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Autore: Dreamer In Love    28/05/2020    0 recensioni
"Tell me somethin', girl
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin' else you're searchin' for?"
(Shallow - Lady Gaga & Bradley Cooper)
Shade si è appena trasferito in una nuova città, in una nuova scuola dove, volente o nolente, è costretto a entrare in contatto con un gruppo di scalmanati. E lui che pensava di passare un anno tranquillo… Tra lezioni, amicizie e amori, scoprirà che a volte non tutto ciò che si vede è la verità. Dovrà scontrarsi con un mondo a volte troppo crudele e inoltrarsi in strade buie e tormentate per riuscire a scorgere la luce dell'amore nell'oscurità.
La RedMoon è vita, ma in un certo senso c'è anche qualche cenno di RXS e RXB e FxB.
Genere: Azione, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fine, Shade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cattive ragazze '
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22.
Incontri e scontri

- “Cioccolata. Ne avremo bisogno.” -
 
Shade camminava tranquillo per il cortile della scuola. Le lezioni erano finite e quel mercoledì pomeriggio, strano ma vero, sarebbe riuscito a tornare a casa presto, non avendo impegni. Una voce lo richiamò all’attenzione.
- Shade. –
Si voltò e riconobbe subito il suo interlocutore. Si avvicinò.
- Ciao Auler. –
L’azzurro gli rivolse un sorriso tirato.
- Eh dai! Non fare quella faccia. -, lo riprese subito l’amico, sapendo il perché di quell’atteggiamento.
- Dovevi dirgli la verità. –
- E tu tenerti per te quelle cose. Non ero ancora pronto. –
- E quando lo sarai? –
Il Ragazzo di Tokyo arricciò le labbra, offeso.
- Non sta a te deciderlo. Comunque non dovresti sottovalutare i sentimenti di Bright. Siete riusciti a chiarirvi? -
Auler si strinse nelle spalle.
- Stavolta sta ponendo un po’ di resistenza. Ho pensato di procurare della nuova attrezzatura alla squadra per farmi perdonare ma tra gli allenamenti e Altezza sono sempre occupato. –
Shade diede una pacca sulla schiena al ragazzo.
- Se vuoi, posso andare io. Oggi sono libero. –
L’azzurro ciondolò, titubante.
- Non è necessario, davvero. –
L’altro rise imbarazzato.
- Dopotutto è anche colpa mia se avete discusso. È il minimo. –
Immediatamente, Auler si aprì in un sorriso smagliante ed estrasse dalla tasca dei pantaloni un bigliettino scarabocchiato.
- Questo è l’indirizzo. -
 
 
Ovviamente, il negozio di articoli sportivi era dall’altra parte della città e, come se non bastasse, non conosceva quella zona: per Shade perdersi era stato fin troppo facile. Cominciò a guardarsi attorno per cercare di orientarsi. Sbucò in una strada trafficata e fu tentato di chiedere indicazioni ad alcuni passanti. Studiò i volti delle persone per individuare quella più affidabile; fu solo grazie a quel motivo che la notò: enormi occhiali da sole coprivano la maggior parte del viso, una maglia più larga di tre taglie nascondeva il corpo esile e un berretto cercava di mascherare il lampante color rosso fuoco dei suoi capelli. Il travestimento era anche riuscito ma la tradì la camminata sinuosa e leggera che Shade aveva ammirato tante volte: si trattava di Fine.
Osservò attento la figura che si aggirava agile tra la folla e fu tentato di chiamarla per fermarla, ma il suo atteggiamento era sospetto e il Ragazzo di Tokyo curioso. Stava chiaramente nascondendo qualcosa e non vedeva l’ora di scoprire di cosa si trattava. Senza esitazione, rimandò lo shopping sportivo.
 
