Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: ReginadeiSogni    26/05/2020    5 recensioni
< Si sono Akito il fratello di Natzumi, ma penso che tu lo sappia già! > rispose lui freddo e distaccato, girandosi verso la chiesa. I suoi occhi si bloccarono sull’immagine dei due sposi felici che sorridevano, per il riso che la gente tirava addosso a loro. Tra quelle grida mancava la risata della sua Sana, mancava lei con la sua chioma ramata e il suo dolce profumo.
“Oh Sana.. mi senti? Ho bisogno di Te…” pensò Akito guardando il cielo.
****
Nello stesso momento due occhi color cioccolato stavano fissando lo stesso cielo, per un attimo avvertì un brivido e poggiò la mano al cuore, come se quella richiesta fosse arrivata fino a lei. Ma nessuno dei due poteva sapere che, le loro strade si sarebbero incrociate di nuovo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Natsumi Hayama/Nelly, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Akito con la luce leggera della luna che le illuminava il viso, aveva notato quanto fosse dimagrita, e come un taglio e un colore di capelli l'avesse cambiata. Era bella, bellissima ma i suoi occhi erano diversi, erano distanti e anche se gli aveva detto che era tornata, lui non ci credeva così tanto perché il suo corpo era lì ma i suoi occhi erano persi. Decise di stendersi sul divano ai piedi del letto, e girato verso di lei ripenso' alla serata. 

 

Flashback

< Sana sei tu? Non sto sognando sei tu amore mio? >

< Akito si sono io, sono tornata a casa amore mio >. 

La felicità non poteva essere descritta, ma se avessero letto il viso di Akito e le lacrime che gli rigavano il viso, avrebbero letto gioia e non tristezza. Dopo tanto tempo la donna che amava era di nuovo tra le sue braccia. Aveva sognato e sperato così tante volte di vivere questo momento, e finalmente era arrivato. Il suo profumo così buono, così dolce quanto le era mancato. Era bastato un piccolo contatto per riportarlo in vita. La sentiva così piccola tra le sue braccia, i loro corpi erano stati fatti apposta per incastrarsi alla perfezione. E quello era il posto dove Akito avrebbe passato tutta la sua vita. Ancora non ci credeva così tanto tempo a cercarla e alla fine lei aveva trovato lui. 

< Roxie? Roxie dove sei? >

A quel nome lei si staccò da quel contatto e per un attimo nei suoi occhi vide una luce spenta, e in viso la sua espressione non era di felicità ma sembrava spaventata, non riusciva a parlare e Akito non sapeva cosa fare aveva paura di rovinare tutto, ma nel mezzo dei suoi pensieri rumorosi, Roxie perse i sensi e prima che il suo corpo toccasse terra Akito la prese al volo e la fece coricare su una panchina poco distante da loro. 

< Sana sono io Akito mi senti? Per favore Sana che succede? >

Non sapeva cosa fare. Non sapeva se svegliarla, se aspettare che si riprendesse da sola. 

< Akito che succe….Oddio. >

Fuka arrivò di corsa e vide Roxie stesa e Akito inginocchiato che le stringeva la mano. 

< Dovrei essere io a chiederti che cazzo succede. Era questo che mi nascondevi? Era lei oggi alla stazione? Perché non mi hai detto cosa stava succedendo? >

< Akito ti prego perdonami, non sapevo come muovermi. Non sapevo se era giusto farvi incontrare con calma o se dirtelo subito. Ero spaventata e felice allo stesso tempo. Lo sai che te lo avrei detto, volevo solo capire quanto realmente stesse male Sana. >

Akito si penti subito di aver urlato contro la sua amica, perché era sincera e le lacrime che le rigavano il viso ne era la conferma. 

< Ok ok non importa. Scusami se ti ho urlato contro. So solo che per un attimo mi ha riconosciuto ma poi quando ha sentito la tua voce ha perso i sensi. Che cosa devo fare? >

< Posso portarla da me, e domani con calma vediamo come muoverci. Credo che sia meglio fare piccoli passi. Non sappiamo cosa si ricorderà lei domani. >

Continuava a fissarla così bella, così vera. Non poteva allontanarsi da lei ancora, avrebbe rischiato tutto pur di non separarsi ancora. 

< No la porto da me. Non voglio ancora passare del tempo lontano da lei. Posso sopportare un risveglio diverso da ciò che vorrei. Non posso permettermi di perdere altro tempo. Ti aggiorno io domani. >

Senza aspettare la risposta di Fuka, prese Roxie in braccio e con passo svelto la porto' in macchina e andò verso casa. 



