Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: CaskettCoffee    28/05/2020    6 recensioni
Questo racconto prende il via dopo gli eventi del series finale, e racconta la storia di quaranta settimane della vita di Castle e Beckett. Quaranta settimane molto importanti. Quaranta settimane di attesa.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
QUARANTA SETTIMANE… dopo

Richard Castle cullava la figlia di nove mesi addormentata tra le sue braccia, canticchiando dolcemente tra i capelli ricci e scuri di lei, mentre la cullava dondolando in cerchio intorno al soggiorno. La piccola si era addormentata già da un pezzo, ma Castle si sentiva giustificato a continuare la sua ninna nanna con la scusa di non svegliarla, semplicemente perché aveva voglia di tenerla fra le braccia. Sua figlia sembrava soddisfatta di quella decisione, stretta contro il petto di suo padre, rannicchiata a lui teneramente.

La vita gli aveva riservato una grande quantità di eventi, negli ultimi mesi. Alcuni di quegli eventi lo avevano riempito di gioia, mentre altri meno, altri ancora si stavano pian piano risolvendo.
 
Il più grande cambiamento era stato sicuramente la tanto attesa nascita di sua figlia. Lily Johanna Castle era nata il 13 dicembre, alle 4:23 del pomeriggio. Era nata prima del termine, previsto per il giorno di Natale, ed era nata incredibilmente in fretta per essere una primogenita, venendo alla luce dopo soltanto un paio d’ore dalla rottura delle acque. La dottoressa Bradford, quando era entrata nella stanza e aveva visitato Beckett, aveva spiegato loro che la bambina si era messa in testa di nascere, era assolutamente pronta, e non voleva perdere altro tempo. Della madre, dunque, aveva preso la testardaggine.
 
Nonostante il travaglio fosse stato relativamente breve, era comunque stato uno dei periodi più atroci della sua vita. Ad un certo punto, con Beckett in preda alle urla disperate, Castle aveva pensato che avrebbe voluto davvero allontanarsi e piangere, perché non poteva sopportare di vedere ancora Kate soffrire così tanto mentre lui se ne stava lì, da parte, senza poter fare niente se non stringerle la mano. 
 
Ma alla fine, tutto il dolore, le grida, le paure e i pianti furono dimenticate. A Castle era bastato lanciare un’occhiata a quella minuscola sagoma rossa che strillava e si agitava scomposta, per innamorarsi di lei a prima vista. 
 
Aveva guardato Kate e l'aveva vista più bella che mai, nonostante l'espressione esausta, i capelli bagnati, i minuscoli rivoli di sudore che le brillavano sul viso. Talmente splendida da fargli stringere il cuore. L'aveva amata da morire in quei momenti di sofferenza, scoprendola persino più forte di quanto potesse immaginare. Aveva avuto paura per ore, giorni, mesi di attesa che gli erano sembrati interminabili e adesso finalmente Lily era con loro. Ed era andato tutto bene.

La dottoressa Bradford nel congratularsi con loro si era detta dispiaciuta che, alla fine, Lily non fosse venuta al mondo il giorno di Natale come da pronostici. Tuttavia, aveva aggiunto, la loro bambina aveva visto la luce nel giorno più buio dell’inverno, e quello secondo lei non poteva che essere un buon auspicio. Nel giorno di Santa Lucia, Lily era un raggio di luce nell’oscurità. Castle, che in vita sua aveva creduto a segnali molto più ineffabili di quello, accolse quella spiegazione come un chiaro e lampante messaggio dall’Universo.
 
Erano tornati a casa dall’ospedale proprio il 24 dicembre, in tempo per festeggiare tutti insieme quel primo Natale della nuova arrivata. Il loft al loro rientro li aveva accolti pieno di palle rosse e festoni luccicanti.
La sera, si erano tutti riuniti per festeggiare quel giorno che era più che solo una festa. C’erano stati Alexis, Martha e Jim, pieni di attenzioni e regali di ogni tipo per la nuova arrivata. C’erano stati Ryan, Jenny e i loro bambini, che avevano esultato per quella casa tanto piena di addobbi e di cose ghiotte da mangiare. C’erano stati Espo e Lanie, e la dottoressa era persino riuscita a convincere il detective a tenere Lily fra le braccia.
 
