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Autore: la_pazza_di_fantasy    26/05/2020    0 recensioni
Gwen è una normale ragazza che non vede l'ora di poter andare al college per studiare le stelle da lei tanto amate.
Però l'arrivo di tre ragazzi nella sua scuola le sconvolgerà totalmente la vita e la farà dubitare del suo migliore amico di una vita.
Per Gwen inizierà così la lotta contro il Chaos che vuole distruggere le stelle.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gwen guardava il soffitto della sua cella mentre le lacrime non volevano smettere di uscire. Aveva sempre pensato che Darren fosse l’unica persona al mondo della quale poteva fidarsi e mai, mai, avrebbe immaginato che tutta quella gentilezza fosse solo per portarla con i Chaos. Molto probabilmente era diventato il suo ragazzo solo per portarla sempre di più dalla sua parte.
Doveva capirlo che c’era qualcosa di strano da quando aveva guardato mele Tasha e gli altri due Zodiaci dicendo di non fidarsi di loro. E lei che si era anche arrabbiata quando Tasha aveva ipotizzato che Darren fosse un Chaos. Doveva ascoltarla invece!
Sarebbe marcita li dentro, anche se quella donna avesse mandato la ciocca nessuno sarebbe andato a salvarla. La odiavano tutti li dentro, e si era fatta che odiare. Oddio, se non volevano una fine per Galaxy e la Terra dovevano assolutamente impedire ai Chaos di usare la sua energia ma potevano farlo in mille modi diversi evitando di salvarla. Anche ucciderla era un’opzione molto buona. Si sarebbero levati il pensiero.
-conosco quello sguardo, a cosa stai pensando?- fu la voce di Darren a riscuoterla dai suoi pensieri.
-al fatto che ti vorrei ammazzare. Pensavo fossi mio amico- sussurrò la ragazza che non aveva minimamente il coraggio di alzare la voce con lui. Sarebbe di sicuro scoppiata a piangere visto che ci teneva da morire a quel ragazzo.
-quanto sei drammatica! Sono davvero felice che tu abbia litigato con quegli stupidi. Almeno mi hai risparmiato il venirti a prendere da loro- disse il moro. Sembrava completamente diverso da come si era sempre comportato con la castana.
-hai avuto anni per portarmi dalla vostra parte. Perché aspettare?- chiese Gwen sempre a bassa voce.
-volevo la tua completa fiducia. Mi hanno rimproverato per questo, ma sei tornata da me- disse il ragazzo ghignando.
-voi dire che per tua fortuna pensavano fossi dalla vostra parte- borbottò la ragazza.
-sei ancora in tempo per stare dalla nostra parte. Potremmo liberarti- propose il moro. Per un momento aveva usato il tono di voce dolce e gentile che aveva sempre usato con la ragazza.
-scordatelo!- gridò la ragazza con tutta la forza che aveva. Non avrebbe mai dato quella soddisfazione ne a Valentine e ne a Darren stesso.
-peggio per te allora. Marcirai qui dentro- disse acidamente Darren per poi andarsene. o meglio lo pensò Gwen viso che aveva solamente sentito i passi che si allontanavano dalla sua cella. Qualche minuto dopo la castana controllò che Darren se ne fosse andato veramente e sospirò sconsolata.
Perché la sua vita faceva così schifo? Perché doveva sopportare tutto quello? Non poteva nascere in una famiglia normalissima e vivere una vita normale? A volte le veniva da pensare che anche continuare a vivere al Vittoriano sarebbe stato mille volte meglio di tutto quello che stava passano.
 
Non sapeva quanto tempo fosse passato, molto probabilmente si era anche addormentata ad un certo punto e proprio per quello si era risvegliata di colpo quando aveva sentito un rumore strano. La ragazza si mise seduta sul suo letto e cercò di guardare oltre le grate, ma senza successo visto il buio più totale che era presente. Si era abituata all’oscurità li presente, ma era davvero impossibile vederci attraverso.
La ragazza si disse che era stata solo la sua immaginazione e quindi si sdraiò nuovamente e chiuse gli occhi. Non avendo niente da fare le stava veramente venendo sonno.
Fu quando poggiò la testa sul cuscino che sentì nuovamente un rumore, questa volta molo più forte e quasi metallico. Il rumore fu subito seguito da un’imprecazione. Gwen si alzò di scatto. C’era qualcuno di e sembrava davvero aver voglia di fare le cose in modo furtivo e non ci stava per niente riuscendo.
Gwen si avvicinò alle grate per cercare di sbirciare fuori e fu in quel momento che si trovò faccia a faccia con Valentine che la guardò con occhi sgranati prima di coprirle repentinamente la bocca infatti la castana stava per urlare dalla sorpresa.
-per favore non urlare. È un miracolo che non mi abbiano ancora visto- sussurrò il ragazzo togliendo lentamente la mano dalla bocca della ragazza e guardandosi intorno furtivamente.
-cosa ci fai qui?- chiese Gwen con lo stesso tono di voce del ragazzo.
-sono venuto a toglierti da questo guaio ovviamente- borbottò il ragazzo che vide le chiavi di metallo e si avvicinò per prenderle sotto lo sguardo attento di Gwen che non capiva perché proprio Valentine tra tutti.
-perché tu? Mi odi- disse alla fine la ragazza davvero curiosa.
-ne parliamo dopo okay?- disse lui con tono acido mentre la sua mano attraversava le chiavi sotto lo sguardo sconvolto di Gwen ed esasperato di Valentine -e ti pareva- sbuffò il ragazzo mentre riprovava a prendere le chiavi sempre senza successo. Erano solo un’illusione.
-non ti muovere vado a cercare le vere chiavi- disse il biondo senza degnare la castana di uno sguardo e incamminarsi verso il corridoio senza nemmeno aspettare che la castana dicesse qualcosa.
-non le troverai da nessuna parte- Gwen si congelò sul posto quando sentì quella voce. Era la donna bionda.
Improvvisamente il buio fu sostituito dalla luce che proveniva dalle torce attaccate al muro e Gwen poté guardare perfettamente lo scenario che aveva davanti. Valentine era poco lontano dalla cella e guardava in direzione della donna che aveva appena parlato. Intorno a loro c’erano parecchi ragazzi che impedivano a Valentine di fare un passo in più. Era circondato.
-oh pure il comitato d’accoglienza! Che bello- disse Valentine acido mentre fulminava con lo sguardo la donna. Sembrava conoscerla.
-non è bellissimo Val? Anche se le prigioni non sono il posto ideale. Che ne dici di spostarci di sopra?- chiese la bionda sorridendo mentre si attorcigliava una ciocca.
-ho visto di meglio. Dove sono le chiavi?- disse Valentine. L’espressione della donna si indurì improvvisamente.
-credo che non ti abbiano mai insegnato le buone maniere, è così che si tratta tua madre?-
 

 
   
 
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