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Autore: NIHAL_JOHNSON    27/05/2020    3 recensioni
Hermione si avvicinò a Ron e con la luce della candela notò che i gemelli Weasley dormivano in due letti dall’altra parte della stanza.
“Cosa ci fanno loro nella stanza di Ron?”
“L’hanno lasciata a degli ospiti che vengono alla partita.” Sbadigliò Harry, “cosa stai facendo?”
“Sta a vedere.” Sussurrò lei maligna.
Si avvicinò al letto di uno dei due, osservando bene il suo volto addormentato profondamente. Era senz’altro Fred. Dormiva sereno, aveva fatto crescere i capelli ed erano fiamme di fuoco sparse sul cuscino. Hermione avvertì l’impulso di sfiorarli e toglierli un ciuffo ribelle dalla fronte.
“Ma che diavolo ti prende Hermione?” Si chiese scuotendo la testa. Si avvicinò lentamente fino a che fu ad un soffio dal suo volto.
“FRED WEASLEY! MAMMA HA SCOPERTO I NOSTRI ESPERIMENTI!” Gridò a pieni polmoni imitando la voce più profonda di George.
Fred scattò a sedere sbarrando gli occhi, “No, no, no! George nascondi le prove!” Gridò spaventato e ancora mezzo addormentato.
Come nasce l'amore tra Fred ed Hermione, tra battibecchi, frecciatine, sguardi... ma sembra non esserci davvero speranza, finché tre anime buone non interverranno in loro aiuto, con una piccola... spinta.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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CAPITOLO VENTISEI
 
 
QUINTO ANNO: HOGWARTS – TANA
 

 
 
 
 
 
 
 
“…Ed è per questo che l’arte della Trasfigurazione è così complessa, se non vi concentrate bene sui minimi dettagli dei cambiamenti che volete apportare all’oggetto, finirà che… Signorina Granger? SIGNORINA GRANGER!”
La testa di Fred, che un attimo prima era appoggiata al banco di legno, scattò in su, spaventato.
“Sono sveglio, sono sveglio.” Mormorò assonnato. Si era addormentato durante la lezione della McGranitt. Gravissimo errore.
Tutta la classe era voltato verso di lui, fissandolo sconvolti. Hermione Granger che si era addormentata durante la sua lezione preferita, roba da matti.
Fred sospirò e si stropicciò la faccia, alzando lo sguardo e incrociando quello severo della McGranitt, era in guai seri. Harry e Ron lo fissavano increduli seduti accanto a lui.
“Non ammetto chi dorme nella mia classe,” iniziò la McGranitt infuriata, le labbra serrate; sapeva che era Fred, ma non poteva fargliela passare liscia solo perché si trovava nel corpo della sua studentessa prediletta.
“Professoressa oggi è incantevole,” iniziò ammaliante Fred, cercando di usare l’unica carta che aveva, “mi deve scusare, ma cerchi di capire, ho passato la notte in bianco a studiare per un compito in classe di…”
Bugia terribile, e ovviamente la McGranitt sapendo chi stava parlando in realtà, non si fece abbindolare.
“Non voglio sentire scuse, le tolgo cinque punti per la sua negligenza. Ora riprendiamo…”
Fred spalancò la bocca, come l’intera classe, “Ma io sono Hermione Granger!” Obbiettò lui sconvolto. Hermione non perdeva mai punti.
“Già, ma questo comportamento non è da lei…”
“Non può farlo!” Gridò sconvolto, tutti lo fissarono. Hermione lo avrebbe ucciso, insieme a tutti i suoi compagni di Casa.
“Ah, non posso farlo? NON POSSO FARLO?” Alzò la voce lei livida di rabbia, Fred si schiacciò contro la sedia spaventato.
“Ahem…”
“Altri cinque punti a Grifondoro, e per la sua insolenza dovrà pulire il corridoio del secondo piano dove l’ennesima vittima dei gemelli Weasley ha dato di stomaco,” la McGranitt alzò un sopracciglio furba, “so che non è colpa sua… ma spero non sia un problema…”
Fred si sforzò di sfoggiare un sorriso tirato e incrociò le braccia al petto, “certo che no.” Disse diligente. E questo gli costò molto.
“Bene, proseguiamo.” Annunciò la professoressa tornando verso la cattedra. Ron sembrava voler abbracciare Harry e baciarlo per la gioia, per la prima volta non era lui la pecora nera del gruppo.
Fred sbuffò sonoramente, afferrò un libro e ci appoggiò sopra il mento, guardando mesto davanti a sé, mentre Harry ridacchiava in sottofondo, e Draco iniziava davvero a chiedersi cosa diavolo stesse succedendo.
Prima Hermione iniziava a comportarsi in modo strano e malizioso, dormiva in classe e saltava le lezioni, poi Fred non riusciva nemmeno reggersi sulla scopa, e faceva guadagnare punti su punti a Grifondoro.
No, doveva esserci qualcosa sotto…
 