Sapevo che non era corretto seguirla ma cercate di capirmi. Lo facevo per lei, per essere sicuro che stesse bene e aiutare Bright…
Va bene! Lo facevo solo per essere un passo avanti a lei, sapere qualcosa di più, qualcosa che nessun altro poteva sapere. Certo Rein mi aveva dato una bella mano in quello ma coglierla con le mani nel sacco era molto più appetitoso. Lei era appetitosa… Dannazione. Mi stavo distraendo di nuovo.
 
Procedette, rimanendo una ventina di passi indietro; ci vollero almeno dieci minuti prima che Fine si fermasse davanti a un negozio di articoli sportivi.
 
Proprio il negozio di articoli sportivi che stavo cercando. Coincidenze?
 
La vide nascondersi dietro un cespuglio e fissare la vetrina da cui si poteva scrutare l’interno. Shade le si accostò, aspettando di essere riconosciuto, ma Fine era concentrata.
- Ciao. -, azzardò allora.
Lei trasalì e si voltò immediatamente a guardarlo. Le gradazioni delle sue guance andarono dal paonazzo al verdognolo, mentre un’espressione scioccata le si dipingeva sul volto.
- Che cosa ci fai tu qui? -, sbottò inacidita.
Il cobalto rimase deluso dal tono e si finse disinteressato.
- Shopping. Ti ho vista girovagare in modo losco. Chi stai spiando esattamente? –
Fine sgranò gli occhi e per un attimo rimase a fissarlo. Poi, incrociò le braccia sul petto e cominciò a muoversi avanti e indietro borbottando insulti e lamenti.
- Così non va bene; non-va-bene. –
- Che cosa: “Non va bene” ? –
- Non dovevi seguirmi. Potevi farti gli affari tuoi una buona volta! -, lo rimproverò lei con un cipiglio seccato e un dito a puntellargli il petto.
- Ma sono qui. –
- Vattene. Non ti riguarda, non ne devi sapere niente. -
 
Le sue parole non fecero altro che stuzzicare la mia curiosità. E poi, insomma, non vedevo di nuovo l’ora di stare solo con lei.
Per Bright, ovviamente.
 
Il rumore del campanello che indicava le porte del negozio che si aprivano, però, fecero riscuotere la ragazza e l’obbligarono a lasciar perdere quella discussione inutile. Trascinò malamente il ragazzo in mezzo all’aiuola e gli intimò con un gesto di fare silenzio.
Se inizialmente il cobalto le diede retta, un’occhiata verso il marciapiede gli fece capire cosa stava succedendo. La mano di Fine avvinghiata al suo polso gli diede fastidio, in contrasto con il piacere che aveva, invece, provato poco prima. I suoi neuroni riuscirono a produrre un’unica reazione dettata dall’adrenalina e dalla rabbia. Uscì dal suo nascondiglio, scatenando le proteste di Fine, che a stento riusciva a trattenerlo e che di conseguenza lo seguì in mezzo alla strada, e si piazzò davanti a Mirlo e al ragazzo magro e pallido che l’accompagnava.
La castana lo guardò stralunata.
- Shade? –
- Non sono nemmeno due settimane che ci siamo lasciati e già ti vedi con un altro? Poi mi vieni ad accusare che non ti ho mai amata per cercare di farmi sentire in colpa? Mi fai profondamente schifo. Da quanto va avanti questa storia con lui? È per colpa sua se ti sei allontanata, vero? –
Le parole gli erano uscite come un fiume in piena lasciando la ragazza basita. Alcuni passanti rallentarono, incuriositi dalla scena.
- Andiamo via. -, borbottò Fine poco convinta e ancora nascosta dietro di lui.
- Non è come pensi! -, reagì intanto Mirlo.
A quelle parole, però, la ragazza dai capelli rossi non resistette.
- Infatti, è anche peggio. –, sbottò.
Il cobalto la guardò stranito.
- Ne eri a conoscenza e non mi hai detto nulla? –
Fine s’incassò nelle spalle non sapendo cosa rispondere ma una quarta voce si unì alla discussione.
- Fine? È da molto che non ci vediamo. Come stai? –
Gli occhi quasi trasparenti del ragazzo accanto a Mirlo rimanevano fissi su di lei e inconsapevolmente Fine arretrò. Le iridi cremisi della ragazza fuggivano in ogni direzione ma tornavano sempre a guardare il suo interlocutore che le sorrideva affabile. Shade non l’aveva mai vista così confusa, eccitata e intimorita – soprattutto intimorita - e la mano che era rimasta attaccata al suo braccio stringeva ora più convulsamente.
 
