29/05/2020
4 recensioniAspettative e realtà
Se avesse fatto un salto indietro di vent' anni, avrebbe immaginato quel giorno come un'esplosione di fuochi d'artificio, fiumi di alcol e una torta di sette piani al centro del salone di Villa Stark. Dopotutto era così che aveva festeggiato i suoi trent'anni, anche se i suoi ricordi erano sbiaditi e avevano ancora il retrogusto della Vodka alla pesca.
Se gliel'avessero chiesto in quel momento, avrebbe risposto che era così che avrebbe voluto festeggiare i cinquanta, magari con il doppio degli invitati e una torta ancora più grande e alcol ancora più forte. All'inizio Rhodey si sarebbe opposto, ma poi gli avrebbe organizzato la festa, avrebbe invitato Ozzy Osbourne e sarebbe rimasto al suo fianco fino al mattino successivo, a raccogliere i cocci della sua prima sbronza della mezza età.
Ma il destino è beffardo, spesso ingiusto e sicuramente molto ironico.
La torta dei suoi cinquant'anni non era alta sette piani, se ne potevano contare giusto un paio, storti e pendenti come la torre di Pisa; gli invitati, poi, erano solo quattro, un numero decisamente inferiore a quello che avrebbe immaginato il Tony Stark di vent'anni prima.
Le due bottiglie di Champagne erano le uniche fonti di alcol presenti, e al posto dei fuochi d'artificio a illuminare il terrazzo di Villa Stark c'era solo qualche stella scintillante che avevano recuperato dal capodanno passato.
Una festa intima e imperfetta, ma Tony non l'avrebbe mai scambiata con il caos alcolico e burrascoso del passato.
Pepper aveva passato una giornata intera a rendere presentabile la sua torta, e a lui piaceva per quello, e anche perché adesso Morgan si era riempita le mani di panna montata e gliela stava spalmando sul viso, tra gridolini e sorrisi divertiti.
Rhodey non era riuscito a mettersi in contatto con Ozzy Osbourne, ma il vinile che gli aveva regalato era un buon compromesso, anche se non proprio adatto al contesto.
E Happy... beh, forse tra le migliaia di foto che stava scattando ne sarebbe uscita una decente, anche se ora sembrava distratto dalla fetta di torta che si era ritrovato davanti agli occhi.
Non era il compleanno che si sarebbe aspettato, certo che no, ma la fede sull'anulare gli ricordò che non tutte le cose impreviste erano negative e che anzi, alcune erano di una bellezza incalcolabile, proprio come gli occhietti vispi di sua figlia che lo stavano guardando divertiti e forse orgogliosi di vedere un ciuffo di panna sulla punta del suo naso.
C'era solo una nota stonata in quella piccola oasi di felicità. Un vuoto che avrebbe dovuto essere pieno di entusiasmo, di allegria e di una scarica estenuante di parole che avrebbe fatto perdere la pazienza a un santo, ma che lui avrebbe accolto come musica celestiale, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Quel vuoto si faceva largo nel suo cuore ogni giorno di più, ma era affiancato dalla consapevolezza di avere ancora vicino, in un modo tutto nuovo e particolare, chi aveva visto andarsene da un momento all'altro senza più fare ritorno.
L'abbraccio di Pepper gli scaldò il cuore ancora prima che potesse raffreddarsi, impedendogli almeno in quel momento di affogare nel dolore e nel senso di colpa.
Si adagiò nella sua stretta e a poco a poco riprese a respirare.
Se gliel'avessero chiesto in quel momento, avrebbe risposto che era così che avrebbe voluto festeggiare i cinquanta, magari con il doppio degli invitati e una torta ancora più grande e alcol ancora più forte. All'inizio Rhodey si sarebbe opposto, ma poi gli avrebbe organizzato la festa, avrebbe invitato Ozzy Osbourne e sarebbe rimasto al suo fianco fino al mattino successivo, a raccogliere i cocci della sua prima sbronza della mezza età.
Ma il destino è beffardo, spesso ingiusto e sicuramente molto ironico.
La torta dei suoi cinquant'anni non era alta sette piani, se ne potevano contare giusto un paio, storti e pendenti come la torre di Pisa; gli invitati, poi, erano solo quattro, un numero decisamente inferiore a quello che avrebbe immaginato il Tony Stark di vent'anni prima.
Le due bottiglie di Champagne erano le uniche fonti di alcol presenti, e al posto dei fuochi d'artificio a illuminare il terrazzo di Villa Stark c'era solo qualche stella scintillante che avevano recuperato dal capodanno passato.
Una festa intima e imperfetta, ma Tony non l'avrebbe mai scambiata con il caos alcolico e burrascoso del passato.
Pepper aveva passato una giornata intera a rendere presentabile la sua torta, e a lui piaceva per quello, e anche perché adesso Morgan si era riempita le mani di panna montata e gliela stava spalmando sul viso, tra gridolini e sorrisi divertiti.
Rhodey non era riuscito a mettersi in contatto con Ozzy Osbourne, ma il vinile che gli aveva regalato era un buon compromesso, anche se non proprio adatto al contesto.
E Happy... beh, forse tra le migliaia di foto che stava scattando ne sarebbe uscita una decente, anche se ora sembrava distratto dalla fetta di torta che si era ritrovato davanti agli occhi.
Non era il compleanno che si sarebbe aspettato, certo che no, ma la fede sull'anulare gli ricordò che non tutte le cose impreviste erano negative e che anzi, alcune erano di una bellezza incalcolabile, proprio come gli occhietti vispi di sua figlia che lo stavano guardando divertiti e forse orgogliosi di vedere un ciuffo di panna sulla punta del suo naso.
C'era solo una nota stonata in quella piccola oasi di felicità. Un vuoto che avrebbe dovuto essere pieno di entusiasmo, di allegria e di una scarica estenuante di parole che avrebbe fatto perdere la pazienza a un santo, ma che lui avrebbe accolto come musica celestiale, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Quel vuoto si faceva largo nel suo cuore ogni giorno di più, ma era affiancato dalla consapevolezza di avere ancora vicino, in un modo tutto nuovo e particolare, chi aveva visto andarsene da un momento all'altro senza più fare ritorno.
L'abbraccio di Pepper gli scaldò il cuore ancora prima che potesse raffreddarsi, impedendogli almeno in quel momento di affogare nel dolore e nel senso di colpa.
Si adagiò nella sua stretta e a poco a poco riprese a respirare.
*
NdA
Salve gente,
ciò che avete appena letto è frutto di un messaggio innocente che circa quattro ore fa ho mandato a due bagarozze, le quali mi hanno bullizzata al tal punto da obbligarmi a scrivere questa storia. Quindi ecco, mi sembra giusto fare nomi e cognomi (semicit.), anzi solo i nomi: bagarozza numero uno, ovvero _Lightning_ e bagarozza numero due, ovvero leila91 <3
Scherzi a parte, in realtà sono contenta di aver potuto dedicare un pensiero a Tony nel giorno del suo 50esimo compleanno, spero abbiate apprezzato!
Un saluto e spero a presto,
_Atlas_