Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: Cida    26/05/2020    19 recensioni
Regole vecchie di secoli ed una studiata crudele vendetta riusciranno ad impedire a due spiriti affini di incontrasi, imparare a conoscersi e, perché no, ad amarsi?
Nota *Non tiene conto degli avvenimenti di Frozen 2*
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il Ciclo delle Stagioni'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 6

Capitolo 6

Estate – Finale ?

 

    «Tu, comunque, non me la racconti giusta» fece presente Anna prima di addentare un biscotto al cioccolato, scrutando con attenzione la sorella sorseggiare il suo tè «Hai decisamente qualcosa di diverso oggi»
«Tu farnetichi» le disse Elsa, prima di tornare alla sua tazza.
«Oh, cavolo!» sbottò la principessa, scattando in piedi di colpo «Hai fatto l’amore con lui!»
La regina sputò senza ritegno ogni singola goccia di liquido ambrato che le stava scendendo giù per la gola «Anna, ma che cavolo dici?» la riprese fra un colpo di tosse e l’altro, assumendo una curiosa colorazione da pomodoro maturo.
«Lo sapevo, lo sapevo!» continuò quella imperterrita, facendo rapidamente il giro del tavolo le prese entrambe le mani e la costrinse ad alzarsi in piedi «Sono così felice» continuò, saltellandole attorno ed obbligandola ad uno strano girotondo. Senza darle il tempo di reagire la fece sedere di nuovo sulla sedia e, circondandole il collo con le braccia, le si sistemò sulle ginocchia senza troppi complimenti. Troppo imbarazzata per attuare ogni tipo di resistenza, l’altra la lasciò fare.
«Non ci posso credere, finalmente hai deciso di aprire il tuo cuore» esclamò fuori di sé dalla felicità «E anche qualcos’altro» aggiunse seria, dopo una breve riflessione.
«Anna!» pigolò Elsa esasperata, impossibilitata a scavarsi una fossa con le proprie mani, decise di sotterrare il viso nella spalla della sorella.
«Cosa c’è?» sospirò lei, gli occhi al cielo «Oddio!» realizzò «L’ho detto ad alta voce, vero? Non l’ho solo pensato» la sentì annuire con il capo «Questo è troppo imbarazzante» constatò mentre anche le sue gote diventavano più rosse dei suoi stessi capelli «Come al solito, io sono imbarazzante»
«Decisamente» si trovò d’accordo la più grande, prendendo un grosso respiro per recuperare un po’ di contegno.
La principessa si sventolò una mano sul viso, cercando di riprendere un colorito più consono «Quello che volevo dire è che ti trovo raggiante… non solo perché tu abbia, insomma, hai capito ma perché finalmente ti senti libera di lasciarti andare con qualcuno» le sorrise incoraggiante.
L’altra scosse il capo, quasi rassegnata al filo diretto che la sorella aveva fra il cervello e la bocca «Mi fa sentire bene» confessò a bassa voce.
«Modestamente, ho capito che era fatto per te non appena l’ho visto al tuo fianco» si vantò la più piccola «E non perché condivide i tuoi stessi poteri, bada bene» l’ammonì, posandole un indice sul naso «Ma perché accanto a lui sei più rilassata, più felice: ti fa divertire» illuminata schizzò in piedi «Questo significa che presto ci sarà un nuovo matrimonio, sarà una festa coi fiocchi, già me l’immagino: ovviamente a tema invernale, statue di ghiaccio, gelato… una montagna di gelato…»
«Matrimonio?» esclamò la regina, sgranando gli occhi «Non ci sarà nessun matrimonio»
L’entusiasmo di Anna scemò «Ancora con questa storia? Tu non l’hai appena conosciuto…»
«Non sto dicendo questo»
«E allora cosa?» la incalzò, quindi, esasperata e alzandosi in piedi «Non è che non sia stato all’alt…»
