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Autore: Dark Night    23/05/2020    0 recensioni
Riki deve abituarsi a sottostare alle leggi del suo nuovo padrone ma la sua testardaggine gli darà del filo da torcere.
Genere: Angst, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Iason Mink, Riki
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Pfui io un pet, ma che si è messo in testa quel biondo ossigenato, non decide per me.

Ha tanti altri nelle vicinanze non capisco perché deve rompere proprio a me.

Stavo tanto bene a fare la vita di prima, dipendevo solo da me ma ora le cose son cambiate e non mi piace per niente, io decido cosa fare.

Stringo i pugni ed i denti mentre cammino in quei corridoi tutti uguali, intanto si metta in testa che io non obbedisco ai suoi ordini dannazione e un’altra cosa, appena saprò come fare mi toglierò questo dannato anello, non mi controllerà un secondo di più.

Queste vesti non si addicono a me, io ho il mio dannato stile rivoglio la mia giacca di pelle.

Tiro un calcio al muro sono dannatamente nervoso questo non è il mio ambiente, se crede di tenermi qua si sbaglia di grosso.

Incrocio un tizio vestito come lui che subito mi dice <”i pet non possono andare a giro da soli come vogliono”>

Come risposta alzo il dito medio e riprendo la mia camminata senza tanti problemi.

Sento che borbotta <”So a chi appartieni e gli riferirò il tuo comportamento, spero ti punisca”>

Ignoro le sue parole e proseguo, devo assolutamente trovare la maniera di uscire di qua, ci sarà un punto di entrata che posso usare no? Un punto debole c’è in tutte le strutture dannazione.

Mi sento afferrare per il colletto mentre continuo a farmi gli affari miei, dannazione gli è già stato riferito, speravo di aver un po' più di tempo, oh beh non crederà mica di avermi in pugno?

L’unica cosa che mi svantaggia è la forza, su questo sono in svantaggio e neanche poco, non mi piace per niente.

Infatti vengo trascinato via, cerco di opporre resistenza puntando i piedi a terra, ma non ottengo niente.

Percorro indietro la strada che ho fatto con tanta fatica .

Lo odio.

Come odio questo posto del cavolo, sembra una prigione travestita da villaggio vacanze, anche se non è nemmeno quello.

Sento la porta aprirsi, io ancora non vedo essendo girato di schiena, ma ho riconosciuto un punto.

Vengo lanciato in camera.

Cado a terra ma mi alzo velocemente facendo uno scatto verso la porta prima che si chiuda ma un pugno dritto allo stomaco mi ferma e mi fa inginocchiare dal dolore.

Quanto fa male….

Mi sento afferrare per i capelli ed io cerco di ribellarmi ma la sua forza è troppa rispetto alla mia.

Mi tira un pugno sul viso che mi fa sputare il sangue a terra.

Si, gli è stato decisamente riferito cosa ho detto e cosa ho fatto ma a me non frega, questo è il mio carattere ed io non cambio.

Lo guardo con uno sguardo pieno di odio e di sfida, vedo che si allontana e questo mi insospettisce.

Sento qualcosa al collo che mi fa allarmare ed alzare di scatto provocandomi un dolore piuttosto forte, un rumore di catena tirata mi fa rabbrividire, ed infatti mi ritrovo a terra di fianco, sento il suo piede premere sul mio stomaco dolorante.

Stringo i pugni ed i denti cercando di liberarmi da quella posizione dannatamente scomoda per me, non posso difendermi per come sono messo.

Ho le mani ancora libere, cerco di far qualcosa ma non ottengo niente anzi mi blocca anche quelle, perfetto ora sono senza difese.

Mi trascina via dall’ingresso ma non so la direzione, sono arrivato da troppo poco per aver già imparato la disposizione delle varie cose, so solo che mi trovo incatenato del tutto su una specie di ringhiera, sono seduto e ancora più indifeso di prima.

<”è proprio vero che ami cacciarti nei guai non dicevano fesserie sul tuo conto.”>

Mi dici mentre mi alzi la testa col frustino poggiato sotto al mento, quando cavolo lo ha preso?

<”Beh si può dire che è la mia specialità in effetti, non posso negarlo”>

Gli rispondo con uno dei miei ghigni strafottenti di cui vado estremamente fiero.

