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Autore: MauraLCohen    22/05/2020    1 recensioni
Dopo il ballo delle debuttanti i Cohen si trovano a fare i conti con l'elefante  nella stanza che porta il nome di Jimmy Cooper, ma quello è solo la punta dell'iceberg dei problemi di Sandy e Kirsten. Ora che il vaso di Pandora è stato scoperchiato, il loro matrimonio sopravviverà alla bufera?
Dal testo:
« Non intendi lasciar perdere, vero? » le rispose Sandy sospirando, ma continuando a tenere gli occhi chiusi.
« Mai. »
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kirsten Cohen, Sandy Cohen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera, dopo il ballo delle debuttanti, Kirsten si era fermata da Jimmy per accertarsi che stesse bene. Per quanto Sandy odiasse quell’uomo e il modo in cui Kirsten si preoccupava per lui, non poteva impedire alla moglie di stargli vicino in un momento così delicato. Per questo decise di non fare polemiche inutili, ma anzi, fu proprio lui a siggerirle di andare. In fondo, essere preso a pugni davanti a tutta Newport, dopo essere stato accusato pure di aver rubato quattro milioni di dollari, secondo Sandy, era una punizione sufficiente per uno come Jimmy Cooper. Nonostante ciò, però, pensare che Kirsten ora fosse con lui lo stava divorando dentro. Si fidava di lei, ma sapeva che qualcosa di forte la legava ancora a quel figlio di papà presuntuoso e imbellettato e, nonostante si sforzasse, non riusciva a tenere a bada la propria gelosia. Sandy sapeva che Jimmy aveva fatto parte di un periodo troppo importante della vita di Kirsten per poter essere semplicemente cancellato o tagliato fuori; ne era consapevole e aveva provato con tutte le sue forza ad accettarlo, ma il pensiero costante che sua moglie potesse provare ancora qualcosa per quell’uomo non lo lasciava in pace. Sandy non voleva essere geloso, ma non riusciva nemmeno a fingere di non esserlo. Jimmy Cooper era stato il primo amore di Kirsten, il primo bacio, il primo ti amo , la prima volta di un nuovo sapore sulla pelle; e poi tutta Newport pendeva dalle sue labbra e lui riusciva persino ad andare a genio a Caleb. Non che Sandy ci tenesse ad andare a braccetto con il suocero: quell’uomo lo irritava tanto quanto Jimmy e forse anche di più; un capitalista spietato che non si fermava davanti a niente non era certo qualcuno con cui un difensore d’ufficio democratico poteva andare d’accordo; ma più degli ideali di Caleb, a dare fastidio a Sandy era il modo in cui egli trattava la figlia. Kirsten aveva passato tutta la vita a cercare di compiacerlo, soffrendo ogni giorno per quell’amore paterno mai ricevuto, e nonostante tutto ancora non si era stancata di farsi in quattro per lui. Vederla andare in pezzi perché il padre non l’apparenzava come avrebbe dovuto, faceva sentire Sandy impotente e inutile. Più volte aveva cercato di farle capire che non ne valeva la pena, che se Caleb non capiva quanto fosse fortunato ad averla nella sua vita, era lui che ci perdeva. Sandy provò a ribadirlo anche quando Kirsten dovette decidere tra continuare la loro vita a Berkeley, che lei amava tanto, o trasferirsi a Newport per stare vicino a Caleb dopo la morte di Rose. Lei non voleva tornare, aveva cercato in tutti i modi di scappare da quel luogo e Sandy lo sapeva bene, forse anche meglio della moglie. L’aveva supplicata di pensarci ancora e di decidere secondo quello che voleva, non secondo ciò che doveva. 
Fu tutto inutile, anche quella volta Caleb aveva avuto la meglio sulla felicità di Kirsten. Così i Cohen si ritrovarono in strada verso O.C. .

