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Autore: Evola Who    24/05/2020    1 recensioni
"Il cielo è ricoperto da una distesa infinita di stelle, brillanti come diamanti. E la luna, così immensa da far sembrare il resto insignificante, spande i suoi raggi che riescono a far invidia persino al sole....
Il vento leggero che soffia dal nord, portando con sé una lieve frescura che sembra quasi un miracolo... Ma, di certo, non basta questa brezza a spegnere l'ardente passione di qualche amante…è una di quelle bellissime notti che si possono vivere soltanto in mezzo al deserto, che non potrei mai dimenticare…"
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henry Walton Jones Jr., Marion Ravenwood
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Notti d’Oriente
 

È notte. Una splendida notte d’Oriente.


Il cielo è ricoperto da una distesa infinita di stelle, brillanti come diamanti. E la luna, così immensa da far sembrare il resto insignificante, spande i suoi raggi che riescono a far invidia persino al sole.

Per non parlare di quanto sia dolce il vento leggero che soffia dal nord, portando con sé una lieve frescura che sembra quasi un miracolo, dopo una lunga giornata di caldo infernale.

Ma, di certo, non basta questa brezza a spegnere l'ardente passione di qualche amante…

Praticamente, è una di quelle bellissime notti che si possono vivere soltanto in mezzo al deserto, che non potrei mai dimenticare… e io ne ho vissute molte, di quelle notti…

Ma questa notte è diversa da tutte le altre. Mi trovo in un luogo strano, un posto in cui non sono mai stata in vita mia.
Almeno credo….

Sono in una bellissima stanza lussuosa, praticamente una immensa camera da letto, uguale a quella che ci si aspetterebbe di trovare nel palazzo di uno sceicco.
È gigante, le pareti intonacate con colori caldi, il pavimento di marmo liscio ricoperto di tappeti e di cuscini sparsi in giro per tutta la stanza.

La luce intensa e calda dalle candele crea un’atmosfera molto eccitante, che contrasta con il vento leggero che proviene da quella gigantesca terrazza aperta.

Non so il perché, ma quella luce che sembra combattere con il vento rende l’aria frizzante, facendomi provare lungo tutta la schiena un brivido che nasconde un'irrefrenabile desiderio carnale.

A un certo punto, come riscossa dalle fantasticherie che hanno attratto il mio sguardo verso il cielo dipinto di blu che si intravede dalla finestra, lascio scivolare i miei occhi sul letto a baldacchino, ben fatto, con le tende aperte.
E, come se tutta questa situazione non fosse già abbastanza assurda e confusa, abbasso gli occhi a terra, più di preciso ai piedi del letto, e sono costretta a spalancarli per la meraviglia, mentre resto quasi senza fiato.

Non ci posso credere!

È Indy!

Quel porco bugiardo, traditore e figlio di buona donna di un archeologo!
Non posso credere che sia davvero qui.

Non dopo tutto quello che ha fatto sia a me che a mio padre! E dopo tutto l’amore che gli ho dato – sia con l'anima che con il corpo! E io che cosa ne ho ricevuto in cambio? Promesse vane e sensi di vuoto e rancore!

Ecco che cosa ho ottenuto da lui! Nonostante dicesse di amarmi, ha sempre preferito le sue folli avventure – e probabilmente molte altre donne - a me!

Puah! Che ingrato bastardo!

Ma, dopo i primi attimi di rabbia e di spaesamento, nel ritrovarmi davanti a lui, inizio a notarlo meglio…

Non sembra messo molto bene.

È quasi steso a terra, con la schiena appoggiata contro il materasso, tiene le braccia dietro la schiena e le sue gambe dritte e abbandonate non sembrano in grado di compiere movimenti.

I suoi vestiti sono lerci, sporchi e sudati – come ogni volta che torna da un viaggio - e nemmeno il suo volto gode di condizioni migliori. I capelli, corti ma spettinati, sono madidi di sudore, come la sua fronte, il collo, il petto…

Non devo lasciarmi distrarre! Sono ancora furiosa con lui! Ma, soprattutto, devo capire che cosa ci faccio qui - in sua compagnia, peraltro! - e come ci sia finita!

