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Autore: BeautyLovegood    19/05/2020    0 recensioni
Dopo l'Apocalisse mancata, Crowley e Aziraphale si sono finalmente messi insieme e stanno per festeggiare il loro primo anniversario, ma la sorpresa di Aziraphale cambierà per sempre la loro lunga esistenza...
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando Crowley andò a prendere Magic a scuola, la trovò vicino al cancello che piangeva e Georgia, Rose e Martha cercavano di consolarla.

- Su, Magic, non è la fine del Mondo.- disse Georgia e le offrì un fazzoletto di carta.

- Capita a tutti, ma puoi sempre recuperare.- aggiunse Martha.

- È arrivato tuo padre, Magic.- intervenne Rose appena si accorse della Bentley. Magic si asciugò gli occhi e si soffiò il naso, poi buttò il fazzoletto in un cestino e salutò le sue amiche.

- Ciao tesoro! Che cos’hai? È successo qualcosa di brutto a scuola?- chiese Crowley mentre Magic si sistemava sul sedile di dietro.

- Sto bene, Papà Crowley… sono solo un po’ stanca.- disse lei sforzandosi di non piangere di nuovo.

- Magic, non sono nato ieri! Dimmi che cosa è successo, per favore!- insistette Crowley, ma Magic rimase in silenzio. Il demone sbuffò infastidito e mise Bohemian Rhapsody a tutto volume. Solitamente, lui e sua figlia cantavano insieme le canzoni dei Queen, ma Magic non aprì bocca per tutto il tragitto fino a casa. Durante il pranzo si limitò a mangiare il suo piatto di pasta fissando il vuoto con tristezza, mentre Crowley la osservava bevendo un bicchiere di vino rosso.

- Tesoro, lo sai che a me puoi dire qualsiasi cosa.- riprovò mettendole una mano sulla spalla, ma Magic lo ignorò e subito dopo aver fatto sparire il piatto vuoto battendo le mani, si chiuse in camera sua. Crowley la sentì battere le mani e vide apparire sulla porta un cartello che diceva Lasciatemi in pace!.

- Comportamento molto maturo…- commentò con sarcasmo e si chiuse nella stanza delle piante.

 

*

 

- Sono a casa!- esclamò Aziraphale appena entrò. Soltanto Crowley venne a salutarlo con un bacio.

- Percepisco un po’ di tristezza… e anche di… senso di colpa. Cos’hai combinato, Crowley?

- Perché dev’essere sempre colpa mia ogni volta che percepisci onde negative?- protestò il demone come un bambino offeso.

- Comunque, non sono io il problema, ma Magic. Sono andato a prenderla a scuola, era molto triste e non ha voluto dirmi niente. È chiusa in camera sua da quando ha finito di pranzare. Non ha neanche voluto mangiare le crêpes che le ho preparato per merenda. Adesso provaci tu, angelo.

Aziraphale si tolse la giacca, l’appese all’attaccapanni e dopo essersi sistemato il papillon, andò a bussare alla porta della camera di Magic.

- Magic? Tesoro? Posso entrare?

Sentì sua figlia battere le mani e la porta si aprì. Magic era seduta sul suo letto e leggeva la versione per ragazzi del romanzo David Copperfield. Aziraphale si sedette vicino a lei e Crowley dietro suo marito, ansioso di sapere che cosa turbava la loro principessina. L’angelo aspettò che lei alzasse gli occhi dal libro e che lo chiudesse.

- Papà Crowley mi ha detto che sei uscita da scuola molto triste. Che cosa è successo? Qualsiasi cosa sia la possiamo risolvere insieme.- disse prendendole la mano, ma invece di rincuorarla, Magic ricominciò a piangere.

- Ho preso… un brutto voto nel compito di letteratura.- ammise mortificata, poi si alzò per prendere un foglio dal quaderno che aveva lasciato sulla scrivania e lo porse ad Aziraphale. L’angelo spalancò gli occhi per il quattro segnato in rosso vicino al nome di sua figlia.

- Tutto qui? Sei triste per un brutto voto?- disse Crowley e scoppiò a ridere.

- Non c’è niente da ridere, papà!- protestò Magic offesa, ma anche Aziraphale era sul punto di ridere.

- Magic, tuo padre ha ragione a metà. È vero che non è divertente prendere un brutto voto, ma non è neanche la fine del Mondo.

- Tuo padre sa quello che dice perché ci siamo passati entrambi.- aggiunse Crowley e fece l’occhiolino a suo marito.