Elsa alzò una mano, irritata «Non. Dire. Altro.» la sua espressione dura, però, si trasformò subito in un dolce sorriso «E’ stato bellissimo»
Intenerita dalla sua reazione, anche l’altra si calmò «Puoi spiegarmi, per favore…»
«Non è così semplice…» le fece presente mentre i dubbi di Jack cominciarono ad attanagliarle il cuore e la mente «Lui è uno spirito, non è un uomo. Come potrei sposarlo? I sudditi neanche sarebbero in grado di vederlo»
«Queste sono sciocchezze» s’impuntò la più giovane «La nostra gente ha accettato la tua magia, così come siamo riuscite a vederlo noi potranno vederlo anche loro»
«Sei una sognatrice » la riprese l’altra, alzandosi a sua volta «Se anche i nostri sudditi potessero vederlo che ne sarà degli altri paesi? Io sono la regina di Arendelle: chiunque mi sposerà ne diventerà il re, pensi davvero che accetterebbero di coabitare con una sovrana di ghiaccio e il suo consorte invisibile?»
«Io sarò anche una sognatrice ma non posso credere che tu abbia deciso di nasconderti dietro ai tuoi doveri di regina, se davvero vuoi avere una vita assieme a lui devi lottare»
«E’ una battaglia persa in partenza»
«Ma perché?!» quasi ringhiò la minore, aggrappandosi alla punta delle sue trecce.
«Non sarebbe vita, Anna» le confesso l’altra con dolore «Per quanto amore potrà esserci fra noi, non potremo mai avere una famiglia come tu e Kristoff. Potremo solo vivere di momenti ma anno dopo anno invecchierò, lui invece non cambierà e si stancherà di me» concluse, abbassando il capo.
«Oh, Elsa» si sciolse la principessa e senza aggiungere altro l’abbracciò con calore.
Avvertendo il conforto della sorella, la regina non riuscì più a tenere a bada le sue emozioni e alcune lacrime trovarono una via di fuga dalla prigione delle sue ciglia.
Anna avvertì immediatamente il cambio di temperatura nella stanza, con un braccio saldamente avvolto alla schiena dell’altra e una mano ad accarezzarle la testa, alzò leggermente il capo ed incontrò una miriade di piccoli fiocchi che cadevano dal soffitto. «Sai…» disse dopo averla fatta sfogare alcuni minuti «Non penso che Jack sia il tipo che potrebbe stancarsi di te, credo piuttosto che sarebbe disposto a lasciarti andare pur di darti la possibilità di avere una famiglia tua»
«Io non voglio che mi lasci andare»
La più giovane sorrise e, poggiandole delicatamente una mano sotto al mento, la costrinse a rialzare lo sguardo «Allora lotta, vedrai che troveremo una soluzione: l’amore trova sempre la via. Certo che, per iniziare, avresti potuto scegliere una situazione un po’ meno complicata» disse, poi, cercando di smorzare la tensione.
«Parli tu?» replicò Elsa sgranando gli occhi, fra l’indignato e il divertito «Vorrei ricordarti che il tuo primo, grande e unico amore ti ha quasi ucciso»
«A dir la verità, tu mi hai quasi ucciso» fece presente Anna, assottigliando lo sguardo «Lui ha quasi ucciso te»
Nonostante l’accusa, la regina non perse il suo ritrovato buonumore «Sai, l’altra sera ho finito davvero tardi di controllare alcuni documenti del regno» cambiò discorso con aria maliziosa.
«L’altra sera, quando?» chiese quella non capendo.
«Due sere fa, per l’esattezza» continuò a spiegare la più grande «Quando Freja era a dormire dalle sue amichette»
Anna, capito dove la sorella volesse andare a parare, cominciò ad avvertire brividi freddi lungo la schiena «E?»
«E sai com’è, per raggiungere la mia camera da letto devo, per forza di cose, passare davanti alla vostra»
«Cos’hai sentito?» le chiese avvampando.
«Ho sentito… tutto» le confessò e, vedendola letteralmente andare a fuoco per l'imbarazzo, non poté fare a meno di sorridere per la soddisfazione.


