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Autore: Brux_95    31/05/2020    2 recensioni
Come suggerisce il titolo si parla di diversi mondi. Ovviamente la Terra sarà al centro di tutto all'inizio. Noi umani siamo stati i primi umani? Siamo tutti normali o ci sono super umani? Quali e quante potenze ci sono nell'universo? Questo racconto fantastico risponderà (a modo mio) a queste domande.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6: Allo scoperto

I quattro Massari tentano di convincere Fred a non esporsi, ma la decisione è presa.

Laura chiama in ufficio e fa organizzare una conferenza per il giorno dopo con massima priorità.

Federico torna alla centrale e spiega l'accaduto al commissario.

- Una storia da fumetti. Però non sei il tipo che mi viene a raccontare balle quindi ti credo. Domani io posso anche mettere tutto il distretto a guardia dell'evento ma sai che, quando arrivano i pezzi grossi, noi saremo messi da parte. -

- Non è bello da dire ma sinceramente non mi interessa. Voglio solo che la mia famiglia sia al sicuro di quello che accadrà a Fred non m'importa. -

Scende il Sole e Lily riceve una chiamata di uno degli amici di scuola.

- Come stai? -

- Bene Albi grazie. -

- Pazzesco oggi vero? -

- Si... pazzesco. -

- Hai sentito Nick? -

- Si sta bene, quasi... sai com'è non è abitutato ad essere lanciato via. -

- Eh già... senti... dopo che sei andata via Alì si è alzato e se nè andato. Forse vi ha seguito. -

- Non credo avrebbe già tirato giù la porta. -

- Hm ok. Non girare mai da sola tieni quel tipo di oggi vicino. -

- Tranquillo anche se non è con me arriva sempre a salvarmi. -

- Capito. C'è dell'altro. Dopo sono arrivati dei tizi vestiti di nero ed hanno iniziato a fare domande. -

- Quali domande? -

- Quel tipo di domande a cui non rispondi anche se conosci la storia. Chiedevano di te e del tuo amico, ma sembrava che non sapessero niente di lui. Da quello che so nessuno ha detto niente e gli stupidi non hanno neanche chiesto se erano stati fatti dei video. -

- Stai attento sono pericolosi, avvisa anche gli altri. -

- Va bene tranquilla. Ma... in cosa ti sei cacciata? -

- Credimi non lo so neanche io. Se vuoi sapere guarda il Tg domani. -

- Quale Tg? -

- Quello che vuoi, tanto ne parleranno tutti. -

- Va bene. Mi raccomando eh. Ci sentiamo. -

- Ciao Albi grazie. -

Lily chiude la chiamata e scende nel salotto dove ci sono i genitori a raccogliere cocci e pezzi di vetro.

- Mamma, papà. Vi chiedo scusa. - con aria molto triste.

- Scusa per cosa? - dice Adriano.

- Tutto questo è colpa mia. -

- E perchè sentiamo. -

- Ho voluto tenerlo qui con noi, se lo avessimo mandato da un altra parte magari non scopriva neanche dei suoi poteri. -

- È arrivato dallo spazio, ha perso la memoria e la prima cosa che ha fatto è stata venire qui. Quindi ovunque lo avessimo mandato sarebbe tornato da te. Non hai niente di cui scusarti. Da quando ti è stata data quella collana sapevamo che eri speciale e che prima o poi sarebbe successo qualcosa. -

- Quanto vorrei sapere di più. -

- Sappi che qualsiasi cosa succeda mamma e papà non ti lasceranno. - dice Laura.

I tre si abbracciano e Lily in quel momento si sente come un neonato tra le braccia dei genitori.

Fred ripensa allo scontro con Alì ed al fatto che cambiava di continuo strategia per aprire varchi nella difesa e colpire con grande velocità. Di sicuro non è solo muscoli quel tipo.

Michelle resta chiusa nella sua stanza ad ascoltare musica per cercare di rilassarsi.

Nel frattempo il Presidente viene avvertito dello scontro alla scuola dall'uomo che presentava i quadri al museo.

- Credo di poter confermare la minaccia. -

- Quindi suggerisci di dar via al programma? - dice il Presidente.