 
 
§
 
 
 
Fred, in ginocchio, in mezzo al corridoio, strofinava con forza il pranzo di un povero ragazzino del secondo anno finito in Infermeria quella mattina per aver reagito male ad una Pasticca Vomitosa.
Il ragazzo si asciugò il sudore dalla fronte e sospirò avvilito, se l’era meritato, doveva ammetterlo.
“Ehi Granger.”
All’iniziò non si mosse, poi si ricordò di chi era e alzò lo sguardo. Si trovò davanti Lee, che la fissava chinato sorridente su di lei.
“Ciao Lee,” mormorò Fred riprendendo a strofinare con forza.
“Ho saputo della punizione e dei punti persi… dovrei essere arrabbiato, alla fine è anche la mia Casa, ma questo tuo nuovo lato ribelle mi eccita parecchio devo ammettere…”
Fred sbarrò gli occhi e strinse la bocca, non sapendo bene cosa dire; si sentiva a disagio, era il suo migliore amico e gli aveva appena rivelato che lo eccitava… inquietante.
“Comunque,” continuò Lee piegando le gambe e arrivando più vicino a lui, “mi chiedevo per quell’uscita…”
Fred si morse il labbro, non era più molto sicuro di volerlo fare. Un appuntamento romantico con Lee, non sembrava più una così buona idea come quella mattina a colazione.
“Ahem…”
“Sono davvero felice che tu abbia accettato…”
Fred sospirò, non voleva deludere il suo migliore amico così, gli stava facendo del male.
“Sai inizialmente pensavo che ti piacesse Fred…”
Fred alzò lo sguardo e tese le orecchie attento, “ah si?”
“Beh non fate che battibeccare tutto il tempo, ma poi avete litigato e ti ho sentita dire che non sarà mai il ragazzo giusto per te…”
Fred chiuse gli occhi, e si sentì a pezzi. Si era comportato da idiota, e quella litigata aveva fatto capire ad entrambi quanto fossero diversi.
E allora? Solo perché siete diversi non vuol dire che non possiate andare d’accordo… avete passato dei momenti meravigliosi insieme…
Fred scosse la testa.
“Fred non sa cosa si perde…”
Quanto ha ragione…
Ma si sforzò di sorridere, “grazie Lee. Certo che usciamo, facciamo dopo le vacanze?”
“Perfetto, così ho il tempo per scegliere qualcosa di speciale.” Le strizzò l’occhio, “preparati a scoprire il potere della bestia.” Disse con aria mistica stringendo i pugni a mezz’aria.
Fred stava per scoppiare a ridere, ma si trattenne, e si limitò a sorridere salutandolo. “Ciao cioccolatino.”
Lee rise e se ne andò confuso ma felice.
Appena si fu voltato Fred sbuffò sonoramente e riprese il lavoro, aveva quasi finito.
E va bene… uscirò con Lee Jordan. Non pensavo l’avrei mai detto…
Ma un dolore improvviso lo distrasse dai suoi pensieri, qualcuno gli aveva pestato una mano con la scarpa.
Fred ritrasse la mano dolorante e alzò lo sguardo infuriato. Si ritrovò circondato dal gruppo di Serpeverde del quinto anno che perseguitavano sempre Harry, Ron ed Hermione: Goyle, Pansy e Draco che era costretto a stare con loro per non far saltare la copertura.
Per fortuna almeno quell’idiota di Tiger era stato espulso, ma c’era ancora Goyle, che gli aveva appena pesato la mano con cattiveria. Draco tremò di rabbia a quella visione, non si aspettava quel gesto. Ma Hermione sembrava molto tranquilla.
Fred scosse la testa divertito, ignorando il dolore, “ciao bellezze. Mi date una mano?”
Pansy e Goyle scoppiarono a ridere, “aiutare una Mezzosangue come te? Neanche morti.”
“Finalmente fai quello per cui sei nata…”
Fred tremò di rabbia, erano tremendi con lei, anche se si sapeva difendere, ma quegli insulti erano troppo.
“Peccato, poteva essere istruttivo per voi. Alla fine se non spaccate nella carriera di Mangiamorte, sarà il vostro futuro lavoro, dovete iniziare a fare pratica.”
Pansy spalancò la bocca, orripilata.
Draco sorrise sotto i baffi. “Andiamo…” provò a dire, ma non lo ascoltarono.
“Osi anche prenderci in giro?” Urlò Pansy gettandosi su di lei, ma Fred, allenato e scattante, la evitò scartando di lato e spingendola indietro. Non poteva colpire una ragazza, ma Goyle lo avrebbe preso a pugni volentieri, anche se minuto com’era adesso, probabilmente sarebbe morto nell’arco di un secondo.