Blue Snowflake Free Clipart

    «Specchio, servo delle mie brame…» cercò d’intonare con voce profonda la piccola Freja, rimirandosi nel presente ricevuto dal sovrano delle Isole del Sud «Naaaaa…» sbottò poi, facendo un grosso cerchio con le braccia in mezzo ad uno degli immensi corridoi del castello «Non voglio fare la regina»
«Te l’avevo detto che non ti sarebbe piaciuto» confermò Olaf, conciato come una delle principesse delle fiabe preferite dalla sua amichetta.
L’altra mise su il broncio «Ma io volevo essere regina come la zia Elsa»
«Ma tua zia Elsa non è una regina cattiva»
«Il tuo amico ha ragione» s’intromise sorprendendoli re Friederik in persona, trovatosi a passare proprio in quel momento «Vedrai che, se continuerai a fare la brava bambina, diventerai una bella principessa come la tua mamma e chissà che tu non possa diventare anche una splendida regina come tua zia» continuò, facendosi una bella risata «Vedrai che quando sarai grande, potrai anche tu essere omaggiata con preziosi doni provenienti da tutto il mondo»
«Ma mi ha già fatto un dono, signore» gli fece presente la bimba, senza troppi complimenti vista l’assenza dei genitori, mostrandogli con entrambe le mani lo specchio ricevuto.
«Certo» sorrise lui bonario «Ma quello di tua zia è più grande e più bello, no?» concluse prima di congedarsi.
Aveva fatto appena pochi passi quando sentì dire dalla bambina alle sue spalle «Olaf, ho un’idea!» ed un nuovo sorriso si dipinse sulle sue labbra ma, questa volta, non aveva niente di buono.


    «Freja, non penso sia giusto quello che stiamo facendo» cercò di fermarla il pupazzo di neve al suo seguito «Sai che non possiamo entrare nelle stanze di tua zia senza il permesso»
«Voglio solo vedere una cosa, non succederà niente» cercò di tranquillizzarlo lei, trotterellando felice verso il grosso comò della stanza.
«L’ultima volta che hai detto così, non è finita bene» le ricordò, riferendosi al giorno precedente.
«E’ finita benissimo!» replicò l’altra, testarda «Abbiamo anche un nuovo amico. Aiutami, tienimi la sedia»
Olaf non potè fare a meno di obbedire, così, il piccolo tornado con le treccine bionde si arrampicò ed, allungandosi il più possibile, riuscì ad afferrare lo specchio proveniente dalle Isole del Sud.
Nel momento di massimo slancio, però, la maniglia della porta si aprì nuovamente, lasciando entrare le due sorelle ancora divertite dai reciproci punzecchiamenti della colazione.
«Freja!» sbottò la madre, vedendo la figlia in procinto di combinare un altro dei suoi guai.
L’essere stati scoperti fu il colpo finale per il loro precario equilibro. Ancor prima di riuscire a pronunciare qualsiasi parola la piccola cadde, rovinando addosso al suo amico di neve e trascinandosi dietro lo specchio che finì inesorabilmente in una miriade di piccoli pezzi.
La regina represse a stento un grido, portandosi istintivamente le mani a coprire il volto.
«Quante volte devo dirti che non puoi entrare in stanze non tue senza il permesso? Hai anche rotto lo specchio di tua zia, chiedi scusa» le intimò sua madre arrabbiata.
«Scusa zia» esalò la piccola con voce colpevole.
Ma quella non rispose, le dita a coprire l’occhio sinistro, l’altro chiuso.
Anna si voltò verso di lei «Che hai Elsa? Mi spiace che si sia rotto ma non crederai davvero che porti sfortuna, no? Basterà non farlo sapere a re Friederik e tutto sarà a posto»
«Non m’importa nulla dello specchio!» esclamò l’altra quasi rabbiosa, sorprendendo tutti nella stanza, compresa se stessa «Scusa» cercò di riprendersi «Ma… l’occhio… mi fa male»
La principessa le fu subito vicino «Fa vedere» le disse, scostandole la mano: un leggero bagliore dorato saettò nell’iride azzurra della sorella «C’è stato come un lampo» le spiegò «Ora è tornato normale»
«Non sento più dolore» confermò la bionda, che cosa poteva essere stato?
«Sistemeremo tutto, Elsa, non temere» cercò di tranquillizzarla il pupazzo di neve.
«Credo che voi ne abbiate combinate anche troppe per questi giorni» lo riprese, invece, lei dura.
«Elsa?!» la richiamò ancora Anna, sorpresa dalla sua aggressività, notando come il suo occhio scintillasse nuovamente.
«Io… io credo di non sentirmi molto bene» cercò di tranquillizzarla l’altra «Troppe emozioni tutte assieme, credo di dover riposare ancora un po’. Penso sia meglio che ve ne andiate»
Ancor prima che riuscissero ad effettuare una qualsiasi protesta, sospinse tutti e tre fuori dalla sua stanza e richiuse immediatamente la porta alle loro spalle. Ogni tentativo di farsi riaprire risultò vano.

