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Autore: MusicDanceRomance    26/05/2020    21 recensioni
Sailor Moon/Kaito Kid.
Crossover con "Detective Conan".
Un incontro fugace in una notte dove la magia gioca con le illusioni. Dal testo:
"Mentre camminava fissando il marciapiede si sentì improvvisamente sollevare da terra e la vista di un mantello la fece sussultare al pensiero che il suo Milord fosse tornato. Ma il mantello era diverso, candido come la neve, ed era indossato con più vanità di quanta il suo compagno avrebbe mai potuto possedere, perché si gonfiava nel vento e danzava flessuoso nella notte, quasi fosse il simbolo di un seduttore sfuggente. Quel mantello bianco sembrava essere intessuto più di illusioni che di sogni perduti."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Usagi/Bunny
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta serie, Contesto generale/vago
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Per una volta aveva deciso di vagare senza una meta tra le vie più isolate della città.
Per una notte non avrebbe avuto mostri da sconfiggere all’infuori dei suoi.
Passeggiava lentamente, coi pensieri in disordine, ed evitava di guardare la luna piena che, a differenza sua, brillava nel cielo addormentato.
Proseguiva con passo lento, nel silenzio delle strade.
Lei, sola e triste nel suo incedere esitante e col suo vestitino alla marinara, paladina della legge sempre e comunque, seppure col cuore a pezzi e senza più notizie da tempo del suo amato. Si poteva essere fragili nella solitudine dell’oscurità, perché anche le combattenti ogni tanto temevano le incertezze e vivevano nella paura di fallire, e lei aveva ormai il diritto di piangere, se necessario, e di domandarsi quale fine avesse fatto il suo ragazzo.
A volte era normale sentirsi stanca e provare ad immaginare altro.
Sempre nuovi nemici da affrontare, sempre nuove lotte all'orizzonte, sempre separazioni improvvise. Lei, combattente, principessa, predestinata. E quando non era questo, le ricordavano che era buffa.
Mentre camminava fissando il marciapiede si sentì improvvisamente sollevare da terra e la vista di un mantello la fece sussultare al pensiero che il suo Milord fosse tornato. Ma il mantello era diverso, candido come la neve, ed era indossato con più vanità di quanta il suo compagno avrebbe mai potuto possedere, perché si gonfiava nel vento e danzava flessuoso nella notte, quasi fosse il simbolo di un seduttore sfuggente. Quel mantello bianco sembrava essere intessuto più di illusioni che di sogni perduti.
Realizzò allora di trovarsi a parecchi metri di altezza, si fece sfuggire un piccolo urlo quando capì di stare volando e scrutò lo sconosciuto mascherato che l’aveva catturata.
Con quel costume elegante e quel cilindro bianco era impossibile non riconoscerlo. Si era lasciata rapire come una novellina proprio da lui, il ladro gentiluomo che vestiva di bianco perché sapeva risplendere nel buio della notte.
Aveva sentito parlare spesso di lui, aveva letto sui giornali delle sue imprese, persino a scuola aveva sentito parecchie sue compagne affermare di avere perso la testa per il ladro illusionista di nome Kaito Kid.
Intuì che doveva trattarsi di un suo coetaneo e il modo in cui la stringeva a sé era delicato ma audace. Fu strano, pensò, il sentirsi addosso il respiro di un ragazzo che non era né amico né nemico e che non avrebbe mai pensato di incontrare. Quei modi spudorati che lui aveva erano propri di un ribelle che amava ridere della legge, e quel suo sorriso galante celava la determinazione del ladro che si impossessava di tutti i tesori che lo interessavano.
Ma lei non avrebbe certo subito il suo fascino. Provò a divincolarsi dalla sua stretta però, vedendo sotto di sé i tetti e le luci dell’intera città, non fece a meno di avvicinarsi allo sconosciuto che la cullava tra le braccia e le faceva sentire sulla pelle l’aria pungente della stagione autunnale. Quel giovane illusionista sapeva correre nel vento.
“Lieto di fare la tua conoscenza, paladina della legge!” sogghignò il ragazzo mascherato con un tono che giocava tra la raffinatezza e l’impudenza.
Sailor Moon provò a tirare fuori il suo scettro ma il famoso furfante, con un piccolo schiocco di dita, diede inizio al suo gioco di prestigio, e la luna splendente della notte, in un momento, sparì come se fosse stata inghiottita dal buio.
In quelle tenebre che avrebbero nascosto qualsiasi segreto le parole di Kaito Kid furono quasi un invito allettante:
“Guardi troppo la luna e la terra, bella guerriera, e così non ti accorgi delle stelle.”
“Immagino che per te sia facile invece, contare sulle notti senza luna!” replicò Sailor Moon.
“E perché mai?” il ladro rise “Il cielo è il mio palcoscenico e la luna è indispensabile per illuminarlo!” 
Prima di controbattere Sailor Moon capì che avevano toccato terra e Kaito Kid stava sciogliendo il loro abbraccio, ma in modo esasperatamente lento, quasi gli piacesse trattenerla con sé il più a lungo possibile.
“Tu sei un ladro! Sei quello che fa giochi di prestigio e tiene in scacco tutta la polizia!”
“E tu saresti la mia perfetta compagna, bella guerriera Sailor” due dita del ragazzo sfiorarono le labbra della giovane combattente, quasi le suggerissero di tacere “Ma credo che tu abbia altri impegni.”
Sailor Moon rimase incollata al suolo mentre Kaito Kid la tirava a sé, e non pensò minimamente a scappare o affrontarlo. Provava una strana sensazione di vertigine e l’istinto di cedere era una carezza di conforto per tutte le lacrime che aveva versato negli ultimi giorni.
Quella notte era ingannevole e traditrice e le labbra che si posarono sulle sue sembrarono fatte più di fuga che di promesse. Lui non le avrebbe chiesto altro ma, da ladro veloce e impenitente, la derubò di un bacio intenso, carico di emozioni e tentazioni. Le labbra di un altro non la fecero sentire in colpa, non in quella notte spenta da una magia illusoria e non con quel cavaliere misterioso.
Quando Sailor Moon riaprì gli occhi comprese che il giovane illusionista ancora la guardava compiaciuto, il buio profondo non poteva nascondergli un sorriso tra gli occhi e le labbra.
“Peccato che tu sia la paladina della legge.”
Kaito Kid schioccò le dita e la luna ricominciò a splendere nel manto nero della notte.
Sailor Moon sostenne il suo sguardo sfrontato senza domandargli nulla. Quel ragazzo aveva avuto il potere di spegnere la luna e di farla riaccendere col tocco di una magia bugiarda. Cercò di parlargli, ma si accorse che Kaito Kid aveva già fatto apparire dal nulla con un gioco di mani tre rose blu e gliele offrì con un breve inchino.
Rose blu. Né rosse, né bianche.
Blu come chi si metteva in mezzo deridendo le convenzioni, blu come un gentiluomo sfuggente che non amava venire identificato come eroe, che di eroi il mondo era stanco e forse anche a lei sarebbe spettato il diritto di scegliersi un destino su stelle e colori differenti.
Sailor Moon fissò le rose pensando a tutte le opportunità che, come altri pianeti lontani, esse potevano offrirle: un’esistenza diversa, delle sfide diverse, un amore diverso. Ma sapeva riconoscere le illusioni. Scosse il capo e vide che il giovane ladro si era già dileguato, e nel cielo nuovamente illuminato dalla luna un lungo mantello bianco volava nella notte, lontano da lei per sempre.
Lo guardò da lontano, tenera illusione che sapeva fuggire nel vento e che l’aveva colta alla sprovvista come solo un cuore di ladro avrebbe saputo fare.
“Non è stato un bacio. Era il saluto ad un’opportunità mai vissuta.”
Si sentì un po’ più vuota al pensiero delle avventure che accanto a quel ladro enigmatico non avrebbe mai affrontato, al sapore di quelle labbra che non avrebbe mai più toccato, all’incontro fugace tra due anime che amavano brillare tra i raggi della luna e che non erano destinate ad essere.
Kaito Kid si allontanò e sospirò nel guardare le piccole stelle ormai coperte dal bagliore della luna piena. Non poteva esserci incanto più affascinante di quello offerto dagli istanti.
“Stanotte ho realizzato il mio furto più bello. Ho rubato la luna.”
 