 

Forse non doveva trattare così Fuka, ma non poteva dividersi ancora da lei. Aveva sofferto troppo, e fatto cazzate in quei mesi, e ora che era tra le sue braccia l'avrebbe portata con sé. Non sapeva esattamente cosa avrebbe trovato al suo risveglio. Era pronto a tutto, pronto al rifiuto, pronto al suo allontanamento un altra volta, ma per quella notte non voleva rinunciarci, si sarebbe goduto ogni respiro ogni movimento, ogni tratto di lei prima di affrontare il giorno dopo. 


*

 

Una luce forte svegliò Roxie, cerco' di alzarsi ma si rese conto di avere un forte mal di testa, così decise di aprire gli occhi piano piano e iniziando ad abituarsi alla luce che proveniva dalla finestra, si guardò intorno. Quello che capi subito è che quella non era camera sua, ma neanche la camera di una ragazza. Quando finalmente riprese il controllo di se stessa si alzò lentamente, doveva capire dove si trovava e perché fosse proprio lì. La testa continuava a pulsare, ma era abituata quindi non si arrese e si alzò in piedi, continuando a osservare la stanza notò un piccolo divano ai piedi del letto verde con vestiti sparsi sopra, un letto grande anche lui verde, una grossa finestra spoglia, ma con una vista bellissima del mare, girandosi notò che nella parete opposta c'era una grande libreria con molti libri e una piccola carrozza che sembrava essere un carillon. Le sue mani si stavano muovendo da sole è senza avere alcun potere su se stessa, si ritrovo' ad osservare l'oggetto con curiosità, come se lo avesse già visto e toccato, ma era più che sicura che a casa sua non ne aveva mai visti. Inconsciamente una mano andò a toccare la chiave che aveva appesa al collo, sin dal giorno che la trovò non se l'era mai tolta. Rimase scottata da questi contatti e sentendo dei rumori provenienti da altre stanze posò l'oggetto è ricomincio a pensare che cosa ci facesse lei lì, in una stanza che quasi sicuramente apparteneva ad un ragazzo, e non era il suo. Fece mente locale e ciò che ricordo era del suo viaggio a Tokio, e l'incontro con una ragazza di nome Fuka, ma il resto era tutto grigio. L'ultimo ricordo che aveva era di loro due fuori dal pub dove Fuka l'aveva portata, poi più nulla. 

Era ancora vestita come il giorno prima, e questo le dava sicurezza che la notte passata non aveva fatto nulla di cui pentirsi, ed era un po titubante ad aprire la porta e vedere chi ci fosse ad attenderla lì fuori,ma alla fine prese coraggio e apri la porta. 

Quella stanza, quel corridoio e quelle scale avevano un qualcosa di familiare, difficile da spiegare ma le davano un senso di calore e di protezione e sentiva che non era la sua prima volta in quella casa. 

Quando arrivò al piano di sotto, anche se aveva sentito dei rumori non trovò nessuno, così cominciò come aveva fatto al piano di sopra ad osservare la stanza. Camminando su un mobile alla sua sinistra trovo una foto di lei che sorrideva, era quasi sicura di essere la ragazza che stava guardando. Che cosa ci facevano quelle persone con una sua foto in casa? Perché li sorrideva felice chi era veramente? I troppi pensieri fecero tornare il forte mal di testa, ma proprio non volevano far silenzio. 

< Ti sei svegliata? >

Una voce fece spaventare Roxie e dalle mani le cadde la cornice, ma non tanto per lo spavento, ma perché quella voce così calda è sensuale avevano fatto mancare un battito al suo cuore, e ora talmente batteva forte che aveva paura di affrontare la persona che si stava avvicinando. Quando si giro per raccogliere la foto e alzò gli occhi. Lo vide. L'uomo dagli occhi color ambra che aveva visto a casa di Brian, l'uomo che aveva visto nei suoi sogni, o ricordi non ricordava bene, ma averlo lì vicino aveva fatto perdere le parole a Roxie, anche se la sua testa era piena di domande, che cercavano delle risposte. Ricordava bene quei sogni ad occhi aperti, ogni frase dettaglio, ma non ricordava lui, anche se il suo cuore scoppiava nel suo petto, come se avesse trovato quello che aspettava da tanto tempo. 

< Scusami, non volevo farla cadere, ti ripaghero' il vetro rotto. Ancora scusa. >

Lui le si avvicinò piano e le prese la cornice, e in quel movimento le loro dita si sfiorarono, e senza essere padrona di sé stessa, a quel contatto così bello, così colmo di calore, il suo viso si rigo' da piccole lacrime. 

