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Autore: ailyn    27/05/2020    3 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
"Hinata fissava le foto poste sopra la mensola in salotto, mentre calde lacrime le rigavano il bellissimo viso. Dentro a sé, nel profondo, aveva sempre sospettato, sempre saputo, ma mai avrebbe immaginato una ferita tanto profonda, un’umiliazione così pesante, il suo orgoglio ruggiva, la sua anima di Hyuga scalpitava"
SasuHina - NaruSaku
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke, Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Ciao a tutti! questo è un capitolo di "transizione" che servirà ad entrare nella vera e propria storia. E' stato abbastanza complicato scriverlo e spero sia decente.
Fatemi sapere che ne pensate, buona lettura!



CAPITOLO 3: FIGLI E MISSIONI

 

Sasuke Uchiha procedeva apparentemente calmo a fianco della Hyuga, ma dentro era irrequieto e preoccupato per come avrebbe parlato a Sarada. A quanto aveva capito, infatti, nessuno aveva comunicato alla ragazza quanto successo, ma Boruto l’aveva portata a Villa Hyuga in attesa dell’arrivo del padre certi che si sarebbe presentato a Konoha la sera stessa.

Fu un duro colpo leggere quelle poche parole, scritte evidentemente in fretta poiché non si aspettava il tradimento di Sakura e, soprattutto, di Naruto. Il ragazzo che l’aveva rincorso per anni, che l’aveva combattuto, che continuava a ripetergli che era suo amico… proprio lui non è riuscito a stare lontano da sua moglie. L’orgoglio Uchiha ruggiva e la rabbia dominava il suo cuore, ciononostante il timore per la reazione di Sarada era il sentimento a cui dava più importanza poiché non conosceva bene la figlia e non sapeva se il fatto che non fosse stato presente nella sua vita, avrebbe condizionato la sua reazione.

“Siamo arrivati” la Hyuga aveva interrotto i suoi pensieri facendogli focalizzare l’attenzione su di lei. E lo vide. Il dolore profondo che devastava il suo cuore era ben celato, ma per occhi attenti come i suoi non poteva passare inosservato. E lui che aveva sempre considerato insignificante Hinata Hyuga, si ritrovò a farsi coraggio ispirato proprio dalla sua forza.

La donna fece strada ed entrarono in casa dirigendosi verso la grande sala della residenza, trovando lì riuniti i loro figli.

Sarada alzando lo sguardo attirata dal rumore dei passi e sgranò gli occhi, alzandosi in piedi di scatto

“Papà!” esclamò sorpresa, guardando il genitore e chiedendosi cosa stesse succedendo poiché era evidente che era accaduto qualcosa se si trovavano a Villa Hyuga, posto peraltro, dove lei non aveva mai messo piede.

“Ciao Sarada” le rispose l’uomo, rivolgendo poi l’attenzione agli altri presenti e salutando Hiashi e Hanabi che lo stavano osservando, cercando di capire i suoi pensieri.

Sasuke si accomodò davanti alla figlia e la fissò dritto negli occhi, consapevole che ciò che gli stava per rivelare non era per nulla semplice da accettare

“Sarada, non era programmato il mio rientro oggi, ma ho dovuto rincasare data la situazione” cominciò, poi mantenendo il contatto visivo, leggendo negli occhi della figlia preoccupazione “abbiamo scoperto, sia Hinata – sama che io, che” continuò, non riuscendo però a finire. Fece un respiro profondo e chiuse gli occhi, lui in genere non veniva toccato da queste situazioni, si era imposto autocontrollo e freddezza, e un buon shinobi non si faceva mai sopraffare dalle emozioni. Ma ora si trovava davanti a sua figlia che lo guardava irrequieta e in attesa. Si schiarì la gola e riaprì gli occhi, puntando nuovamente lo sguardo in quello della figlia “tua madre e Naruto hanno una relazione e hanno avuto un figlio”

Via il dente, via il dolore. Aveva spiattellato la storia e ora attendeva la reazione della figlia, aspettandosi lacrime e urla. Invece Sarada stupì tutti guardandoli uno ad uno e sospirando “Sì, lo so” disse, facendo sgranare gli occhi ai presenti “loro non sanno che io sapevo. Ma, ecco…non sono proprio silenziosi.” Spiegò, a disagio e rossa in viso, provocando l’immediata reazione di Boruto che si alzò di scatto urlando “Perché non me l’hai mai detto?”