Sento il primo colpo sulla guancia facendomi che mi fa mugolare di dolore, questo proprio non me lo aspettavo, ne susseguono altri su tutto il corpo facendomi i quali mi fanno mozzare il fiato.

Le voci che girano su di lui sono dannatamente veritiere, ma non le volevo provare sulla mia pelle, dannazione

Questa tortura, perché non posso definirla in altre maniere, va avanti per almeno un paio d’ore, non lo so a modo so solo che sono sfinito e la sua frase <”Con te non ho ancora finito”> mi ha messo i brividi, che altro ha intenzione di farmi adesso?

No testa, smettila subito non voglio vedere ste scene, se lo scorda di fottermi.

Mi sento tirare su e slegare, ho il fiato dannatamente corto e le sue parole mi hanno turbato.

Le mie paure si concretizzano quando sento l’anello che inizia a vibrare e si stringe su di me facendomi gemere, dannazione non doveva succedere questo.

Mi afferra nuovamente per i capelli e mi tira su trascinandomi vicino ad una scrivania, odio ancora di più questo cavolo di anello.

Dopo avermi fatto mettere in piedi, mi libera le mani per poi bloccarle dietro la schiena dopo avermi fatto piegare su questa maledetta scrivania.

Io mi divincolo appena sento che mi toglie i pantaloni assieme all’intimo, eh no questo te lo scordi.

<”Non pensarci nemmeno brutto idiota!!!”>

Non mi da alcuna risposta mentre mi schiaccia il viso per farmi star fermo.

Senza autorizzazione mi penetra con due dita, io cerco di ribellarmi ma non è per niente facile vista la posizione.

Dopo poco le toglie per far entrare il suo membro, il dannato si eccita a punirmi, di sicuro dirà che anche questa è una punizione.

Io stringo i pugni quando inizia a muoversi senza ritegno dentro di me, è proprio vero che se ne fregano.

Senza volerlo inizio a mugolare ed ansimare, il mio corpo vuole di più ma la mia testa dice no e non è facile far andare d’accordo tutti e due.

L’erezione viene stuzzicata e bloccata allo stesso tempo e questo mi sta facendo impazzire, da una parte voglio che finisca ma dall’altra questo trattamento mi piace, non sono per niente normale, se mi piacciono certe cose.

Capisco che sta arrivando in fondo dalle spinte che dà, sono più mirate e profonde e io non riesco più a trattenermi dal gemere.

La mia testa viene tirata di nuovo su tramite i capelli

<”Non hai da chiedermi qualcosa Pet?”>

So bene cosa intende ma non è facile e quel suo tono denigratorio non lo sopporto.

<”Ho anche io il diritto di venire, non so tu maledetto.”>

Fa una risatina.

<”Tu non hai diritti da quando ti sei comportato male, ti avevo già avvertito al tuo arrivo, ma avanti prova a convincermi”>

Sento un tono di derisione nella sua voce ma devo abbassare la testa se voglio venire.

<”Lasciami venire dannato blondie.”>

Ti sento ridere ma l’orgoglio è forte in me.

<”Ah ah sbagliato di nuovo ritenta.”>

Avanti Riki solo per stavolta poi rimarrai tu, il solito che sei sempre stato.

Faccio un bel respiro

<”A..anche se non lo merito la prego di lasciarmi venire”>

Oh perfetto ho anche balbettato complimenti, è già stato difficile dire queste parole, ma altri come me mi hanno dato qualche dritta.

<”Sei un bravo pet, se ti impegni”>

Le sue spinte aumentano mentre sento l’anello lasciare pian piano la presa facendomi venire dopo poco, mi sento riempire da lui che esce immediatamente da me.

<”E adesso pulisci tutto e fatti una doccia non voglio che il mio pet sia sporco”>

Prima di dire queste parole mi ha liberato ed io sono crollato a terra, so bene che dovrò fare queste cose quindi dico un semplice si sottomesso mentre scivolo a terra sfinito.

Devo fare dei compromessi con me stesso se voglio sopravvivere non posso far solo di testa mia.

Troverò la maniera, mi dico in testa mentre la stanchezza ha la meglio su di me.

Domani o più tardi mi punirà per non essermi lavato e non aver pulito, ma non importa voglio solo riposare, alle conseguenze penserò in un secondo momento.


  
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