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Autore: Giulseeee    27/05/2020    0 recensioni
DALLA STORIA:
"Promettimi che mi aspetterai, ricordati che mi hai promesso che ti saresti preso cura di me" disse Hulia con voce spezzata guardando quel ragazzo che a momenti non avrebbe più visto per tanto, tanto tempo.
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Hulia, 16 anni e vive in una casa famiglia perché è stata violentata dal padre quando aveva 3 anni.
Drew, 17 anni, sopravvisuto a un incidente fatto con la macchina che guidava suo padre con la madre seduta accanto. Si conoscono a causa di un trasferimento e a forza di odiarsi, piano piano l'amore trionferà anche su di loro pur severamente vietato avere storie nella struttura.
Drew a breve avrà 18 anni e se ne dovrà andare dalla casa famiglia lasciando li Hulia. Una volta fuori, Drew, aspetterà la ragazza che li ha fatto battere forte il cuore?
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Hulia Pov "E questa era la storia di Hulia, chi vuole continuare? " La voce della psicologa Longase rimbombava nella stanza vuota. Da quando Pia aveva avuto l'attacco schizzofrenico spaccando tutto la settimana scorsa la preside Maclaren aveva mandato l'ordinamento di far levare ogni cosa, e forse era per questo che la seduta si stava svolgendo seduti per terra.  Solitamente non frequentavo la solita e monotona riunione psicologica ma  la preside mi aveva detto chiaramente che se non lo avessi fatto mi avrebbe mandato a lavare i piatti con Christy,  la signora che serviva alla mensa, e sinceramente mi entusiasmava di più sentire per la millesima volta la storia di tutti i presenti. Finita la seduta mi affrettai ad uscire dalla stanza, ero convinta che se mi fossi trattenuta la Signora Longase mi avrebbe chiesto spiegazioni sul fatto che non mi facevo mai vedere. Raggiungo la grande sala già affollata con la speranza di trovare un posto libero che svaniva. Mi dirigo alla lunga tavolata dove c'era signora della mensa che serviva alcune ragazze, mi avvicino con il vassoio a Christy che mi da un piatto con un po di pasta, un altro con della carne e delle verdure e per finire una mela che io non avrei mangiato. Mi vado a sedere in un angolo lontana un po da tutto a consumare il mio  pranzo e nel frattempo mi guardo intorno, come d'altronde facevo tutte le volte da quando ero lì. A 3 anni sono stata portata qui dagli assistenti sociali, mi promisero che mi sarebbero tornati a prendere, invece sono 13 anni che sono "rinchiusa" in questa casa famiglia. Il fatto è che se quell'uomo che dovrei chiamare papà,  ma che mi fa schifo pronunciare quel nome riferendomi lui, non mi avesse stuprata a quest'ora non sarei qui, a quest'ora andrei a una scuola pubblica come tutti gli altri ragazzi  della mia eta, avrei un gruppo di amici, il sabato sera uscirei per andare al cinema o a ballare, se quell'uomo non mi avesse stuprata io a quest'ora avrei una vita perché credetemi, stare qua dentro, non è la vita che pensavo di avere. Però nonostante questo sono una ragazza come tutte le altre, lunghi capelli castani, occhi enormi color cioccolata, magra e non tanto alta. Sono uguale a loro, anche se, io a differenza di qualsiasi ragazza la fuori, mi sento terribilmente sporca.
   
 
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