Mi dava la sensazione che, nonostante il pericolo, Fine avesse voluto comunque avvicinarsi al suo predatore, in una sorta di attrazione fatale.
 
- E tu saresti? –
Shade aveva drizzato le spalle e aveva nascosto dietro di sé l’amica. Aveva sentito la necessità di proteggerla e spostare l’attenzione su se stesso era stata l’opzione migliore.
Il giovane passò le dita tra i capelli chiari e guardò divertito il cobalto. Poi, sfoderò un sorriso e allungò una mano per presentarsi.
- Noche, piacere. –
A quel gesto, il sangue del cobalto si gelò. Non era la prima volta che qualcuno gli si presentava a quel modo e quel qualcuno era proprio accanto a lui. Passò lo sguardo più volte tra Fine e Noche, in cerca di un nesso.
- Sapevi di me o Mirlo ha illuso anche te? –, lo provocò, infine, ignorando il saluto.
Noche abbassò il braccio, noncurante, scrutò di sbieco la castana accanto a lui e ghignò.
- Credevi davvero di essere l’unico? -, schernì il cobalto.
Shade gonfiò il petto, offeso.
 
Ero indeciso se sfogare la mia rabbia su Mirlo o sullo sconosciuto, ma le unghie di Fine nella mia pelle mi ricordavano che non dovevo difendere solo me stesso.
 
- Quindi è vero? Mi hai tradito? –
- Non ti ho tradito. –, gli rispose esasperata la castana. – Noche è un amico. Piuttosto, che ci fate insieme voi due? –
- Uno spacciatore, vorrai dire. -, bofonchiò Fine sulle sue.
Il Ragazzo di Tokyo si voltò verso di lei stralunato, mentre la risata di Noche riempiva sarcastica l’aria attorno a loro. Shade rimase profondamente infastidito da quella risata.
- Pensi davvero così male di me Fine? –
Il modo con cui pronunciò il suo nome era lascivo, viscido, e il dolore sul polso di Shade divenne ancora più acuto.
La ragazza, stavolta, riuscì a guardare negli occhi il ragazzo dai capelli chiari, sfidandolo.
- Anche peggio. –
- Eppure in passato hai avuto modo di apprezzare le mie qualità. –
Fine arrossì all’istante ma fu solo grazie a quelle parole che si riscosse. Anche per lei, ogni emozione si era trasformata in una rabbia incondizionata.
- Questo era prima che tu mi tradissi. –
Noche alzò gli occhi al cielo.
- Il tradimento è un concetto così estremo. Diciamo che ti ho solo ricordato come va il mondo. –
La ragazza sbuffò, sarcastica.
- Come se fossi stato tu a decidere. –
Un guizzo di mascella del giovane indicò che le parole erano andate a segno e sorrise soddisfatta. Poi, la sua espressione si addolcì brevemente e continuò.
- Non ero l’unica che pensava che il mondo potesse essere diverso. –
Noche e Fine si studiarono per un lungo istante mentre i ricordi che condividevano passavano nelle loro menti. Shade rimane basito nel cogliere quell’alchimia tra loro.
- Eravamo degli illusi. -, convenne il ragazzo dai capelli chiari.
- Quell’illusione non è così lontana dalla mia realtà. –
L’altro si strinse nelle spalle.
- Non tutti hanno la tua forza e il tuo coraggio. –
- Eppure ora puoi fare la differenza. Non voglio più quella roba nella mia scuola. -
- Non sei nella posizione di avanzare richieste. Ti devo ricordare con chi hai a che fare? –
Era stata Mirlo a parlare e, dal tono cattivo che aveva usato, Shade capì che la situazione era molto più grave di quanto avesse pensato. Lui non centrava nulla, si era illuso di essere più importante di quanto in realtà non fosse. Fine li stava spiando per altri motivi; quello che c’era in ballo era molto più grande, più pericoloso.
La Tigre rossa non le diede nemmeno attenzione, concentrata a tenere la sfida di sguardi con Noche.
- Non sto parlando con te, sgualdrina. Che cosa credete che stessi facendo prima che Shade m’interrompesse? Non siete gli unici ad avere informazioni. -
- Ci stai minacciando? –
La rossa scrutò brevemente Mirlo.
- Non sono io quella che si gioca la borsa di studio all’università se questa cosa dovesse saltare fuori. Voglio la lista dei tuoi acquirenti e che tu sparisca dalla mia vista. –
 
