Courage doesn't always roar. Sometimes courage is the little voice at the end of the day that says I'll try again tomorrow
Mary Anne Radmacher.
 

 














«Bene, chi abbiamo qui? Un altro rampollo della nobile casata Black, con il suo nome d'evocazione astronomica. Vediamo dove collocarti, per farti risplendere.» sussurra il cappello parlante direttamente nella tua mente.

Porti il nome della stella più brillante della costellazione nonché la ventunesima stella più luminosa del cielo notturno terrestre.
 

«Con un simile antroponimo (2), la scelta sarebbe piuttosto chiara. In ogni caso, vediamo» ridacchia, affabile.

Ironia del destino, evocare l’effige della casa che, più di ogni altra, disprezzi.
 

“Darò gran vantaggio a chi compie imprese di vero coraggio”, ti risuona in testa.

«Sono un Black, posso essere smistato in una sola casa: Serpeverde, la casa degli studenti di antico lignaggio.» borbotti, ripetendo le parole di Walburga.

Ricordi ancora l’orrore dipinto sul suo volto.

Non sono ammesse discussioni, sul punto.

C’è solo un esito possibile, da comunicare ai tuoi genitori.

Le elucubrazioni del cappello appaiono lunghe.

Brontola frasi sconnesse, frammenti di pensieri.

Come se, nonostante le tue affermazioni, fosse confuso.

Lo comprendi, in fondo, nemmeno tu sei certo di conoscere realmente il tuo io.

Non il volto che compare allo specchio…La voce che risuona dalla tua anima.

«Io vedo un cuore nobile, sotto l’immagine del perfetto purosangue.» esclama il cappello, deciso.

Si deve sbagliare, per forza. Non credi di essere capace di imprese di vero coraggio, che richiedono una certa dose di anticonformismo.
 

Tu hai abbracciato la tua eredità, integralmente, senza porti troppe domande.
 

«Potresti dimostrare a tutti chi sei realmente, Regulus.» ribadisce.

Serri i pugni, le unghie che penetrano quasi nei palmi.

Chi sei veramente?

È la prima volta che ti trovi a dover fare i conti con il vero te stesso.
 

«Potrebbe andare diversamente, sai? Non è necessario per forza accettare il destino che altri hanno scelto per noi.» ripete il cappello.

«Oh, andiamo! Così facciamo notte! Quello vuole essere smistato in Serpeverde da quando sa parlare!» urla una voce, spezzando la catarsi di quel momento.

«Sirius Black! Come osi violare una cerimonia sacra come lo smistamento! Dieci è punti in meno a Grifondoro!» tuona qualcuno, nella folla indistinta che riecheggia attorno a voi.

Chiudi gli occhi.

C’è solo una strada possibile…per ora.

«Io…Io sono un Black. Voglio entrare in Serpeverde, non in una casa che accetta la feccia.» sibili.

«Va bene, capisco. Non è ancora il momento di ringhiare, giovane leone. Verrà il giorno dell’eroismo, non temere.»

Annuisci, impercettibilmente, mentre lui declama la tua destinazione.

Ti alzi, e cerchi di essere impassibile, fiero, algido.

Come ti hanno insegnato i tuoi, a mostrare il glaciale retaggio che ti scorre nelle vene.


Ti avvii verso il tuo futuro, ignorando lo sguardo ironico di tuo fratello.
 

Il coraggio non sempre ruggisce.
 


(3)

 * * * * 

(1) La stella più brillante è Sirius, of course.
(2) Il Cappello si riferisce a Regulus che è, appunto, l'Alfa Leonis. Il Leone è, ovviamente, il simbolo di Grinfondoro.
Trovo fighissima questa coincidenza, come tutto ciò che riguarda questo personaggio.
(3) Sì, ho fatto il casting per lo spin off, ambientato all'epoca dei Malandrini. Sono pazza, lo so. 

 

Io credo che Regulus sia stato, per forza, un Testurbante.
Non si inganna il vecchio Cappello Brontolone Parlante.
E’ un Serpeverde, fino al midollo…ma ha anche l’animo dell’eroe, si sa.
Solo che…per tutta la vita ha ritenuto di dovere accettare il ruolo per cui era nato.
Lo amo, gente.
Apprezzo molto questo personaggio, scrivere su di lui è gratificante.
Un bacio.

Elle.