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Autore: Nami_chin96    28/05/2020    3 recensioni
Dal testo: " Ancora non aveva deciso il da farsi,e stava lì, davanti alla credenza, ciondolando su se stessa quando, ad un tratto, l'occhio le cadde su una bottiglia: WHISKY. Una bevanda alcolica. Quel nome le ricordò QUALCUNO..."
Se si mischia il nero col nero cosa si ottiene? Nero, ovvio. Ma cosa succederebbe se al solito nero aggiungessimo una goccia di rosso?
Hibiki sembra una ragazza come tante ma dal passato oscuro... forse, proprio a causa di questo, sarà lei la nuova "golden bullet" l'unica altra pedina in grado di battere l'Organizzazione... ma sarà realmente così?
Leggete e scoprirete. Buona lettura.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Al ritorno da Kyoto, l’umore di Hibiki era leggermente migliorato: quella mini vacanza ci voleva proprio. E poi era anche riuscita a chiarire le cose con Amuro-kun! Quella mattina si alzò presto ed andò a pagare la rata che mancava all’albergo, dato che si sarebbe fermata più del previsto. Poi uscì e decise di andare al Poirot per fare colazione. 

«buongiorno a tutti» disse entrando 

«buongiorno Hibiki-san» la salutò Azusa

«Tōru non c’è?» domandò lei, guardandosi intorno

«no, oggi aveva delle faccende da sbrigare quindi ha chiesto un giorno di permesso» le spiegò l’altra. Peccato, avrebbe voluto fare colazione insieme. Pazienza. Si sedette e ordinò dei pancakes con sciroppo d’acero e del latte caldo. 

«si vede che sei americana» rise Azusa divertita 

«dici?ahah» rispose Hibiki, divertita

Andò a pagare e, già che c’era, prese tre brioche e del succo di frutta da asporto da portare a Conan. Salì le scale e bussò. La porta dell’ufficio si aprì e comparve Kogoro: «cosa c’è?» chiese lui, visibilmente scocciato dal momento che aveva dovuto stoppare un programma su Yoko Okino

«i ragazzi non ci sono?» chiese lei 

«sono usciti un attimo ma saranno qui a momenti. Puoi aspettarli di sopra» le disse, indicando con l’indice della mano sinistra la porta di casa. 

«perfetto detective, grazie! Ah a proposito, è stato bravissimo l’altro giorno a risolvere quel caso..» gli disse Hibiki, che non sapeva ancora nulla della vera identità di Conan e pensava fosse solo un bambino molto sveglio 

«Sisi giochetti da niente, ora però smamma» rispose lui con nonchalance. Poi richiuse la porta e tornò a vedere Yoko in tv. 

Hibiki aprì la porta di casa, la richiuse e si sedette al tavolo ad aspettare. Passò circa mezz’ora quando i ragazzi tornarono. Ran entrò e si stupì non poco di vedere la loro amica 

«ciao Biki-chan, come mai da queste parti?» le disse calorosamente mentre toglieva la borsetta

«passavo di qui e ho pensato di salutarvi, vi ho portato anche queste» e prese in mano il sacchetto con le brioches. Conan la squadrò da capo a piedi e capì subito che qualcosa non andava. 

«AAAH» si mise a urlare

«cosa c’è?!» chiese Ran tutta spaventata 

« Ran-nee-chan, ho dimenticato una cosa al parco quando ci siamo stati prima!» 

« e va bene, vado a prend..» 

«NO! ... cioè, voglio dire, vado io. La sorellona Hibiki mi accompagnerà» 

Hibiki sgranò gli occhi ma accettò 

«grazie e ti prego di scusarlo» disse Ran «io intanto preparo il pranzo, vuoi fermarti da noi?» 

«volentieri» disse Hibiki, ed uscì, strattonata da Conan.

Svoltarono l’angolo e il bambino si fermò. 

«ora puoi dirmi la verità» le disse con tono deciso 

«Rei-kun non era al lavoro. Azusa ha detto che aveva delle faccende da fare e..» 