Vi ricordate tutti quei segreti, quei silenzi, quella freddezza nei miei confronti che mi aveva fatto dubitare di me e della nostra relazione?
Il pensiero di essere stato tradito era più confortante di quello che la mia ex ragazza fosse una spacciatrice, sul serio.
 
- Non sei migliore di me. Anche tu hai i tuoi scheletri nell’armadio. –
La ragazza alzò elegante le sopracciglia.
- Non ho nulla da perdere. Ed è il motivo per cui mi avete lasciato in pace fino ad ora. Continuate a farlo e nessuno si farà male. –
A quelle parole Noche sorrise brevemente.
- Come sta tua sorella? –
Di nuovo, la presa di Fine si fece ancor più stretta e Shade dovette trattenere un gemito di dolore. Quella strana atmosfera che si era creata tra lei e Noche si era spenta in un istante ed era tornata sul viso della rossa un’espressione insicura e addolorata. Si morse il labbro e non rispose.
Noche ghignò. Poi, diede un lungo sospiro e guardò sorridente la castana accanto a lui che rimase stranita dal suo cambiamento d’umore.
- Bene, cara. È ora di andare. Le motivazioni di Fine sono state convincenti, non trovi? –
- Cosa? -, sbottò questa, confusa.
- Smetteremo di darti fastidio. A presto, Fine. Shade. -, salutò cordiale e prese a braccetto Mirlo trascinandola via con sé.
Fine si rilassò. Le iridi cremisi seguivano le due figure che procedevano in mezzo alla folla; le sue unghie, però, erano ancora conficcate nella pelle di Shade. Il cobalto avvolse le dita nella sua mano calda e si abbassò all’altezza della ragazza per intercettare il suo sguardo.
- Stai bene? -, azzardò, docile.
La rossa impiegò un attimo a riscuotersi ma alla fine riuscì ad accennargli un sorriso. Sospirò.
- Se così si può dire. –
- Andiamo. -, le ordinò semplicemente Shade e Fine si lasciò guidare tra le vie della città.
 
