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Autore: ArrowVI    29/05/2020    0 recensioni
L'Arcadia, un luogo idilliaco dove chiunque vive in tranquillità ed armonia, la nazione con meno criminalità e la qualità di vita migliore fra tutte...
Fino a quando rimani all'interno delle mura della sua capitale.
Dietro la facciata di "Nazione perfetta", si cela un lugubre teatro dove chi non è considerato utile alla nazione viene rapidamente allontanato, un mondo dove coloro che sviluppano abilità speciali sono considerati demoni e prontamente eliminati.
Si dice che la luce della speranza possa nascere anche nei luoghi più bui... Sarà veramente così?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 7-3: Cambiare Idea



Non potevamo forzare Yuu a stare con noi... Quindi l'unica opzione fu quella di provare a convincerlo del fatto che noi non fossimo i cattivi...
Eppure a tutti e tre sorse la stessa domanda... "Come?"

Era chiaro come il sole che lui non si fidasse ancora di noi, nonostante tutto. 
Eppure non credo che pensasse fossimo cattive persone... Credo che, semplicemente, a causa delle sue esperienze passate, abbia sviluppato un modo di pensare "prevenuto", dove credeva che tutti avessero cattive intenzioni fino a quando non poteva verificare il contrario in prima persona.

...O, per lo meno, questa fu l'impressione che mi diede.


L'idea a cui pensai avrebbe potuto darci abbastanza tempo per riuscire nel nostro intento. Ma non potevo farmi aiutare né da Mist, né da Jeanne.
Dopo ciò che era successo, era meglio che agissi da sola dopotutto.

Yuu necessitava di tempo per rimuginare sul suo comportamento con Jeanne, mentre avere Mist vicino avrebbe potuto metterlo ancora una volta in allerta, o fargli credere che lo stessimo tenendo sotto controllo.

La mia intenzione era quella di provare a metterlo a suo agio, fargli esplorare la base nella speranza che avesse potuto vedere il bene che stavamo effettivamente facendo per le persone al suo interno, nonostante fossimo, ai suoi occhi, ancora dei criminali.


Ero sicura che ce l'avrei fatta: dopotutto, essendo un fabbro, non accetto fallimenti come risultato del mio lavoro... Non posso venderli.



Quando lo raggiunsi, lo trovai ancora all'interno del mio laboratorio.
Era seduto sul pavimento della stanza dove ebbe la discussione con Jeanne, appoggiato con la schiena sul muro mentre fissava intensamente il vuoto davanti a se, perso in chissà quali pensieri.
La sua espressione sembrava essere un misto tra rabbia e rammarico; non sembrò neanche notare che fossi li, fino a quando non lo chiamai per nome per lo meno.

Fu in quell'istante che, finalmente, si accorse della mia presenza.
Si guardò intorno con fare sospetto, quasi come se stesse cercando qualcuno.


<< Non preoccuparti, sono solo io. >>
Gli dissi, cercando di rassicurarlo.
Le mie parole non sembrarono convincerlo.

<< Mist è andato a discutere di qualcosa con Evans, non ci disturberà per almeno un'oretta. >>
Continuai, cercando di persuaderlo con una vocina sottile e un occhiolino.


Non mentirò: lo sguardo freddo con cui continuò a fissarmi mi fece rabbrividire.


<< Cosa vuoi? >>
Mi domandò, dopo qualche secondo, sollevandosi dal terreno e mettendosi le mani in tasca, evitando il mio sguardo.

<< Volevo solamente parlare un pochino, per conoscerci meglio. >>
Gli risposi, invitandolo a seguirmi nell'altra stanza, all'interno del mio laboratorio.

All'inizio pensai non mi avrebbe seguito, ma rimasi sorpresa quando lo vidi sbucare da dietro l'angolo, borbottando qualcosa tra se e se con fare innervosito, anche se non penso fosse necessariamente diretto a me.
Il terreno era ancora pieno di rottami di varie dimensioni, bulloni e chiavi inglesi che Yuu sembrò divertirsi a calciare via uno dopo l'altro fino a quando non mi sedetti su una sedia, a qualche metro di distanza da lui, spesso senza neanche sollevare lo sguardo verso di me.

