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Autore: Hikari_1997    27/05/2020    1 recensioni
Lan Wangji e Lan Sizhui si comportano in modo insolito, tanto da suscitare la curiosità di Wei Wuxian e Lan Jingyi.
Spoiler sulla novel!
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lan Jingyi, Lan Wangji/Lan Zhan, Lan Yuan/Lan Sizhui, Wei Ying/Wei WuXian
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il clan GusuLan era uno dei maggiori clan dediti alla coltivazione spirituale; rinomato in tutto il territorio per la saggezza dei suoi membri.
Dopo la battaglia del crepuscolo, volta a far definitivamente cadere il clan QishanWen, era asceso insieme al clan LanlingJin, YunmenJiang e QuingheNie come una delle principali famiglie di coltivazione spirituale.
La loro dimora, l’incavo delle nubi, era celebre per l’austera calma e diligenza, su una pietra millenaria vi erano scolpite più di 4000 regole che i maestri insegnavano girono dopo giorno ai membri del clan con lo scopo di creare delle future generazioni volte alla protezione delle persone contro spiriti, mostri, yao e fantasmi.
Esercizi spirituali, fisici, allenamenti estenuanti e studi mirati per coltivare la giusta via della coltivazione.
I discepoli del clan Lan rispettavano alla lettera le regole, alzandosi alle 5 di mattina per coricarsi alle 21 di sera, ora del coprifuoco.
In quel giorno di autunno inoltrato, le bianche vesti dei discepoli erano già visibili agli albori, intenti a prepararsi per la giornata.
Alcuni trasportavano scritti dalla biblioteca alle sale dove, a breve, avrebbero ascoltato le lezioni, altri meditavano alla sorgente fredda, mentre altri ancora si occupavano del pasto mattutino che si espandeva a discepoli, e non solo.
A spezzare l’intimo e austero silenzio del luogo, ci pensava infatti, un asino, legato nella stalla mentre ragliava contro un discepolo.
-Piccola Mela ho capito, stai calma e non ragliare- Lan Jingyi alzò gli occhi al cielo recuperando le mele dalla cesta, mentre cercava di non farsi mordere le maniche della candida veste, non sarebbe più riuscito a guardare negli occhi Lan Wangji se solo la sua divisa fosse stata sporcata da quell’asino.
E siccome Piccola Mela era di Wei Wuxian, beh … non aveva possibilità di vittoria.
Porse il succoso e rosso frutto all’animale che, dopo una leccatina iniziale la morse con vigore, smettendola di ragliare.
-Ah, quanto vorrei che anche il tuo padrone si alzasse di mattina presto-
Jingyi ammirava Wei Wuxian, quello era ovvio; ma i suoi metodi erano un po’ troppo peculiari per definirlo un insegnante del clan Lan –cosa che difatti non era, si limitava di tanto in tanto a sostituire HanGuang Jun se aveva dei colloqui con suo fratello nonché capo clan ZeWu-Jun, Lan Xichen-
D’altronde nonostante tutte le colpe espiate nel corso degli ultimi due anni, Wei Wuxian restava sempre il Patriarca della coltivazione demoniaca, una via sbagliata che nessuno dovrebbe intraprendere.
Non appena Lan QiRen lo vedeva voltava automaticamente la testa dalla parte opposta.
-Piccola Mela, scommetto tutte le mele di questa cesta che il tuo padrone sarà ancora a letto a dormire-
Piccola Mela, per tutta risposta, morse con convinzione il frutto nelle mani del ragazzo.
Jingyi rise –Giusto … non ci tieni a perdere-
Fu in quel momento che notò il passaggio di accesso del clan, essendo le 7 passate ormai i discepoli potevano lasciare l’incavo o ritornare dopo missioni di caccia spirituale.
Storse il naso confuso vedendo una ragazza del clan uscire mentre parlava con una persona che conosceva molto bene –Sizhui? –

 
I raggi autunnali penetravano fievoli attraverso le tende della “Sala del silenzio” abitazione privata di HanGuang Jun, Lan Wangji, colpendo il candido colore delle lenzuola disfatte.
Il pregiato tessuto copriva a malapena il copro dell’uomo sdraiatovi, rivelando la pelle della schiena, le lunghe ciocche corvine ricadevano spettinate e irregolari sulla cute e sul materasso, paragonabili a disordinati ideogrammi.
Come correttamente dedotto da Lan Jingyi, infatti, in patriarca della coltivazione demoniaca, riposava, ancora immerso nel mondo dei sogni; a pancia in giù aggrovigliando ancora di più lenzuola e cuscini.
Si mosse nel sonno, muovendo infastidito le palpebre ad un fastidioso raggio che colpiva gli occhi, mentre arricciava il naso all’improvvisa presenza di una ciocca di capelli.
Una mano si mosse all’improvviso smuovendo i lisci capelli dal viso del trentenne, posizionandoli elegantemente dietro l’orecchio.
-Mh, Lan Zhan-
L’uomo poco distante da lui, al contrario del marito perfettamente vestito e pronto per la giornata, recuperò le bianche lenzuola per coprirgli le spalle scoperte –Um, sono qui Wei Ying-
-Ancora cinque minuti- brontolò lui mentre si rannicchiava su sé stesso in posizione fetale.
-Wei Ying, sono le 8 di mattina-
-Presto- ribatté lui strofinando la punta del naso contro le affusolate dita di Lan Wangji –Lan Er Gege, lascia riposare questa povera anima, sono stanco, mi lasci sveglio tutta la notte e ora non posso neanche dormire, fai il bravo-
Lan Wangji rimase in silenzio per qualche secondo, per poi dire un semplice –Mh, riposa-
Un sorriso apparve sul volto di Wei Wuxian, dando un piccolo bacio alle dita di Lan Wangji per poi ritornare a dormire.
Lan Wangji si alzò prendendo gli abiti di Wei Wuxian e posizionandoli sulla sedia accanto a lui, mentre recuperava gli scritti necessari.
Si avvicinò all’uscio e, dopo aver dato un ultimo sguardo a Wei Ying addormentato, uscì dal padiglione.
