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Autore: Dahu    27/05/2020    0 recensioni
[InnTale]
[Inntale] [Anime Selvagge]
Saintes-Maries-de-la-Mer, 2012, il Sole saluta una nuova giornata per la cittadina francese, una giornata come le altre per chi ha una vita ordinaria, una giornata sopra le righe per chi ha una storia da vivere.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le onde s’incendiano di mille fiammelle bianche al sole del mattino, mentre placide s’inseguono per poi sciabordare sugli scafi delle piccole imbarcazioni attraccate al molo di Sainte-Maries-de-la-Mer.

La cittadina francese è già trafficata di motorini, biciclette ed auto, è l’ora di punta, il momento in cui non si distingue bene chi sia in anticipo per il lavoro e chi in ritardo per portare i figli a scuola.

Fa un gran caldo, appena lenito dalla dolce brezza portata dal mare, come promessa di un’altra splendida giornata di maggio, così clemente in questo 2012.

Radi capannelli di turisti si avventurano tra le stradine del centro, nel profumo del pane appena sfornato, delle brioches e dei pains au chocolat.

In una bella casetta di Rue Roger Delagnes, François afferra lo zaino e ne controlla rapido il contenuto, binocolo, razzetti di segnalazione, fotocamera digitale, due obiettivi, kit di primo soccorso, dov’è la chiave per il fuoribordo della barca?

Sbuffa e prende a tastare le molte tasche dei suoi leggeri pantaloni cargo con gesti urgenti.

Maximilien lo sta già aspettando fuori, sente attraverso la porta semi aperta il borbottare sommesso del motore di quella Peugeot 206 mezza scassata che lui si ostina a non cambiare.

Niente da fare, non c’è verso di trovare la chiave, proprio oggi che lui e Max avranno bisogno della barca per portare i turisti sul delta del Rodano.

I passi leggeri di sua moglie lo distolgono dalla ricerca.

Indossa comodi sandali allacciati alla caviglia ed una gonna di lino azzurro fino a metà polpaccio, che le svolazza attorno con la leggera eleganza di una nuvola.

François alza lo sguardo sulla camicetta rosa e bianca e su un piccolo oggetto che vola verso di lui, finché non lo afferra al volo.

“Ehi tonton, cercavi questo?”

Lui sposta lo sguardo dalla chiave nel palmo della sua mano al viso di lei, illuminato da un radioso sorriso che sembra dipinto per quanto è perfetto.

Si perde per un istante nei suoi occhi azzurri e luminosi, apprezza le lentiggini che le incorniciano il naso e che le donano un aspetto spensierato, quasi fanciullesco nonostante sia ormai una donna.

Lei si ravvia i vaporosi riccioli dorati, cercando inutilmente di sistemarli dietro l’orecchio.

“Charlie...” François si blocca, vorrebbe dirle mille cose, vorrebbe raccontarle di quando, la notte, rimane sveglio a guardarla, di come la cerca ogni volta che si sente insicuro.

È sempre stato impacciato nell’esprimere i suoi sentimenti, ma non si tratta solo di questo.

Non esistono al mondo le parole adatte per esprimerle quanto sia fiero di lei, di come abbia superato la sua dislessia e si sia laureata in lettere, per poi diventare maestra alla scuola elementare di Saint-Maries, di come non abbia mai perso la sua generosa bontà.

Non esistono espressioni per descrivere quell’esplosione che prova nel petto ogni volta che pensa al fatto che Charlotte abbia scelto lui, fin da bambino è sempre stato quello che protegge gli altri, che si prende le colpe e si getta a capo chino per difendere un amico dai bulli, ma con lei è inerme, accanto a lei sente di poter abbassare quella barriera di silenzi e tenacia che è stata l’armatura della sua infanzia.

Charlie arrossisce leggermente, infiammando le sue gote di quel lieve imbarazzo che tanto intenerisce il marito.

Non può incrociare lo sguardo di Frank, perché lui indossa gli immancabili occhiali da sole che usa per nascondere alla vista l’occhio mancante, perso quando era ancora un ragazzino, ma lei sa esattamente cosa passa per la testa dell’uomo.

Lo ha sempre capito meglio degli altri, anche se per tanti anni le loro diversità sono state enormi, lei ha sempre visto quel cupo brontolone per la persona che è realmente.

Le torna alla mente la fatidica estate del ‘97, quando ha visto quel discolaccio mettere da parte il broncio per una litigata appena avvenuta, la paura della tremenda esperienza vissuta e buttarsi in un inferno di tronchi caduti per salvare un ragazzo semisconosciuto.

A colpirla non era stato il gesto in se, Frank è sempre stato più che pronto a mettersi nei guai, ma la sua maturità.

Quando si era voltato a guardare lei e gli altri ragazzini del gruppo, aveva parlato come un adulto, quella volta non aveva davvero nessuna voglia di cercare rogne, stava solo rispondendo alla chiamata di quel suo cuore gigante e generoso.

Forse è stato quello il momento in cui si è innamorata di lui, in cui davvero è riuscita a vedere oltre il bambino egoista ed arrogante che lui voleva sembrare.

Non saprebbe dirlo, entrambi si sono resi conto dei propri sentimenti solo molto più tardi, ma Aubery le ha raccontato tempo fa che Frank, appena riavutosi da uno svenimento che gli aveva fatto credere di essere morto, aveva chiesto proprio di lei.

Non aveva chiesto di sua madre o di Max, l’amico di sempre, aveva chiesto di una bambina con la quale, all’epoca, non faceva che litigare.

Si riscuote dai suoi pensieri, hanno avuto bisogno del loro tempo, ma alla fine si sono resi conto di quello che già allora era parso tanto evidente ai loro amici.