Indy alza la testa, rivelando il suo volto. È rimasto come lo ricordavo.

Giovane, sporco, con gli occhi scuri... ma, questa volta, non ha la sua solita aria strafottente con quell'insopportabile ghigno stampato in faccia.
No, questa volta sembra molto diverso.

La sua espressione è rapita... e me ne accorgo subito, è rapita da me... mi fissa con gli occhi spalancati, quasi supplichevoli e insieme smarriti… e questo, non so il perché, mi dà un certo senso di soddisfazione…

Intuisco che non riesce a muoversi e nemmeno ad alzarsi da terra -altrimenti, perché se ne starebbe lì seduto, in quelle condizioni?- e, a giudicare dai calici di bronzo, non troppo lontano da lui, vuoti e rovesciati, e dalle sue braccia immobilizzate, capisco subito che è stato drogato e legato.

Un’altra cosa che mi dà ancora più soddisfazione…

Ma non è solo tutta la situazione, dell'ambiente e del suo aspetto, a essere strana… adesso inizio a notare meglio il suo sguardo…

È davvero sconvolto, ed è incollato su di me, come se fosse rapito da qualcosa; il suo respiro è affannoso, e diventa sempre più pesante e come se l'aria gli mancasse…

“Ti prego…” inizia a parlare. “Perdona questo sudicio uomo e donami almeno una tua dolce carezza…”

Indy sta…. sta implorando? Proprio me?

D'accordo, se prima mi sentivo soddisfatta, ora mi sento la donna più potente del mondo!

Non posso essere altro, se riesco a far implorare uno come lui. Ma –purtroppo - lo conosco fin troppo bene. Può essere forte e agile, ed essere baciato un po' troppo dalla fortuna nel corso delle sue mille e mille disavventure…. Ma è pur sempre un essere umano.

E, come tale, ha il corpo fin troppo debole…

Soprattutto, davanti alla passione e alla sensualità…

È come averlo in pugno! Straordinario!

Ma… sono proprio io, quella donna che lo sta tenendo così, in quel modo?
Mi guardo attorno e noto uno specchio... mi avvicino, e resto spaventata dal mio stesso riflesso!

Sono bellissima, come mai lo sono stata. La mia pelle è leggermente abbronzata, il mio corpo è snello e tonico, i capelli lunghi mi cadono in morbide pieghe dietro alla schiena.

Il mio viso luminoso e ben curato, con una traccia di trucco scuro attorno agli occhi, è seminascosto da un velo quasi trasparente che mi copre all'altezza delle guance.

Ho dei bellissimi orecchini d’oro con intarsiati degli zaffiri, e una collana d’oro mi orna il collo. D’oro è anche la tiara leggera che porto sulla testa, simile a una piccola collana di perle, che mi decora la fronte.

Ma la cosa che mi sconvolge maggiormente è quello che indosso! È senza dubbio l’abito di una danzatrice sensuale medio orientale.

Ma, forse, io sono ancora più sensuale di qualsiasi altra danzatrice.

Il mio petto è a malapena coperto da un'aderente e stretta fascia di coloro rosso scuro, con i bordi dorati, anch'essa semitrasparente, così da lasciar intravedere le forme morbide del mio seno.

La gonna, degli stessi colori e della medesima tela finissima, mi cade fino alle caviglie, ma ha anche una enorme spaccatura lungo il fianco, che mi lascia completamente nuda una buona parte della mia gamba scalza.

Un leggerissimo velo mi quasi mi scivola dalle spalle, lungo la schiena e per tutta la lunghezza della gonna.

Mio dio! Sono davvero io, quella ragazza riflessa? Quella bellissima e sensuale ballerina sono davvero io?