Pansy era rossa in viso, “Draco! Mi ha colpito fa qualcosa!”
“Non ti ha nemmeno sfiorata.” Non riuscì a trattenersi lui. Era troppo difficile mettersi contro Hermione per lui ora, erano amici, le voleva bene, non sapeva cosa fare, ma rischiava di farsi scoprire così.
Incrociò lo sguardo di Fred che lo incitò con lo sguardo, per il bene di tutti e due. Draco strinse i denti e si avvicinò.
“Anzi ripensandoci l’hai sfiorata, e le hai anche fatto male. Forse è il caso di dirlo alla McGranitt e farti beccare un’altra punizione.”
“Fallo pure, mi diverto così tanto a pulire il vomito altrui.” Sputò Fred tra i denti reggendo il gioco.
Draco si avvicinò pericolosamente a lei, e tirò fuori la bacchetta, voleva solo fare scena, ma Pansy batté le mani eccitata.
“Fagliela pagare Draco. Sfigurala.”
La mano di Draco tremò e Fred dentro di sé sorrise, ci teneva davvero ad Hermione, e doveva recitare quella parte ogni giorno, mettendosi contro le persone a cui teneva veramente. Provò pietà per lui.
“Attenzione Malfoy, Malocchio mi ha insegnato quel trucchetto del furetto…” Disse malizioso, e Draco sorrise a mala pena. Si sentiva malissimo.
“Oh basta lo farò io,” sbottò Pansy, tirando fuori la bacchetta e puntandola contro Fred.
Draco non riuscì a non fare nulla, mentre la ragazza stava per pronunciare la formula, scattò in avanti per mettersi tra lei e Fred, “NO!”
Pansy lo guardò allibita, ma ormai stava pronunciando la formula. Fred scartò di lato, atterrando Malfoy con lui ed evitando per un pelo la maledizione.
Fred si ritrovò sopra Draco e lo guardò. Successe in mezzo secondo.
“Scusami,” sussurrò Fred, Draco sbarrò gli occhi, un attimo dopo Fred gli aveva assestato un sonoro pugno sul naso, spaccandoglielo.
Il sangue iniziò a sgorgare e Draco si premette il naso con forza, chiudendo gli occhi. Fred rotolò di fianco, finendo seduto a terra accanto a lui.
“Andiamo a chiamare qualcuno!” Gridò Goyle correndo via, seguito da Pansy.
Draco scoppiò a ridere insieme a Fred non appena furono spariti, Draco sempre tenendosi il naso grondante.
“Ahia…”
“Scusami, ho dovuto farlo…”
“Lo so. Scusami tu, non riesco più a trattarti come una volta.” Mormorò guardandola sorridendo,
“Beh dovrai farlo, altrimenti sarò costretta a salvare la situazione di nuovo”.
“No ti prego, le prime tre volte mi sono bastate.”
Risero ancora.
Un attimo dopo sbucò Piton che li guardò dall’alto gelido, Pansy e Goyle dietro di lui.
I due smisero immediatamente, ma Piton li aveva visti benissimo, si sforzò di non sorridere. Gli piaceva quella nuova alleanza inaspettata tra Malfoy e i Grifondoro.
Gli ricordò lui e Silente.
“Cosa succede qui?”
“La Granger mi ha assalito.”
“E’ stato placcato dalla signorina Granger signor Malfoy?” Domandò lui decidendo di divertirsi un po’.
Malfoy arrossì, in effetti Hermione era molto più forte di quanto pensasse.
“Ahem, mi ha preso alla sprovvista.”
“Ma certo... Andate…” Ordinò poi a Pansy e Goyle.
“Temo che altri cinque punti siano d’obbligo.” Disse fermo Piton, Fred sorrise, “mi sembra più che giusto.”
“Continui il lavoro, e lei signor Malfoy, venga con me, l’accompagno in Infermeria.”
Draco si alzò lentamente, ma un attimo prima Fred lo bloccò per un istante e sorrise, “per scusarmi del pugno voglio invitarti da me… a casa Weasley per le vacanze di Pasqua…”
“Ma i Weasley non…”
“Tranquillo, è stata dei gemelli l’idea,” c’era una parte di verità alla fine.
“Grazie…” sussurrò piano il ragazzo, per poi alzarsi in piedi e seguire Piton nel corridoio, che aveva sentito tutto allo scuro dei due ragazzi.
Mentre camminavano Draco guardava a terra, “se mio padre dovesse rimanere allo scuro di questo,” iniziò timoroso, ma Piton lo interruppe sicuro.
“…sarebbe meglio.” Concluse continuando a guardare fisso in avanti. Draco sorrise appena, e non aveva neanche idea di quanto Piton lo stesse già coprendo da tempo ormai.
 