Sarada lo fissò stupita “Cosa volevi che ti dicessi, esattamente? Hey, Boruto, tuo padre se la fa con mia madre e tante notti io mi sveglio di soprassalto senza riuscire a tornare a dormire? Avrei dovuto dirti della mia disperazione e delle mie lacrime? Scusami tanto, ma non ci riuscivo.” Si interruppe, alzandosi anche lei in piedi e anche lei si mise ad urlare “Mio padre non c’è mai stato! Se fosse stato qualunque altro uomo l’avrei accettato e avrei sostenuto mia madre. Ma il fatto che lui fosse l’Hokage, che fosse sposato e che fosse tuo padre, mi dava il voltastomaco.”

“Tu!” esclamò, poi, rivolta al padre “è tutta colpa tua! La mamma ti amava, ma tu non sei mai tornato a casa! Quando lo hai fatto pensavo che lei avrebbe interrotto la relazione con l’Hokage, ma anche mentre eri a Konoha loro si incontravano e litigavano, perché lui era geloso. Io non la colpevolizzo per aver avuto il bisogno di amare e sentirsi amata, ma se avesse scelto qualcun altro l’avrei sostenuta!”

Nella stanza calò un silenzio surreale mentre calde lacrime rigavano il volto della ragazza

“è solo colpa tua” sussurrò ancora, lasciando il padre interdetto

“Quindi” disse Hinata, che dava le spalle ai presenti guardando fuori dalla finestra “stai incolpando tuo padre, che ha deciso di vivere un’intera vita in missione e di rispettare gli ordini dell’Hokage per proteggere Konoha?”

“vedi” continuò, voltandosi verso la mora guardandola dolcemente “un Hokage ha un braccio destro e uno sinistro. Il primo è rappresentato dal suo consigliere, colui che opera alla luce del sole, sostenendolo nelle decisioni. Il secondo, invece, opera nell’ombra fornendo informazioni ed eliminando i nemici prima che questi possano diventare una minaccia concreta per il Villaggio. Tuo padre è stato scelto dal Sesto per svolgere questa missione e nessuno a parte lui sarebbe stato in grado di farlo. Quindi non imputarli colpe che non ha. Tua madre sapeva benissimo che tipo di ninja era suo marito ed era a conoscenza dello stile di vita che avrebbe condotto.”

La ragazza ammutolì, consapevole di aver fatto un torto grave alla donna che si ergeva davanti a lei con sguardo spento. Anche Hinata era stata tradita e lei non se lo meritava proprio.

Sasuke rivolse un’occhiata indecifrabile alla donna che lei capì essere una strana forma di ringraziamento, e prese le mani della figlia

“Non tornavo a casa perché avevo timore che se lo avessi fatto non sarei più potuto andarmene. Tornare in missione dopo aver vissuto con te e aver assistito al tuo esame di chunin è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto” sussurrò guardando la figlia dritto negli occhi e lei, piangendo, si tuffò fra le braccia del padre.

“dico alla governante di preparare la tavola per la cena” disse Hanabi, interrompendo il momento e, notando le occhiate degli altri continuò “Non voglio sentire storie. Cenate e riposatevi, ne avete bisogno per affrontare la giornata di domani. Farò preparare anche le stanze per voi Uchiha.”

Hinata la guardò e sorrise debolmente per poi riportare l’attenzione sugli ospiti “Fate come se foste a casa vostra. Siete in benvenuti.” E poi si dileguò lasciando i componenti della stanza preoccupati. Boruto e Himawari si apprestarono a seguirla, ma inaspettatamente Sasuke li fermò

“Andate a cenare, vado io. Vi raggiungiamo fra poco”

Hiashi lo guardò con un sopracciglio alzato e un’espressione stupita si dipinse anche sul volto di tutti gli altri, ma l’Uchiha li ignorò bellamente e, seguendo la traccia del chakra della Hyuga, la raggiunse.

La trovò sul retro nel grande giardino della villa, in piedi con lo sguardo perso nel vuoto. L’uomo si avvicinò, non era mai stato bravo a consolare e sostenere le persone, ma sentiva che in quel momento doveva farlo, lei dopotutto l’aveva inaspettatamente aiutato con Sarada, probabilmente intuendo che  lui non sapeva che cosa dire, totalmente spiazzato dalle parole della figlia.