Percorsi pochi metri notò un affannato Lan Jingyi corrergli incontro –HanGuang Jun, HanGuang Jun; ho visto Sizhui uscire poco fa, ma oggi avevamo una lezione-
Lan Zhan annuì –Lezione annullata-
-Eh? Perché? – Era strano per un insegnante ligio al dovere quanto Lan Wangji annullare una lezione.
Vantava una carriera impeccabile e, se aveva commesso degli sbagli o imperfezioni nel corso della sua vita, non lo aveva mai fatto per sé stesso.
-Giorno diverso, svolgete esercizi e meditazioni che preferite-
Jingyi avrebbe facilmente cercato di controbattere, ma si limitò ad annuire e inchinarsi cordialmente prima di tornare alle sue mansioni.
-Giorno diverso? – si chiese tra sé e sé -Oggi se non sbaglio è il 31 ottobre-

 
Lan Sizhui camminava tranquillo tra le bancarelle del clan osservando scupolosamente tutti gli ingredienti che erano scritti sul foglietto nelle sue mani.
Oggi 31 ottobre, era il compleanno di Wei Wuxian.
La sera precedente si era recato nello studio di Lan Wangji prima dell’arrivo di Wei Wuxian per chiedergli consigli su come festeggiare quella data.
Avendo Mo Xuanyu rinunciato volutamente alla sua anima per permettere a Wei Wuxian di tornare in vita dopo 13 anni dalla sua morte, ora il corpo di Wei Wuxian era diverso da quello che si ricordava quando era piccolo.
Meno possente, più esile e di qualche anno più giovane; ma nonostante tutto, chi vedeva ogni giorno era Wei Wuxian e non Mo Xuanyu.
Wei Wuxian era fino a poco tempo prima un’ombra, una figura avvolta dal mistero che a volte si comportava peggio di un bambino, come quando lo aveva piantato nell’orto insieme ai ravanelli da vendere; per molti era ancora il terrificante Patriarca di Yiling, ma per lui aveva ricoperto una sorta di figura paterna.
Con la morte dei suoi genitori e di Wuxian stesso, Lan Wangji lo aveva accolto nell’incavo delle nubi, pronto per offrirgli una vita migliore, e poi Wei Wuxian era tornato in vita.
Involontariamente sorrise nel pensare che quei due erano le persone più vicine a quella che normalmente si definirebbe una famiglia.
-A-Yuan-
Lan Sizhui si voltò sentendo il suo nome, tra le bancarelle di loti e verdure, scorse una nera figura; i lunghi capelli neri ricadevano scompigliati sulla pelle cadaverica, gli occhi pece lo fissavano mentre cercava di non farsi vedere dai passanti.
-Wen Ning? – esclamò sorpreso raggiungendolo, notando che era avvolto da un tessuto e foglie nel, forse vano, tentativo di non farsi riconoscere.
-Cosa ci fai qui? – domandò lui.
-So che oggi è il compleanno del giovane signor Wei e, dunque, mi chiedevo se potevo incontrarlo per fargli almeno gli auguri-
Lan Sizhui abbozzò un sorriso.
Sebbene Lan Xichen era riuscito a permettere a Wei Wuxian di vivere insieme a Lan Wangji, Wen Ning era ancora meno il benvenuto nel clan –Specialmente da Lan Qiren e dagli anziani che guardavano ancora di malocchio Wei Wuxian- essendo il generale cadavere, forse la persona più temuta nel paese anche dopo aver rivelato tutti i sotterfugi progettati da Jin Guang Yao.
-Oh A-Yuan non preoccuparti, so che non sono il benvenuto nel vostro clan; non posso farvene una colpa- bisbigliò togliendosi una foglia dai capelli –Mi chiedevo soltanto se il signor Wei poteva ecco, uscire un attimo-
Lan Sizhui sorrise –Sicuramente, ma non penso si sveglierà a breve, conoscendolo ci vorranno ancora-
-Due ore- concluse Wen Ning –Lo so … ma ecco, volevo solo vederlo per oggi siccome sono quasi sempre da solo-
-Comprendo-
-E tu cosa stai facendo A-Yuan? – domandò Wen Ning.
-HanGuang Jun mi ha chiesto di comprare gli ingredienti necessari per cucinare i piatti preferiti di Wei Wuxian, ho chiesto ad una discepola del nostro clan di aiutarmi a recuperare tutto il necessario-
-Oh, posso aiutare? -
Lan Sizhui sorrise –Um, certo; però prima lavati la faccia-
Wen Ning annuì  togliendo rami e foglie e usufruendo dell’acqua in una bisaccia per sciacquarsi il viso.
Quando il ragazzo finì fece per seguire Lan Sizhui, ma si ritrasse subito.
-Cosa succede? -
Gli occhi di Wen Ning indicarono verso destra e Lan Sizhui intravide le famigliari divise color violetto e oro dei clan YunmenJiang e LanlingJin.

 
Spezie.
Per Wei Wuxian erano una mano dal cielo, un sublime ingrediente che impreziosiva ogni tipo di cibo, più erano meglio era.
Fin dall’adolescenza era abbastanza conosciuto per avere una forte resistenza ai cibi piccanti, che persino Jiang Cheng considerava anormali, questo suo amore per le pietanze piccanti lo aveva spesse volte portato ad abbondare in cucina, seguendo i suoi gusti.
L’ultimo esperimento, alla città di Yi, non era stato positivo; ricordandosi di come i discepoli e persino Xue Yang erano rimasti sconcertati dal livello di piccante nel congee.
Per cui, al famigliare odore del pollo riccamente speziato, il riso e le verdure ricche di peperoncino;  Wei Wuxian si volse supino aprendo piano gli scuri occhi.
Vide il viso del marito di fronte ai fumanti piatti, mentre allineava con grazia le bacchette e versava il tè bollente.
-Lan Zhan, che onore; ti ho mai detto quanto sono fortunato ad averti con me? Tutti i giorni mi prepari il cibo salvandomi da quello strazio del menù del clan Lan … sei un uomo da sposare-
Lan Wangji gli rifilò un’occhiataccia per l’ennesima provocazione, venendo accolta col solito sorrisone del coltivatore.
-A proposito, che ore sono? – domandò lui.