 
§
 
 
“Ascoltami,” mormorò Fred in Sala Comune quella sera ad Hermione, guardandosi intorno per essere certo di non essere ascoltato, “oggi ho avuto un piccolo bisticcio con un paio di Serpeverde, tra cui Draco. Ho dovuto tirargli un pugno sul naso per salvare la situazione, quel ragazzo è davvero troppo nobile per farti del male…”
Hermione si portò una mano alla bocca sconvolta, “no non di nuovo!” Strillò preoccupata, e Ginny le passò accanto in quel momento, guardandola stranita. In effetti le era uscita molto effemminata quell’esclamazione.
Hermione sorrise imbarazzata e spinse via l’amica, tornando a guardare Fred.
“Come hai potuto?”
“Ho dovuto farlo! Gli ho salvato le chiappe. Ma mi spiace comunque, e per farmi perdonare l’ho invitato da noi per le vacanze.”
Hermione sbarrò gli occhi incredula, “ma come faremo con i tuoi?”
“Capiranno, se gli spieghiamo tutto. Draco se lo merita, se la sta passando male ultimamente, e se stesse a casa una settimana con suo padre sarebbe solo peggio.”
Hermione sorrise ammirata, Fred sapeva davvero essere comprensivo e dolce quando voleva.
“Va bene, cosa devo fare?”
“Devi dire a George quello che ti ho detto io, ma sarà d’accordo. Lo capirà, anche lui sa cosa sta passando, e gli piace Draco.”
“E Ron?”
“Ma se stanno diventando migliori amici?” Scherzò Fred.
“Si sopportano, ma ultimamente è tremendamente geloso di Draco…” mormorò la ragazza fissando il rosso che parlava con Harry davanti al fuoco.
“E fa bene?” La domanda uscì da sola a Fred, si ritrovò ad essere anche lui geloso di Draco, non poteva farci nulla; ma nonostante quello lo aveva invitato ugualmente, era più importante.
“E tu?”
“Affatto.” Mentì lui perfettamente, Hermione sospirò.
“Bene, perché Ron esagera come sempre. Dovremo stare attenti a Ginny invece…”
“Perché? E’ solo Draco che viene a stare alla Tana per una settimana…” disse Fred noncurante, ma fu un grosso errore; perché Ginny passò accanto a loro in quell’istante di nuovo per tornare verso il camino, e si bloccò estasiata.
“DRACO VIENE A STARE DA NOI PER UNA SETTIMANA?” Urlò al settimo cielo, saltellando come una matta.
I due la bloccarono all’istante tappandole la bocca.
“Shhh! Ma sei matta?”
“E’ una cosa super segreta…”
“Non ci posso credere! Ron e Harry lo sanno?”
“No…” balbettò Hermione spaventata, “vai a dirglielo tu… Hermione.” Disse spingendo Fred verso il divanetto.
Fred alzò gli occhi al cielo e si avvicinò ai due stravaccati sul divano.
“Ascoltate,” si chinò verso di loro, erano tutti distanti per fortuna, “causa circostanze che mi hanno costretto ad agire in questo modo, ho deciso che voglio invitare Draco da noi alla Tana per le vacanze.” Disse ferma.
George, che era seduto su uno dei braccioli della poltrona di Ron, sorrise. Era pienamente d’accordo all’idea, anche se temeva la reazione dei suoi. Non avevano tempo di avvertirli, sarebbero dovuti partire l’indomani. Sarebbe stato dannatamente divertente.
Harry non sembrava scontento dell’idea, e nemmeno Ron; quest’ultimo infatti non aveva più nulla contro Draco, ma lo vedeva passare un sacco di tempo Hermione, e la faceva ridere sempre. Era tremendamente geloso di quel ragazzo, anche se era Malfoy…
Ron guardò Fred torvo, “è stata una tua idea?” Chiese seccato. Fred alzò un sopracciglio, “no è stata un’idea di Fred, perché?”
“Mah non saprei, passi molto tempo con lui ultimamente.”
Fred sapeva benissimo dove voleva andare a parare, suo fratello era così geloso di Hermione, ma non aveva mai provato a combinare nulla con lei, cosa diavolo aveva in quella testa?
Sbuffò sonoramente. “Come tutti noi.”
“Beh tu sembri apprezzare particolarmente la sua compagnia.” Disse lui a denti stretti, non era arrabbiato, solo indispettito. Si sentiva messo da parte.
Fred si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla spalla, “Ron, tu e Harry sarete sempre i miei migliori amici. Ma Draco ne ha davvero bisogno. Ultimamente l’ho visto spento, spaventato e so perché. Ha paura di tornare in quella casa, da suo padre, e con chissà che altro frequenta quel posto ultimamente. E’ più al sicuro con noi, siamo amici ora, e abbiamo il dovere di proteggerlo. Gli farà bene.”
Fred era sicuro di quelle parole, e Ron si convinse, aveva ragione. Sorrise debolmente e annuì.
“Allora siamo tutti d’accordo.” Sentenziò Hermione allegra al gruppo. Ginny aveva gli occhi che brillavano.
“Vado a dirgli di portarsi il costume da bagno…” annunciò allegra, ma George la bloccò per la collottola.
“Frena i bollori sorellina.”
“C-costume?” Domandò Hermione a disagio. Aveva paura di quello che sarebbe successo, ma era estremamente felice e curiosa di sapere come sarebbe stato stare a contatto con Draco per così tanti giorni di fila. Non era mai successo, e non avrebbe mai immaginato che sarebbe potuto lontanamente accadere anche solo fino a qualche mese prima.
 
