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Autore: ReginaGinnyBlack108    19/05/2020    1 recensioni
Una breve storia riflessiva sul mondo di oggi, che ha come protagonista una donna ormai sola al mondo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una donna con un capello ridicolo e una borsetta rossa. Un uomo che porta in giro un cane dalmata. La casalinga che vive di fronte che stende i lenzuoli sul balcone. «Oggi passa più gente del solito» pensò Elettra. Era come suo solito seduta sulla poltrona di fronte alla finestra che si affacciava su una strada del centro, dalla quale osservava tutti i passanti. Di mattina presto vedeva passare orde di impiegati d'ufficio, avvocati e dirigenti con la loro valigetta e gli occhi fissi a terra. «Quell'uomo lì, con lo sguardo più pensieroso degli altri potrebbe essere un avvocato che sta perdendo una causa» «E quello lì, ha l'aria felice. Chi sa se è un impiegato che ha ricevuto una promozione?» Poco dopo vedeva passare i ragazzi che andavano a scuola, con le cartelle pesanti, i più piccoli accompagnati dai genitori. «Poveri bambini... ai miei tempi non avevamo così tanti libri e quaderni da portarci dietro» pensava Elettra, ricordando i lontani momenti della sua infanzia. Verso metà della mattinata la strada si popolava di casalinghe che andavano o tornavano dai negozi, cariche di borse della spesa. Prima dell'ora di pranzo la strada si riempiva, visto che tutti tornavano a casa per mangiare. «Quel ragazzino lì, con la cartella di Superman ha l'aria triste... mi sa che ha preso un brutto voto a scuola» «Ah ecco puntuale come al solito il signor "Cravatta Rossa" che si avvia verso casa... starà immaginando quello che la moglie gli ha preparato per pranzo?» Nel pomeriggio, fino alle 4, c'era un po' di calma e certe volte Elettra si assopiva davanti alla finestra, quando si ridestava, vedeva gruppi di adolescenti sulle panchine con in mano il cellulare e che non scambiavano una parola. «Poveri ragazzi... mi dispiace per loro... Non riescono a capire che stare insieme non vuol dire passare la giornata col cellulare al posto di parlare e giocare fisicamente con gli amici» Elettra passava quasi tutta la giornata lì, davanti alla finestra. Si divertiva a immaginare la vita delle persone, perché era l'unico modo per sentirsi in contatto con la realtà, per sentirsi parte del mondo. La donna, infatti, era molto malata e da tempo aveva perso la capacità di camminare. Non aveva più parenti che la andassero a trovare e per questo cercava di capire quello che le persone avessero da fare e si immaginava che fossero proprio loro a raccontarglielo. Anche se probabilmente niente di tutto quello che pensava era vero, Elettra era felice perché nel suo mondo inventato aveva davvero molti amici e non si annoiava mai. * * * * Spazio autrice Questa storia è nata da un tema che ho dovuto fare per le vacanze. Spero che vi sia piaciuta, so che non è niente di che, ma volevo scrivere qualcosa per iniziare. Grazie per l'attenzione ReginaGinny
   
 
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