Non so dire se si sentisse in colpa o se fosse semplicemente il suo modo di fare... Ma quel genere di freddezza quasi annoiata mi colse davvero alla sprovvista.


<< Di cosa vorrei parlare, e perché? >>
Mi domandò, improvvisamente.

<< Insomma, perché no? Se intendi restare qui allora- >>
Mi interruppe ancora prima che potessi finire di parlare.

<< In verità, credo di aver cambiato idea. >>
Disse, smettendo improvvisamente di giocherellare a calcio con i rottami metallici nel pavimento.

<< Non so se voglio restare qui, dopotutto. >>
Continuò, mostrandomi poi uno sguardo distaccato e minaccioso.

Non riuscii a rispondergli qualcosa, e lui notò sicuramente l'espressione preoccupata con cui lo fissai per qualche istante.

<< E se avessi intenzione di andarmene e portare via anche Jeanne? Avevi detto che ci avreste lasciato andare via, no? >>
Quella domanda mi fece preoccupare non poco... 

.. No, non era una opzione... Non più.
Se le preoccupazioni di Mist si fossero davvero rivelate fondate, non potevamo lasciarlo andare prima di capire chi fosse quel "Rudra".
Dovevo guadagnare tempo per permettere a Mist di discutere insieme a Evans di questa faccenda e, allo stesso tempo, provare a convincerlo io stessa a restare qui.


<< Non... Credo sia fattibile, al momento. >>
La mia risposta non sembrò soddisfarlo: cominciò a fissarmi con una smorfia infastidita, senza dire nulla.

<< Mist ed Evans stanno discutendo di qualcosa d'importante, attualmente, e non ci è permesso interromperli durante i loro incontri. Li terrà occupati per almeno un'oretta, quindi che ne dici se ti faccio una offerta per passare del tempo? >>
Stavolta la mia richiesta sembrò attirare la sua attenzione, nonostante fosse ancora palesemente diffidente.

<< Che genere di offerta? >>
Mi rispose.

Sorrisi, realizzando di essere riuscita nel mio intento.

<< Vorrei mostrarti come vanno le cose qui dentro. Come stanno le persone, chi accettiamo dentro la nostra base... Se non credi a noi, potrai chiedere a loro. >>
Gli dissi.

<< Se riuscirò a convincerti che non siamo noi i cattivi, allora rimarrai. In caso contrario, sarete liberi di andarvene. >>
Continuai.

<< Cosa ti fa credere che tu ci possa riuscire? >>
Mi domandò. Era ovvio fosse diffidente ma incuriosito dalla mia offerta.

<< Sono una vincente nata. Non perdo mai le mie scommesse. >>
Gongolai, cercando di provocarlo.


<< Tsk. >>
Ringhiò Yuu.

<< Va bene. >>
Continuò subito dopo.

<< Però... Se possibile non chiedere dove si trova la nostra base. >>
Quella mia richiesta sembrò mandare in frantumi tutto il progresso che avevo fatto fino a quel momento.
Per un istante mi fissò con uno sguardo incredulo, prima di passare ancora una volta all'offensiva. Sapevo che non avrebbe accettato facilmente quelle mie condizioni ancor prima di rivelargli quel dettaglio... Per questo esitai a rivelarglielo, ma compresi che sarebbe stato peggio se glielo avessi impedito successivamente.

<< Cosa diavolo vorresti dire?! Perché non dovrei farlo? >>
Mi domandò, infastidito dalle mie parole.


Non era così stupido da non capire il motivo che si nascondeva dietro quella mia richiesta, e credo lo comprese ben presto perché sbuffò, evitando il mio sguardo senza aspettare una mia risposta.


<< Non mi piace l'idea di essere all'oscuro di dove mi trovo esattamente, non so se rendo l'idea. >>
Quelle sue parole non mi colsero alla sprovvista, ma mi lasciarono un po' confusa.