Sandy detestava Orange County, i rampolli viziati e quell’aria di falsità e superficialità che si respirava; l’unico motivo per cui aveva acconsentito a vivere in quel covo di pettegole era Kirsten, perché sapeva che lei non si sarebbe mai perdonata il fatto di non essere stata lì per aiutare Caleb a superare il lutto, perché capiva che quel luogo era la sua casa e lui avrebbe fatto il Diavolo a quattro pur di accontentarla, anche vivere il resto dei loro giorni in un posto come quello. Era innamorato e voleva stare con lei, dove non gli importava. 

Ora, però, davanti ai suoi occhi si dipinse il più sadico dei dubbi: e se al suo posto ci fosse stato Jimmy? Se Kirsten, diciassette anni prima, avesse scelto di stare con lui? Fu sufficiente l’immagine di Jimmy che la toccava per fargli andare il sangue al cervello. Strinse il pugno talmente forte che le nocche diventarono bianche e sentì la rabbia crescergli dentro come un male incurabile. Kirsten era sua e Jimmy Cooper doveva ficcarselo in quella testa dura. Sandy si guardò per un istante riflesso nello specchio: aveva ancora addosso la camicia e i pantaloni con cui era andato al ballo. Quando era tornato a casa, si era lasciato cadere sul letto senza più muoversi. La mandibola gli faceva ancora male a causa del pugno e ciò non lo aveva aiutato a prendere sonno. 

Guardò l’orario dalla sveglia sul comodino: 00:30. Kirsten era via da una ventina di minuti. 
Sandy sospirò, rigirandosi nel letto. Ora dava le spalle alla porta mentre con la mente continuava a ripercorrere i fatti di quella sera. Era incredibile la puntualità del destino: Jimmy perde tutti i soldi dei suoi clienti e uno di loro, per altro uno tra i più importanti, ha bisogno di liquidità per un investimento. Certo che bisogna davvero avere la fortuna contro! pensò Sandy, godendo un po’ della disgrazia del suo rivale.
Intanto, però, non si era accorto dell’ombra alle sue spalle che si avvicinava al letto. Era Kirsten, che cercava di far piano per paura di svegliarlo. Sandy si accorse della sua presenza solo quando la sentì sdraiarsi di fianco a lui. 

« Hey » le disse, voltandosi. « Pensavo saresti tornata più tardi. » 

Kirsten guardò negli occhi del mattino e ci lesse dentro tutto il sollievo che in quel momento stava provando nel vederla lì. Le fu impossibile frenare il senso di colpa che la stava pervadendo per il modo in cui lo aveva fatto sentire negli ultimi giorni. Si era lasciata coinvolgere troppo dalla situazione di Jimmy, mettendo Sandy in secondo piano e Kirsten sapeva bene quanto questo lo avesse ferito, sapeva quanto lui fosse geloso del suo ex e non voleva che la cosa compromettesse il loro matrimonio. La storia con Jimmy apparteneva al passato e lei non provava più niente per lui, ormai erano solo buoni amici; ma forse avrebbe dovuto smettere di pretendere da Sandy fiducia incondizionata senza dimostrargli che fosse ben riposta e che, soprattutto, per lei esisteva solo lui. In fondo, se si fosse trattato di una sua ex, con cui lui aveva avuto una storia come quella che lei aveva avuto con Jimmy, Kirsten sapeva che non avrebbe mai potuto essere comprensiva come, invece, lo era Sandy. Non avrebbe retto il colpo di vederlo prodigarsi per qualcun’altra; non sarebbe riuscita a sopportare che qualcuno di importante del passato di Sandy si frapponesse tra loro, rischiando di portarglielo via. 

« Non posso fare più di quello che ho già fatto. Ho provato ad aiutarlo, ma ora deve camminare con le sue gambe e capire come risolvere questa situazione. È compito di July stargli accanto adesso » rispose, senza staccare gli occhi da Sandy. « Non aveva senso che io restassi ancora. E poi, volevo sapere come stessi tu, hai preso una bella botta. » Gli sorrise dolcemente, inclinando il capo di lato mentre gli accarezzava il viso nel punto in cui il padre di Holly lo aveva colpito.