La affiancò e rimasero in silenzio a osservare i fiori del giardino che, grazie alle luci della casa, erano ben visibili

“Non dovresti essere dentro a cenare?” chiese lei dopo minuti di silenzio che sembravano ore

“E tu?” rispose lui semplicemente

“Non ho fame”

Sasuke sospirò e volse lo sguardo verso lei “Oggi mi hai sorpreso Hyuga. Sei stata brava a rimanere lucida e a fare le cose che hai fatto, ma so che il dolore ti sta soffocando. Tu amavi davvero Naruto e gli hai dato tutto quello che potevi dargli. Ma ora tocca a te ricevere e prenderti quello che ti spetta, perciò piangi, urla, sfogati e torna a combattere con forza come stavi facendo”

Hinata lo guardò stupita e gli occhi le si riempirono di lacrime che lei cercò di non far scendere, ma l’uomo se ne accorse e le sorrise impercettibilmente, come ad incoraggiarla. E lei pianse, pianse cadendo a terra e abbracciandosi, pianse portando le mani ai capelli, pianse dondolandosi sul posto. Hinata si stava liberando del dolore, si stava lasciando andare mentre Sasuke la osservava in attesa che lei si rialzasse.

L’Uchiha non seppe dire esattamente quanto tempo era passato, ma i singhiozzi della donna cominciarono lentamente a farsi più deboli, fino a sparire del tutto e quando poi lei si voltò verso l’uomo trovò la mano di lui protesa in un chiaro desiderio ad aiutarla a rialzarsi. E afferrandola Hinata ebbe la certezza che l’avrebbe superata e che, stranamente, l’Uchiha l’avrebbe aiutata.

“Andiamo dentro. Sono certo che ai ragazzi farà piacere vedere che stai bene”

Hinata sorrise dolce e riconoscente e insieme si incamminarono verso la sala da pranzo.

 

 Intanto fuori dalla tenuta di Kakashi, Sakura sembrava una furia, dando pugni a rocce che regolarmente si frantumavano.

In un solo giorno la povera, debole e cornuta Hyuga, le aveva sconvolto l’esistenza e la Haruno era semplicemente furiosa dato che sicuramente Sarada non avrebbe più voluto aver a che fare con lei.

Kakashi e Naruto la osservavano cupi, preoccupati che la furia potesse distruggere buona parte della foresta di Konoha, mentre il piccolo Keiji, osservava la madre stupito.

“Sakura, troveremo di sicuro una soluzione” disse Naruto, cercando di calmarla

“E che soluzione pensi che ci sia?” urlò lei, sempre più arrabbiata

“Se ti calmassi, potremmo entrare dentro e discuterne, non pensi?”

La donna lo guardò furente per poi dirigersi verso casa, seguita dagli altri due

“Allora.” Disse impaziente, guardando i due uomini “Come intendete fargliela pagare?”

“Cosa stai dicendo, Sakura?” Naruto la guardava sbigottito. Anche lui aveva perso molto in quella giornata, ma non poteva certo incolpare Hinata. Anzi, lei era stata fin troppo calma e i figli l’avrebbero saputo prima o poi, quindi non se la sentiva di addossare tutta la responsabilità  alla donna. Certo, inizialmente quando aveva visto Sasuke, si era sentito tradito e deluso, ma a mente fredda aveva capito che la reazione della moglie era stata estremamente calma e non aveva creato scandali urlando per le vie di Konoha o prendendolo a pugni come qualunque altra donna, Sakura compresa, avrebbe fatto. “Io non ho intenzione di farla pagare a Hinata! Ricorda che è la madre dei miei figli e non intendo farle del male. Le ho già fatto un torto enorme.” Naruto la guardava deciso e inflessibile, mentre la donna era sempre più furiosa

“cos’è, Naruto. Te ne stai pentendo?

“No, Sakura. Semplicemente avrei potuto agire in maniera differente, parlandole e divorziando prima che succedesse questo fra noi. Non se lo meritava”

Sakura ammutolì sedendosi e sospirando, in attesa che qualcun altro parlasse

“Hinata non se lo meritava e su questo non c’è alcun dubbio” disse Kakashi accomodandosi a sua volta, seguito da Naruto “Voi due avete sbagliato e, nonostante io consideri Keiji come mio figlio, non posso far a meno di pensare che se voi aveste tenuto un comportamento differente, ora lui potrebbe tranquillamente essere riconosciuto da tutti”

L’uomo fece una pausa osservandoli mentre abbassavano la testa dispiaciuti “Detto questo” continuò poi “è innegabile che Hinata dovrà andare in missione. Possibilmente una di lunga durata in modo che nel frattempo possiate ufficializzare i divorzi. Con lei lontana, le acque prima o poi si calmeranno e quando tornerà i mormorii avranno breve durata”

Naruto annuì pensieroso. Certo, avrebbe mandato Hinata in missione, ma doveva trovarne una che non comportava un rischio per la vita della donna “Ci sono gli incarichi diplomatici. Potrei mandarla come ambasciatrice a Suna”  disse dubbioso, mentre continuava a valutare tutte le possibilità che gli aveva illustrato quel pomeriggio Shikamaru.