 
 
§
 
 
 
 
Draco stava camminando per la Sala Comune dei Serpeverde, diretto verso il divano centrale, verde smeraldo, con le mani in tasca.
Non appena si fu avvicinato, vide che era occupato; stava per andarsene, ma i tre ragazzini che erano già seduti appena lo videro scattarono in piedi terrorizzati e gli lasciarono il posto.
“No, no, no.” Disse ridendo tranquillo, “tranquilli, sedetevi.”
I tre lo fissarono dubbiosi, poi si risedettero senza staccargli gli occhi di dosso. Lui scosse la testa e se ne andò verso la sua stanza.
Era davvero sempre stato così stronzo? Oh si. Non c’era dubbio. Ma era felice di come si sentiva ora, come rinato.
Improvvisamente Pansy lo bloccò abbracciandolo da dietro.
“Ciao Dracuccio, ti ho cercato dappertutto.” Disse maliziosa, mentre lui continuava a camminare con lei attaccata dietro.
“Ero in Infermeria.”
“Quella lurida Mezzosangue, ce la farà pagare.”
“Già…” disse lui poco convinto.
“Sei strano ultimamente.” Disse lei seguendolo sospettosa, i capelli corvini ondeggiavano sulle sue spalle.
“Sono solo stanco.”
“Beh, conosco un modo per tirarti su di morale,” disse lei languida, portandosi davanti a lui, e mettendogli le braccia dietro al collo.
Lui gliele spostò delicatamente, “no grazie non mi va.” Si dileguò lui velocemente, entrando in camera sua, sospirando e chiudendo la porta.
Quella ragazza è pazza.
Pensò sconsolato, ma si riscosse quando vide una lettera sul suo letto. Zabini era appena uscito dalla doccia e si stava asciugando i capelli con un asciugamano.
“L’ha portata un gufo nero.” Spiegò guardando Draco che la fissava sorpreso.
Il biondo si precipitò al letto a baldacchino e l’aprì curioso.
Era da parte di Fred, George, Hermione, Ginny Harry e Ron.
Sospirò felice, e cercò di leggerla in fretta, per non far avvicinare in tempo Blaise.
 
 

Caro nostro Serpeverde,
volevamo solo confermarti tutti assieme quello che Hermione ti ha accennato oggi. Saremmo felici di averti come ospite durante questa settimana di vacanza. Arrivati a King’s Cross domani dileguati dai tuoi amici e raggiungici.
Questa volta i nostri genitori non potranno venirci a prendere, quindi andremo tutti assieme alla Passaporta del Paiolo Magico che ci hanno lasciato, e arriveremo a casa tramite quella.
 
PS= preparati alla vita Weasley Malfoy, ti piacerà, e a tutto quello che comporta essere nostro amico.
 
PPS= Sono Ginny, portati con costume da bagno.
 
 
Hermione, Fred, George, Harry, Ginny e Ron
 
 
 