Sandy non lo lasciò trasparire ma era davvero felice di sentirglielo dire. Si sdraiò sulla schiena, aprendo le braccia per invitarla a raggiungerlo e lei non si fece pregare, rannicchiandosi accanto a lui, con la testa sul suo petto. Sandy iniziò ad accarezzarle lentamente le spalle scoperte con la punta delle dita, scendendo lungo le braccia e risalendo. 

« I ragazzi dormono? » domandò lei, tenendo gli occhi chiusi e beandosi delle carezze del marito.

« Ryan sì, Seth non è ancora tornato. » 

Kirsten si lasciò scappare una risata. « Il nostro Seth? »

Sandy in quel momento incontrò gli occhi di lei e rispose al sorriso. « Proprio il nostro Seth! » sghignazzò.

« Incredibile! La vicinanza con Ryan gli sta facendo davvero bene, non credi? Lo vedo più sereno, più rilassato, nelle ultime settimane. È bello vederlo così. » Kirsten appoggiò il mento sul petto di Sandy per poterlo guardare meglio. Lui non aveva smesso di farlo neanche per un secondo da quando era tornata. « Non vorrei dire te l’avevo detto, ma… Beh, te l’avevo detto » le rispose giocoso, chinandosi su di lei per baciarle la fronte. Era davvero contento di averla lì con lui, negli ultimi giorni non avevano fatto altro che litigare e litigare, ininterrottamente e sempre, solo per Jimmy Cooper. Sandy rivoleva sua moglie, la loro complicità, i loro momenti sereni. Si erano mancati entrambi da morire.

« Che hai? » chiese Kirsten, cogliendo la fitta di malinconia che stava pervadendo lo sguardo di Sandy  in quel momento. La sua voce interruppe quel fiume di pensieri. 

« Niente » sospirò lui, accarezzandole i capelli. 

« Sandy… » insistette lei. 

« Davvero, tesoro, non è niente. »

Kirsten lo guardò perplessa, incapace di ignorare quel muro che si stava frapponendo tra loro. Non voleva che Sandy si sentisse messo da parte o, peggio ancora, una seconda scelta rispetto a Jimmy, ma sapeva che era esattamente questo il problema. Fin dai tempi di Berkeley, Sandy e Jimmy si erano fatti la guerra senza che lei potesse impedirlo; più provava a mettere pace tra loro, più peggiorava la situazione. Sapeva che Jimmy provava ancora qualcosa per lei, non era certo stupida - e anche se non l’avesse saputo, July non avrebbe mai smesso di rinfacciarglielo -, ma era storia vecchia, qualcosa che apparteneva al passato, ad un passato di cui Sandy ancora non faceva padre, e che per Kirsten, ormai, era solo un ricordo. Lo ripeteva da anni a Sandy, eppure lui non riusciva a crederle: per lui anche lei provava ancora qualcosa per Jimmy. Ne avevano discusso tanto, forse anche troppo, ma ogni volta si ritrovavano sempre punto e a capo. 

Metti un secondo da parte quello che provi per quel ragazzo. Kirsten scosse la testa lievemente allontanando il ricordo delle parole che Sandy le aveva rivolto qualche giorno prima. Non c’era nulla da mettere da parte, perché non c’era nulla tra lei e Jimmy Cooper. Nulla. Ed era tempo di chiudere il capitolo per sempre. 

« È per Jimmy, non è vero? » gli domandò, mettendosi seduta proprio di fronte a Sandy. Questi non batté ciglio, poggiò la testa contro la spalliera e non disse nulla, consapevole che quella era la scelta più saggia. Se avesse dato voce ai propri pensieri lui e Kirsten avrebbero finito con il litigare, di nuovo, e sinceramente, era stanco di concludere così ogni loro serata. 

Anche Kirsten era stanca, voleva tornare alla normalità e restituire un po’ di serenità al marito. Per lei, Sandy veniva prima di qualsiasi altra cosa e non poteva crede che lui, dopo tutti quegli anni insieme, ancora ne dubitasse. Gli prese la mano, poggiata sullo stomaco. « Far finta di niente non migliorerà le cose » gli disse, cercando di attirare la sua attenzione. 