< Non devi piangere, tranquilla non è successo niente. Nulla che non si possa aggiustare. >

La mano dell'uomo di fronte a lei si alzò e delicatamente le asciugò una lacrima, e d'istinto Roxie appoggiò al suo palmo il viso, come se quella carezza fosse ossigeno per lei, un tocco così famigliare. 

Quei secondi sembravano minuti o forse ore, ma Roxie si rese conto della situazione e si staccò, asciugandosi il viso e cercando di riprendere il controllo. 

< Scusa ma ci conosciamo? Ricordo di essere arrivata a un pub ieri sera con una certa Fuka, e poi il vuoto, e perché a casa tua c'è una mia foto, chi sei? >

 

*

 

Akito era bravo a nascondere le emozioni, anche se dentro di lui in quel momento stava urlando. Non si ricordava di lui. La paura che tutta la notte l'aveva tenuto sveglio si era avverata. La notte prima per pochi secondi la sua Sana era tornata, e adesso era di nuovo smarrita, persa e lui non sapeva davvero come comportarsi. Avrebbe voluto prenderla e baciarla, e gridarle che lui era il  suo uomo, che l'amava terribilmente, e che senza di lei non poteva vivere, ma sapeva anche che doveva fare le cose Con calma perché non poteva permettersi di rovinare tutto. 

< Io sono Akito piacere. Sono un amico di Fuka ieri ti sei sentita male e ti abbiamo portata qui da me, lei tornerà tra poco. Scusami se ti ho spaventato. Quella della foto è la mia ragazza, e si vi assomigliate molto >

< La tua ragazza? Io prima di tagliarmi i capelli ero proprio così. Ora sono bionda ma prima ero come lei. Non capisco. Forse dovrei andare, devo cercare il mio ragazzo. >

Lei aveva un ragazzo? E chi cazzo era comincio a pensare Akito. Doveva trattenersi e aspettare davvero che arrivasse Fuka, e doveva chiederle assolutamente delle spiegazioni. Stava bollendo dalla rabbia, voleva prenderla dalle spalle e scuoterla e dirle di svegliarsi di tornare, perché solo lui era il suo uomo. 

< E una lunga storia, te ne parlerò davvero ma ora dovresti mangiare qualcosa. Poi chiameremo chiunque tu vorrai, rimani ancora un po >

Sapeva che con quella frase aveva azzardato troppo, ma non poteva farla scappare via, prima o poi avrebbe risposto alle sue domande, ma doveva rimanere lì con lui. 

Roxie non fece in tempo a rispondere che il campanello suonò. 

< Eccomi sono arrivata. Tutto apposto? Scusa se ti ho lasciata sola ieri, ma non ti avrei mandato via con chiunque, eri e sei in buone mani. > 

Ora che l'aveva vista iniziarono a tornarle in mente piccoli frammenti della giornata passata insieme, si ricordo' che Fuka le aveva raccontato di Akito e di Sana cioè lei, e che non aveva detto la verità, ma aveva mentito di essere Roxie un amica che voleva aiutare Sana a recuperare la memoria. Aveva fatto un bel casino, ma forse Fuka aveva capito tutto e l'aveva solo assecondata. Adesso tutto aveva un senso, si era svegliata un po confusa, era quello che le succedeva sempre con il forte mal di testa, ma ora a mente lucida ricordò tutto. 

Mentre loro aspettavano con ansia la sua risposta, Roxie si ricordo' di Akito al pub, di come il suo cuore batteva forte ad averlo così vicino, di come il loro abbraccio fu così bello, come se fosse tornata a casa. Così per qualche secondo si era sentita, anche se doveva ammettere che un piccolo vuoto di quello che era successo dopo c'era, ma adesso aveva capito il suo viaggio a Tokio e chi erano le persone che aveva di fronte. Ma prima di affrontare tutto, aveva bisogno di tempo, soprattutto passare del tempo con loro per poter riordinare la sua vita. 

< Si si Fuka lo so non ti preoccupare, datemi tempo di riordinare la mente, poi parleremo. >

Senza aggiungere altro tornò al piano di sopra come se avesse abitato lì da sempre, e si rese conto che la conosceva a memoria quella casa, ogni angolo le dava una strana sensazione al cuore, e entrando finalmente sotto la doccia calda, la sua mente si accese di nuovo, e un ricordo molto intenso stava arrivando. 