 
Un cubetto di ghiaccio si spezzò nel bicchiere e produsse un debole tintinnio. Fine mescolò velocemente la bevanda gasata con la cannuccia, distratta, e prese un sorso.
- Hai intenzione di parlare o questo silenzio durerà ancora per molto? –
La rossa arricciò le labbra e guardò Shade, spazientita.
- Potrebbe essere dura per te da reggere. -, spiegò poi.
Il cobalto incrociò le braccia al petto e appoggiò la schiena sul divanetto. Si erano rifugiati in un cafè alla ricerca di una pausa dal caldo estivo e, Shade sperava, di un po’ di calma per parlare.
- Ho appena saputo che la mia ex ragazza è una spacciatrice. Il fondo è stato toccato, credimi. –
L’amica azzardò un sorriso e appoggiò i gomiti al tavolo che li separava.
- Va bene. Da dove vuoi cominciare? –
- Dall’inizio. Dove hai conosciuto Mirlo? –
- Parlarti di lei vuol dire parlarti anche di me. –
Un dito giocava ora nervoso con una ciocca di capelli rossa.
Shade si allungò sul piano per accorciare la distanza tra loro. Le rubò il ciuffo che stava trastullando e se lo arricciò tra le dita. Fine sgranò gli occhi per il gesto e al suo viso così vicino. Le iridi cobalto l’avevano inchiodata con fermezza e dolcezza.
- Me lo devi. -, le disse sottovoce.
Fine sospirò e annuì; dopotutto non avrebbe potuto fare altro sotto quello sguardo.
Lui si rimise a sedere composto e le rivolse un sorriso vittorioso, attendendo che cominciasse a parlare.
- Non avevo mai parlato con Mirlo prima che si iscrivesse alla nostra scuola ma l’avevo vista. Al contrario, lei all’epoca non mi aveva notato per cui non ha mai sospettato che io sapessi chi fosse e cosa stesse facendo. –
- Quindi pensava che tu non la conoscessi? –
- Esatto. Il nostro incontro risale a un mese dopo la morte dei miei genitori. Lui… mi aveva appena salvata da una brutta situazione. –
Shade assottigliò lo sguardo.
- Lui? –
Fine vagò gli occhi fuori dalla finestra, imbarazzata.
- Noche. –
Il ragazzo sobbalzò sul divanetto.
- Noche. -, ripeté laconico.
 
Avevo notato fin troppo bene la tensione tra loro e l’imbarazzo di Fine alle sue parole. Non riuscivo però a capire in che rapporti fossero.
 
- Sì. E mi portò in un club per farmi conoscere alcune persone… -
- Sai vero che tutto questo è assurdo? Mi sembra di sentirti raccontare un film americano sui gangster. –
La rossa lo guardò piccata.
- Hai colto esattamente il concetto. –
- Ma in che casini ti sei messa? –
- TI ho già detto che per sopravvivere ho dovuto fare cose di cui non vado fiera. –
Shade sbuffò.
- Hai ragione, ho sbagliato domanda. Contro chi ti sei messa? –
Di nuovo, la ragazza abbassò le iridi chiare sul bicchiere e girò la cannuccia.
Il Ragazzo di Tokyo sospirò
- Vi porto ancora qualcosa, ragazzi? –, domandò la cameriera spuntando in quel momento davanti al loro tavolo.
Il cobalto si voltò verso di lei sorridendo tirato.
- Qualsiasi cosa abbiate con della cioccolata. –
- Gelato? Crepes? Torta? Pasticcini? –
Il giovane ci pensò su.
- Tutto. –
- Tutto? -, gli fecero il coro le due donne.
- Ne avremo bisogno. -
 




Angolo dell'autrice
Hola! Puntuale ed estasiata... che capitolo impegnativo questo, da scrivere e da leggere, ma direi che ci ha dato grandi soddisfazioni.
La relazione tra Shade e Fine è sempre più salda e tra due settimane riprenderemo proprio da qui, dal "Cioccolata. Ne avremo bisogno", e scoprirete molte altre cose. In generale, comunque, non è un capitolo privo di spunti: scopriamo con chi si vedeva Mirlo, cioè Noche, con cui Fine ha avuto, apparentemente dei trascorsi; Mirlo spacciava a scuola ahahah adoro tutto ciò, altro che tradimento come immaginava Shade! Sembra che Fine se la sia sbrigata abbastanza celermente con loro, ma sarà davvero così? E la minaccia velata di Noche a Rein? Ecco, quindi, che effettivamente ci spostiamo dalla trama originaria e entriamo in questa nuova versione molto più complessa. Spero che comunque non vi abbia deluso; fatemi sapere che ne pensate plz!
Un bacio, 
Dreamer In Love

 
  
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