 

Blue Snowflake Free Clipart


    Per la prima volta, da che era rinato come spirito, Jack Frost ignorò completamente il suo compito di portare avanti l’Inverno dall’altra parte del globo, diamine, non sarebbe di certo cambiato nulla per un giorno soltanto, no?
Vedere Elsa svegliarsi fra le sue braccia lo aveva fatto sentire felice, appagato: possibile che avesse bisogno di un sentimento così umano, come l’amore, per sentirsi finalmente completo?
Era uno spirito, giusto? Lo sapeva bene e, anche se avesse rischiato di scordarselo, c’erano Barry e Tara a ricordarglielo. Allora, perché?
Tornò con la mente, ancora, alla loro mattina fatta di chiacchiere, carezze, risate e baci… tanti baci. Infine era arrivato il momento per la regina di alzarsi, dicendogli che quel giorno aveva in previsione di far colazione con la sorella ma si era preparata, poi, con tutta calma, confessandogli che Anna era sempre perennemente in ritardo.
Una volta rimasto solo, dopo averla salutata, se n’era andato a sua volta convinto di riprendere il suo compito ma, in realtà, aveva solo vagato per Arendelle con un’espressione ebete sulla faccia dovuta a tutto quello che era accaduto.
Non avrebbe saputo dire, di preciso, da quanto tempo fosse stato in giro a bighellonare. Seduto, apparentemente assopito, su un ramo di un albero da frutto, venne preso da una fitta improvvisa alla testa, così forte che rischiò di farlo cadere: era dolore fisico quello che stava provando?
Un’altra scarica lancinante all’occhio sinistro quasi gli strappò un grido, costringendolo a premere una mano su di esso nel vano tentativo di farlo smettere di pulsare. Se solo avesse avuto modo di vedere il riflesso del suo sguardo, vi avrebbe trovato un sinistro lampo dorato.