 
Draco sorrise commosso da quella lettera, era così felice che lo avessero accettato nel loro mondo, anche Harry e Ron, dopo tutto quello che era successo e gliene fu grato.
Blaise arrivò dietro di lui curioso e Draco piegò la lettera e se la mise nella tasca interna della tunica.
“Da chi era?” Domandò il ragazzo mentre il biondo andava alla scrivania e intingeva la penna nell’inchiostro e iniziava a scrivere una lettera ai suoi genitori.
“Non tornerai a casa per le vacanze?” Domandò Blaise sorpreso, sbirciando la lettera da sopra la spalla di Draco.
Lui sbuffò e si alzò di scatto piegandola con cura e mettendola in una busta nera.
“No,” disse secco, era convinto della sua decisione, voleva passare il minor tempo possibile a Villa Malfoy.
“Blaise devi farmi un favore.” Disse guardandolo con i suoi glaciali occhi argentei.
“Qualunque cosa Draco.”
“Devi coprirmi questa settimana.”
“Cosa?”
“Se i miei scriveranno, tu nascondi la lettera ai tuoi, intercettala e rispondi che sono li.”
“Perché dove sarai?”
Draco sospirò, “non te lo posso dire. E’ un segreto”
“E’ quello che credo io?” Domandò sospettoso.
Draco si riscosse arrabbiato, e spaventato. Non amava parlare di quell’argomento, anche se Blaise era l’unico che lo capiva, era come un fratello, e sapeva come la pensava. Anche se era un Purosangue non aveva particolare simpatia per gli ideali della famiglia Malfoy.
“No, ma come ti viene in mente?” Sbottò Draco agitandosi, Blaise lo guardò camminare per la stanza togliendosi la tunica e slacciandosi la cravatta.
“Draco lo sappiamo tutti e due cosa sta facendo tuo padre in questo momento.”
“Beh ma io che c’entro?” Domandò furioso, “non mi coinvolgeranno mai. Mio padre non mi ritiene all’altezza. Meglio così.”
“E lui?”
Draco si bloccò e lo guardò, il respiro gli si era mozzato in gola. “Io non… non l’ho mai visto.”
“Draco…” mormorò Blaise comprensivo andando verso di lui, sapeva cosa stava passando, lui era l’unico con cui Draco si apriva su queste cose.
“Non toccarmi!” Gridò Draco scostandosi di botto e puntandogli un dito contro spaventato, “io sono il figlio di uno dei Mangiamorte che non è tornato quando c’è stata la prima chiamata, siamo caduti in disgrazia, nessuno ci considera degni.”
Blaise si morse le labbra e spostò il bracco di Draco, abbracciandolo stretto, “tranquillo Draco, andrà tutto bene. Ti coprirò sempre lo sai.”
Il biondo ricambiò e sospirò, aveva paura del suo futuro, ma insieme ai suoi nuovi amici Grifondoro, non sembrava così lugubre come aveva sempre pensato.
Forse un bagliore di luce lo vedeva nell’oscurità.
 
 
 
§

 
 
“Come facciamo con i tuoi?” Domandò Hermione a Fred mentre camminavano lungo il binario. Il vociare allegro degli studenti copriva i loro discorsi.
“Cerca di comportarti come me e andrà tutto bene.”
“Sono i tuoi genitori lo capiranno… e poi sei stato tu ad iniziare questa stupida guerra.”
“Guarda che non era niente quello…” Disse lui malizioso.
Hermione lo bloccò infuriata, “non ti azzardare Weasley, ricordati quanto sono brava con gli incantesimi… ti avverto.”
“Uhh che paura.”
Hermione sbuffò e si affiancò a George, che rideva con Lee, tenendo un sacchetto in mano.
“Che fate voi due?”
“Io e Lee vogliamo usare questa per spaventare Ron,” e mostrò al gemello il sacchetto, dal quale una zampa pelosa cercava di uscire.
Hermione alzò gli occhi al cielo e susurrò: “Siete così immaturi.”
George lo sentì si bloccò per un attimo, sconvolto e affranto. Poi scosse la testa e riprese a camminare.
 
 
Fred entrò nel primo scompartimento vuoto che vide, seguito da Ginny, Harry e Ron. Presero posto e Fred si stravaccò contro il finestrino, mettendosi un maglione sugli occhi.
“Se qualcuno osa svegliarmi prima di arrivare a Londra lo trasformo in un rospo.” Disse Fred piccato, sbadigliando.
I tre si guardarono ridacchiando e iniziarono a infastidirlo lanciandogli caramelle e carte addosso.
Fred si riscosse esasperato, “vi avverto, un’altra caramella e siete mor…” Ma proprio in quell’istante Harry aveva appena tirato in faccia una caramella a Fred, che si bloccò cercando di non seguire tutti gli altri che erano scoppiati a ridere fragorosamente.
 
 
Draco salì sull’Espresso di Hogwarts insieme al suo gruppo di amici, allegro come non lo era da tempo.
Sua madre gli aveva risposto la sera prima che non c’era alcun problema per loro se stava da Blaise per quella settimana di vacanza, ma che quando sarebbe tornato a casa per l’estate avrebbero dovuto parlare di una cosa importante. Temeva quello e temeva suo padre se avesse scoperto dove stava andando in realtà, si chiese se stava facendo la cosa giusta.
Draco chiuse gli occhi e cercò di non pensarci mentre camminava per il corridoio del treno, e ogni incertezza e dubbio svanì quando passò davanti ad uno scompartimento e vide dentro Harry, Ron, Hermione e Ginny ridere come matti e lanciarsi addosso di tutto.
Sorrise e superò la carrozza, aspettandosi tanto divertimento, ma non avrebbe mai immaginato davvero quanto sarebbe stato bene in realtà.
 