-Mezzogiorno-
-Mi hai lasciato dormire così tanto? Tuo zio mi spedirà a calci fuori dal clan per aver infranto una regola del clan Lan … oh povero me, cosa mi toccherà fare? Ricopiare scritti? Recitare le 4000 regole scolpite sul muro? Fare verticali ricopiando scritti? Che disdetta! – sospirò teatrale sedendosi sul materasso.
Lan Wangji gli passò il vassoio con le pietanze –Mangia-
-Com’è clemente secondo fratello Lan- ridacchiò Wei Wuxian indicando la parte del letto dietro di lui con la mano.
Lan Wangji sospirò, cambiando postazione.
Spostò i cuscini e si sedette, permettendo a Wei Wuxian di appoggiarsi ad un cuscino molto più comodo secondo i suoi canoni … ovvero il petto di Lan Wangji.
Il giovane Wei Wuxian afferrò le bacchette iniziando a divorare il cibo, ormai Lan Zhan sapeva cosa gli piaceva –su molti campi- e i cibi preparati da lui erano semplicemente squisiti.
-Non affrettarti-
-Ma tutto quello che mi prepari è così buono, voglio mangiare prima che si freddi- spiegò Wei Wuxian inclinando la testa per depositare un bacio sul mento di Lan Wangji.
Il coltivatore annuì, recuperando pettine e nastri per iniziare a sistemare la ribelle chioma di Wei Wuxian; gli mosse i capelli d’ebano dietro le spalle, pettinandoglieli delicatamente per districare i nodi.
Wei Wuxian leccò un dito sporco di salsa, inclinando la testa per facilitare il lavoro del marito, soffiando verso l’alto spostando le ciocche più corte che gli cadevano sugli occhi.
A quel punto sentì i polpastrelli dell’uomo sfiorare delicatamente il collo, dubbioso si toccò l’epidermide per poi sogghignare –Che c’è Lan Zhan? Imbarazzato? Mi chiedo di chi mai sarà la colpa se ora ho questo morso sul collo-
Come prevedibile i lobi delle orecchie di Lan Wangji si tinsero di rosso –Sen-
-Senza vergogna, senza pudore, senza ritegno e bla, bla, bla lo so- sorrise tornando a mordere il pollo –Comunque Lan Zhan, non mi hai risposto; perché mi hai lasciato dormire così tanto? -
Lan Wangji prese i piatti ormai vuoti, posizionandoli su un tavolino affianco, mentre recuperava la sottoveste e gli abiti di Wei Wuxian.
-31 ottobre-
-Uh? – Wei Wuxian era confuso.
-31 ottobre- Ripeté ancora lui.
Wei Wuxian sgranò incredulo gli occhi –è -
-Il tuo compleanno-
L’espressione di Wei Wuxian variò, sorridendo teneramente per circondare le spalle di Wangji con le braccia, fiondandosi sulle sue labbra.
Dalla prima volta che si erano baciati, alla gara di tiro con l’arco; le labbra di Lan Zhan erano come ossigeno per Wei Wuxian.
Lo svegliavano dal torpore mattutino, lo accompagnavano per tutta la giornata fino alle notti passate stretti l’uno con l’altro.
Lan Wangji gli morse il labbro inferiore, suscitando una risatina da parte del marito –Lan Zhan, Lan Zhan, mordi sempre come un cane- gli diede un ulteriore bacio tornando ad abbracciarlo.
-Wei Ying, fa freddo-
-Ah dettagli- disse lui –Non ho niente da nascondere-
Sentì Lan Wangji irrigidirsi nell’abbraccio, consapevole della volontaria provocazione di Wei Wuxian –è autunno inoltrato, fa freddo-
-Oh … allora devi comportarti da marito premuroso e scaldarmi, che ne dici? Fai questo piccolo favore al tuo Gege? – chiese suadente tornando a depositare piccoli baci sul mento, sul naso, sulle guance e sugli zigomi di Lan Zhan, deliberatamente mancando le labbra.
Gli scuri occhi di Wei Wuxian incrociarono quelli chiarissimi di Lan Wangji, sorrise passando lentamente la lingua sul labbro superiore.
Lan Wangji stava per cedere, così com’era successo alla competizione di tiro con l’arco, a Wei Wuxian bastava pochissimo per provocarlo.
Quelle provocazioni, che a 15 anni erano limitate a continui ed esasperati tentativi per diventare amici, col tempo erano cambiate; Wuxian aveva affinato la tecnica, adorava quando Wangji perdeva la sua compostezza … sebbene da quando era ritornato in vita quelle sue stesse provocazioni erano una lama a doppio taglio, ricadendo su sé stesso.
Ma a lui non importava, mentirebbe dicendo che non gli piace quella parte di Lan Wangji.
Proprio quando le provocazioni sembravano aver raggiunto il loro scopo, un lieve bussare alla porta d’entrata li distolse dal loro mondo.
-HanGuang Jun, HanGuang Jun, sono Jingyi; vostro fratello ZeWu-Jun, Lan Xichen vi richiede al più presto-
Wei Wuxian appoggiò la fronte sulla spalla di Lan Wangji sospirando –Aaahhh, perché i junior sono sempre veloci a raggiungerci quando siamo da soli? -
Lan Wangji sciolse l’abbraccio, permettendo a Wei Wuxian di spostarsi in un punto dell’abitazione dove Jingyi non lo potesse vedere.
Fece scorrere la porta d’entrata –HanGuang Jun; vostro fratello dice che vi sono degli affari urgenti di cui deve parlarvi-
Lan Wangji annuì, ma prima che potesse aggiungere altro, vide Lan Jingyi sbiancare … e pochi secondi dopo capì il motivo.
Un braccio gli circondò le spalle, si voltò leggermente notando Wei Wuxian accanto a lui … solo in veste da camera e con la cintura allentata.
-Buongiorno Jingyi-
-Signor Wei … Si è appena svegliato? -
Wei Wuxian sfoggiò il suo solito ghigno malefico –Si esatto, è stato un risveglio molto piacevole; il mio Lan Zhan si è assicurato di offrirmi il meglio del meglio per il mio compleanno-
-Il suo … oh auguri signor Wei- disse Jingyi ora rosso come un pomodoro, finalmente capiva perché Lan Wangji aveva annullato le lezioni.