Sakura s’irrigidì improvvisamente: un incarico diplomatico avrebbe mantenuto i contatti fra la Hyuga, i suoi figli e Naruto,  e questo lei non poteva permetterlo. Desiderava che Hinata sparisse dalla loro vita e se non avesse più fatto ritorno per molto tempo, loro avrebbero avuto il tempo di ristabilire i contatti con i ragazzi.

“Non penso ne sarà contenta” disse, attirando l’attenzione su di lei “Hinata ha bisogno di adrenalina e di sentire il pericolo per dimenticare ciò che è successo. Se le venisse affidato un incarico meramente diplomatico, avrebbe tutto il tempo di crogiolarsi nel dolore e di rimanere in contatto con Himawari e Boruto che potrebbero anche decidere di seguirla e di andare a vivere a Suna con lei.”

“e cosa proponi, Sakura” chiese Kakashi osservandola severo. Aveva capito benissimo i pensieri della sua ex allieva, ma voleva sapere fino a che punto si sarebbe spinta.

“Beh, non so” rispose lei, facendo finta di pensarci “Potrebbe andare a caccia di nukenin” disse poi puntando lo sguardo su Naruto, che sgranò gli occhi e si alzò di scatto

“è fuori discussione!” urlò l’Hokage con enfasi “Hinata non è un’assassina e non è più allenata al combattimento. Non la manderò in una missione che potrebbe risultare fatale per lei”

Anche Sakura si alzò arrabbiata “Cosa credi? Siamo Shinobi, Naruto. Siamo assassini e lei ha chiesto espressamente una missione consona al suo livello. Pensa, prima di rifiutare. Hinata non è una sprovveduta e non affronterà chi sa di non poter battere”

Kakashi intanto la guardava stupito e disgustato dal suo comportamento poiché  non le interessava l’incolumità della Hiyuga, ma era piuttosto concentrata sul come liberarsi di lei. Decise comunque di non intervenire. Era Naruto, ora l’Hokage e spettava a lui decidere. E il biondo ci stava pensando. Pensava a quale fosse la cosa più giusta da fare, indeciso poichè non voleva che Hinata rischiasse la vita.

Sakura intuendo i suoi pensieri li si avvicinò, accovacciandosi di fronte a lui e posando le mani sulle sue gambe, attirando la sua attenzione. “Basta proteggerla” sussurrò, avvicinandosi e baciandolo, facendo cadere definitivamente le difese dell’uomo.

Kakashi si alzò, arrabbiato, portando via il piccolo Keiji e pensando che Naruto davanti a Sakura non capiva più niente, e non riusciva a capacitarsi di come il ragazzo determinato e cocciuto di un tempo potesse farsi condizionare in quel modo.

L’indomani Naruto si alzò presto, deciso ad andare a Villa Hyuga per comunicare la decisone e vedere i suoi figli, e Sakura aveva deciso di accompagnarlo: era ora di affrontare Sarada e Sasuke.

I due erano molto tesi e procedevano per le vie del villaggio in assoluto silenzio, sperando che la discussione che stavano andando a fare, sarebbe andata per il meglio.

Una volta arrivati suonarono e venne ad aprire la governante che li guardò sorpresa per poi avere uno sguardo disgustato.

“Desiderate?” chiese, osservandoli truce

“Vorremmo vedere Hinata” rispose Naruto sentendosi in soggezione.

La donna alzò un sopracciglio “Aspettate qui. Vado ad avvertire” e senza tante cerimonie, chiuse loro il portone del cancello in faccia, lasciandoli in attesa sgomenti.

Naruto fece una risata nervosa scompigliandosi i capelli “hehe, cosa dovevamo aspettarci?”

Rimasero ad aspettare per un quarto d’ora e, proprio mentre Sakura aveva deciso di abbattere il cancello a suon di pugni, questo si aprì e la stessa donna di prima fece loro cenno di entrare.

Si accomodarono in sala e trovarono già tutti presenti che li guardavano scioccati, poiché si erano presentati assieme.

Naruto sospirò e fece per sedersi, ma la voce severa di Hiashi lo interruppe

“Non sei il benvenuto Hokage, quindi non perdere tempo a sederti e dicci perché sei qui”

Naruto lo fissò ferito, mentre la voglia di piangere si faceva più prepotente. Aveva rispettato ed amato quell’uomo severo, chiamandolo padre e considerandolo davvero come tale, e un’accoglienza del genere lo faceva stare terribilmente male.