Ma non possono lamentarsi, ora sono insieme e vivono una vita stupenda.

“Oggi fate un giro lungo?” Chiede come a voler tornare al mondo reale.

Frank mette le chiavi in tasca, è rimasto a fissarla imbambolato fino ad ora.

“Si, io e Max abbiamo un gruppo di italiani che hanno preso sia la passeggiata a cavallo che la gita in barca.”

Charlie annuisce. “Cerca di non fare tardi, ricordati che nel pomeriggio dobbiamo passare da tua mamma e non voglio fare aspettare Angélique…”

Frank le rivolge un occhiolino che lei non può vedere dietro le lenti scure.

“E tu ricordati di passare a prendere Aubery stasera, siamo tutti fuori a cena con Gas”

Il sorriso svanisce dal viso di Charlie. “Oh putain! La torta! Devo passare in pasticceria da Aubery per ordinare la torta alla Nutella, mi ero scordata!”

Due voci arrivano squillanti dalla cucina “Papà! La mamma dice le parolacce!”

Charlie e Frank scoppiano a ridere. “Ma no cuccioli, è solo che la mamma si era dimenticata della torta per lo zio Gaston che torna dal lavoro a Ginevra...”

Frank sorride alla sua bella famiglia mentre apre del tutto la porta. “A stasera”

“A questo pomeriggio!” Lo corregge con finto puntiglio Charlie.

Max la saluta dal finestrino, poi accoglie il suo vecchio amico. “Salut mon frére, se hai finito di tubare come un liceale con tua moglie potremmo anche andare al lavoro”

Frank gli rivolge un gesto sconcio mentre lancia lo zaino dietro e si accomoda sul sedile del passeggero. “Guide naturalistiche della Camargue, e chi l’avrebbe detto che un giorno ci avrebbero pagati per gironzolare nella palude?!”

La Peugeot riparte con un suono poco rassicurante appena prima che la bicicletta di Ludwing imbocchi la strada e si fermi in un leggero stridore di freni davanti alla casa.

Lui abbraccia la figlia con la dolcezza propria dei forti.

“ Cosa ci fai ancora qui? Lo sai che accompagno io i bimbi a scuola oggi”

Charlie sorride con finta timidezza mentre si avvia verso la sua bicicletta. “Oggi Frank si è svegliato romantico...”

Il padre le sorride “Non voglio sapere niente che non diresti anche a tua madre!” ha appena il tempo di dire, prima di essere reclamato in casa, al grido di “Nonno, nonno!”.

Charlotte si concede un pedalata lenta per le vie del centro, la sua prima lezione è quella delle nove, ha tutto il tempo che vuole.

Sainte-Maries è un vero paradiso in questa stagione, un riposante susseguirsi di luoghi familiari, col rumore del mare in sottofondo.

Accosta la bici al muro della pasticceria storica e lascia uscire una coppia di turisti, prima di aprire la tenda di perline colorate ed entrare nel fresco locale.

“Charlie!” Aubery supera il bancone e l’abbraccia come se non si vedessero da mesi, per quanto la sera prima fossero al cinema assieme.

Un’amicizia vecchia e profonda come la loro gode di ogni secondo passato assieme.

Aubery è sorridente, come tutti coloro che amano il proprio lavoro, il viso un po’ sporco di farina ed il grembiule che riesce solo in parte a nascondere il suo fisico atletico.

“Charlie, tu Frank e Max venite a vedere la course à la cococarde di domenica?” Domanda speranzosa.

Aubery è la migliore della città in questa tradizionale manifestazione a metà fra lo sport e lo spettacolo ed è sempre molto felice quando i suoi amici la vengono a vedere.

Charlie annuisce “Certo, portiamo anche i bambini e poi domenica ci sarà anche Gas!”

Aubery cambia totalmente espressione ed abbraccia di nuovo Charlie, sporcandola di farina.

“Gas! Ha finito il turno al CERN finalmente! Che bello, mi manca un sacco! Ora che ci penso era stasera la cena! Mon Dieu! Devo fare la torta alla Nutella!”

Senza perdere un secondo si volta e corre dietro il bancone, come se l’impasto potesse scappare dalla porta sul retro da un momento all’altro.

Charlotte ride fra se mentre si spolvera la farina dalla camicetta.

L’energia di Aubery è sempre stata contagiosa e la sua capacità di emozionarsi per le cose belle della vita non è cambiata per nulla con gli anni.

Gaston supera la dogana di Bardonnex, la sua Audi A4 tiene l’Autorute Alpine a velocità di crociera, con incedere silenzioso e sicuro.

L’uomo allunga una mano sul sedile del passeggero, per coccolare un Corgi che lo guarda con l’aria di chi non vede altro al mondo.

“Ehy vecchietto, sei contento che torniamo a Sainte-Maries per un paio di settimane?”

Per tutta risposta, Bugo si gira, in modo che il padrone possa carezzargli la pancia ed assume un’aria di completo godimento.

“Mi mancano i ragazzi, anche a te credo…” Gas sospira con aria sognante. “Chissà se Aubery ha preparato quella sua torta alla Nutella… Non vedo l’ora di rivedere tutti!”

L’accenno alla torta strappa un mugolio di apprezzamento dal corgi, mentre Gas si lascia sfuggire una risatina.

“Se la mamma sapesse che sto sognando un dolce mi ucciderebbe, visto il poco che mangiavo da bambino!”

L’auto fila via verso il Mar Mediterraneo e gli amici, lasciandosi alle spalle le Alpi dalle cime ancora innevate.

   
 
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