Lan Wangji sfiorò la mano di Wei Wuxian facendogli segno con gli occhi di spostarsi –Ok, ci vediamo dopo-
Lui annuì e, dopo che Jingyi si inchinò un’ultima volta, se ne andò.
Il discepolo sospirò.
-Beh? Come mai sei ancora qui? Tu e Sizhui non avete esercizi da fare? -
-Oh signor Wei, Sizhui è uscito questa mattina presto e non è ancora tornato-
Wei Wuxian inarcò un sopracciglio, era strano per lui essere uscito senza Lan Jingyi –Da solo? – indagò.
-Beh no … era insieme ad una discepola del clan-
Wei Wuxian annuì sovrappensiero, per poi bloccarsi ed esclamare –Discepola? –
-Si, la ragazza che dà sempre da mangiare a Piccola Mela e ai conigli-
Wei Wuxian si ricordava di quella ragazza, aveva raggiunto il clan Lan dopo l’incontro alla montagna della Dea.
-Oh interessante- commentò Wei Wuxian sfiorandosi la punta del naso –Jingyi aspettami qui, usciamo-
-Uh? E dove? -
Wei Wuxian sogghignò –In paese, voglio proprio vedere dov’è andato Lan Sizhui; dammi qualche minuto e possiamo andare e, oh … prepara anche la mia Piccola Mela-
-Ma … se ha fretta non possiamo andarci subito? -
-Ora? Vuoi forse farmi uscire così? – chiese Wei Wuxian indicando il suo vestiario.
Jingyi fece per ribattere, conscio che Wuxian stava, come al solito, sfruttando la sua faccia di bronzo per farlo irritare.
Si voltò sentendo, prima che la porta si chiudesse, la risatina dell’uomo.

 
Zewu-Jun, Lan Xichen sedeva composto sorseggiando a piccoli sorsi il tè.
Appoggiò elegantemente la tazzina sul tavolino scostando la manica del vestiario bianco e acquamarina, gli occhi onice fissi sulle persone di fronte a lui.
Il primo giovane, avvolto da eleganti abiti dorati con ricami intrecciati a ricreare il re dei fiori, la maestosa peonia bianca che si stagliava al centro del petto.
Si aggiustò il colletto adocchiando l’uomo vicino a lui.
Vestiva di viola, i capelli neri raccolti in uno chignon saldamente fermato con un ornamento sulla nuca, lo sguardo cupo e corrucciato fisso verso il capo del clan Lan.
-Sandu Zhengzhou, Jiang Wanyin; Jin Ling, Jin Rulan- disse Xichen –è un onore ospitarvi nei territori del clan Lan-
-ZeWu-Jun, Lan Xichen- disse Jiang Cheng –Siamo qui per discutere in materia delle ultime battute notturne effettuate da mio nipote; sembra che i discepoli del vostro clan si trovano bene a lavorare in squadra con lui.
Ora Jin Ling è un capo clan e per tanto ha molte responsabilità, non vorrei che queste battute congiunte minano alla sua sicurezza-
-Zio-
Jiang Cheng gli rifilò un’occhiataccia, evidente segno di non osare aggiungere una parola.
Lan Xichen sorrise –Non si preoccupi capo clan Jiang, le missioni congiunte con il mio clan non saranno una minaccia alla sua sicurezza; presentano i pericoli di tutte le missioni per esorcizzare gli spiriti maligni- spiegò pacatamente.
Un leggero bussare fece spostare lo sguardo di Lan Xichen alla sua destra –Ah Wangji-
Jin Ling intravide la mano di suo zio con Zidian stringersi a pugno.
Alzò gli occhi verso la figura appena apparsa, come suo solito composta e all’opposto del carattere irascibile dello zio.
Che i due non andassero d’accordo non era un mistero.
Durante la loro gioventù, Lan Wangji e Jiang Cheng avevano collaborato nella battaglia del crepuscolo, nonostante ciò furono i ruoli ricoperti da entrambi dopo la guerra a cambiare e specialmente il loro rapporto con Wei Wuxian.
Jin Ling non sapeva i dettagli e, anche dopo aver riacquistato dei pacifici rapporti con Wei Wuxian, non osava chiedergli nulla riguardo.
Lan Wangji si inchinò, finendo di ascoltare le parole del fratello –Vostro nipote Jin Rulan non corre alcun pericolo nelle nostre missioni capo clan Jiang- spiegò lui, forse la frase più lunga che Jin Ling abbia mai sentito dal fratello del capo clan.
Notò lo zio annuire, entrambi tornarono a fissare punti distinti della stanza.
Jin Ling sospirò.
Erano appena tornati da una caccia nel clan LanlingJin, ma uno spirito era scappato oltrepassando il confine con il clan di GusuLan, era quella la ragione ufficiale della visita, in realtà Jin Ling ne aveva un’altra.
A causa di questo suo zio lo aveva minacciato parecchie volte di spaccargli le gambe, ma alla fine aveva acconsentito.
-Giovane Jin Rulan, desiderate dire qualcosa? – domandò Xichen vedendo il giovane capo clan torturarsi le labbra nel tentativo di parlare.
Jiang Cheng gli scosse il braccio incitandolo.
-Ecco-
Ma si fermò all’improvviso.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! -
Al penetrante urlo, i tre coltivatori si alzarono in piedi, Lan Xichen noto che, come immaginabile, il fratello era già sparito.
Guardò con una dubbiosa espressione i suoi ospiti.
Forse portare Fata con lui non era stato propriamente corretto, immaginando benissimo cosa sarebbe successo; in ogni qual modo era anche il metodo più veloce per localizzare la vera ragione della loro visita … nonostante rischiasse di morire per la seconda volta.

 
-Signor Wei si stacchi- protestò Jingyi avendo Wei Wuxian incollato alla sua schiena.
Lo stava usando come scudo umano contro la palla di pelo della principessina Ling, come lo aveva ribattezzato lui.
Il canne scodinzolava, contento di vedere facce note, la bocca aperta lasciava intravedere i denti e la lingua grondante di saliva.
-C-C-C-C-CHE C-CI FA QUI Q-Q-Q-QUELLA COSA? – Balbettò Wei Wuxian senza smetterla di urlare.