« Non intendi lasciar perdere, vero? » le rispose Sandy, sospirando, e continuando a tenere gli occhi chiusi.

« Mai. »

L’uomo accennò un sorriso stanco, mentre si sistemava meglio sul letto. « Allora parliamone » asserì, ora rivolgendo tutta la sua attenzione alla moglie. « Cosa c’è tra voi due? » Il tono risultò più duro di quello che avrebbe voluto, ma non poté fare nulla per controllarlo. Era arrabbiato, frustrato da tutte le paure, i dubbi e le domande che gli stavano inquinando i piensieri. Era stanco di dover essere geloso del loro vicino di casa, della storia che lui e Kirsten avevano avuto. 

Kirsten era sua moglie, la madre dei suoi figli e Sandy non avrebbe mai rinunciato a lei. Mai. A meno che non fosse stata lei a deciderlo ed era proprio quello che Sandy temeva di sentire ogni volta che le chiedeva chiarezza sulla sua relazione con Jimmy. 
E se un giorno si fosse semplicemente resa conto di essere ancora innamorata di lui? Sandy tenne gli occhi puntati sulla moglie, aspettando la risposta che non tardò ad arrivare. Kirsten era seduta poco distante da lui, aveva ancora indosso l’abito del ballo e qualche ciocca di capelli si era divincolata dall’acconciatura, cadendole ai lati del viso. Era bellissima e agli occhi di Sandy lo era ora più di quanto non lo fosse la prima volta che si erano visti. Gli stava sorridendo in quel modo dolce che solo lei aveva, le loro mani erano ancora strette l’una all’altra. Erano sempre loro, solo più vecchi e stanchi, ma sempre gli stessi testardi ed orgogliosi Sandy e Kirsten di cui si erano innamorati diciassette anni prima.

« Niente » disse Kirsten, « Assoluramente niente » ripeté. 

« E allora cos’è tutto questo interessamento verso di lui? Sta rischiando la galera, lo sai. E tu, cercando di risolvere ogni suo problema, rischi di essere coinvolta. »

« Jimmy è un vecchio amico, i nostri padri hanno lavorato insieme per anni, Sandy. Avevamo sedici anni la prima volta che ci siamo conosciuti. »

« Tu e Jimmy Cooper  non siete mai stati amici. » 

« Non all’epoca, forse, ma sono passati più di vent’anni, Sandy, e io ho sposato te. Non Jimmy.  Perché ti costa tanta fatica credermi? » 

Sandy sospirò, « Io… Io non lo so » le rispose, portandosi due dita sulle palpebre per massaggiarle. « È solo che Jimmy sembra avere questa strana influenza su di te. Sulla gente di Newport. Non importa cosa faccia, è sempre giustificato. »

« È questo il problema? Che Jimmy è ben voluto dalla comunità? Sandy, avanti, ora sei ridicolo. »

« Il problema, Kirsten, è che lui è ancora innamorato di te e non fa alcuno sforzo per nasconderlo. Solo tu non te ne accorgi… » Sandy si interruppe di colpo, preso dall’impeto non si era reso conto di aver alzato la voce ed ora Kirsten lo guardava sconcertata ed anche un po’ spaventata. Riprese fiato, decidendo se fosse o meno il caso di continuare quello che voleva dire. Sapeva che stava per muoverle un’accusa pesante e conosceva troppo bene la propria moglie per fingere che la cosa non l’avrebbe ferita. 
Ma arrivati a questo punto, si disse l’avvocato, meglio mettere tutte le carte in tavola. Sandy abbasò lo sguardo, distogliendolo così da quello di lei e, in un lungo sospirò, concluse: « O forse te ne accorgi e ti sta bene. »

Prevedibilmente, quella frase innescò in lei un susseguirsi di rabbia e delusione. 

La stava davvero accusando di tradirlo?
Dopo siciassette anni insieme ancora Sandy non si fidava di lei?
Ancora dubitava dell’amore che lei provava per lui?

Le sopracciglia di Kirsten si inarcuarono, accentuando le due vene sulla fronte che sporgevano, segno che era furiosa. 