“io…” cominciò sussurrando

“padre” a quella voce Naruto alzò lo sguardo di scatto, puntando la voce su quella che era la madre dei suoi figli “nonostante io stessa non fossi felice di vederli, abbiamo delle tradizioni e un nome rispettabile. Non accoglieremo i nostri ospiti in questo modo nonostante non siano i ben voluti. Kim, per favore, prepara due tazze di tè all’Hokage e alla sua compagna”

Naruto e Sakura, la guardarono stupiti mentre seguendo il suo gesto si accomodavano.

“Allora” disse un’altra voce, atona “perché siete qui?” Chiese Sasuke guardandoli con indifferenza e quello sguardò ferì Sakura poiché l’uomo non mostrava né dolore né rabbia, ma era semplicemente indifferente, come se non gliene fregasse nulla nel del tradimento, né del fatto che lei fosse lì. La donna poi spostò lo sguardo verso la figlia, trovandola furente e così era Boruto, mentre Himawari piangeva silenziosamente, attirando l’attenzione di Hinata che sospirò “Himawari, tesoro” disse dolce, tornando per un attimo ad essere l’angelo che era sempre stata “non desidero la tua sofferenza. Vai pure da tuo padre, se pensi che ciò potrebbe farti bene”

La bambina non se lo fece ripetere due volte e si alzò, fiondandosi fra le braccia già aperte di Naruto che lasciò libere le lacrime a lungo represse

“Scusami, scusami, scusami” continuava a ripetere l’uomo, stringendola forte a sé

E, mentre tutti fissavano la scena, Sasuke spostò o sguardo su Hinata cercando di capirne le emozioni, notando il sorriso dolce rivolto alla figlia e uno sguardo triste, ma non per questo debole. A quanto pare la donna aveva accettato quello che era successo e l’uomo penso che lei sospettasse da tempo, perché altrimenti non si spiegava come faceva a comportarsi in quel modo tanto nobile. E, mentre lui studiava la Hyuga, Sakura osservava lui, cogliendo quella preoccupazione che non aveva mai visto rivolta a lei e ciò non fece che aumentare la sua rabbia.

Naruto mise la figlia sulle ginocchia e rivolse ad Hinata uno sguardo pieno di gratitudine e affetto.

“Allora?” chiese nuovamente l’Uchiha sinceramente turbato, attirando l’attenzione su di lui

“Sono qui per comunicare a Hinata che intendo accogliere la sua richiesta di mandarla in missione”

Sakura, la osservò con soddisfazione, dato che era certa Naruto avrebbe ascoltato il suo suggerimento, ma poi si pietrificò ascoltando le parole del biondo che ora si rivolgeva direttamente a quella che a tutti gli effetti era ancora sua moglie.

“Sono anni che non vai in missione e sinceramente non me la sento di mandarti a rischiare la vita. Sai perfettamente quanto ti stimo e, anche se ho fatto un torto enorme a te e a Sasuke, rimanete due persone che amo sinceramente. Perciò lascerò che sia tu a decidere fra due opzioni. Puoi scegliere se ricoprire un incarico istituzionale diventando ambasciatrice a Suna, oppure prendere la lista di ricercati e diventare spia di Konoha, eliminando eventuali minacce così come fa Sasuke”

Cadde un silenzio pesante nella stanza, interrotto di Hiashi che espresse la volontà che sua figlia diventasse ambasciatrice, poiché sarebbe stato troppo pericoloso considerare l’altra possibilità e mentre tutti annuivano, Sasuke osservava le reazioni di Hinata, vedendola stringere i pugni.

“Io penso” disse, stupendo tutti “che la decisione spetti a lei”

La mora lo guardò grata, mentre l’espressione degli altri era semplicemente sbigottita: da quando Sasuke Uchiha interveniva a favore di un altro essere umano?

“Sono certo” continuò l’Uchiha “che la seconda opzione non sia farina del tuo sacco, dobe, ma comunque sei stato corretto nel proporre entrambe le cose a Hinata, che ora dovrà prendere una decisione”

Tutti rimasero in attesa mentre la donna rifletteva a testa bassa e quando rialzò lo sguardo, notarono come guardò Sasuke riconoscente e, anche mentre dava la sua risposta, il suo sguardo era incatenato a quello dell’uomo che aveva il potere di infonderle sicurezza e un senso di protezione.

“non desidero l’incarico istituzionale. Voglio tornare sul campo”

Naruto raggelò, mentre la guardava preoccupato

“Hinata, ti prego, pensaci bene. Non devi rischiare la vita”

“Non le succederà nulla” disse Sasuke, guardando con un sorriso di scherno l’Hokage che ora lo fissava stupito “verrà con me”

 

  
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