-E questo sarebbe il Patriarca temuto in tutti i clan della coltivazione? – si era chiesto Lan Jingyi, tirando un sospiro di sollievo quando vide arrivare HanGuang Jun e, come prevedibile, Wei Wuxian decise di utilizzare una protezione migliore.
-LAN ZHAN AIUTAMI- Sbraitò lui aggrappandosi al marito, ancora tremante come una foglia.
Alla vista di Lan Wangji il cane si calmò, indietreggiando.
-Qui bello- disse Lan Jingyi affrettandosi ad allontanare il cane spirituale da Wei Wuxian.
Piccola Mela, che brucava poco distante, iniziò a ragliare attirando l’attenzione di molti discepoli.
-Fata, vieni qui-
-JIN LING- Urlò Wei Wuxian –Se non hai abbandonato l’intento di uccidermi, dillo subito; preferisco un’altra pugnalata a quel cane malefico-
Jin Ling si era chinato ad accarezzare il suo cane, vedendo la mano destra di Wangji posizionarsi sul codolo di Bichen.
-Non ho intenzione di ucciderti- disse lui –Io e lo zio siamo qui per una riunione con ZeWu-Jun, Lan Xichen- spiegò Jin Ling.
-E ti dovevi portare dietro quel coso? – domandò.
-Siamo appena tornati da una battuta spirituale; non è colpa mia se Fata ti si è avvicinata- disse Jin Ling consapevole della bugia.
-Porta via quel coso, per favore- sussurrò Wei Wuxian, sempre utilizzando il marito come scudo.
Jin Ling rimase fermo qualche secondo.
-Beh? -
-Vado, vado … solo- si fece coraggio, dicendo -Alle 18 del pomeriggio incontriamoci all’ingresso del clan-
Wei Wuxian guardò stranito il nipote, ancora terrorizzato dal cane.
-Senza cane-
-Senza Fata- acconsentì Jin Ling tornando verso l’abitazione di Lan Xichen.
-Wei Ying-
-Sto bene Lan Zhan … ora mi passa- sospirò Wei Wuxian accettando l’abbraccio che il marito gli stava offrendo, ignorando totalmente la presenza di Lan Jingyi e del piccolo gruppo di curiosi.
-Va tutto bene signor Wei? -
-Si … Si Sizhui ora- la paura del cane scemò, accorgendosi della presenza del suo pupillo poco distante.
-Sizhui? -
-Si signor Wei? – chiese lui.
Wei Wuxian prese sottobraccio il povero discepolo –Lan Zhan, ci vediamo più tardi, ora devo fare un discorsetto a Sizhui-
-Wei Ying-
-um, tutto risolto-
 

Lan Sizhui venne trascinato per i meandri delle nubi insieme a Piccola Mela, avvicinandosi verso l’uscita del clan.
-Signor Wei, è sicuro che va tutto bene? È ancora pallido-
-Sfido, dopo aver visto quell’abominio- borbottò lui.
Sizhui non era sicuro che Fata poteva essere descritta come “Abominio” ma ormai era abituato alle stranezze del suo mentore.
-Piuttosto Sizhui; Jingyi mi ha informato che sei uscito presto questa mattina-
-Um, avevo delle commissioni da sbrigare-
Wei Wuxian sfoggiò il suo ghigno migliore alzando un sopracciglio –Commissioni? Non mi stai nascondendo qualcosa vero? -
Sizhui non rispose subito, erano commissioni, ma per qualcosa che Lan Wangji voleva preparare quindi non poteva aprire bocca.
-Si, commissioni; non le sto nascondendo niente-
Wei Wuxian annuì grattandosi il naso –Commissioni eh? … Con una ragazza? -
Capendo dove voleva andare a parare, Lan Sizhui arrossì come un pomodoro maturo –Eeeehhhh??? -
-AH! Beccato! Sizhui non è che ti sei trovato la fidanzata e non mi hai detto nulla? -
-Cosa? No signor Wei erano commissioni per il clan! – mezza verità.
-Ah sì? E quali commissioni? Perché ti sei portato appresso quella ragazza e non Jingyi? – indagò Wuxian.
-Beh perché- perché Jingyi sapeva mantenere a fatica dei segreti, e sotto le forti pressioni di Wei Wuxian avrebbe ceduto in un batter d’occhio, ma non poteva certo dirlo –Perché Jingyi era occupato-
-Sizhui, lo sai che non riesci a mentirmi, vero? -
-Oh signor Wei non insista, però non è assolutamente come pensa lei. Non ho nessuna fidanzata e semmai l’avrò non glielo terrò di certo nascosto! -
Wei Wuxian mise il broncio –Uf, Lan Zhan ti ha istruito fin troppo bene; non sei divertente-
-Signor Wei! -
-Ok, ok colpa mia- Ridacchiò lui alzando le mani in segno di resa –Mi avresti fatto un bel regalo di compleanno Sizhui-
-Oh ecco …-
-Che c’è? -
-Niente, niente … buon compleanno Signor Wei-
Wei Wuxian scrutò pensieroso il ragazzo additandolo un paio di volte –So che mi stai nascondendo qualcosa Sizhui; ma l’influenza di Lan Zhan non ti farà confessare niente … sei l’unico che non posso corrompere-
-Uh? E HanGuang Jun? -
Un sorrisetto malizioso apparve sul suo viso –Con lui ho altri metodi di persuasione- affermò, facendo arrossire ancora di più il povero Sizhui.
-Q. Quindi si è convinto che non ho una fidanzata? – domandò lui.
-Tranquillo A-Yuan, ti stavo solo prendendo in giro; sebbene ne sarei stato felice- disse lui scompigliandogli i capelli.
-Bene, siccome non ho niente da fare fino alla fine della riunione me ne andrò in paese a sorseggiare del “Sorriso dell’imperatore”-
-Oh, signor Wei … prima di andare, c’è una cosa che le devo dire-
Wei Wuxian si voltò verso Lan Sizhui chiedendo –Cosa? –

 
L’inebriante e inconfondibile odore del liquore giungeva alle narici di Wei Wuxian.
Si leccò le labbra togliendo la pezza rossa a coprire la sferica giara, scrutando contento i caratteri bianchi che recitavano la scritta “Sorriso dell’imperatore”, il liquore più famoso di tutta Gusu.