«oh, no, non dirmi...» 

«è per questo che sono venuta da te. Sei l’unico che può aiutarmi. Non voglio che si metta di nuovo nei guai per me» e, detto ciò, prese il telefono. Prima che Shinichi potesse fermarla, stava già componendo un numero. Era quello di Vodka. Mise il vivavoce 

«ooh Bayiles, da quanto tempo» 

«passami subito Gin!» disse quest’ultima, senza neanche salutare 

«ora non è qui» 

«e dov’è?!» 

«ehi! Cos’è tutta questa fretta?» 

Vodka si stava insospettendo. Conan ascoltava in silenzio

«dimmelo e basta!!» 

«va bene, è al parcheggio coperto di Haido Park.. Pronto? Ehi! Ci sei ancora?» 

Hibiki aveva già riattaccato e corse con Conan per tutta la città finché non raggiunsero il punto esatto. 

Eccoli, erano lì: Gin e Amuro. 

Si nascosero dietro una macchina. 

«Lo sapevo, li avevo detto di lasciar perdere..» disse lei, arrabbiata del fatto che il suo ragazzo non le avesse dato retta 

«potrei sparare i miei aghi anestetici..» considerò Conan «ma tuo fratello ha un giubbotto antiproiettile, non lo colpirei mai» 

«vuoi dirmi chi sei davvero? È impossibile che tu sia così sveglio alla tua età» gli chiese finalmente Hibiki. Lui sentì che ormai si poteva fidare. 

Si tolse gli occhiali «sono Shinichi Kudo e in realtà ho diciassette anni, un farmaco inventato dalla vostra organizzazione mi ha rimpicciolito» 

«aptx 4869» 

«la conosci?» 

«avevo degli amici tra li scienziati che la inventarono. Ricordo che me ne hanno parlato fino alla nausea. Purtroppo però non ne so molto, sapevo che aveva la facoltà di uccidere ma non avevo idea degli effetti collaterali» 

«AAAAHH» si sentì gridare. Hibiki si girò e video Amuro a terra, che gocciolava sangue 

« al diavolo! » esclamò ed uscì allo scoperto prima che Conan potesse fermarla

«FERMATI SUBITO GIN!!!» gli disse, mentre a braccia e gambe larghe si metteva davanti ad Amuro, per proteggerlo

«Ciao Bayiles, che bello, ti sei unita alla festa! Quel bastardo del tuo amichetto mi ha preso una cosa a cui tengo molto..» 

«se ti riferisci a questo, sappi che lo avevo io!» disse Hibiki e gli lanciò il cellulare che ancora aveva in tasca «ora lascia in pace lui» 

«da che parte stai ragazzina?!» 

«dalla vostra ovvio» disse lei, grondante di sudore

Gin le sparò e la ferì di striscio ad un fianco 

«bastardo» dissero Conan (che era ancora nascosto) e Amuro

«Non sopporto i bugiardi lo sai! Te lo chiedo ancora, che parte stai?!» 

Hibiki non rispose. Se lo avesse fatto, avrebbe messo tutti in pericolo. 

Gin le sparò di nuovo. Ormai perdeva sangue a fiotti. Ma era decisa e teneva le labbra ben sigillate. 

Ad un certo punto, il telefono di Gin squillò. Gin rispose: era il Boss. Di nuovo. L’uomo gli spiegò la situazione 

«lascia andare Barboun. Se Bayiles è dalla nostra parte, avrà modo di dimostrarcelo. Bayiles, ti ordino di salire in macchina con Gin e di venire via con noi!» 

Hibiki si girò verso Amuro, che respirava a fatica. 

«Accetto» rispose lei, ed andò via insieme al fratello, che le diede delle bende da mettere sulle ferite. 

Quando si furono allontanati, Conan uscì fuori e andò a soccorrere Amuro. 

Dovevano liberare Hibiki ad ogni costo.

  
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