Beh, almeno capisco perché Indy mi stia guardando come se fossi una visione da sogno a cui rivolgere delle dolci suppliche...

E adesso?

Non so nemmeno come ci sia finita, in questa situazione!

Però, anche se sono confusa, mi rendo conto di una cosa…. Davanti a me c’è l’uomo che mi ha causato tanti guai e sofferenza.

Ora è lì, immobile, intento a spogliarmi con gli occhi, senza fiato se non per proferire le sue suppliche.

Ammira la mia bellezza, come quella di una dea… nemmeno se fossi stata nuda!

Così, senza una vera ragione per farlo, inizio a ridere.

Rido nel modo più sfacciato, senza curarmi di apparire beffarda, perché questo è un avvenimento che mi sta eccitando davvero molto! Sfido! Non mi sento così leggera e spensierata da anni! Forse non lo sono mai davvero stata!

Poi, quando la mia risata cessa, torno a guardare verso Jones, sempre a terra, immobile e con il fiato corto, l’aria letteralmente rapita da me.

Adesso so esattamente che cosa voglio fare, ovvero stuzzicarlo… fino all’estremo!

Atteggio le labbra a un bel sorriso, il sorriso più seducente e allo stesso tempo il più sadico che sia mai stata in grado di fare.

“Oooh, povero, vecchio Indy…” dico con voce fintamente dolce, camminando lentamente verso di lui: “Il più grande archeologo del mondo è in difficoltà? Che cosa ti succede?"

Lascio cadere il velo a terra, quasi con noncuranza, e resto colpita dalla sua reazione: perde letteralmente il fiato, come se si fosse dimenticato di dover respirare, e mi fissa con gli occhi sgranati e la mascella a terra.

Ed ho solo fatto scivolare via quel velo che mi copriva le spalle…

“In fondo, ti credi tanto forte e invincibile… alla fine, invece, sei solo un misero essere umano. Come tutti noi…”

Mi inginocchio davanti a lui. Ci fissiamo a vicenda per alcuni istanti. Io non sono ancora decisa ad abbassare la guardia –nonostante il mio sguardo in apparenza innocente, che potrebbe lasciare intendere altro - mentre lui… beh, si sta già facendo le sue illusioni.

E tu, sei la carne più debole che io abbia avuto la sfortuna di incontrare in vita mia…” Abbasso gli occhi per un secondo e, così, noto la sua eccitazione, gonfia sotto ai pantaloni…

“Ma dimmi, Jones… chi ti ha conciato in questo modo così patetico?”

Tu…” mi sussurra con il poco fiato che gli rimane in gola, mentre io faccio un leggero ghigno di soddisfazione.

“Io… chi?”

“Tu, mia padrona…”

“E dimmi, ora che cosa vorresti che faccia, la tua padrona?”


“Tutto… tutto quello che puoi darmi…”

“Oh, mio piccolo e dolce schiavetto…” ridacchio, più cinica che mai: “Vorresti qualcosa da me, non è vero?”

Mi avvicino il più possibile al suo volto, ma con una lentezza esagerata, mentre dico in un sussurro appena percettibile: “Vorresti da me… dopo tutto quello che ho fatto per te… vorresti che iniziassi a sussurrarti cose dolci…con questa voce… mentre mi avvicino così…?”

Gli appoggio una mano dietro al collo, mentre continuo a sussurrare con tono seducente, facendogli sentire il mio fiato caldo e profumato sul volto.

Vedo benissimo che segue ogni mio movimento con gli occhi imploranti.

“Magari dovrei iniziare a toccarti con questa dolce carezza sulla tua pelle… con l’intento di farti perdere il senno a ogni mio singolo tocco…” e la mia mano inizia a sfiorargli la guancia, per scendere lungo il collo fino al petto.

“E magari… vorresti che mi avvicinassi sempre più a te… sempre di più… sempre di più…”

Il mio volto è ormai quasi attaccato al suo, ormai potrei anche sfiorare le sue labbra, ma non lo faccio. Anzi, sto più attenta possibile a non toccarlo nemmeno per sbaglio, mentre lui cerca di avvicinarsi alle mie… inutilmente.