 
Harry e Ron chiacchieravano di Quidditch, Fred cercava disperatamente di ascoltare, ma Ginny glielo rendeva impossibile.
“Mi fa male la pancia, deve essere il ciclo… spero non mi arrivi questa settimana.”
“Eew!” Sbottò schifato Fred.
“Hermione guarda che anche tu…”
Fred la bloccò, “si, ma sto pregando ogni giorno che non mi venga prima che…” Si bloccò stava dicendo troppo.
Ginny alzò lo sguardo al cielo, ma si fece subito curiosa, “allora cos’è questa storia di Lee?”
Fred sospirò, “non lo so, me l’ha chiesto e ho detto di si.”
“Ma pensavo che Fred…”
“Fred?” Domandò il ragazzo, era già la terza persona che rispondeva in quel modo, compreso Lee.
“Beh, pensavo che voi due…”
“No, no, no. Pensavi male.” Disse lui convinto.
“Non sembrava da come lo guardi, anzi da come vi guardate.”
“Io… lo guardo?”
“Sempre.”
“Ah si?”
“Dal Ballo del Ceppo, non hai fatto altro che parlare di lui anche senza rendertene conto.”
“Ma davvero?”
“Hermione lo sai benissimo…”
“Certo, certo… ma cosa ho detto di preciso?”
“Beh spesso mi hai detto che ti chiedi come sarebbe stato quel bacio nello sgabuzzino al Ballo, che non è mai arrivato… o a Capodanno.”
“Oh…”
“Ti ricordi quando mi hai raccontato in Infermeria quando eri ricoverata della notte con Fred in cui avete dormito insieme? Mi hai detto che avresti voluto davvero che lui ti dicesse qualcosa in quel momento, o che addirittura succedesse qualcosa, ma poi ti sei giustificata come al solito che dovevano essere i farmaci… io non ci ho mai creduto.”
“L’ho detto davvero?” Mormorò Fred piano sorridendo.
Anche lui aveva sempre voluto che accadesse qualcosa, da un anno ormai. Non aveva più guardato una ragazza come prima, sembravano tutte sparite dopo il Ballo. C’era solo lei. Anche quando lo faceva impazzire.
Si ricordò di Hermione, con quel vestito meraviglioso e quel sorriso ancora più incredibile, ballare con lui per ore. Ricordò quanto fosse luminosa, come una stella, e la sua risata alle sue battute mentre volteggiavano. Sorrise e guardò fuori dal finestrino.
Era stato un errore pensare che l’intervento di George fosse una cosa buona? Si, ora iniziava a pensare che lo fosse. Forse avrebbe dovuto dirle qualcosa, ma cosa? Non sapeva nemmeno lui stesso cosa pensasse. Sapeva solo di sentirsi il ragazzo più felice del mondo quando era accanto a lei, ed era contento di sentire che Hermione parlava di lui in quel modo.
In quel momento entrò George avvilito, seguito da Lee, lo sguardo furbo.
“Fred sta… non so come dirlo… leggendo un libro…”
Fred scosse la testa affranto, quella ragazza non imparava mai.
“Voglio fare uno scherzo al macchinista, chi si unisce a noi?” Domandò ammiccante, Fred sorrise, ma nemmeno lui imparava facilmente.
“Vengo io,” disse allegro, e si alzò, seguendo il gemello nel corridoio.
 
 
 
 
 
§
 
 
 
 
Draco scese dal treno a King’s Cross, salutò Blaise con un veloce abbraccio, e si incamminò lungo il binario, guardandosi intorno e trascinandosi dietro il baule.
Non gli avevano detto esattamente dove farsi trovare, così li cercava con lo sguardo nella folla di studenti che man mano sparivano dietro al muro.
Improvvisamente due mani lo acchiapparono e lo trascinarono dietro ad un angolo.
Vide George ed Hermione, che lo avevano afferrato per la manica della felpa, nascosti.
“Cosa state…”
Ma i due lo zittirono e gli fecero segno di guardare verso il treno, sporgendosi oltre il muro di mattoni. In quel momento, dalla cabina in testa, si udì una forte esplosione e si spalancò la portiera, dalla quale uscì prima una nube nera, e poi il macchinista infuriato tossendo fragorosamente.
“Potremmo aver testato la Polvere Buiopesto Peruviana su di lui…”
“Sembra che funzioni.” Disse furbo Fred.
Appena il macchinista si voltò verso di loro i tre si nascosero di nuovo pronti, ridacchiando.
Hermione che camminava piano poco distante, leggendo il libro appoggiato al carrello che spingeva, e ignara di tutto, fu avvistata dal macchinista, che riconobbe uno dei terribili gemelli rossi e si lanciò su di lei, sotto gli sguardi dei tre dietro al muro.
“Tu.”
“Eh?”
“So che sei stato tu… dov’è l’altro?”
“Chi?”
“Questa volta non mi fregate…” urlò il macchinista ricoperto interamente di quella polverina nera e brillante.
“SCAPPA FRED!” Gridò George a pieni polmoni, e dopo aver afferrato i loro carrelli si misero tutti a correre verso il muro di mattoni. Hermione alzò lo sguardo su di loro terrorizzata e scattò in avanti spingendo il carrello, evitando per un pelo le mani del macchinista, che iniziò a rincorrerla.
Raggiunse gli altri correndo disperatamente. George afferrò anche Ginny per una manica, seguita da Harry e Ron, e tutti e sette iniziarono a correre come matti verso il passaggio.
“Più svelti!” Li incitò George. Draco in mezzo a tutti, abbassò la testa per nascondersi quando passarono accanto ad un gruppo di Serpeverde del quinto anno, ridendo come non mai.
Lasciarono per un pelo indietro l’infuriato macchinista, superando di getto il passaggio tutti assieme e ritrovandosi affannati e divertiti sul binario di King’s Cross.
Draco si mise una mano sul petto e si piegò in avanti, il fiato rotto. George gli diede una spallata sulla schiena.
“Forza Serpeverde, andiamocene prima che ci raggiunga.”
I sette ragazzi si avviarono verso l’uscita, diretti al paiolo Magico.
Draco aveva il cuore a mille nel petto, ma sorrideva felice mentre ascoltava Fred fare una predica senza fine a George, in un modo che gli suonava tanto famigliare; si scambiò un’occhiata fugace con George, poi scoppiarono entrambi a ridere, sotto lo sguardo furente di quello che credevano fosse Fred.
 