- Sono morti dei miei uomini ed ora sappiamo che non è l'unico con dei poteri. Dia inizio al programma prima che decidano di unire le forze e ci spazzino via. -

- Va bene Roberto sarai tu a capo dell'organizzazione, hai carta bianca. Quando trovi la minaccia eliminala con ogni mezzo. -

- Il nostro amico ha ultimato le sue armi, non sarà difficile e dovremmo contenere i danni. -

Il fratello di Roberto insieme ai due soliti compagni, con il quale a visitato la casa dei Massari, si reca dall'uomo che ha inventato le armi. Uno scienziato rinchiuso in una specie di bunker sotterraneo sulla costa Ligure. Un uomo di altezza media, magro, dai capelli biondi, riccioli corti, con occhialoni tondi e barba lunga, folta e crespa. (?) Ovviamente indossa il camice bianco.

La porta di metallo pesante alle sue spalle si apre ed entrano i tre scagnozzi.

- Allora Samuele, dove sono le nostre armi? - dice Riccardo, il fratello di Roberto.

- Si eccole qui le mie migliori creazioni. - con voce da giovane ragazzo fumatore di sostanze illegali. Gli porta una valigetta con all'interno due oggetti tondi di acciaio.

- Sarebbero queste? Secondo me devi smettere di fumare quella roba per un po'. -

Samuele ride strizzando l'occhio destro facendo trasparire una leggera pazzia – Queste sono armi molto potenti. Permettete una dimostrazione. Hey uomo enorme vieni qui sei il mio volontario. -

L'uomo enorme, dopo un cenno di Riccardo, si avvicina a Samuele che gli mette l'oggetto attorno all'avambraccio e lo chiude saldamente.

- Bene ora... anzi no no, qui non funziona correttamente, dobbiamo uscire. -

Il gruppo esce dal bunker e lo scienziato indossa gli occhiali da Sole.

- Non mi aspettavo tutta questa luce. Ok bene, ora... uh ok, prendi di mira la macchina e poi tira un pugno. -

L'uomo un po' titubante si avvicina all'auto con il quale sono arrivati.

- No no no qui. Da qui devi tirare il pugno. -

L'uomo torna indietro e punta l'auto. Sferra un pugno da circa sei metri di distanza e le portiere dell'auto si contorcono, i vetri vanno in frantumi e l'auto stessa si sposta di qualche centimetro.

- Cosa diavolo è? - dice Riccardo.

- Hehe, quella è l'arma migliore che abbia mai creato. -

- Si ok me l'hai detto anche prima, voglio sapere come funziona. -

- Questi... ehm... bracciali si possono chiamare si? Anche se vorrei trovargli un nome tosto che faccia... -

- La smetti! Dimmi come funzionano e basta. -

- Ok, ok. Questi cosi riescono ad aspirare l'aria che sta intorno a noi da dietro e la espellono da davanti sotto forma di aria compressa. Ovviamente ci sono pro e contro. -

- Quali sarebbero? -

- Beh se c'è del vento il colpo che ne esce è molto più forte, più vento, più forza. Però bisogna stare attenti troppa forza ti spacca le braccia. E poi dopo ogni colpo bisogna aspettare almeno 30 secondi per la ricarica. -

- E si attivano da soli? -

- Si attivano quando si contrae il muscolo del braccio. -

- Molto interessante. Mio fratello sarà contento. Quanti ne hai fatti? -

- Solo quattro, mi serve più tempo per farne altri. -

- E allora mettiti al lavoro subito hai già preso abbastanza aria forza. -

Inizia un nuovo giorno. È tutto pronto per la conferenza stampa. Il Duomo è affollato di giornalisti e poliziotti. Sulle scale davanti all'edificio ci sono i Massari e Federico.

Laura è la prima a prendere il microfono in mano e, quando lo fa, il borbottio generale diventa un silenzio di tomba.

- Buongiorno. Vi ringrazio di essere qui. I sospetti di questi giorni e le voci che girano, sono vere. Si abbiamo veramente ospitato un essere di un altro pianeta. - I giornalisti tornano a borbottare e confabulare tra loro.

Fred prende la parola togliendo il microfono a Laura.

