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Autore: biatris    20/05/2020    0 recensioni
Camilla è la classica secchiona, sfruttata dai compagni e con poche amiche. Ma quest'anno alcuni compagni cambieranno e, con l'arrivo di nuova gente, anche il rapporto con la scuola di Camilla dovrà cambiare...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Erano passate fin troppo in fretta le cinque ore di lezione quella mattina. Camilla sospirò uscendo dall’aula.
-Possiamo parlare, Cami? – si sentì chiedere all’improvviso.
Era Theo. Non aveva il diritto di mentirgli, né di tenerlo all’oscuro di certe cose, si disse. gli altri li stavano precedendo verso la mensa.
-Certo – annuì -Ma possiamo prima andare a pranzo? – chiese.
Theo sorrise, comprensivo come al solito.
-Va bene – disse -Andiamo-
Si sedettero poco dopo al tavolo con Heather, Jackob e Emily. Jessy e John non si erano visti quella mattina nemmeno a scuola. Probabilmente erano riusciti a far credere ai propri docenti di essere ammalati. E dopotutto, si disse Camilla, se Jessy aveva la stessa faccia di quando li aveva beccati, probabilmente non ci avrebbe impiegato molto a convincerli.
Camilla sospirò. Giocherellò un po’ con le posate e il cibo nel proprio piatto. Ne ingoiò a fatica una forchettata. Non era abituata a mangiare a pranzo.
-Non ti piace? – chiese Theo.
-No- disse lei -Cioè, mi piace – disse -È solo che sono un po’ stanca –
 Il ragazzo le sorrise sfiorandole un braccio con una mano.
-Dopo andiamo a riposarci – le disse – Ora mangia ancora qualcosa –
Camilla annuì. Non avrebbe saputo dirgli di no nemmeno volendo. Si costrinse ad ingoiare ancora qualcosa.
Fu Jackob il primo a parlare.
-Cami, non credi di doverci delle spiegazioni? – chiese cautamente.
Camilla sospirò. Ormai avevano finito di mangiare.
-Andiamo in cortile – disse sparecchiando il vassoio del pranzo.
Dieci minuti dopo erano seduti nel cortile della scuola, quello a fianco della palestra, sulle panchine che di solito venivano usate dagli alunni per non farsi vedere mentre fumavano.
Camilla si chiese da dove avrebbe dovuto cominciare. Cosa avrebbe dovuto dire?
Fu Heather a prendere la parola.
-Cami, noi siamo preoccupati per te. Io non ti conosco da molto, ma credo comunque di sapere quel minimo che basta. Tu non stai bene… -
Camilla deglutì. Era incerta a proposito del discorso che avrebbe dovuto fare, ma lo era altrettanto sul fatto che dovesse farne uno.
-Cosa volete sapere? – chiese quindi.
Heather guardò i compagni. Aveva iniziato lei e sembrava che anche gli altri pensassero che era proprio la nuova compagna la più adatta a parlarle.
-Cami, stai mangiando pochissimo. Perché? – chiese.
Camilla si morse il labbro inferiore. Ok, sarebbe partita da quello.
-Ho sempre mangiato poco -disse -Solo che prima non ve ne accorgevate perché io ero invisibile – sospirò -E perché eravamo ognuno a casa propria – aggiunse.
Jackob sorrise.
-Forse hai ragione – disse -Ma Cami, mi sembra che la cosa sia peggiorata da quando stiamo qui…-
Camilla lo fissò. Era vero?
-Probabilmente hai ragione- disse alzando le spalle -Non me ne sono nemmeno accorta. Proverò a mangiare di più- disse.
Il ragazzo le sorrise. Sembrava contento della sua risposta.
-Ok – le disse infatti -E a proposito del fatto che non dormi? – chiese poi.
La ragazza si grattò il naso per nascondere l’imbarazzo; inutilmente, per altro.
-Io…- iniziò.
Cosa avrebbe dovuto dire? Giustificare il fatto che mangiasse poco era una cosa, dover spiegare perché non riuscisse a dormire era ben diverso.
Theo le appoggiò una mano sulla gamba, come ad incoraggiarla.
-Tu? – le chiese.
-Io in questo periodo ho un po’ di pensieri – disse alla fine.
Il ragazzo sospirò.
-Cami, è colpa mia? – chiese.
Camilla avrebbe voluto dirgli di no, che non era colpa sua e non aveva motivo di preoccuparsi, ma non poteva negarlo. Distolse lo sguardo.
-Cami, io… - iniziò lui, poi si fermò -Mi dispiace – disse solo.
La ragazza sorrise. Il suo Theodore, sempre così gentile.
