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Autore: ZarxielZerg    27/05/2020    0 recensioni
Questa fanfiction è un remake dell'originale Pokémon Ghost, con la fanfiction principale e lo spin-off uniti in una sola fanction dove i personaggi sono studiati in maniera più ampia e i Pokémon hanno più spazio. La fanfiction originale non verrà interrotta, ma seguirà di pari passo con questo remake.
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Giuls osservò la città non appena vi entrò. Celestopoli era una grossa città, ma mostrava segni di abbandono. C’erano diversi edifici con vetri rotti anche all’entrata cittadina, cosa che non vide a Plumbeopoli o a Smeraldopoli. Si chiese perché la città fosse in tali condizioni, poi avanzò.
Prima della Palestra era interessata a cercare qualcos’altro. Se aveva ragione, fra tre giorni ci sarebbe stato un evento nella zona settentrionale della città. Seguì la strada lungo il fiume fino ad arrivare ad un grosso ponte, fatto di legno e abbastanza largo da permettere a dieci persone di attraversarlo fianco a fianco. Sul ponte vi erano varie decorazioni e grosse insegne ovunque che sponsorizzavano il torneo del Ponte Pepita che sarebbe avvenuto fra tre giorni.
Giuls sapeva che in quel periodo dell’anno stavano avvenendo vari festival e tornei in tutta la regione. Azzurropoli stava per terminare il suo da quanto aveva letto, mentre l’Isola Cannella avrebbe sostenuto la Corsa in Mare tra circa un mese. Smeraldopoli era l’unica città a non averne uno, questo perché la Lega Pokémon già attirava molti turisti ed allenatori mensilmente senza la necessità di eventi aggiuntivi.
Si avvicinò allo stand più vicino, dove un giovane uomo era seduto a grattarsi il mento “Salve, è qui che posso iscrivermi per partecipare al torneo?”
“Certo signorina.” Rispose l’uomo “Conosce le regole?”
Giuls annuì. Aveva letto il regolamento da un poster visto in precedenza “E’ un torneo in cui puoi partecipare con massimo tre Pokémon, sebbene ciascuna lotta sia un uno contro uno. Esiste anche una regola d’eliminazione speciale: chiunque esca dall’arena o si ritrovi fuori dai confini, verrà considerato sconfitto. Anche se devo ammettere che non ne capisco il motivo.”
“Ah, il Festival del Ponte Pepita celebra una famosa leggenda nota come ‘il Ronin d’Oro di Hamada’ ha affrontato in egual modo umani e Pokémon quando tentarono di prendersi la città da nord, riuscendo a vincere gettandone molti nel fiume.” Disse indicando un iscrizione vicino al ponte “Nessuno sa se è storicamente vero o se è solo una storiella popolare, ma noi la ricordiamo aggiungendo la regola dell’essere espulsi dal ring.”
Giuls annuì, poi firmò il modulo “Umh, cosa indicherebbe la Categoria?”
“Oh, giusto. A dire il vero abbiamo tre tornei, aperti per i partecipanti in base al loro numero di medaglie. Da una a tre, da quattro a sei e da sette in sù. Tutte hanno lo stesso regolamento, non sarebbe divertente se lasciassimo che degli allenatori principianti affrontassero degli esperti. Prima che mettessimo questa regola, un sacco di gente si è lamentata degli abbinamenti. Un Bulbasaur non potremma mai sconfiggere un Charizard neppure nelle migliori delle condizioni.”
Giuls annuì per la terza volta, l’uomo era sorprendentemente loquace.  Scrisse in basse il suo nome e quello dei suoi Pokémon, poi si segnò nella categoria dei Principianti per poi cosegnare tutto all’uomo. Prese il foglio e lo pose in una cartella lì vicino “Bene. Ci vediamo fra tre giorni.”
“Grazie.” Disse per poi andarsene. Probabilmente non sarebbe più incappata in un altro evento per un bel po’, quindi partecipare a questo sarebbe stato divertente.
“Nessun problema signorina, e le auguro buona fortuna.” Disse, lei sorrise e agitò la mano andandosene.
