18/05/2020    0 recensioni
[Le avventure di Oliver Twist]
[Lievissima DodgOlie?]
"Per vari giorni Oliver rimase nella stanza dell'ebreo, a togliere le cifre dai fazzoletti da tasca"
-(Capitolo 10 del romanzo)
Durante quei giorni la vita dei ragazzi che vivevano presso Fagin continuava, in qualche modo, no?
Ecco un esempio di un semplice sabato mattina a casa dell'ebreo e dei suoi ladruncoli.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mattina Tra Ladri

Dopo quella prima giornata nella sua nuova casa, dal vecchio Fagin, Oliver si auto-assunse come lavoratore di fazzoletti ufficiale di quella strana famigliola.

Prima di andare a letto, la sera dopo quella in cui è arrivato dall'ebreo, dalla sua stanza sentì due ragazzi che tornavano a casa dopo il "turno di lavoro".

«Aah, ma perché le dobbiamo togliere noi le cifre? Quel vecchiaccio non può fare nulla?»

«Kevin, non lo sai? Le cifre ora non le leviamo noi per forza. Fagin ha insegnato al ragazzino nuovo come fare, e dato che non può uscire per ora... »

«Ma che fa? Il sartino? »

E mentre il ragazzo (che sembrava chiamarsi Kevin) rideva del suo lavoro, Oliver era invece felicissimo di sentirsi utile per fare qualcosa che non gli avrebbe distrutto le mani pellicina per pellicina.

Ritrovatasi già dal “primo giorno di lavoro”  una gran montagna di togli moccio, dato che i ragazzi ovviamente iniziavano ad approfittare del nuovo sarto per cucire di meno e rubare di più, Oliver la mattina e il pomeriggio presto aveva sempre un gran lavoro da fare, per quanto meccanico e... Quasi rilassante.

E poi, da una parte, gli piaceva svegliarsi prima degli altri (dopo aver tenuto un occhio aperto per controllare che l'ebreo avesse già nascosto la scatola dei suoi tesori: non voleva un'altra volta il coltello alla gola) per bere un caffè nella tazza che era condivisa tra almeno altri tre ragazzi, e poi riprendere da vicino un tavolino l'ago e la pila di fazzoletti che la sera prima i ragazzi quasi gli gettavano in faccia.

«Oh, piccolo Oliver... Stai diventando piano piano esperto, eh?»

Ogni volta che Fagin gli faceva questa domanda, ovvero quasi ogni mattina - che il lettore possa avere pietà del povero vecchio- Oliver annuiva

«Mi sto abituando, signore »

Mentre lavorava, vedeva quindi svegliarsi tutti uno alla volta, tra chi si metteva a parlottare con Fagin e chi voleva un bicchiere di birra al posto del caffè per colazione.

Infatti durante il suo terzo giorno da Fagin, appena svegliato, il Malandrino (o Furbacchione, quel ragazzo aveva fin troppi nomi) esordì così appena entrato nella sala da pranzo

«Ah, pure il caffè con questo caldo? »

Guardando con la coda nell'occhio il Malandrino, Fagin rispose

«È per far svegliare quelle teste rincitrullite dal sonno»

Con il Malandrino che intanto si sedeva, già rassegnato a sudare per tutta la mattinata, Oliver alzò gli occhietti scuri dal fazzoletto a cui stava lavorando

«Se non vuole sprecarlo... Mi piacerebbe avere un altro po' di caffè, signore »

Disse umilmente dopo uno sbadiglio.

Charley Bates, in quel momento assieme al Furbacchione, lo guardava quasi scioccato e trattenendo una delle sue solite risate. Trovava divertente che quel bimbetto spaurito abbia iniziato a parlare così tanto.

Fagin guardò Jack Dawkins stavolta negli occhi, poi diede la tazza di caffè ad Oliver

«Svuotala velocemente: i signorini hanno da lavorare e un intero boccale è troppo da bere per colazione, non credi Jack? »

Il Furbacchione annuì, anche se con un po' di delusione nel sapere che non avrebbe avuto più birra. Intanto Oliver finì il caffè e tornò a lavorare.

