Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Giulseeee    27/05/2020    0 recensioni
DALLA STORIA:
"Promettimi che mi aspetterai, ricordati che mi hai promesso che ti saresti preso cura di me" disse Hulia con voce spezzata guardando quel ragazzo che a momenti non avrebbe più visto per tanto, tanto tempo.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Hulia, 16 anni e vive in una casa famiglia perché è stata violentata dal padre quando aveva 3 anni.
Drew, 17 anni, sopravvisuto a un incidente fatto con la macchina che guidava suo padre con la madre seduta accanto. Si conoscono a causa di un trasferimento e a forza di odiarsi, piano piano l'amore trionferà anche su di loro pur severamente vietato avere storie nella struttura.
Drew a breve avrà 18 anni e se ne dovrà andare dalla casa famiglia lasciando li Hulia. Una volta fuori, Drew, aspetterà la ragazza che li ha fatto battere forte il cuore?
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
DREW POV:...Era da più di 10 minuti che sentivo qualcuno urlare nel corridoio di alzarci. Pronto ad andare a spaccare la faccia a chiunque avesse disturbato il mio sonno prezioso, lasciai la mia stanza con Jason che mugolava qualcosa di incomprensibile e non curandomi del fatto che ero ancora in pigiama, mi diressi verso quella voce assordante. Iniziai così a percorrere tutto il lungo corridoio; Le pareti erano di un colore triste, malinconico, che già il fatto di dover stare in un orfanotrofio ti da una botta di vita pari a zero, figuriamoci nel vedere ogni giorno quelle pareti color topo morto, che poi erano piene di quadri che raffiguravano dei ritratti di tutti i presidi, vecchi, decrepiti e orribili, che avevano avuto in gestione l'orfanotrofio in tutti questi anni. Passare per il corridoio mi ha sempre inquietato e non poco..in poche parole ti ritrovi in mezzo a tutti questi quadri che sembra che ti fissano..cioè che ansia. Finalmente raggiungo la fine di quell'interminabile androne e appena svolto l'angolo mi ritrovo davanti il vice preside Del Rocco; vecchio e decrepito pure lui, avrà avuto sicuramente sull'ottantina di anni, basso sotto il metro e sessanta e molto, molto goffo e ogni tal volta che apriva la bocca sputacchiava sempre. -IL SIGNOR PRESIDE VI INFORMA CHE PER LE ORE 10 IN PUNTO DOVETE ESSERE TUTTI FUORI CON LE VALIGIE ALLA MANO. FASE UNO: APPELLO FASE DUE: PARTENZA FASE TRE: ARRIVO ALL'ORFANOTROFIO FEMMINILE NEL SOUTH SIDE QUARTA FASE: ASSEGNAZIONE DELLE CAMERE.- Ah..quindi era questo che stava urlando da più di tre quarti d'ora? No cioè, ci voleva un genio per sapere queste cose che ormai si ripetevano con circolari da 3 settimane, sono quasi sicuro che lo sapevano pure i topi che si trovavano nelle cantine. -Si, però stia calmo, senno le viene un infarto e attaccato alle pareti insieme ai suoi colleghi ci andrà presto pure lei. - Dissi con ironia posando il braccio sulla sua spalla. Da quando entrai nell'orfanotrofio lo avevo sempre trovato buffo, fu la prima e contemporaneamente l'ultima cosa che mi fece ridere il giorno che i poliziotti mi portarono qui. ***FLASHBACK*** E' successo davvero tutto troppo in fretta: Stavo viaggiando in autostrada con i miei genitori, avevo poco più di 3 anni, ricordo la strada, le altre macchine che sfrecciavano accanto alla mia, anche papà andava forte, forse un pò troppo dato che mamma continuava a ripeterli di rallentare, ma lui nulla, accelerava sempre di più. Io da dietro non vedevo bene  la strada di fronte a me, ma è stato un attimo, un millesimo di secondo, mamma che urla e allunga il braccio in dietro per prendere la mia piccola manina e stringerla, e poi...e poi il buio.  