- Signori. L'uomo di cui tanto si parla sono io. Però non posso rispondere alle vostre domande. Quando sono arrivato qui ho perso la memoria, non so niente di me. Sto scoprendo poco a poco i miei poteri. Mi hanno affibiato il nome Fred e potete chiamarmi così, anche se so che mi marchierete come alieno, non umano ecc.

Io posso dirvi una cosa sola, cioè che non sono qui per far del male a nessuno. Dentro di me sento di voler difendere questo pianeta ed i suoi abitanti. Per quanto riguarda le persone che mi stanno cercando... io sono qui, potete venire a prendermi subito, ma lasciate stare questa famiglia. -

Dopo quelle parole una ventina di persone si avvicinano alle scale, tutte vestite di nero e muscolose.

- Erano già qui? - dice Adriano.

Uno di loro fa segno a Fred di dirigersi verso un SUV nero, nessuno di loro dice una parola.

I giornalisti iniziano a scattare decine di foto che infastidiscono gli uomini ed iniziano a distruggere le fotocamere e videocamere, provocando la dispersione della folla.

Fred non si muove finchè sono solo le telecamere a finire a terra. Le urla dei giornalisti diminuiscono mentre si allontanano, qualcuno indietreggia ma non se ne va.

Fred si gira verso la famiglia – Tornate a casa e non preoccupatevi di me. -

- Quindi finisce tutto così? - dice Lily.

- Siamo all'inizio non alla fine. - dopodichè Fred si avvia all'auto.

I Massari possono solo star a guardare, sanno di non poter far nulla, e poi la decisione di tutto ciò era di Fred.

- Cosa gli faranno? - domanda Michelle.

- Quello che si vede anche nei film. Gli fanno domande anche se non ha più memoria, controllano la sua mente, il suo corpo... e poi lo usano come un arma e se non lo fa, li rivedremo a casa. - risponde Adriano.

I giornalisti rimasti tornano a fare domande alla famiglia che se ne va scortata dalla polizia senza rispondere.

- Zio. Voi potete tenere d'occhio Fred ovunque lo portino vero? - chiede Lily.

- Temo di non poter fare nulla. Io non so niente di loro, ma è strano. Il nostro comandante prima della conferenza ci ha detto di non fare nulla se non sotto suo ordine preciso. E non ha ordinato nulla quando sono arrivati quei tizi. -

- Quindi lei sa qualcosa? -

- Probabilmente non sa nulla, ma anche lei deve eseguire gli ordini. Qualcuno più in alto muove i fili. Come te la spieghi la presenza di quei tizi se avete deciso solo ieri sera della conferenza? Qualcuno ha fatto la spia, non so se sia della polizia, un giornalista o qualcuno che lavora con tua madre, ma qui la faccenda è più grossa di quel che sembra.-

Intanto le cinque auto nere viaggiano una dietro l'altra verso il Museo del capo delle operazioni.

Una volta arrivati uno degli uomini prende il telefono e chiama il capo – Abbiamo il soggetto. Si capo. - chiude la chiamata e si rivolge a Fred – Ora prepariamo il necessario per il trasferimento, nel frattempo puoi osservare i quadri. -

- Quale trasferimento? -

- I nostri capi sono fuori sede, ti scorteremo a Roma dove li incontrerai. -

Fred se ne sta buono e tranquillo ed inizia a farsi un giro per le sale, sotto il controllo di una ventina di uomini.

Dopo circa venti minuti l'uomo torna da lui – Siamo pronti, seguici. -

Il gruppo risale sulle auto nere e partono verso l'aereoporto, dove li attende un piccolo aereo privato di lusso. L'aereo lo porta a Roma, dove l'attende un Land Rover Defender, auto militare inglese data all'esercito italiano, che lo porta a Palazzo militare.

Ad attenderlo ci sono il capo dell'operazione Roberto, un uomo di mezz'altezza con i capelli neri pieni di gel, viso tondo, leggermente sovrappeso, con sguardo di ghiaccio e vestito di tutto punto, il generale dell'esercito Flavio, un uomo alto con i baffetti grigi, capelli argentati con qualche sfumatura nera rimasta dalla gioventù, ben messo di corporatura con la divisa ed il Presidente La Terra, uomo di media altezza, magro, capelli argentati e paffuto.

