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Autore: Tenru Dragon    29/05/2020    0 recensioni
-Sei diversa, speciale, non dimenticarlo, promettimelo- dice lei con un filo di voce
-Te lo prometto mamma- le rispondo abbracciandola forte per l'ultima volta.
Da quel giorno sono passati 6 anni, Elinor ha mantenuto la sua promessa, non ha dimenticato, ma ha comunque perso se stessa.
Elinor è la prova che anche tra due persone completamente diverse che in principio dovevano odiarsi, può nascere l'amore.
Dopo essere rimasta in orfanotrofio per sei anni dopo la morte della madre, Elinor decide di cambiare il suo stile di vita per tenersi al sicuro, cominciando col cercare Farkas, un vecchio amico del padre, trovando invece colui che le farà ritrovare sé stessa.
Storia già conclusa e pubblicata sul mio account di wattpad: Elenhemmingsirwin
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sento dei rumori, intorno a me tutto è buio, delle voci in lontananza, dolore, paura.

Cerco di aprire gli occhi ma non ho le forze, sento il volto bagnato dalle lacrime, non ricordo nulla, ero andata a salvare Malachia poi il vuoto, ero con...con...

-Yelena!- mi alzo di scatto e un dolore lancinante mi colpisce tutto il corpo, non riconosco la mia voce, mi guardo intorno, sono sola in un luogo sconosciuto, cerco di alzarmi ma cado, faccio cadere delle fiale che erano appoggiate accanto a me e le voci si avvicinano.

Malaola entra nella stanza preoccupata e mi si avvicina per aiutarmi ad alzarmi, la sua pelle bianca è più pallida del solito rilascia un odore pungente che mi irrita senza che ne conosca la ragione, ringhio ma subito mi tappo la bocca, questo suono è uscito davvero da me?! Malaola si allontana velocemente e io mi alzo ancora dolorante, mi appoggio al letto e guardo la felina che mi osserva quasi spaventata, mi volto verso la parete a lato del letto su cui dormivo e vedo uno specchio nel quale due occhi color azzurro ghiaccio che in pochi secondi cambiano e diventano color ambra mi fissano sorpresi, occhi che appartengono a me.

-Questa...sono io?- mi tocco il volto, passo una mano tra i capelli, mi strofino gli occhi ma nulla di ciò che è riflesso cambia, i miei capelli rossicci sono diventati argentati, grigi come la cenere, i miei occhi sono ambrati e le mi lentiggini sono completamente sparite lasciando sulle mie guance solo il segno del pianto, ora quando mi guardo allo specchio non vedo nessuno, non me, non la copia di mia madre, ma una sconosciuta.

-È...impossibile, cosa diamine...- mi volto verso Malaola che non ha mai distolto lo sguardo da me

-Tu...non ricordi nulla?- sorpresa e preoccupata mi poggia titubante una mano sulla spalla come per rassicurarmi -Non è stata colpa tua...- non capisco, scuoto la testa e mi guardo intorno

-Dov'è Yelena?- chiedo ansiosa

-Non potevi fare nulla, eri da sola- piango, le lacrime ricominciano copiosamente a scendere, chiudo gli occhi e tento di ricordare -Che cosa ho fatto- dico disperata rivivendo ogni istante nella mia mente.

Sono andata con Yelena a salvare Malachia ma era una trappola, ci hanno circondate e prima che potessi avvertirla la mia amica era a terra, incosciente, poi vedo due occhi, più scuri della pece, che mi guardano, una voce nella mia testa e poi dolore; ho corso nel bosco, i piedi nudi sanguinavano, li guardavo ma non erano piedi umani, erano zampe, color cenere che quasi non sentivo più per via del freddo, il dolore non mi sfiorava per via dell'adrenalina, e lo stupore venne subito sostituito dalla paura, mi guardavo intorno ma non vedevo nessuno, solo alberi, ma sentivo dei rumori che mi confermavano di non essere sola, ricordo delle luci in lontananza, gente che gridava il mio nome e poi solo il vuoto.

Spalanco gli occhi scioccata -Cosa ricordi?- chiede una voce sulla soglia della porta, è leggermente più bassa di me, dai capelli castani, la osservo e non credo di conoscerla finchè i miei occhi non incontrano i suoi, di un verde così intenso che solo in pochi posseggono, un gruppo ristretto di persone tra cui Malachia.

