Titolo:
Cercando la sua strada
Iniziativa:
“Oh, Darling, Where’ve you
been?”, 50
Prompt Table C (50-C)
Prompt:
21. Searching
Nota:
Sto pubblicando questa flash per il compleanno di Sougo (in Giappone è già il 28 maggio ^^), anche se in verità è
solo un quinto di tutto il progetto che ho in mente per lui.
Il
resto arriverà comunque, presto o tardi ;)
Gou
è un personaggio minore che ho trovato in una Rabbit Chat di Sougo e quindi
mi ha ispirata anche se non lo conosco XD
___
Gou
conosce Sougo da molto tempo: una conoscenza frammentaria in verità, ma gli
basta per non lasciarlo da solo nel momento del bisogno, purché la smetta di
dormire dove gli capiti.
È
stato dopo averlo trovato casualmente all’interno di un Net cafè che gli ha
fatto la proposta di venire a stare da lui, a casa sua, seppur piccola rispetto
all’imponente villa di residenza della famiglia Ousaka.
Immagina
che Sougo abbia accettato più per sfinimento di ricercare sempre una
sistemazione che per reale bisogno di avere un amico con cui condividere uno
spazio.
Eppure,
alla fine, si sono abituati alla loro convivenza.
Hanno
parlato del più e del meno.
Hanno
scoperto pregi e difetti l’uno dell’altro.
Gou
se ne accorge, che l’espressione indecifrabile e quasi spenta di Sougo si è
distesa in una più cordiale e gentile, come è nella sua vera
indole.
Presume
che il suo cuore, tenuto chiuso a chiave a causa di un lutto in famiglia, di
innumerevoli delusioni e mancanza di affetto provati negli anni
dell’adolescenza, si sia schiuso leggermente per considerarlo non come un
conoscente, ma come un amico: il suo primo amico.
Eppure,
c’è sempre quella cosa intoccabile sulla quale non andranno mai
d’accordo.
Sougo
vuole vivere di musica.
Nonostante
gli studi in Legge, imposti più dalla sua importante famiglia che da un suo
reale interesse nella materia, lui ha quel chiodo fisso in testa che non si
toglie mai e ama avercelo.
Studia,
riordina, cucina, mangia, dorme, respira per la musica.
Tuttavia,
questo non corrisponde a quello che Gou auspica per Sougo, anche se ciò lo rende
esattamente come gli altri che gli sono sempre andati contro, poiché pensano sia
meglio scegliere un obiettivo concreto che un ideale incerto.
Diversamente
dagli altri, però, non lo obbliga a smettere, perché è difficile non notare la
serenità che avvolge Sougo quando tiene le cuffie nelle orecchie e si perde ad
ascoltare le canzoni di un album appena acquistato, è impossibile dimenticare la
sua ineccepibile bravura al pianoforte, perché il suo tono di voce, che quando
parla è basso e prudente, esplode nel momento in cui inizia a cantare, riuscendo
chissà come a essere equilibrato e travolgente.
Immagina
che sia questo il caso, quando si dice che le persone silenziose e introverse in
fondo celino una tempesta emotiva dentro di loro.
Questa
tempesta inquieta deve averla colta anche qualcuno del
settore.
Un
giorno Sougo stava ancora a casa sua a fare maratone di film horror per testare – a detta sua – la
propria resistenza.
Il
giorno dopo se n’era andato via, senza prima comunicarglielo, lasciandogli solo
un biglietto.
Gou
pensa davvero ad alcuni insulti normali, tipo stupido ingrato, maleducato
involontario, ribelle incosciente e ad altri poco più rozzi nella sua
mente.
Tuttavia,
alla fine sorride per lui.
“È fatta, Gou-kun. Ho rinunciato agli studi e adesso che ne ho la possibilità inizio a percorrere seriamente la strada che ho scelto per me, senza dimenticare quello che hai fatto in questo breve periodo. Un giorno spero di rivederti”.