Persino Lily sembrava aver capito che qualcosa di importante stava accadendo, e sveglia con gli occhi spalancati aveva seguito gli abbagli di luce dei nastri dei pacchetti, rapita, incantata.
 
Castle, al canto suo, aveva capito bene che qualcosa di importante era già successo, e per questo motivo si sentiva grato, sereno. La vita aveva preso una piega sbagliata, ma poi lui e Kate erano riusciti a darle un verso, un verso buono, ed era nata Lily, ed erano lì con lei, e avevano vinto. E allora si poteva tirare un sospiro di sollievo.
 
E in quella notte di Natale, lui e Kate stavano seduti a terra, in quello stesso loft, su quello stesso pavimento dove erano caduti a terra mesi prima. Ma stavolta erano a terra per scartare i regali, circondati dalle persone più care, con la loro bambina fra le braccia. E quell’istante di pura gioia aveva oscurato qualsiasi altro ricordo.

Da quel giorno in poi, lui e Kate erano quindi caduti in una comoda routine familiare, assorbiti completamente dalla nuova arrivata. Potevano contare su Alexis, che si era mostrata una sorella adorante e una babysitter pronta, più che entusiasta di trascorrere del tempo sola con la sua sorellina, e di concedere una pausa a due genitori esausti quando avevano bisogno di stare da soli.

E, naturalmente, i nonni di Lily erano più che felici di aiutarli. Per Castle, che era cresciuto senza un padre, senza fratelli e anche senza nonni, il fatto che sua figlia potesse godere della presenza di quella famiglia così affettuosa era qualcosa di davvero importante.

Anche il legame fra Kate e Alexis sembrava essersi rafforzato, Lily era stata come un ponte fra loro, e il rapporto tra le due sembrava rinsaldarsi ogni giorno, e quello era un altro motivo per cui essere grato.
 
Ma certamente, più di ogni altra cosa era grato all’Universo per la sua famiglia. Per Lily, per il suo sorriso, per i suoi occhi, per le sue mani sempre impegnate a studiare il mondo fuori da lei, per quando allungava le braccia verso di loro, in cerca di un abbraccio, per poi tornare più felice alla sua piccola avventura.
 
Ed era grato per Kate. L'amava ogni istante di più, ora che stava affrontato la nuova avventura della maternità piena di impeto e coraggio. Erano insieme. Inevitabilmente spinti l'uno verso l'altra dalla forza del loro legame. Che era indissolubile, era un per sempre.

Era così perso nei suoi che non sentì Beckett avvicinarsi dietro di lui, e se ne accorse solo quando lei gli aveva già fatto scivolare le braccia attorno alla vita. "Perché non mi hai svegliato?" gli sussurrò.

"Sei stata sempre sveglia queste notti, con Lily e i suoi i dentini... Volevo che ti riposassi un po’. Ho preparato il caffè"

“Hmm ... e invece tu?” gli rispose Kate, mentre avvicinava le labbra alla fronte di Lily, per posarle un bacio tenero. “Sei esausto quanto me. Approfitta del fatto si sia addormentata per stenderti un po’”
 
"La metterò nella culla tra un minuto", rispose lui, guardandola intensamente.

"Perché mi guardi così? A cosa stai pensando?" gli chiese lei allora.

Castle le sorrise, mentre continuava a dondolare la bimba fra le braccia. "A noi."

"A noi? " 
 
“A quanto siamo felici insieme e quanto ti amo, e quanto voglio stare sempre con te e fare dozzine di bambini con te...”