Ripensandoci, la sua avventura con Lan Zhan era tutta iniziata a causa di quel celebre liquore, il loro primo incontro, avvenuto a tarda notte sui tetti della dimora del clan.
-Lan Zhan era appena uscito dal ritiro spirituale, ah mi dispiace per lui, prima di conoscermi le uniche cose che faceva erano ricopiare scritti e meditare-
Wei Wuxian non nascose il sorrisetto spuntato sul suo volto, ripensando alla lotta che ne era seguita; certo il quindicenne Lan Wangji gli aveva rotto una giara sprecandone il contenuto … ancora oggi Wei Wuxian pensava a quello spreco con le lacrime agli occhi.
Era rimasto sorpreso alla vista delle giare nascoste nella camera di Lan Wangji quando era tornato in vita, chi lo avrebbe mai immaginato che fossero proprio per lui.
Bevve un’intera giara d’un colpo solo, avviandosi tra le bancarelle verso il punto indicatogli da Lan Sizhui.
-Signor Wei-
Wei Wuxian sorrise nell’intravedere la figura di Wen Ning.
-Buon compleanno signor Wei, come sta? Ha dormito più del solito oggi-
-Oh Lan Zhan mi ha tenuto sveglio fino a notte fonda, non sai quanto è insaziabile- sospirò Wei Wuxian sedendosi di fronte a lui, una mano sulla fronte e occhi chiusi nel simulare uno svenimento.
-HanGuang Jun? Avete cacciato degli yao maligni? -
Wei Wuxian ridacchiò scuotendo la testa –No, no; niente di tutto ciò … sto solo scherzando Wen Ning, dovresti conoscermi ormai-
-Signor Wei, HanGuang Jun ha ragione quando afferma che amate scherzare troppo-
-Si? E quando te lo avrebbe detto? -
-Molte volte- rispose subito Wen Ning.
Wei Wuxian sogghignò battendo leggermente le spalle di Wen Ning –Mi ha detto A-Yuan che volevi parlarmi-
-Oh le volevo fare gli auguri di buon compleanno; so che non sono il benvenuto nel clan; poi sto cercando di fare come mi avete suggerito signor Wei, l’altro giorno ho aiutato un villaggio nel clan QuingheNie che era tormentato dal fantasma di un vecchio pescatore- spiegò orgoglioso –All’inizio erano un po’ dubbiosi ma quando li ho aiutati ne sono stati contenti e mi hanno dato un compenso, ho acquistato delle patate dolci con i soldi che mi hanno dato, spero bastino come regalo-
Wei Wuxian sorrise amaramente accettando il cibo, ancora si ricordava quel periodo vissuto insieme ai sopravvissuti del clan Wen; poco prima la sua morte, era stato uno dei più difficili e dolorosi della sua vita.
Non avevano nulla, cercavano di sopravvivere come meglio potevano.
-Sai, so che ti ho detto di seguire la tua strada; non hai più bisogno di me come puoi vedere … ma mi ha fatto molto piacere rivederti-
-Anche a me signor Wei- concordò Wen Ning –Sia a lei che ad A-Yuan; mi sarebbe piaciuto salutare anche HanGuang Jun, ma credo sarà occupato-
-Si, è ad una riunione insieme a Jiang Cheng e a ZeWu-Jun-
-Oh … allora era veramente lui-
Wei Wuxian si voltò preoccupato –Wen Ning, hai incontrato Jiang Cheng? -
-No, mia ho visto dei discepoli dei clan di YunmengJian e LanlingJin quando stavo aiutando A-Yuan- spiegò Wen Ning.
Wei Wuxian annuì togliendo la pezza rossa dalla seconda giara, sorseggiando il pregiato liquore mentre assaggiava una delle patate dolci; quando ripensando alla frase detta da Wen Ning chiese –Aiutando? Con le commissioni? -
Se non fosse per la pelle cadaverica Wei Wuxian poteva giurare che Wen Ning stava sbiancando, annuendo distrattamente per affrettarsi a guardare altrove.
-Wen Ning-
Il generale cadavere spostò lentamente lo sguardo verso di lui, notando il celebre ghigno che compariva sul suo volto ogni volta che aveva una vittoria in tasca.
Poco importava se Lan Sizhui non gli aveva rivelato niente … ora come ora aveva un ottimo testimone da interrogare.

 
Le prime luci del tramonto iniziavano a tingere di rosa e rosso il cielo di Gusu.
Wei Wuxian camminava verso il clan fischiettando allegro, il suo flauto nella mano destra.
Gli dispiaceva per Wen Ning, ma non riusciva a trattenere mezzo segreto.
-Oh Lan Zhan, pensare che hai addirittura annullato una lezione per il mio compleanno- a volte si sentiva leggermente in colpa; la carriera perfetta e promettente dell’uomo era stata stroncata quando le loro strade si erano incrociate.
Lan Wangji era l’allievo modello, la perfezione per il clan di GusuLan; sebbene tutti lo rispettassero, vi erano comunque malelingue per la sua relazione con l’uomo che era stato etichettato come male assoluto.
Lan Zhan è e sarà sempre la persona più importante della sua vita, ragion per cui Wei Wuxian cercava di comportarsi un po’ più diligentemente nei confronti delle 4000 regole scolpite sulla roccia all’entrata del clan.
Che sparlino di lui, che lo ricoprano di odio, screzi, che lo additino pure come il male dei mali … ma non avrebbe permesso a nessuno di parlar male di Lan Wangji.
Varcò l’ingresso del clan sedendosi su una roccia e posizionando ChenQuing alle labbra, iniziando a suonare la melodia composta da Lan Wangji.
Ripensandoci era stata buffa la sua decisione di suonare proprio quella musica sentita solo una volta dopo la lotta nella cava.
A quel tempo Wei Wuxian era esausto e con la febbre alta, però, si ricordava vividamente quelle note intonate dall’uomo; stesse note che aveva utilizzato per calmare Wen Ning, portandolo ad incontrare Lan Wangji.
I discepoli occupati a lottare con la dea della montagna erano passati in secondo luogo, non appena Lan Wangji gli aveva afferrato il polso impedendogli di continuare a suonare … perché aveva capito che Mo Xuanyu era in realtà lui.