La tazzina di ferro fu riempita fino alla metà di liquido biondo, che Dawkins mandò giù tutto d'un fiato. Charley Bates, dovendo ancora superare il trauma del risveglio, sorseggiò il caffè silenziosamente.

«Ah, ci voleva! Ora sono davvero sveglio »

Il Malandrino ruppe il silenzio che si era creato mentre lui e Charley bevevano sbattendo la tazza sul tavolo.

Il signorino Bates contribuì, essendosi davvero svegliato grazie al caffè, fischiando d'approvazione guardando la pila di fazzoletti lavorati dal piccolo Oliver

«Oh-oh, guarda qua che lavoretto...»

Disse, alzandosi dalla sedia in legno e prendendo uno dei togli-moccio che aveva rubato lui stesso. Così fece anche il Furbacchione, e dopo aver dato uno sguardo ad un fazzoletto blu di pregevole fattura e avendo annuito anche lui, accarezzò rozzamente la testa ad Oliver scompigliando ancora di più i capelli già disordinati del ragazzino, e dandogli poi un paio di leggere pacche sulla guancia

«E bravo Oliver!»

Diceva ghignando, mentre Charley Bates lo guardava mentre lodava tanto affettuosamente il bambino.

Come qualche sera prima di quel sabato mattina, Oliver stava arrossendo[1] ma Fagin stavolta non poté fare niente per smorzare l'atmosfera; anche perché fece tutto il signorino Dawkins, prendendo la giacca assieme a Charley Bates e mettendosi ognuno i rispettivi cappelli, con quello del Furbacchione come sempre in equilibrio precario sulla testa di capelli scuri.

«Noi andiamo, eh! »

Avvisò il Furbacchione che, prima di chiudere la porta per uscire assieme a Bates, si prese l'estremità del cappello e fece un cenno ad Oliver, che lasciò l'ago per un attimo e lo salutò con la mano aperta sorridendo.

 

Angolo autrice

Huh. Non pubblico da un bel po’ di tempo. Salve.

Comunque… Passiamo senza indugi all’auto-interrogatorio.

Perché una FF su Oliver Twist?

Questa one shot parte come moltissime fanfiction: per colmare vuoti emotivi.


(!!!SPOILER!!!)
Quando lessi il… Chiamatelo litigio, contrasto, con Dodger assieme a mia sorella, mi dispiacque così tanto che sentivo la mancanza delle prime atmosfere più “famigliari” del libro, quando Oliver stava per i primi giorni da Fagin, e per colmare questa mancanza è nata questa FF.
(!!!FINE SPOILER!!!)

DodgOlie? Eh?

Mi sentivo in dovere di fare questo punto, perché (anche se ci sono certi libri derivati che sono incentrati su di loro, di uno ne è stata fatta anche una serie) dalle poche FF che ho visto su questo libro potrebbe sembrare… Strano “shippare” i due ragazzuoli.
Nel libro (rispetto al primo adattamento che ho visto, il film di Polanski) semplicemente sembrano avere più interazioni segnanti, fin da quando Dodger trova Oliver e, oltre a fissarlo prima di avvicinarsi effettivamente a lui, non lo porta subito da Fagin, ma si fa una giornata insieme nella cittadella vicino Londra, a farsi un panino (senza mollica) con la pancetta assieme a quel poveraccio con i piedi sanguinanti…
Altri due momenti sono quello messo alla nota nella FF e la scena spoiler citata qua nell’angolo autrice (amarissima, ma dice molto sul loro rapporto).

Ho trovato questi atteggiamenti, soprattutto da parte di Dodger, che sembra più prendere l’iniziativa, dei buoni motivi per… Trovarli carini, ecco tutto.

 

Vi saluto per oggi! Alla prossima FF che sicuramente sarà nel 2080!



[1] “Come qualche sera prima… Oliver stava arrossendo”: ciò accade nel capitolo 9 del romanzo, dove durante la sua prima sera da Fagin Oliver arrossisce quando Il Malandrino/ Dodger gli scosta un ciuffo dai capelli

   
 
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