A Beckett scappò una risata che rischiò di far svegliare la bambina. Si beccò uno sguardo ammonitore di suo marito. "Dozzine, Castle?" ridacchiò, "Non pensi che sia un po’ eccessivo?"

"Beh, se non sbaglio dobbiamo arrivare almeno a tre" Castle le rispose con un sorriso ammiccante. "Inoltre, credo che in questa casa ci sia una netta discriminazione di genere, ormai siete quattro contro un solo maschio."

Beckett lo guardo ancora sorridendo, mentre si avvicinava al bancone per versarsi una tazza di caffè. “Maschio?” gli fece eco. "Aspetta, io credevo che tu facessi solo femmine."

"Io credevo che tu non ci credessi", rispose casualmente lui.

“Non ci credo infatti”

"Allora se non ci credi beh, scommettiamo ” scherzò luì.

Kate si portò una mano sulla bocca per soffocare una risata, che avrebbe rischiato di svegliare Lily.
 
"E se nascesse un’altra femmina?” chiese allora lei.

"Beh, in quel caso avrei vinto la scommessa", le spiegò serio.

Lei a quel punto rise mentre si avvicinava al divano, e entrambi si sedettero, lui sperando che Lily non avrebbe posto obiezioni a quel cambio repentino di posizione.
 
“Allora Beckett, che ne pensi? Accetti la scommessa?"
 
Kate sollevò gli occhi verso di lui, lo sguardo pieno di serenità, un sorriso genuino sulle labbra. Castle sentì il cuore colmarsi di gioia, perché vedere Kate sorridere in quel modo, finalmente serena, era la cosa più bella che potesse desiderare.
 
“Penso che dovresti rialzarti e tornare a ciondolare. Lily si sta svegliando. Ed è tardi, io devo vestirmi per andare al distretto…”
 
Entrambi si alzarono simultaneamente dal divano, Beckett gli stampò un bacio sulle labbra, e baciò Lily fra le pieghe del collo, delicata come un soffio.
 
Si era appena girata per avviarsi verso la camera da letto, quando la voce di Castle la fece girare.
 
“It’s too bad. It would have been great.”

Lei si voltò, sorridendo ammiccante. "You have no idea.”
 
 
-----------------------------------------------------
 
NOTE DELL’AUTRICE
“On the shortest, darkest days of the year, people of all faiths celebrate the light” (R.Castle)
Lily nasce a dicembre, il 13, numero ricorrente nella storia dei Caskett (2x13 Sucker Punch - 3x13 Knockdown) alle 4:23 (4x23 Always).
Il 13 dicembre ricorre il giorno di Santa Lucia, tradizionalmente "il giorno più corto che ci sia".
Il giorno più corto, ovvero quello con meno ore e minuti di luce, cade nel Solstizio d'Inverno, il 21 o 22 dicembre. Ma il 13 dicembre si ha effettivamente una riduzione "apparente" delle giornate, perché è il giorno in cui il Sole tramonta prima.
La festa di Santa Lucia è una ricorrenza molto sentita soprattutto nei paesi nordici, dove gli inverni sono molto lunghi e le giornate più corte e buie. Qui, Santa Lucia è la festa della luce per eccellenza. Lucia, il cui nome deriva dalla parola latina "lux" - "luce" appunto - si collega con questo elemento e con le giornate che riprendono ad allungarsi.
Ma il giorno di Santa Lucia ha un significato profondo legato, oltre che ai ritmi delle stagioni, alla speranza. È la festa del trionfo della luce sul buio, della luce dona serenità agli animi nella certezza che un giorno luminoso tornerà.
E un figlio che nasce è sempre una promessa di luce per il futuro.
Ringrazio tutte le persone hanno seguito questa storia. Un grazie particolare a quei lettori che hanno speso qualche parola, è stato motivo di incoraggiamento e gratificazione leggere i vostri pareri. Un grazie, infine, ai Caskett. Always.
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: CaskettCoffee