-Non è colpa tua – disse poi lei -È solo che credo siano successe troppe cose tutte insieme- continuò – Io sono sempre stata nell’ombra e trovarmi all’improvviso al centro dell’attenzione mi ha un po’ destabilizzata-
Jackob si alzò davanti a lei.
-Camilla, posso chiederti una cosa? – domandò.
Lei annuì. Ormai erano in ballo, tanto valeva andare fino in fondo.
-Cosa c’è di vero in tutto quello che dicono in giro su di te? –
La ragazza arrossì. La domanda era aperta ad un sacco di interpretazioni. Cosa voleva veramente sapere Jackob?
-Cosa si dice su di me? – chiese quindi.
Fu Emily a rispondere.
-Direi che la prima cosa che dovremmo sapere è: cosa è successo davvero tra te e John? –
Camilla deglutì. Oh, ecco, quello. Sospirò.
-Promettete di ascoltare fino in fondo senza interrompere? – chiese fissando a uno a uno gli altri.
Tutti annuirono.
-Potrei dirvi che non lo so bene nemmeno io – iniziò -Fino all’anno scorso ci ignoravamo, al più John mi chiedeva i compiti. Poi quest’anno all’improvviso mi chiede le cose, mi difende con i docenti. Non era normale tutto ciò- disse.
Si interruppe un attimo. Aveva il fiato corto, quasi avesse corso.
-Poi è iniziata questa storia del convitto e la cosa è diventata ancora più strana – aggiunse lei – Qualche giorno fa mi ha aiutato a trovare un posto dove studiare. Siamo stati insieme un po’ a studiare e parlare. È stato diverso – disse – E mi ha baciata –
Il silenzio che era caduto attorno a lei fece trasalire Camilla.
-Vi prego, dite qualcosa – pigolò.
Fu Theo a rompere il silenzio.
-Cami, io forse sono troppo coinvolto, ma sono anche l’unico che già sapeva questa cosa – disse – E quando me l’hai detto sei stata tu a dirmi che a te però non piace John…-
La ragazza annuì.
-Ed è vero! – confermò -Solo che lui mi continuava a stare appiccicato –
Jackob la fermò.
-Cami, gliel’hai detto? Che ti infastidiva intendo… - chiese.
La ragazza lo guardò, come se la risposta fosse scontata.
-Ok, so che John non è un tipo facile con cui trattare – concordò -Ma come siete finiti a dormire insieme? – le chiese quindi.
Camilla scosse la testa.
-Esattamente nel modo in cui vi abbiamo raccontato – disse -Non ho mai mentito su quello. Ho tentato di tenerlo a bada. Alla fine, ho capito che se io gli concedo qualcosa lui non si spinge troppo in là. Non pensavo sarebbe uscito tutto quel casino -
Emily la fissò.
-Io penso che John sia un cretino quando si comporta così – disse -Ma Cami, parliamoci chiaro, tu sei una tosta, perché non l’hai fermato subito? –
Già, si chiese Camilla, perché non l’aveva fatto?
-Emily, io sono stata invisibile per anni per tutti voi. Non volevo tornare a quello che c’era prima –
L’altra tacque. Sapeva che Camilla aveva ragione.
Theo si spostò più vicino a lei. Le circondò la vita con un braccio. Camilla gli sorrise. Sapere che Theo, che avrebbe dovuto essere quello più arrabbiato, quello geloso, era lì, al suo fianco a darle forza.
-Credo che Camilla abbia spiegato piuttosto bene quale sia il problema – disse poi.
La ragazza sorrise. Sapeva che lui voleva proteggerla. Gli aveva detto mille volte di non farlo, ma evidentemente era più forte di lui.
-Theo, non preoccuparti, capisco che abbiate delle domande – disse.
Lui sospirò e annuì.
Al suo fianco Heather li fissò.
-Cami, posso chiederti una cosa? – domandò.
Lei annuì fissandola dritta negli occhi.
-Theo c’entra qualcosa con questa tua confusione? –
Camilla chiuse gli occhi di scatto. Aveva sperato fino all’ultimo che nessuno ponesse quella domanda, ma doveva aspettarsela.
Li riaprì poco dopo. Fissò Heather, poi gli altri. Infine, spostò il suo sguardo su Theo.
-Theo è stato il primo a vedermi realmente – disse – Lui sapeva già tutto, non avrei motivo di nascondergli nulla –
Theo la fissava. Camilla sentì le lacrime salirgli agli occhi e un nodo formarsi in gola. Sapeva che lui avrebbe capito.
-Cami – la chiamò.
Fu inutile. Tutti i suoi sforzi per non piangere furono mandati in fumo da quegli occhi verdissimi.
 
  
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