 

Flashbach 

Akito era uscito da due ore per andare a prendere la colazione, e ancora non era tornato. Doveva ammettere che ultimamente era sempre impegnato, sempre schivo, e ogni volta che lei gli chiedeva una spiegazione, lui rispondeva che era occupato in palestra. Stavano insieme da 6 anni a parte i soliti alti e bassi, e il loro urlarsi contro era andato sempre tutto bene, ma in quei giorni sembrava che le stesse nascondendo qualcosa, e non avrebbe sopportato di perderlo, ma nella sua testa il pensiero che lui avesse incontrato un altra donna, era sempre più frequente. Da due ore stava facendo avanti e indietro in cucina, e ogni tre secondi spostava la tenda della grossa finestra del salotto per guardare se la macchina arrivasse nel vialetto. L'aveva chiamato sei volte, e lui non aveva neanche risposto e una volta aveva pure staccato la telefonata. Sentiva gli occhi bruciare, le veniva da piangere. Dopo l'ennesima chiamata, sconfitta decise di farsi una doccia per calmarsi, e si fece una promessa che se una volta uscita di lì lui non fosse ancora arrivato, se ne sarebbe andata e non gli avrebbe rivolto la parola per giorni. 

L'acqua scorreva lenta su di lei, e il caldo la rilassava anche se cancellava le lacrime che le stavano rigando il viso. Persa tra i pensieri, e il calore non si accorse che Akito era entrato nella doccia con lei, senti solo due grandi braccia abbracciarla da dietro e stringerla forte. 

Per un attimo buttando la testa all indietro l'appoggio al petto di Akito, si dimentico' la rabbia e la tristezza. Ma la tranquillità duro' pochi secondi, perche' il calore dell'acqua che fino a due secondi prima la rilassava ora sembrava bruciarle la pelle, e la risvegliò spostandosi da lui e continuando a dargli le spalle. 

< Dov'eri? > 

< A prendere la colazione, ti ho anche lasciato un bigliettino >

Akito si avvicinò di nuovo a lei, e le accarezzò delicatamente il braccio, ma Sana si tolse di nuovo evitando il contatto con lui. 

< Abbiamo un bar dietro l'angolo e ci si arriva a piedi, serviva per forza la macchina? Poi due ore per prendere due brioches? Non mi prendere per il culo. Sono due mesi che sei sempre di fretta, e sembra che stai nascondendo qualcosa. Io non la cornuta, se vuoi goderti la vita dimmelo che la finiamo qua. Ah le mie chiamate non le hai viste? Ah no le hai viste perché una l'hai anche rifiutata. >

Stava urlando e sopraffatta dal pianto diede una spinta ad Akito per uscire da quello spazio così grande, 

ma diventato così stretto in quel momento, e lei aveva decisamente bisogno di aria.

Ma venne bloccata dalla presa di Akito al suo polso. 

< Lasciami. Non siamo più ragazzini, voglio la verità. >

< Guardami >

< No >

Akito la girò bruscamente verso di lui e con la mano libera le fece alzare il viso. 

< Tu ora mi ascolti e stai zitta. Si è vero ti sto nascondendo qualcosa. Ma tu come al solito rovini sempre tutto. Ammetto che ero strano in questi giorni, ma non è nulla di quello che la tua testolina malata ha immaginato. Non posso dirti nulla, solo che stasera c'è una sorpresa per te. Fatti bastate questa spiegazione, e baciami. >

< Sei uno stronzo. Io ho paura di perderti, sai che non mi piacciono le sorprese, e che sono ansiosa,e che mi faccio mille seghe mentali. Tu non sai come sono stata questi giorni, come… >

Akito le chiuse la bocca con un bacio. Un bacio disperato, un bacio violento. In un secondo Sana si ritrovò con la schiena contro la parete e Akito che baciava ogni parte del suo corpo. Incrocio le gambe intorno alla sua vita, e con ancora le loro labbra unite Akito entrò dentro di lei, e la fece sua. Non cera dolcezza, c'era la passione, la rabbia, la disperazione. 

< Io voglio solo te. Cazzo mi fai incazzare. >

Andava sempre più veloce, portando entrambi al culmine del piacere,i loro respiri spezzati, le loro labbra rosse per i baci violenti. 

< Cazzo Kurata tu ancora non hai capito cosa sei tu per me. Spero che dopo stasera tu capisca l'importanza di te nella mia fottuta vita. Soltanto tu sempre. >

Aveva fatto l'amore come non mai, desiderio e passione erano protagonisti, e senza parlare Akito le aveva fatto sentire il suo amore. Si senti una stupida ad aver dubitato dell'uomo così bello che aveva davanti. 