-Kana- sussurro convinta

-Elinor- mi sorride -Se mio figlio sapesse che sono viva probabilmente mi avrebbe parlato molto di te, quando era piccolo mi raccontava qualsiasi cosa, benvenuta nella mia clinica- nei suoi occhi una scintilla di dolore, sto per parlare ma sento delle urla provenire da fuori e riconosco la voce di Omar così cerco di uscire ma una mano mi blocca

-Non è il caso- dice Malaola

-Io devo vederlo- rispondo sicura, sorpasso la madre del mio compagno e mi ritrovo in un lungo corridoio nel mezzo del quale diversi uomini cercano di fermare la furia distruttiva del lupo inutilmente.

-Omar!- dico correndogli incontro, lui stende quelli che cercavano di bloccarlo e mi corre incontro, mette una mano intorno al mio collo e mi sbatte violentemente contro il muro provocandomi una fitta di dolore, il solito tranquillo e riflessivo ragazzo è stato sostituito da una bestia furiosa che mi vuole morta.

-È colpa tua! Lei non è qui perché tu l'hai convinta a seguirti e poi l'hai abbandonata!- stringe sempre più forte, gli occhi ambrati iniettati di sangue mi fissano -Come hai potuto!- mi inizia a mancare l'aria ma cerco di parlare.

-Io...non...volevo...- dico

-Ah non volevi! Prima fai catturare il mio migliore amico, mia sorella e il mio Alpha, poi la donna che amo, perché non dovrei ucciderti qui e ora?!- dietro il lupo inizia ad avvicinarsi un signore in camice con una siringa

-No- dico fermandolo, il lupo si volta e con un'occhiata lo convince ad allontanarsi -Omar...io- attiro nuovamente l'attenzione su di me -Era...una trappola...la dominatrice della mente...- cerco di dire, quando ormai sto per perdere i sensi lui mi lascia andare facendomi cadere in terra in preda a respiri affannosi

-Pensavo...di poterli...salvare- spiego tra un respiro e l'altro -Ho avuto una visione...durante la battaglia...nel villaggio...- mi alzo e mi avvicino a lui -Io dicevo a Malachia...Omnia vincit amor et nos cedamus amori, l'amore vince su tutto ciò che è destinato a cedere, e che...la sera che lo salvai Yelena mi aiutò riaccendendo l'amore dal suo cuore...per questo l'ho portata con me...-

-Ciò non cambia che l'ho persa, era mia, e tu gliela hai servita su un piatto d'argento- si volta per andarsene ma lo fermo

-Omar, ho bisogno del tuo aiuto per salvarli, ti prego...non andartene- LO SUPPLICO

-Ti aiuterò, ma non lo faccio per te...tu ora per me non sei più nessuno- finisce per poi correre via lasciandomi in corridoio in mezzo a un gruppo di persone che mi osservano.

L'unica che si fa avanti è Kana -Elinor, capirà, tutti i lupi sono disposti a qualsiasi cosa per i propri compagni, e tu non sei da meno-

-No, ha ragione, non merito il suo perdono- abbasso lo sguardo e torno sui miei passi rientrando nella stanza, annuso l'aria e nuovamente sento l'odore pungente e ripugnante che mi fa irritare, mi volto e capisco che questo proviene non più da Malaola che non è tornata nella stanza ma da Kana.

-Cosa...?-

-Senti il mio odore, è normale, con la trasformazione non è solo il tuo corpo a cambiare ma anche tutte le tue capacità sono migliorate, i tuoi sensi sono più sviluppati e lo stesso la tua resistenza, prima col tuo amico, ha continuato a strangolarti per almeno cinque minuti prima che tu cominciassi a perdere i sensi-

-Io mi sono trasformata- dico cercando di convincere me stessa -È stata quella voce, la dominatrice della mente mi ha fatto qualcosa che deve aver attivato la mutazione!- dico cercando di darmi una spiegazione valida

-No, è stato tutto completamente naturale, il tuo organismo sotto stress ha cominciato a produrre una quantità esagerata di ormoni che si sono accumulati nell'ultimo periodo portandoti alla tramutazione-

-Ma...i miei poteri?-

-Tu sei una strega tanto quanto sei un lupo, ma dato che il lupo in te ha aumentato il suo potere, la tua parte magica si è dovuta restringere diciamo, sei ancora una strega, sei comunque la dominatrice del sangue, ma la tua forza in quell'ambito deve essersi assopita-

-Quindi ora sono quasi completamente un lupo...- sussurro arricciando il naso

-Suppongo che a darti fastidio sia io- dice ridacchiando

-Perché il tuo odore somiglia a quello di Malaola?- la guardo negli occhi e vedo che le sue pupille cambiano, da semplici sfere scure si allungano diventando simili a quelle dei gatti.

  
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