« Questo che vorrebbe dire? » provò a chiedere, cercando di restare calma, ma l’irritazione nella voce era inequivocabile. 

Allora Sandy capì che forse sarebbe stato meglio fare un passo indietro. 

« Niente, lascia stare. Mettiamoci a dormire, siamo entrambi stanchi. Non è il momento per affrontare questa conversazione » suggerì, intanto che si metteva in piedi per togliersi i vestiti. Kirsten lo trattenne per un braccio, prima ancora che potesse mettersi dritto. « Non è vero che non è niente, Sandy. Basta rimandare, dobbiamo parlarne. Negli ultimi giorni non abbiamo fatto altro che litigare a causa di Jimmy, quindi non possiamo lasciar stare. Dobbiamo cercare di chiarire questa cosa, prima che degeneri, altrimenti come credi che andrà finire? »

Sandy si voltò di scatto a guardarla. Piantò gli occhi dritti nei suoi e ci lesse dentro la stessa paura che provava lui in quel momento. 

« Non lo so, ma non possiamo andare avanti così. » Era calato il gelo nella stanza, anche solo pensare di poterlo dire a voce alta li aveva pietrificati entrambi. Nessuno dei due osò distogliere lo sguardo dall’altro o muoversi. Rimasero come paralizzati. 

« Jimmy non significa niente » ripeté Kirsten, la voce le tremava « È una storia vecchia. » 

« È stato il tuo primo amore. »

« Ma non quello della mia vita. Tra me e Jimmy è finita. Devi credermi. »

Il cuore di Sandy perse un battito. 

« È difficile farlo, Kirsten. Tutte le telefonate segrete, le omissioni e il modo in cui lo guardi ogni volta che puoi… È difficile, credimi, ma nonostante tutto ci ho provato davvero a fidarmi e guarda a cosa è servito. »

Kirsten scosse il capo mentre rideva amareggiata. « Sei paranoico, Sandy. Io non provo niente per Jimmy. Non sono innamorata di lui. Non puoi davvero dubitare di questo, non dopo tutti questi anni, non dopo tutto quello che abbiamo costruito insieme. Okay, forse Jimmy prova ancora qualcosa, ma io no. Non puoi semplicemente lasciarlo perdere? »

« No, Kirsten. Io non posso. Non posso proprio passare ogni singolo minuto delle mie giornate a chiedermi se sei con lui; incontrarlo alle feste e vedere che smania per un minuto della tua attenzione, come un cagnolino. Sono stanco di vederti correre via ogni volta che Jimmy Cooper chiama. Quindi non puoi chiedermi di ignorarlo e basta, perché è impossibile farlo. Lui è sempre tra di noi, sempre. » disse di colpo Sandy, mettendosi in piedi. « Così non possiamo continuare. » 

Ed era vero. Entrambi erano sfiniti, consumati da quella continua battaglia, ma erano troppo orgogliosi per ammettere che l’unico motivo per cui faceva così male era che l’idea di perdersi li terrorizzava. 

« No, non possiamo. » Kirsten si fece scura in volto, mettendosi le mani sulle ginocchia e alzandosi. Le parole di Sandy l’avevano svuotata di ogni energia, ferendola come niente prima d’allora era riuscito a fare. Lui non si fidava di lei, era chiaro. Era stanco di lei, della loro vita e del loro matrimonio. Dentro di sé, Kirsten aveva sempre covato la paura che quel giorno sarebbe arrivato; il giorno in cui Sandy si sarebbe reso conto che lei non era abbastanza per lui e che non valeva la pena stare insieme con così tanti sacrifici da dover affrontare. Aveva sperato che non accadesse mai, ma ormai sembrava giunto il tempo delle battute finali e faceva male, dannatamente male.

Sandy intanto le dava le spalle. 

« In fondo, era solo questione di tempo prima che arrivassimo a questo punto, no? » disse lei, il tono serio attirò l’attenzione del marito, facendolo voltare di colpo. 

« Cosa? » protestò. 