 
 
 
 
 
 
Nda:
Breve storia assurda: ho come immagine di copertina su facebook una fanart di Kaito Kid e Sailor Moon e siccome ho scritto qualche altro crossover folle in passato, all’improvviso ecco che mi son detta: “Ok, questo disegno mi piace, stranamente mi ispira!”
E tentata e soprattutto appoggiata come sempre dal mio tessssoro Graine, ho provato a scribacchiarla.
Ho inserito la nota OOC, trattandosi di un crossover mi pare doveroso (anche perché Bunny si farebbe uccidere piuttosto che farsi baciare da un altro), e lo immagino ambientato durante l’ultima serie, quando Milord sparì e di lui non si ebbero notizie per lungo tempo, appunto.
Vi prego, prendetelo per quello che è: un leggero crossover folle, perché amo entrambi gli universi, per quanto Detective Conan e Sailor Moon non abbiano praticamente nulla in comune. A mia discolpa potrei dire che Detective Conan, come il suo fandom sa, è fin troppo abituato ai crossover che finiscono nelle sale dei cinema e ancora sto attendendo il mitico scontro tra Kaito Kid e Lupin, visto che entrambi amano farsi i dispetti a vicenda. XD
Sono perfettamente consapevole di quello che la storia è, una bazzecola che può far pensare più a una realtà parallela che al vero universo di Sailor Moon, ma avevo voglia di scrivere qualcosa di veloce e leggero e mi sono resa conto che sì, io shippo tantissimo Kaito Kid e Sailor Moon.
   
 
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