‘Molto bene, abbiamo tre giorni per allenarci, poi parteciperemo al torneo e la lotta in Palestra.’ Guardò i suoi vestiti, i quali sembravano fin troppo rovinati, quel lungo viaggia già iniziava a farsi sentire ‘Ma prima dovrei sfruttare le mie vittorie per comprarmi qualcosa di nuovo da mettermi.’ Pensò, apri le Poké Ball che aveva alla cintura. Sia Bulbasaur che Clefairy uscirono fuori.
“Andremo a fare shopping.” Annunciò. La proposta portò a due reazioni molto diverse. Bulbasaur sorrise di gioia, arrivando quasi a saltellare dall’entusiasmo. Più comprensibilmente, Clefairy sembrava perplessa. Chiaramente non aveva idea di cosa significasse per la propria allenatrice.
“Lo shopping è quando noi umani compriamo vestiti e oggetti, potrei anche comprare degli strumenti tenuti per voi due, che ne pensate?” Chiese. Bulbasaur annuì entusiasta, mentre Clefairy sembrò incerta. Giuls lo prese come un forse, ed iniziò a camminare in direzione al distretto commerciale.
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“Quindi cosa c’è di così interessante?” Chiese Clefairy mentre le due camminavano dietro a Giuls.
“...sei seria? Non ti emoziona un minimo?” Chiese Bulbasaur senza distogliere lo sguardo dai negozi.
“Beh, no a dire il vero. Voglio dire, è una bella cosa che la nostra allenatrice si procuri degli abiti nuovi, ma nella migliore delle ipotesi, noi otterremo un... come li ha chiamati? Strumenti tenuti?”
“Si!” Disse Bulbasaur “Hai idea di quanto siano fantastici gli strumenti tenuti? Oh, quanto vorrei mettere le mie liane su un Miracolseme! La sensazione di potere bruto che ti dà...”
“Non volevi dire Forzabruta?” Chiese Clefairy.
Bulbasaur la fissò per un istante “Sai, ti facevo più intelligente.”
“Sai, ti facevo più gentile.”
“Non mentire, non lo hai mai pensato.” Disse Bulbasaur con una risatina.
Clefairy rise altrettanto “D’accordo, d’accordo. Comunque credo che...”
In quel momento si guardò alle spalle, notando un uomo camminare in loro direzione. Si chinò guardando Clefairy e sorrise “Hey, sei più tosto forte tu, eh? Specialmente per qualcuno che è stato appena catturato.” Disse facendo dei grattini alla testa di Clefairy.
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Giuls notò subito che Bulbasaur si era fermata e si voltò vedendo Clefairy venire grattate ed accarezzata da un uomo sulla quarantina “Umh, posso aiutarla?”
L’uomo sembrò quasi sorpreso quando si voltò verso di lei lasciando andare il Pokémon rosa “Oh, mi spiace, dove sono le mie buone maniere? Avevo visto un buon Pokémon e volevo darle un’occhiata.” Disse alzandosi, era piuttosto alto con capelli corti neri e un po di barba “Norman, di Olivinopoli.”
Giuls strinse la mano dell’uomo “Giuls, di Biancavilla.”
“Ah, una giovane allenatrice all’inizio del suo viaggio. E’ sempre bello da vedere.” Disse guardando i suoi Pokémon “Una medaglia? Immagino di si, dato che quella di Smeraldopoli è ancora chiusa.”
“Si, purtroppo. E lei?”
“Oh, in realtà sto affrontando una sorta di percorso d’allenamento. Sto andando in giro per Kanto e Johto per partecipare nel maggior numero di tornei prima dell’esame.” Spiegò “Ero nelle vicinanze quando ho sentito del torneo del Monte Pepita, e ovviamente ho deciso di venire qui.”
Giuls sorrise. Era raro incontrare un allenatore così esperto al di fuori delle strutture del Parco Lotta o della Lega “Umh... quindi si sta allenando in cosa esattamente?”
“Beh, dovrebbe essere un segreto, ma presto ci saranno un paio di posti vacanti che fanno gola ad alcuni. Sembra che alcuni vogliano ritirarsi senza aver nominato un successore.”
“Qui a Kanto? O a Johto?”
“Non posso dirtelo, mi spiace. E’ considerato confidenziale. Ma penso che avrai un indizio se parteciperai al torneo.” Fece un occhiolino “Ci si vede.” E se ne andò. Giuls lo osservò allontanarsi chiedendosi cosa voleva dire. Poi scosse la testa.