-Cos’hai da sorridere? -
Wei Wuxian alzò gli occhi ritrovandosi Jin Ling di fronte, fortunatamente senza quel botolo ringhioso.
-Ah Jin Ling; sei ancora troppo giovane per capire-
-Da quel sorriso da ebete che avevi, sicuramente riguarda HanGuang Jun-
Wei Wuxian mise il broncio –Non offendere il legame che lega me e il mio HanGuang Jun, devo forse ripetere quanto sia importante per me? -
-No grazie- si affrettò a rispondere Jin Ling ricordandosi di quando aveva urlato ai quattro venti di voler dormire con HanGuang Jun non risparmiando i dettagli, il tutto mentre Jin Guang Yao stava ammettendo i suoi crimini minacciandoli di morte.
-Quindi? Perché mi volevi incontrare? – chiese Wei Wuxian, non spiegandosi perché Jin Ling avesse, all’improvviso, abbandonato la sua stizza per mordicchiarsi nervoso il labbro mentre la mano sinistra affondava nella tasca del pregiato abito.
-Cos’hai lì? -
-Niente-
Wei Wuxian alzò dubbioso un sopracciglio avanzando verso di lui e, camminando intorno al nipote, con l’aiuto di ChenQuing riuscì a far cadere l’oggetto che Jin Ling stringeva in mano nella tasca.
Rimase di sasso.
Era un fermaglio per capelli, argenteo, alla sua estremità vi era un fiore di loto tempestato da piccole pietrine blu, dalla corolla pendeva una catena con un loto bianco dal quale erano collegate catenelle argentate con delle piccole sfere di vetro bianche e blu.
Aprì la bocca tremante, alzando gli occhi ormai umidi verso Jin Ling.
-Questo-
-Era di mia madre- concluse lui –L’ho trovata quando stavo visitando lo zio al Pontile del Loto, mi ha dato una vecchia scatola con oggetti vari e c’era anche questa-
Ormai Wei Wuxian non riusciva più a trattenere le lacrime, usando le dita per strofinare gli occhi bagnati, abbozzò un sorriso sussurrando –Shijie-
-Alla torre della carpa ne ho altri- disse Jin Ling –Lo zio mi ha detto che glielo avevi regalato tu quando abitavi ancora a Yunmeng, quindi mi sembrava giusto dartelo come ricordo-
Wei Wuxian era confuso –Ma … perché? -
-Perché … Perché è il tuo compleanno- ammise Jin Ling imbarazzato –Non aspettarti auguri o cose del genere-
Wei Wuxian scosse la testa ridacchiando, abbracciando il nipote.
-Ehi, lasciami, non respiro-
-Grazie-
Si fermò dal divincolarsi al sentire di quella parola.
Quando lo aveva incontrato, Wei Wuxian gli aveva detto che sono due le parole che un uomo deve essere sempre pronto a dire “Grazie” e “Mi dispiace”.
Jin Ling sospirò mormorando una di quelle due parole, che aveva deciso di dirgli da quando lo aveva pugnalato –Mi dispiace-
-Eh? – chiese Wei Wuxian allontanandosi all’improvviso ancora con gli occhi lucidi.
-Per la pugnalata intendo … Non farmelo ripetere-
Wei Wuxian ridacchiò –Sembri tuo padre in questo momento, quando non voleva ammettere i suoi sentimenti per la mia Shijie … ah mi ricordo di avergli tirato un pugno una volta-
-TU COSA? -
-Per titolo di cronaca, se non lo avessi fatto io lo avrebbe fatto tuo zio-
Jin Ling sbuffò –Suppongo di non avere neanche uno zio normale, uno mi minaccia di spaccarmi le gambe di continuo, l’altro- si fermò alla scioccata espressione sul volto di Wei Wuxian –Che c’è ora?-
-JIN LING-
Esplose Wei Wuxian abbracciandolo.
-AAAAHHHH LASCIAMI STARE, VAI AD ABBRACCIARE HANGUANG JUN NON ME-
-Oh ti garantisco che i nostri abbracci sono ben diversi-
-Ew non mi servono i dettagli, e togliti che mi stai bagnando tutto l’abito; WEI WUXIAN SPOSTATI! -

 
Era ormai sera quando Wei Wuxian entrò nell’abitazione di Lan Wangji, stringendo in mano il fermaglio appartenuto a Jiang Yanli, quel marmocchio lo aveva sorpreso.
Si sedette sul letto, sfiorando ogni dettaglio che lo impreziosiva, aveva acquistato quel fermaglio come regalo poco prima di partire per studiare a Gusu, una sorta di regalo per non far dimenticare alla sua amata sorella quello scapestrato fratello che aveva.
Un rumore lo ridestò dai suoi pensieri, scorgendo Lan Wangji entrare in casa con un vassoio colmo di cibo.
L’uomo, notando il marito sul letto con gli occhi umidi, abbandonò i piatti su un tavolino affrettandosi verso di lui, in ginocchio avvolgendogli le guance con le mani sfregando la pelle sotto gli occhi ancora umida.
-Wei Ying-
-Tutto apposto Lan Zhan, non preoccuparti-
-Ma-
Wei Wuxian prese una mano del marito intrecciando le dita con le sue, baciandogli il palmo; gli mostrò l’ornamento spiegando –Me lo ha dato Jin Ling, lo avevo regalato a Shijie poco prima di venire qui per studiare; mi ha fatto tornare in mente tanti ricordi e mi sono fatto prendere dall’emozione, scusa se ti ho fatto preoccupare-
-L’importante è che stai bene-
Ridacchiò –Si, sto bene-
Lan Wangji annuì, recuperando il vassoio.
Su di esso vi erano tutti i piatti preferiti di Wei Wuxian, compresa la zuppa di loto e carne di maiale che Lan Wangji aveva continuato a cucinare per provare a ricreare il sapore del piatto preparato dalla sorella di Wei Ying.
In un lato del vassoio vi era una tela decorata con piccole mele e una farfalla di carta.
Wei Ying prese il biglietto vicino, capendo al volo che erano di Jingyi e Sizhui “Un porta flauto e un gioco di carta per il vostro compleanno insieme ad un piatto che abbiamo provato a cucinare … non è piccante”
Wei Wuxian ridacchiò –Oh Lan Zhan, Lan Zhan … così mi fai sentire in colpa-
Lan Wangji sembrava confuso.