 
 
§
 

 
 
Arrivati al Paiolo Magico, chiesero a Tom dove fosse la Passaporta lasciata dai Weasley e il locandiere gli indicò il retro, guardando i sette giovani maghi con aria felice.
Si avvicinarono al solito stivale, sotto lo sguardo confuso di Draco.
“E’ quella la Passaporta?”
“Si.”
“Quello stivale vecchio e logoro.”
“Bello, quello stivale vecchio e logoro, come lo chiami tu, è la passaporta ufficiale della famiglia Weasley…”
“Ti aspettavi un calice di cristallo?”
“Beh, in realtà noi usiamo la coppa di…”
George lo interruppe ridendo, e gli mise un braccio dietro alle spalle, “smettila di fare il principino e muoviti. Muoio di fame.”
“A chi lo dici.” Mormorò Ron massaggiandosi lo stomaco brontolante.
Si riunirono tutti intorno allo stivale. “Al mio tre. Uno… due… TRE!” Gridò George e contemporaneamente sette mani scattarono in avanti afferrando lo stivale.
Iniziarono a vorticare in aria, mentre Londra spariva sotto di loro in un lampo di luce, lasciando il posto all’aperta campagna.
“Mollate!” Gridò pronto George, e tutti obbedirono. Immediatamente caddero tutti al suolo, colpendo l’erba.
“Ouch.”
“Ahia!”
Si tirarono su entusiasti, recuperando i propri bauli e osservarono la Tana che sorgeva davanti a loro, in tutto il suo splendore. Tutti sorrisero, Draco la fissava con il naso all’insù.
George gli si avvicinò.
“Qui non sei a Villa Malfoy. Non ti aspettare colonne di marmo e servizi di cristallo… sei tra i Weasley adesso, ma vedrai che ti farà impazzire.”
“Ne sono sicuro,” mormorò Draco sincero, seguendoli verso l’ingresso.
“Arthur, sono arrivati!” Sentirono la voce di Molly da dentro casa.
George, mentre apriva la porta si voltò verso Draco.
“Oh quasi dimenticavo,” disse divertito, mentre Fred rideva sotto i baffi, “non abbiamo avvertito mamma e papà, quindi… non fare movimenti bruschi, non guardare mamma negli occhi e se afferra qualunque tipo di oggetto… tu inizia a correre. Fai fare a noi.”
“D’accordo… aspetta cosa?” Chiese il biondo preoccupato, mentre veniva spinto dentro da George e si ritrovava nel soggiorno spazioso della Tana.
“Tesori miei siete arrivati…” iniziò Molly felice andandogli incontro sorridente a braccia aperte, ma si bloccò e la sua espressione cambiò di colpo quando vide Draco Malfoy davanti a tutti, che sorrideva imbarazzato e si guardava intorno estasiato.
“Malfoy?” Gridò spaventata e infuriata, tirando fuori la bacchetta di colpo e puntandola alla gola del ragazzo.
“MAMMA NO!”











NOTA DELL'AUTRICE: Ciao a tutti! Avete visto che ho fatto presto questa volta? Questo capitolo mi è piaciuto un sacco scriverlo, spero sia la stessa cosa per voi leggerlo.
Sono iniziate le vacanze, vedremo come se la caverà Draco alla Tana, adoro che si trovi lì. Ne vedrete delle belle anche nel prossimo capitolo, che sarà tutto incentrato sulla settimana di vacanza. Poi si tornerà ad Hogwarts, e saremo davvero vicini al prossimo punto di svolta della storia... finalmente. Immagino non ne possiate più di sti due hahah. 
Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate nei commenti! Che mi spronano un casino ormai lo sapete.
A presto, grazie!
   
 
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