“D’accordo ragazze. Direi di procedere.” Disse. Tuttavia guardando i negozi non potè far a meno di pensare che ci fosse qualcosa di interessante in quell’uomo.
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Clefairy si gonfiò il petto con un sorriso compiaciuto “Hai sentito? Forte.”
“Oh ho sentito. Non mi fiderei dell’opinione di un tipo a caso incontrato per strada.” Rispose Bulbasaur sbuffando ad alta voce. Clefairy sorrise.
“Sei gelosa perché non ha detto nulla sul tuo conto?” Chiese avvicinandosi al rettile.
“Oh, per piacere, so di essere forte. Non ho mica bisogno che qualcuno me lo dica.” Disse Bulbasaur distogliendo lo sguardo. Il sorriso sulla faccia di Clefairy divenne più grande.
“Oh, l’invidia, che terribile peccato mia cara amica.”
“Ti mostrerò io il vero peccato quando ti...” Rispose Bulbasaur esponendo una liana, poi impallidì “Nascondimi.” Disse balzando dietro alla Clefairy.
“Ch-che c’è?” Chiese la Pokémon a forma di stella guardandosi attorno.
“Niente, ma, non spostarti da qui per un pò.”  Rispose Bulbasaur, sebbene Clefairy notò che stava impallidendo sempre di più.
“Ti senti bene?” Chiese.
“Cammina. E. Basta.” Sibilò la Pokémon Erba. Clefairy annuì confusa e continuò a camminare, con Bulbasaur che faceva del suo meglio per nascondersi alle sue spalle.
Il Doduo ed il suo allenatore non notarono le due allontanarsi.
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“Quindi domani?” Chiese il Tenente Rocket “Me lo auguro. Mantenere il server qui è una buona idea, ma ora che Bill è alla ricerca di anomalie a causa del trasferimento di Clefairy, nasconderlo è diventato più difficile. Penso che la testa d’uovo laggiù abbia cominciato a bollire.”
“Ti sento!” Disse una voce.
“Lo so!” Rispose il Tenente prima di tornare a prestare attenzione al telefono “Ad ogni modo, domani invieremo gli ultimi e poi lo disattiveremo fino a quando Bill non sarà soddisfatto. Qual’è l’altro ordine?”
“Riguarda i giovani allenatori.” Rispose Archer “I tre che hanno rovinato i nostri piani. Dovrebbero arrivare in città domani. Voglio un rapporto dettagliato.”
“Oh, la ragazza e i due ragazzi, già. Ho visto la foto.” Annuì il giovane allenatore al telefono “Allora, qual’è il piano? Un agguato e poi li derubiamo?”
“Di solito direi di si. Sfortunatamente è sorto un piccolo problema su quei due... ragazzi, come li chiami te.” Al momento l’obiettivo è solamente tenerli d’occhio. Per ulteriori disposizioni dovrai attendere alcuni giorni. Se lasciano la città, sei autorizzato a proseguire.”
A quel punto il Tenente rimase sorpreso “Mi perdoni Generale Houndoom Grigio, ma, dice sul serio? E’... strano. E’ sicuro che io debba farlo personalmente?”
“E’ un ordine diretto di Giovanni.” Rispose Archer “Dice di schierare uno dei nostri migliori Tenenti, ovviamente facendo riferimento a te. Il tuo vice-Tenente prenderà il tuo posto semmai dovessi andartene.”
“Sissignore.” Disse “E se dovessero separarsi, signore?”
“Scegli uno dei due maschi, invia una recluta o due ad inseguire l’altro, qualcuno di cui tu ti possa fidare. Non perderlo di vista. Vogliamo informazioni dettagliate.” Disse “Scegli con prudenza, Raichu Arancio, sono stato chiaro?”
“Signorsì” Rispose il Tenente con un sorriso.
“Molto bene. Rocket chiude.” Rispose Archer e la chiamata terminò.
Raichu Arancio, come si faceva chiamare con il nome in codice, fissò il telefono per un momento. Poi si girò “Maxus!” Urlò. Il membro del Team Rocket dai capelli viola lo guardò dalla porta della base “Ho bisogno di alcune ID false, di corsa!”
L’uomo annuì “Qualche nome in particolare signore?”
Il Tenente ci pensò per un momento, poi ridacchiò “Ho un nome in mente.” Espose, Maxus non potè fare a meno di ridere anche lui.
   
 
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