 Blue Snowflake Free Clipart


    «Anna» chiamò la propria moglie Kristoff, andandole incontro.
La principessa congedò con garbo il valletto con cui era impegnata fino ad un attimo prima e si voltò con un sorriso verso il marito «Dimmi»
«Si può sapere che ha tua sorella oggi?» volle sapere, un filo di tensione nella voce.
L’altra, già preoccupata dalla strana reazione di poco prima, alzò immediatamente il livello di allarme «Non lo so… Era così felice, poi è successa quella cosa dello specchio e ha improvvisamente cambiato umore»
«Quale cosa dello specchio?» chiese lui non capendo.
«Tua figlia» gli spiegò, marcando bene la prima parola «Ha deciso, improvvisamente, di voler diventare sua zia, così si è intrufolata nelle sue stanze e ha distrutto lo specchio che le aveva regalato re Friederik»
«Dovrebbe solo che esserne contenta» borbottò il tagliatore di ghiaccio «Meglio non tenere niente che arrivi da quei posti»
La rossa sorrise per il rapporto di assoluto amore che il suo consorte aveva con tutto ciò che era inerente alle Isole del Sud «Ciò non toglie che nostra figlia abbia un po’ troppo argento vivo addosso»
Kristoff trattenne a stento una risata «Chissà da chi avrà preso»
«Comunque sia…» continuò l’altra, ignorando volutamente la frecciata «Quando lo specchio si è rotto ha avuto una strana reazione, come se qualcosa le fosse andato nell’occhio e le avesse fatto male, le ho anche visto scintillare un lampo dorato un paio di volte ma non c’è stato verso di approfondire la cosa: ci ha cacciato, con garbo ma pur sempre cacciato. Lo sai com’è fatta no? Quando vuole tagliarti fuori, lo sa fare benissimo» concluse, gonfiando le guance irritata.
«Beh, qualcosa che non va c’è di sicuro» confermò il marito «Sta letteralmente aggredendo chiunque provi a mettersi in contatto con lei, penso che solo la porta chiusa le impedisca di congelare qualcuno. Le persone cominciano ad essere preoccupate»
Lei lo prese per mano e cominciò a correre «Andiamo, presto»

    «Elsa» chiamò allarmata la principessa appena arrivata davanti alla pesante porta della camera della sorella, era gelida.
«Va' via Anna!» le urlò la regina, come già aveva fatto così tante volte in passato.
L’altra sbuffò «Se pensi che lo farò, ti sbagli di grosso. Kristoff…» si rivolse al marito, poi «Buttiamo giù quest’affare!»
Lui non se lo fece ripetere due volte e, alla terza spallata, il legno cedette: quello che trovarono all’interno li lasciò senza fiato, era un incubo di ghiaccio.
«Ti ho detto di andare via» intimò nuovamente la maggiore, lanciandole contro una scarica di stalattiti mentre l’occhio sinistro scintillava dorato nell’oscurità.
Il biondo riuscì a spostarla per un soffio «Elsa! Che cavolo ti prende?»
«Non lo so…» sussurrò quella, l’iride nuovamente cerulea «Sento rabbia… una grossa rabbia crescente» ancora quel lampo d’oro e, di nuovo, il ghiaccio esplose attorno a lei.
La coppia riuscì a salvarsi, miracolosamente, in un nascondiglio di fortuna.
«Non riesco a controllarla…» mugulò con dolore, lo sguardo ancora una volta normale «Aiutatemi vi prego…» l’implorò.
«Kristoff, distraila!» s’illuminò Anna, allontandandosi subito dopo dal marito.
Il tagliatore di ghiaccio fece del suo meglio per tenere impegnata la regina furente, ma i suoi poteri erano attanaglianti, qualsiasi cosa avesse in mente la moglie, sperò che la facesse in fretta.
Elsa caricò l’ennesimo, poderoso colpo di ghiaccio ma prima che potesse lanciarlo un vaso semicongelato si schiantò sulla sua testa, facendola cadere a terra priva di sensi, il suo attacco cessò.
«Anna?!» esclamò Kristoff esterrefatto «Cos’hai fat…»
Prima che lui potesse continuare, lei fu accanto alla sorella «Fa che respiri, fa che respiri…» sentire il battito del suo cuore regolare le fece tirare un enorme sospiro di sollievo «Andiamo da Granpapà, presto»