-Ho incontrato Wen Ning e dopo qualche pressione ho scoperto cosa avevate architettato … ah Lan Zhan non fare così, non arrabbiarti-  si affrettò a dire Wei Wuxian notando che Lan Wangji aveva voltato lo sguardo mogio.
-Ah per farmi perdonare puoi chiedermi qualsiasi cosa, non mi lamenterò-
Lan Wangji incrociò lo sguardo con lui –Mangia-
-Oh? Così facile? Ok- esclamò lui prendendo le bacchette e assaggiando i piatti.
Quello cucinato da Lan Jingyi e Lan Sizhui non aveva, come anticipato, un briciolo di piccante, ma tutto sommato non era male.
I cibi preparati da Lan Zhan erano come al solito fenomenali, inspirò l’aroma della zuppa per poi assaggiare il brodo.
-Lan Zhan-
Lui guardò il marito, si allarmò vedendo gli occhi di nuovo lucidi.
-Wei Y-
-Ha lo stesso sapore di quella di Shijie-
Gli occhi di Wei Wuxian tornarono a incrociare quelli di Lan Wangji ormai copiose lacrime solcavano le sue guance –Grazie, grazie veramente-
Lan Wangji annuì prendendo un fazzoletto per asciugargli il volto.
Wei Wuxian si specchiò nel brodo della zuppa, scrutando i lineamenti una volta appartenuti a Mo Xuanyu, la persona che gli aveva offerto una seconda possibilità, una seconda vita da passare con le persone a cui teneva.
Sorrise vedendo Lan Wangji portare una giara di liquore, presa direttamente dal reparto segreto nel pavimento.
-Ah, ora mi sento veramente come un re- sogghignò finendo di bere la zuppa e accettando la tazzina colma di Sorriso dell’imperatore.
-Lan Zhan tu non bere, non voglio che ti ubriachi al mio compleanno-
-Um-
-Ah Lan Zhan, Lan Zhan; la poca tolleranza all’alcol è il tuo unico difetto- ridacchiò lui –Nonostante quella situazione abbia portato anche parecchi benefici … ok, ok la smetto non imbarazzarti per così poso-
Si inginocchiò vicino a lui, abbracciandolo, ridacchiando perché Lan Zhan aveva perso un briciolo della sua compostezza.
-Ah farò il bravo, prometto di non baciarti più senza il tuo permesso-
Alla confusa espressione di Lan Wangji, Wei Wuxian realizzò che c’era un piccolo particolare che non gli aveva raccontato.
-Oh-
-Wei Ying? -
-Beh ecco; dopo aver visitato la città di Yi hai bevuto un sorso di liquore e mentre eri ubriaco potrei, ipoteticamente parlando, averti … baciato-
Lan Zhan spalancò gli occhi.
-Sei … arrabbiato? -
Scosse la testa.
-Ah, che sollievo-
-Allora …- si fermò nervoso –era vero? -
Restarono a fissarsi qualche secondo, poi Wei Wuxian esplose in una fragorosa risata –Ahahahahah, oh mio Dio Lan Zhan, pensavi fosse un sogno? Che te lo fossi immaginato? Pf- Certo che sto diventando piuttosto geloso dei tuoi sogni-
-Hai finito? – chiese Lan Wangji all’ennesima risata.
-Si, no, ora mi passa; PF-
Lan Wangji prese il vassoio vuoto per riportarlo in cucina, quando sentì una presa sulla mano sinistra e, poco dopo, la famigliare pressione delle labbra di Wei Wuxian sulle dita.
-Non era un sogno, ti ricordi questo? – chiese baciandogli ogni dito, salendo sul polso scostando la candida manica.
Attirò a sé il marito, dimenticando le stoviglie sporche sul pavimento, vicino alla giara nera riempita a metà; Wei Wuxian seguitava a baciargli la pelle del braccio, per poi spostarsi all’improvviso sul suo cuore.
Lan Wangji ubriaco era stranamente sincero, solo Lan Xichen riusciva a capire le vere intenzioni ed emozioni del fratello da sobrio ad una prima occhiata, e Wei Wuxian lo invidiava per questo.
Lan Zhan stesso, però, gli aveva confidato che “Se la faccia non mostra niente, ascolta il cuore”.
E ora il cuore stava battendo all’impazzata.
Wei Wuxian sorrise, proseguendo a baciargli il petto, e infine le labbra.
-Era come te lo ricordavi? – chiese giocoso Wei Wuxian, avvolgendo le spalle del marito con le braccia.
Per tutta risposta, Lan Wangji alzò una mano, sfiorandogli il capo, tornando a connettere le labbra con le sue.
Wei Wuxian sorrise nel bacio, permettendo a Lan Wangji di approfondire il contatto; quando i denti di Lan Zhan morsero decisi il suo labbro inferiore, Wei Ying si allontanò leccandosi le labbra.
Tornò ad abbracciarlo mentre Lan Wangji lo prendeva in braccio per stenderlo sul loro letto.
Wei Wuxian iniziò giocherellare con il nastro sulla testa di Lan Wangji –Come è andata la riunione? Jiang Cheng ha creato problemi? –
Lan Wangji lo guardò male –Non nominarlo-
-Oh … è gelosia quella che vedo, secondo fratello Lan? Non posso neanche farti una semplice domanda su un altro uomo? -
Lo sguardo di Lan Wangji si incupì.
-Non. Nominarlo.-
Wei Wuxian sogghignò annuendo, sciogliendo del tutto il nodo del nastro –Agli ordini-

 
La luna era ormai alta nel cielo, l’ora del coprifuoco era passata da un pezzo, e la quiete regnava sovrana nei meandri delle nubi.
Nella stanza del silenzio, Lan Wangji accarezzava le ciocche scure di Wei Wuxian, abbracciato a lui.
Gli depositò un piccolo bacio sulla fronte, sorridendo nel sentirgli mugugnare nel sonno qualche frase sconnessa che aveva a che fare con la sua mancanza di soldi.
Lo strinse forte, sussurrando una frase prima di raggiungerlo nel sonno.
-Buon compleanno-

 
   
 
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