< Perdonami, sai che le mie paranoie sono sempre presenti. Ti prometto che non dubitero' mai più di te. Io non ti lascerò mai amore mio. >

Quella mattina la colazione rimase sul tavolo della cucina, perché fecero l'amore così tante volte quella mattina che su dimenticarono di tutto il resto. 



 

Quel ricordo la portò ad una realtà così vera, sembrava che l'avesse appena vissuto, come se Akito fosse stato lì con lei in quel momento. Si rese conto che la sua mente era ancora malata, ma lui non era più nascosto era lì nel suo cuore e in una piccola parte della sua testa. Quell'uomo era il suo passato, e sarebbe dovuto essere anche il presente e il futuro, stare lì avrebbe curato la sua mente, lo sapeva perché quell'amore così forte che aveva sentito nel suo ricordo, avrebbe riportato Sana in vita, ma cosa sarebbe successo a Roxie? Ogni cosa presto sarebbe cambiata, il destino avrebbe fatto ridere qualcuno, ma anche piangere. Ma una cosa non sapeva che più forte di lui, c'era l'amore e l'avrebbero battuto, e spezzato la sua maledizione. 

 

*

 

< Akito lei ha mentito tutto il tempo ieri quando mi parlava. Continuava a dire di conoscere Sana e che era venuta qui per aiutarla a ricordare. Ma sin dal primo momento avevo capito che era lei, l'ho solo assecondata per capire come muovermi. >

Non avevano fatto domande l'aveva vista andar via, e in attesa bevendo un caffè Fuka gli stava spiegando cosa stava succedendo. 

< Potevi parlare con me cazzo. Avremmo evitato tutto questo magari, non lo so. Ieri era lì tra le mie braccia, oggi e di nuovo così lontana. Ma so che devo avere pazienza, e lotterò per riportarla da me. Ma questo ragazzo che lei dice di avere tu ne sai qualcosa? >

< Akito una cosa alla volta ok? Un emozione alla volta, non credo che ora tu lo voglia davvero sapere, vai da lei ora il resto passa al secondo posto. >

< Immagino che tu lo sappia, ma non me lo dirai mai, lo scoprirò, anche se non adesso, la verità arriverà a galla. Anzi so che lo fai per non farmi fare cazzate e in parte ti ringrazio. >

< Hayama per una volta sono contenta che tu mi stia dando ragione. Ora scusa io vado, vi lascio e spero che la tua vicinanza la riporti da noi. Ciao ciao >

Era entrata come un tornado,e così uscì anche senza dargli il tempo di salutare.

Akito alzò lo sguardo al piano di sopra, non sapeva se doveva andare, o lasciarle il suo spazio. Ma senza pensarci troppo di corsa arrivo al piano di sopra, e quando apri la camera e lei non era lì, uscendo aveva sentito lo scorrere dell'acqua in bagno e si avvicinò alla porta, sentiva piangere, e la voglia di entrare dentro e prenderla tra le braccia era molta, ma aveva paura di come lei avrebbe reagito. Ma lui non sapeva che in quel momento lei stava ricordando il loro ultimo momento insieme prima dell'incidente e che piano piano stava ricordando, così rimase seduto lì sperando che lei sentisse la sua vicinanza anche se erano distanti. 

Le loro vite erano destinate a stare unite, e questa battaglia l'avrebbero vinta, il destino stava per essere sconfitto e niente è nessuno li avrebbe più divisi. 










 

CIAO RAGAZZE. QUESTI CAPITOLO E STATO UN PARTO. NON SAPEVO BENE COME EVOLVERE LA SITUAZIONE. MI SAREBBE PIACIUTO FARLE RICORDARE TUTTO SUBITO. MA SICCOME MI DIVERTO A FARE LA CATTIVELLA HO OPTATO DI USARE ANCORA UN PO DI SUSPANCE, DI FAR TORNARE CON CALMA LA MEMORIA. IL PROSSIMO CAPITOLO SARÀ MOLTO IMPORTANTE PERCHÉ OLTRE ALLA MEMORIA CHE TORNA, CI SARÀ BRIAN COME PROTAGONISTA. E CI SARÀ UNO SCONTRO. COSA SUCCEDERÀ. LO SAPRETE PRESTO BACI BACI TESORi

REGINADEISOGNI

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: ReginadeiSogni