Ero convinta che Evans fosse riuscito a convincerlo, per lo meno in parte, durante il loro incontro.
Quando espressi la mia confusione, Yuu sorrise, ma non con fare divertito.. Sembrava quasi fosse malinconico.

<< Mettiti nei miei panni. >>
Mi disse, mostrandomi uno sguardo all'apparenza calmo, eppure in qualche modo preoccupato.

<< Chiuso dentro quattro mura nel mezzo del nulla, nelle mani di un gruppo di persone armate e che possiedono abilità, un gruppo conosciuto come parte dei Ribelli... L'unica cosa che potevo fare, con il tuo capo, era stare al gioco... Credi davvero avrei accettato la vostra offerta così facilmente, se non fossi stato chiuso qui dentro con voi? >>
Eppure qualcosa, in quelle parole, mi confuse.
Se non si fidava di noi, allora...


<< ... Perché me lo stai dicendo, quindi? >>
Gli domandai, facendogli notare quanto fossero rischiose le parole che mi disse, considerando fossi in buoni rapporti con Mist ed Evans.

Yuu sembrò esitare, per qualche istante.
Avrei capito più in la che stesse lottando con se stesso, con le paure che non voleva mostrare alle altre persone.

<< Sai che sono vicina a Mist ed Evans... Quindi perché ne stai parlando con me? Per quanto tu ne sappia, potrei parlarne con loro. >
Anche stavolta, Yuu non si voltò verso di me.

Non lo avrei mai fatto, eppure quel comportamento mi lasciò confusa, in quel momento... Per questo gli feci quella domanda.

<< So che potresti farlo. >>
Mi rispose. Il suo sguardo sembrava straziato fra preoccupazione e rabbia. Non pensai che si sarebbe aperto con me, eppure non riuscii a crederci quando realizzai che effettivamente stesse provando con tutto se stesso a fidarsi di noi, nonostante fosse ancora in guerra con se stesso. 

<< Fin'ora ho vissuto una commedia di pessimo gusto. Le persone che credevo mi volessero bene mi abbandonarono a me stesso chiamandomi "mostro"... Gli amici che credevo di avere mi hanno dato le spalle per seguire qualcuno che neanche conoscevano, inseguendo un castello in aria che mai avrebbero raggiunto.. >>
Continuò, ringhiando.

<< Non mi fido di loro. Sento che Evans mi stia nascondendo qualcosa, e quel Mist non è altro che uno stronzo. >>
Non appena disse quelle parole, però, si voltò verso di me.
Il suo sguardo sembrava combattuto 

Fu in quell'istante che compresi cosa stesse cercando di fare. Jeanne ci disse di quanto fosse orgoglioso e diffidente, eppure anche di come, secondo lei, fosse disperatamente alla ricerca di approvazione.

Credo... Credo di averlo visto nel modo in cui mi guardo, in quei brevi istanti, prima che evitasse ancora una volta il mio sguardo, forse sentendosi in soggezione a causa mia, non essendo abituato a essere così sincero con persone estranee.

In quel momento non vidi la persona che fece a gara con Mist pochi minuti prima per chi ce l'avesse più lungo.
Vidi una persona turbata, spaventata dall'aprirsi con gli altri, alla ricerca di qualcosa o qualcuno che lo aiutasse a stare meglio con se stessa.


Forse... Forse fui in grado di relazionarmi così bene con lui proprio a causa di questa nostra somiglianza nascosta. 
Dopotutto, vivemmo situazioni più o meno simili, alla radice, prima d'incontrarci. 


<< Ed è per questo che voglio provare a fidarmi di te, non di loro. Non ancora. >>
Aggiunse subito dopo, senza guardarmi in faccia.
Credo gli fosse più semplice parlarmi in quel modo senza guardarmi.

<< Quindi si, accetto la tua offerta. >>
Continuò, voltandosi finalmente verso di me.
Stavolta il suo sguardo era fermo, anche se all'apparenza ancora dubitante. 

<< Fammi cambiare idea. >>
Concluse subito dopo.


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Fine del capitolo 7-3, grazie di avermi seguito e alla prossima!

 

   
 
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