  Blue Snowflake Free Clipart


    «Jack, che cosa ci fai qui?» volle sapere Sue, trovando l’amico nel loro rifugio «C’è l’Inverno da mandare avanti nell’Emisfero Australe»
«Sono stanco…» sibilò lui, accovacciato mollemente sul terreno sotto ad un albero.
«Stanco?» ripeté quella non capendo, la stanchezza era un concetto che poco si sposava con il loro essere spiriti.
«Non fisicamente…» chiarì lui, senza alzare lo sguardo «Sono stanco di tutto questo: di quello che siamo, delle nostre regole, delle nostre non vite!» le urlò contro.
La giovane si strinse nelle spalle contrita ma una manona bonaria si appoggiò sulla sua testa, rassicurante «Che succede?» volle sapere lo Spirito dell’Autunno, attirato da tutto quel baccano «Tu non dovresti essere qui» fece presente, pacato ma risoluto, al signore dell’Inverno lì davanti.
«Lo so benissimo che non dovrei essere qui» lo sfidò quello, rialzandosi «Il fatto è che sono davvero stufo di sentirmi dire quello che devo fare, sia da voi sia da quella stupida palla muta lassù» ringhiò, puntando la Luna con il suo bastone, l’occhio sinistro pieno di scintille d’oro.
Alla vista di quel lampo, Barry tremò «Cos’hai fatto all’occhio?»
Frost riprese un’espressione più tranquilla «Non lo so… a volte mi fa male»
«Male?» volle avere conferma, sempre più preoccupato, come poteva provare dolore fisico?
«Esatto, sei sordo per caso?» rispose l’altro, tornando aggressivo, mentre nuovi bagliori accendevano il suo sguardo.
L’uomo più anziano si parò davanti allo Spirito della Primavera, dandole un leggero avvertimento con la mano affinché si allontanasse e pian piano si avvicinò al suo compare «Forse è meglio discuterne con calma, magari rilassandoci da qualche parte, che ne pensi?» cercò di rabbonirlo, movimenti lenti per non istigare quel furore che lo invadeva ad ondate sempre più frequenti.
«Penso che qualsiasi cosa tu abbia in mente, non funzionerà» ghignò l’altro, quasi maligno. Abbassò con così tanta rapidità il bastone verso di lui che lo Spirito dell’Autunno riuscì, giusto per un soffio, a crearsi un barriera per proteggersi dal colpo che lo investì, scaraventandolo a qualche metro di distanza. Quando rialzò lo sguardo di Jack non c’era più traccia «Tutto a posto?» chiese preoccupato alla ragazzina dietro di lui.
«Sì…» balbettò Sue, sull’orlo delle lacrime «Che cosa gli sta succedendo?»
«Non posso esserne certo, quel che è sicuro è che abbiamo assoluto bisogno anche di Tara»
Da che il mondo ricordasse, infatti, nessuna Stagione aveva mai e poi mai osato usare i suoi poteri per colpirne un'altra.




Dunque, ho un po' di timore ad arrivare a queste note: in parecchi vi stavate chiedendo il ruolo che avrebbe potuto avere Jack in questo terribile piano delle Isole del Sud... cominciate a capire? Non prendetevela con me, è tutta colpa di Hans e della sua malvagità non di certo della mia XD
Le quattro parole anticipate nel capitolo scorso - che mi hanno ricordato questo adorabile specchio (anche se, ormai, immagino abbiate capito di cosa si tratti mi lascio commenti e rimandi per la prossima volta, dove verrà ufficialmente contestualizzato) - sono: Million shards of glass, come potevano non ispirarmi? Anche se qui, in effetti, sono solo due ;)
Per quanto riguarda la parte iniziale e le confidenze fra sorelle... sono, come dire, un po' out of Disney policy ma mi parevano più che mai adatte. E poi, diciamocelo, mettere Elsa in imbarazzo è troppo divertente.
Vorrei una Anna personale, dove si compra?
Chiaramente la sua doppia battuta sull'essere imbarazzante è ripresa dal primo film di Frozen.
Come sempre vi ringrazio per aver letto fino a qui, per le impressioni che mi lasciate e quelle che vorrete lasciarmi.
Alla prossima
Cida


  
Leggi le 19 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Cida