« Hai capito benissimo » replicò Kirsten, ormai rassegnata e in preda alla rabbia, mentre si girava verso la porta della camera. Lui non si era accorto che se ne stava andando, ma il rumore dei passi lo fece voltare.

« Kirsten! » la chiamò Sandy, mettendo da parte per un istante l’ostilità. La voce gli tremava, supplicante.

Non andartene fu quello che non riuscì ad aggiungere.

« Cosa c’è ancora, Sandy? » sbottò Kirsten, lasciando che le braccia le ricadessero lungo i fianchi, ormai sfinite come lei. 

« Cosa volevi dire poco fa? » Sandy aveva ancora lo sguardo duro, ma il tono era più dolce, continuava a fissare Kirsten che gli dava le spalle, rigida, davanti alla porta, con le mani strette a pugno. Sentì che se non l’avesse fermata subito, se l’avesse lasciata andare via così, l’avrebbe persa per sempre. E no, non avrebbe mai permesso che accadesse. « Aspetta » le chiese, la voce indugiava. « Non puoi andartene così. »

« Sandy… » mormorò, interrompendosi subito dopo, ma lui non le lasciò scampo. 

« Kirsten, se c’è qualcosa che vuoi dirmi, ti prego, è questo il momento. Voglio sapere che cosa intendevi dire prima. Cosa vuol dire che dovevamo arrivare a questo punto? Quale punto? Kirsten, guardami. » 

Lei ruotò di poco la testa, mostrando il suo profilo, ma continuando a tenere il corpo rivolto verso l’uscita. La testa iniziava a farle male mentre  gli occhi erano in fiamme, un po’ per la stanchezza un po’ per il pianto imminente contro cui lottavano. Sandy aveva ragione, quello era il momento di buttare tutto fuori e vedere se il loro matrimonio sarebbe riuscito a sopravvivere. 

Kirsten faceva fatica a deglutire, il solo pensiero che tra lei e Sandy potesse finire tutto, scoprendo che in fin dei conti la loro storia era stata per lui solo un ripiego per sopravvivere all’assenza di Rebecca, le chiuse lo stomaco. Prese fiato, cercando di pensare bene a cosa dire, ma in breve tempo si ritrovò a dar voce ad un fiume di parole inarrestabile, buttando fuori tutte le sue paure più grandi. « Io non so più che pensare, Sandy » esplose, mettendosi entrambe le mani tra i capelli, non si girò a guardarlo in faccia, non voleva farlo. Faceva già abbastanza male così. « Dimmi che tutta questa faccenda di Jimmy non è solo un pretesto per andartene. Perché se è così, Sandy, se vuoi chiuderla qui, ti prego, non usiamo Jimmy come pretesto. Non è giusto né per me né per te. Se non mi ami più, se... » si interruppe prima di finire la frase, non riusciva a dirlo. Non poteva farlo ad alta voce. Si sentì morire solo a pensarlo e le lacrime non le diedero scampo, iniziando a solcarle le guance una dietro l’altra. Era distrutta. Completamente a pezzi davanti a lui, terrorizzata dalla paura di dirgli addio.

Sandy parve sbiancare, completamente interdetto, ancora immobile vicino al letto mentre le guardava la schiena lasciata scoperta dall’abito da sera. « Tesoro. » Desiderava avvicinarsi, ma si trattenne, aveva il timore di fare anche solo un passo e vederla andare via per sempre. « Come puoi anche solo pensarlo? Certo che ti amo. Più di qualsiasi altra cosa a questo mondo. Lo sai che è così, dal primo momento. E mai, mai mi sognerei di lasciarti. » Dalla voce era sparita ogni traccia di rabbia o risentimento, lasciando posto solo alla preoccupazione.