- Sì, ma io ho una media perfetta! Non prendo mai brutti voti!- piagnucolò Magic con le braccia incrociate e voltò le spalle ai suoi papà. Con un sorriso malizioso, Crowley l’afferrò delicatamente per la maglietta e la tirò fino a farla sedere sulle sue gambe. Aziraphale le prese il mento con il pollice e l’indice e aspettò che lo guardasse negli occhi.

- Tesoro mio, c’è sempre una prima volta per tutto, anche per un brutto voto, ma non devi disperarti, basta studiare di più per recuperarlo. Ma dimmi un po’, perché non mi hai chiesto aiuto quando stavi studiando David Copperfield? Lo sai che puoi sempre contare su di me quando sei in difficoltà con i compiti.

- Ho avuto il compito nel periodo in cui ti stavi occupando dei libri antichi. Dici sempre che non vuoi essere interrotto perché è un lavoro molto delicato.- disse Magic.

- Allora è colpa di Papà Aziraphale se hai preso quel quattro!- sghignazzò Crowley e fece la linguaccia all’angelo. Magic lo guardò arrabbiata.

- Non dire così, Papà Cro!

- Stai tranquilla, cara. Papà Crowley stava scherzando. Comunque, lo sai bene che voi due siete più importanti di qualsiasi libro antico, perciò, la prossima volta che fai fatica a prepararti per un compito in classe, vieni da me senza esitazioni. Va bene?

- Va bene. Grazie, Papà Azi.

- E quando sei triste per qualcosa, qualsiasi cosa, parlane anche con me. Come sai, i libri ed io non andiamo molto d’accordo, ma non vuol dire che non sia in grado di capire la tua disperazione per uno di loro, soprattutto se è stato scritto da quel piagnucolone di Charles Dickens.- intervenne Crowley e fece una pernacchia sul collo di Magic per toglierle il broncio dal viso.

- Va bene! Va bene! Scusa, Papà Cro!- disse lei tra le risate.

- Sei scusata, principessina.

- E adesso dimmi che cosa non hai capito di David Copperfield.

Aziraphale e Magic passarono tutta la cena a parlare del romanzo di Dickens, mentre Crowley si limitava a guardarli mentre sorseggiava il suo bicchiere di vino bianco.

- Papà Azi… Papà Cro… credo di aver imparato una cosa oggi.- disse mentre mangiava la crêpes che Crowley le aveva tenuto da parte.

- Che cosa, tesoro?- chiese Aziraphale curioso.

- Che nessuno è perfetto, nemmeno io che sono la figlia di un angelo e un demone.

- Non è esattamente così.- intervenne Crowley.

- Tu sei perfetta ai nostri occhi, è il Mondo fuori da questa casa che a volte è stupido e non capisce tutto quello che lo circonda.

- Crowley, questo è l’esatto contrario di quello che lei ha imparato oggi.- protestò Aziraphale. Il demone lo guardò sorridente, poi si alzò per avvicinarsi a sua figlia e prenderle il viso tra le mani.

- Quello che intendevo dire è che per noi tu sei perfetta così come sei, anche quando fai dei piccoli errori come prendere un brutto voto… o sporcare la Bentley di papà!- concluse e le diede un piccolo bacio sulle labbra. Aziraphale sorrise sollevato.

- E questo non vale solo per te, tesoro, ma anche per noi. Io amo Papà Crowley, ma ci sono delle volte in cui vorrei che si trasformasse in serpente in modo da poterlo rinchiudere in una piccola gabbia di ferro.

Crowley e Magic lo fissarono sconvolti.

- Ah sì, angelo? E in quali occasioni faresti pensieri di questo genere?

- Tipo quando guidi come un pazzo, russi mentre sto leggendo e anche quando esageri con i rimproveri alle tue piante!- disse l’angelo con un sorriso.

- Innanzitutto, quello che faccio con le mie piante sono affari miei! E comunque, ci sono delle volte in cui anche io vorrei darti una bella lezione, tipo quando preferisci leggere un intero libro per tutta la notte piuttosto che… farmi le coccole.

Magic sembrava preoccupata per il clima che si stava creando. Crowley se ne accorse e diede un dolce bacio ad Aziraphale.

- Ma ti amo anche io, angelo di biblioteca.

Magic tirò un sospiro di sollievo e sorrise ai suoi papà.

- Visto, Magic? Come hai detto tu, nessuno è perfetto.- disse Aziraphale soddisfatto.























Proprio perché Magic non è perfetta, è giusto che viva una spiacevole esperienza come un brutto voto, come ogni essere umano. Alla prossima!

  
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