Mi ritrovo chissà quanti minuti, quante ore dopo disteso in un lettino con le sponde,proprio come quello che avevo a casa, come quello che mi ci metteva mia mamma ogni sera per poi mettersi accanto a me a cantare una melodia mentre mi accarezzava la manina e non se ne andava fino a che io non mi addormentavo. Nella stanza in cui mi trovavo c'era una luce bianca fortissima, ero molto stordito, ma riconobbi subito la voce di mia nonna che mi  rimise quasi al mondo, mi girai quindi verso quella voce e la vidi a sedere, fuori dalla mia stanza su una sedia grigia di ferro che  sembrava pure scomoda;  Aveva accanto un omone vestito di verde chiaro con sopra un lunghissimo camice bianco, stavano parlando, o meglio, l'omone dal camice bianco parlava e mia nonna piangeva..perche' nessuno doveva far piangere mia nonna, così mi misi a urlare per catturare l'attenzione, come a dire "Ei nonna, ci sono io qui a proteggerti dall'omone dai vestiti bianchi". Nonostante le mie urla riusci a captare benissimo le parole di quella che si doveva prendere cura di me: "Io non posso. Chiamate i carabinieri e portatelo dove è giusto che vada." A tre anni non riusci bene a capire cosa volesse dire, andiamo, chi lo capirebbe? Quella fu l'ultima volta che vidi mia nonna.  Dopo poche ore vennero altri omoni in divisa blu che mi presero molto gentilmente e dolcemente portandomi in questa merda di posto. I miei genitori? Non ho mai saputo cosa li fosse successo realmente, ma arrivato a 17 anni ho capito cose che all'epoca non capii. I miei sono sicuramente morti in quell'incidente e mia nonna, beh mia nonna è una lurida puttana. ***FINE FLASHBACK*** -Signorino Wolk, tutta questa confidenza potevo accettarla fino a che era un bambino, ma adesso che, solo per l'età, la possiamo considera adulto, deve avere rispetto e poca confidenza.- Disse il Signor Del Rocco spostando il mio braccio dalla sua spalla quasi con disgusto, mentre io pensavo alla sua frase. -Io li porto rispetto..ma lei? Lei me lo porta? Cosa vorrebbe dire che mi considera adulto solo per l'eta?- Dissi confuso dalla sua frase sorridendo sotto i baffi. -Signorino Wolk, non possiamo di certo dire ed affermare che lei è adulto mentalmente, ricordi, l'età non fa la  mente adulta.- Disse infine con aria da grande filosofo...si di sto cazzo. -Perfetto, dopo queste sue perle di saggezza alle 9 di mattina che, sinceramente poteva risparmiarsele, vado a prendere la valigia e a vedere se jason, o preferisce che lo chiamo signorino Tunder, è sempre vivo o se magari è morto collassato di chi sa quale droga strana...- Dissi con un punto di sospance per mettere paura al Signor Del Rocco, e dato il suo sguardo ci riusci anche. Tornai così nuovamente nella mia camera, e con mia grande sorpresa trovai Jason già alzato e vestito che  metteva le ultime cose nella valigia. -Allora? Chi era che urlava come una gallina in calore?- Mi chiede Jason senza nemmeno guardarmi restando concentrato nel fare la valigia. - Chi poteva essere se non il vice preside? Se ne è pure  uscito con una delle sue frasi filosofiche che era tipo "l'età non fa il cervello" o qualcosa di simile- Dissi coricandomi sul mio letto fissando il soffitto. -Mi piacerebbe sapere dove cazzo le trova tutte queste perle di saggezza- Ridacchia Jason prima di chiudere la valigia e stendersi sul mio letto accanto a me. -Secondo me se le sogna la notte...magari insieme a qualche donnina nuda..- Scoppiamo in una fragrante risata per poi alzarci, prendere le valigie e percorrere per l'ultima quel corridoio, lasciandoci alle spalle un vecchio capitolo, aprendone uno nuovo uscendo da quell'edifico..d'altronde si deve andare avanti. Magari con qualche pezzo in meno, magari con qualche cicatrice in più, ma l'importante è guardare sempre avanti, perchè quel che lasci indietro, evidentemente, non meritava di camminarti affianco. Una volta che il preside aveva fatto l'appello salimmo tutti quanti sul pullman pronti per dirigerci verso quella che sarebbe stata la nostra nuova casa. Mi sedetti in uno degli ultimi posti con Jason accanto, ci guardammo per qualche istante per poi scambiarci un sorriso complice, uno di quei sorrisi di ogni nostro momento migliore, che ho la certezza di trovarli sempre ogni qual volta che lo guarderò negli occhi.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Giulseeee