Il corpo di Kirsten tremò ad ogni sua singola parola, ma il dolore che provava era talmente grande che doveva essere buttato fuori tutto. Lo amava, Dio solo poteva sapere quanto. Ma Sandy aveva il diritto di avere una via di fuga, se la voleva; aveva il diritto di andarsene e lei almeno una possibilità di farlo gliela doveva concedere. « Lo capisco se sei stanco, credimi. A volte sono stanca anche io. Di Newport, di mio padre, di tutti i problemi che ci hanno investiti… » riprese,  voltandosi a guardarlo « Ma se stare qui ti ha reso così infelice, insoddisfatto della tua vita, Sandy, forse dovremmo affromtare la cosa. Dovresti davvero essere sincero con te stesso e guardarti dentro per capire cosa vuoi. Perché se - singhiozzò - Se non è più questo quello che vuoi, se è finita, devi ammetterlo. Non voglio essere io la causa della tua infelicità. Ti amo, ti amo davvero troppo per riuscire a perdonarmelo. » Fu una pugnalata al cuore, tanto per lui che ascoltava quanto per lei che lo diceva. Sandy era rimasto senza parole, cosa insolita per qualcuno così loquace, la bocca era secca e gli occhi completamente spalancati. Non le rispose, mentre la osservava dargli nuovamente le spalle. 

Il viso di Kirsten era stravolto ed ogni fibra del suo corpo continuava a tremare. Ormai le carte erano scoperte, la prossima mossa spettava a lui. Sandy capì che forse, prima di Jimmy, il loro matrimonio doveva affrontare un altro problema, molto più grande e complesso: l’insicurezza di Kirsten. Si era concentrato così tanto sul pensiero che lei potesse essersi pentita di aver sposato lui al posto del beniamino di Newport, da non rendersi conto che Kirsten aveva provato per tutti quegli anni la sua stessa identica paura, quella di essere stata solo un effetto collaterale della fuga di Rebecca. In quel momento Sandy si sentì uno stupido, tutta quella situazione era ridicola. Si stavano facendo male inutilmente. Lui non aveva mai dubitato del suo amore per Kirsten. Fin dal primo momento, qualcosa dentro di sé gli aveva suggerito che quella ragazza bionda, col naso a bottoncino che se n’era andata promettendogli di prendere un caffè insieme, lui non se la sarebbe più scordata. Era lei, l’unica cosa che voleva.
Era l’amore della sua vita e non aveva alcuna intenzione di lasciarla. 

Sandy non le tolse gli occhi di dosso mentre le camminava incontro, con il desiderio straziante di stringerla forte e scacciare via ogni sua paura. Kirsten gli dava ancora le spalle, ormai incapace di trattenere le lacrime. Quando Sandy le fu vicino, le mise entrambe le braccia attorno alla vita, appoggiando il proprio viso sulla sua spalla. Respirò piano il suo profumo, appoggiando le labbra contro la sua pelle. Kirsten si voltò verso di lui. Nonostante fossero passati quasi vent’anni dal loro primo incontro, lei era ancora bellissima e nei suoi occhi Sandy riuscìva a vedere la ragazza ventiduenne, testarda e un po’ ribelle per cui aveva perso la testa. La strinse a sé, premendole il capo contro il proprio petto, mentre affondava il viso tra i suoi capelli. « Non mi importa di Newport né di Jimmy Cooper. L’unica cosa di cui mi importa sei tu. Non sono infelice, come potrei? Ho sposato la donna che amo, mi hai dato due figli incredibili. Non voglio andarmene. Non ti lascerei mai, non potrei farlo. Non so vivere senza di te » le sussurrò, accarezzandole la schiena. 

Kirsten allontanò il viso dal petto del marito per guardarlo. Dopo diciassette anni, Sandy aveva ancora il potere di scacciare ogni sua irrequietezza con un sorriso. 

« È estenuate litigare con te, lo odio. Mi sei mancato così tanto... » chiosò lei, sistemandogli i capelli che gli ricadevano sulla fronte.

« Eeh già, mi ricorda qualcosa, non trovi? » scherzò lui, sorridendole. « Va un po’ meglio, adesso? » aggiunse, accarezzandole la guancia con il dorso del pollice.

« Ti amo. » Kirsten gli sfiorò il labbro superiore.

« Ti amo anch’io » gli sussurrò Sandy, appoggiando la fronte contro la sua; le sorrise ancora, baciandole le tempie, per poi scendere ancora più giù fino ad incontrare le sue labbra.

   
 
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