“E ti piacerebbe che i miei tocchi scendessero sempre più giù… sempre più giù…”

La mia mano scivola per tutto il suo petto, sull'addome, fino a sfinoare il suo inguine.

“Per poi coglierti di sorpresa!”

Con la mano stringo leggermente la sua erezione con un tocco deciso hai testicoli

Indy emette un piccolo gemito. Un verso misto tra il dolore e il piacere…
E quel suono è una vera gioia per le mie orecchie.

“E poi, alla fine dovrei buttarmi sulle tue labbra, tra le tue braccia, e ti piacerebbe prendermi, diventando una sola cosa…” dico con dolcezza, sussurrandogli all'orecchio.

Lo guardo negli occhi, le nostre labbra a distanza millimetrica, toccando ancora dolcemente il suo più ardente desiderio…

“Non è così?”

“Sì…” piagnucola Indy, con tono strozzato e quasi senza fiato: “È così, mia dolce padrona. Bramo più di ogni altra cosa unirmi a te in questa lunga notte… come se fosse l’ultima della mia vita. Quindi, ti prego, accontenta la preghiera di questo tuo umile servitore…”

Faccio un sorriso cinico e gli accarezzo i capelli. Poi lo fisso dritto negli occhi, e il morriso si fa un po' più triste.

“Oh, Indy…”

Mi avvicino ancora una volta alle sue labbra e mi rendo conto che lui è pronto a ricevere quel tanto agognato bacio.

Ma non lo riceve, perché ancora una volta mi fermo alla minima distanza dalle sue labbra.

“Se solo non mi avessi fatto soffrire così tanto...”

E mi alzo di scatto, voltandogli le spalle e senza più girarmi verso di lui.
Posso solo immaginare il suo volto sconvolto e deluso dal mio gesto, mentre si chiede quali siano le mie vere intenzioni. Ma me ne frego.

Anzi, inizio a ridere con ancora più serenità di prima. Mi sento finalmente invincibile e questo mi rende più eccitata che mai.

Ma, all’improvviso, diventa tutto buio, senza alcun motivo.

Poi riapro gli occhi e mi trovo a fissare il soffitto bianco della mia camera.

È stato tutto un sogno!

Non sono in una bellissima camera lussuosa di un qualche palazzo del misterioso Oriente.

Sono nel mio appartamento, a Chicago. E non sto provocando l’uomo che ho sempre amato e odiato allo stesso tempo.

Ma devo fare preso ad alzarmi e a dimenticare tutti i sogni, perché devo svegliare Mutt e prepararlo per andare a scuola...

Faccio un lungo sospiro frustrato.

Era un sogno così realista e soddisfacente! E, dopo questa magica notte di follia onirica, non ho nessuna voglia di riprendere la mia vita monotona da madre single.

Guardo la sveglia, sono solo le sei e mezza del mattino. Beh, potrei farmi un bel bagno e concedermi un attimo per me stessa…

Mi alzo, ancora rintronata dal sonno, e apro la bocca in un lungo sbadiglio. Penso ancora a quel sogno e a tutto quello che vi è successo.

Mi sento triste e frustrata. Ma, del resto, era troppo bello per essere vero…

E, tutto quello che riesco a dire, è solo questo: “Dio… ho bisogno di uscire!”



"Le notti d'oriente
Con la luna nel blu
Non farti abbagliar, potresti bruciar

Di passione anche tu..."
("Notti D'Ordiente"- Aladdin)

Questa storia è dedicata la mio amico, scrittore e editor 

IndianaJones25 
Che senza la sua grande passione per Indy e tutto
quello che rapressenta, non avrei mia scritta
questa storia.
Come non potrei mai pubblicalra, senza la sua
pazienza.
Spero che ti sia paicuto e grazie ancora 

Evola


 

   
 
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