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Autore: Black Rose Mary    27/05/2020    0 recensioni
Noi, intrappolati in questa realtà. Mi piacerebbe avere vostri riscontri, non tanto sulla grammatica e il lessico, ma sul senso delle cose scritte.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei non essere qui. Vorrei essere in un altro posto dove tutto si può vedere per quel che è perché cosa più importante è l’essere. L’essere può aiutarci a superare questa inadeguatezza, questo senso di sfiducia nel mondo. Quando tutto ci va contro ci può essere d’aiuto solo l’amore. Tutto passa così si dice. Vorrei solo vedere quell’amore se esiste. Non facciamo altro che giudicare gli altri e noi stessi quando basterebbe semplicemente essere, senza pensare a nient’altro. Stare bene con se stessi è cosa difficile. Non è facile sentirsi sempre nel corpo giusto, nel luogo giusto al tempo giusto. Forse ci basterebbe essere meno suscettibili, credere in se stessi e negli altri. Essere il bersaglio, sentirsi sempre sotto mira. Vorresti solo scappare da ciò che sei perché c’è qualcosa che te lo impedisce, qualcosa che è entrata in te che deve ancora uscire. Ma quando uscirà? Cerchiamo solo di essere senza quel qualcosa, di essere veri, di essere noi stessi. Se l’essere noi stessi facesse male a noi stessi o agli altri? Questa società non ha un posto per queste persone. Smettila di giustificare il tuo essere opponendoti in ciò che non sei, tu sei nel mezzo. Nel mezzo in cui tutto ciò che accade è conseguenza delle tue azioni e decisioni frutto della tua volontà. Trovala quella volontà in te non negli altri. Egoista così bisogna essere in questa vita, una vita che ti fa conoscere la bruttezza dell’uomo. Non sappiamo mai cosa si cela dietro di esso. Non lo so come si fa quando sei fragile. Diventerai forte, ripetilo a te stesso sempre perché ne uscirai migliore. La paura è una delle vie che rivela quanto sei fragile. Tutti abbiamo paura, vogliamo solo non essere soli. Ma è proprio questo non voler essere soli che dobbiamo affrontare. Da cosa vogliamo scappare? E’ proprio in quell’occasione che fuoriescono le peggior o miglior cose che abbiamo soppresso. A volte vorrei guardare dal di fuori, creare monologhi che non ho mai fatto per questa voglia di avere tutto sotto controllo “sei timida, impacciata e insicura’’ così ti diranno. Quando non credi più a nessuno non potrai mai credere in te stesso, non in questo mondo, dove tutto continua, va avanti e tu rimani indietro a guardare com’è tutto bello senza che tu ne faccia parte di quella bellezza, ma vorresti farne parte. Perdere il contatto con la realtà e allora ti chiedi “sono pazzo? ’’, ma forse è solo la vita. Si proprio lei, che ti mette di fronte alle cose più brutte, alle perdite, alle rotture, devi lasciarle, abbandonarle. Non fanno più parte di te, tu sei solo accettalo. O forse no? E’ solo una dipendenza, come una droga, un bisogno incurante per dire a noi stessi che la sofferenza è un bene che accomuna tutti, altrimenti chi cercherebbe più l’altro? Si tratta solo di trovare un equilibrio, esattamente come quello chimico, dinamico. I pensieri negativi devono scomparire come quelli positivi che si creeranno e viceversa, in un continuo processo di auto generazione, di rinascita, un divenire che ha come causa-effetto quel morso che dà il serpente alla sua coda in un ciclo perfetto, quasi come un cerchio che è la vita. Il finale sta tutto lì, in una eterna voglia di scomparire e ricomparire, di esserci e non esserci. Come un batteriofago, non è considerato un essere vivente, ma si riproduce. Tutto sta in quella lisi, è da lì che entra la luce. Il problema è che la rottura non riusciamo a trovarla, l’avvertiamo, ne soffriamo i sintomi, la mascheriamo con dei cerotti che non ci appartengono. Diventi un altro, ma il tuo essere scorre sempre nelle tue vene non puoi opporlo, così nasce quest’eterna lotta dell’essere, perché nell’inadeguatezza, in fondo, che cos’è se non uno scimmiottamento dell’essere?
  
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