Il primo a riceverlo è proprio il presidente che gli stringe la mano.

- Finalmente ho il piacere di incontrarti. -

- Perchè tutta questa voglia di conoscermi? -

- Perchè tu sei speciale, giusto? -

- Fred io sono Flavio Sartore. -

- Si so bene chi sei. -

- Conosci molte cose. - dice il Presidente.

- Mi sono connesso con la mente di una persona ed ho imparato tutto di voi. -

- Bene così risparmiamo tempo. -

- Arriviamo al dunque per favore, non mi piace star lontano da Milano. -

- Temo che non rivedrai Milano tanto presto. Vogliamo conoscerti meglio. - dice Flavio.

- Non posso dirvi niente, come ho già detto non ho ricordi. -

- Per ora non ne hai. La memoria si può recuperare. Ma a noi non importa dei tuoi ricordi per il momento, noi vogliamo sapere quali sono i tuoi poteri. -

- E che uso vorreste farne poi? Volete usarmi contro paesi rivali? Volete prelevare il mio sangue per creare altri come me? -

- Oh andiamo non siamo in un fumetto. -

- No e potete fare di peggio. Io sono unico punto e basta. E non pensate di potermi controllare o usare. Accontentatevi di sapere che sono dalla parte dei buoni e potete contare su di me. -

- Ragazzo abbassa le ali. - dice Roberto – Pensi di essere superiore a noi? Abbiamo mezzi che possono metterti in seria difficoltà. -

- Ah ho ben presente i vostri mezzi. Se ti riferisci a quei cagnolini tutto muscoli ti dirò che per me sono pericolosi come uno scarafaggio sotto una scarpa. Se invece ti riferisci alla bomba atomica... probabilmente mi farei molto male ma, considerando che sono arrivato come una meteora, la cosa non mi fa nè caldo nè freddo. -

In quel momento si apre la porta dell'ufficio.

- Signore. -

- Non ora. - dice il generale.

- Signore deve guardare questo. -

L'ufficiale si avvicina con un tablet e mostra l'immagine di un satellite che ha intercettato una nave entrare nella stratosfera.

- Quella cos'è? -

- Sembra una nave aliena signore. -

Tutti fissano Fred.

- Allora è un invasione. - dice Flavio.

- Io non sono un nemico. -

- Strana coincidenza però. Tu sei stato inviato per controllarci e fare rapporto per preparare l'invasione. -

- Generale io ci tengo a questo pianeta e se davvero si tratta di un attacco alieno, e se davvero io faccio parte della loro razza, li convincerò ad andarsene con le buone o con le cattive. -

- Tu non farai niente sei in arresto. -

- Cosa? Metti agli arresti l'unico che può fare qualcosa? -

- Flavio forse dovremmo dargli una possibilità. -

- Come signore? Lei veramente ha detto di dare una possibilità a questo qui? -

- Generale quanto vuoi stare a parlare ancora? Quella nave sarà qui tra poco. -

- Abbiamo le nuove armi presidente, possiamo farcela da soli. - dice Roberto.

Il Presidente abbassa lo sguardo pensieroso.

- Tu con il tablet, dov'è diretta la nave? - dice Fred.

- Sta scendendo a forte velocità su... Milano. -

Fred spalanca gli occhi e si avvicina alla finestra.

- Dove stai andando?! - urla Flavio.

- Prometto che ne riparleremo ora devo proteggere delle persone. -

Fred salta giù dalla finestra ed inizia a correre, sempre più veloce.

- Presidente che facciamo? Dichiariamo l'allerta? -

- Aspettiamo. Diamo una possibilità a qul ragazzo. -

- Lei sta scherzando presidente. -

La Terra va a guardare fuori dalla finestra e fa un mezzo sorriso.

A Milano tutti filmano la nave in avvicinamento, tra stupore ed ansia.

Lily e gli altri al commissariato non si sono ancora accorti di nulla.

Si apre un portello della nave e ne escono tre uomini che atterrano sul Duomo.

I tre scesi sono i compagni di Fred che sono stati sconfitti e tenuti prigionieri.

   
 
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