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Autore: mustbeaweasley    31/05/2020    3 recensioni
|| RIVISITATA E CORRETTA ||
Era passato un anno dalla battaglia di Hogwarts, a Harry e Ron -anche a Hermione in realtà, ma aveva declinato l'offerta gentilmente- era stato offerto un posto da Auror al Ministero e, dati i brutti ricordi dell'ultimo anno di scuola, avevano accettato. Abitavano insieme da ormai sei mesi e tutti i fine settimana andavano a trovare le fidanzate a Hogwarts, per poi tornare la domenica sera a Londra.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Il trio protagonista, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Era passato un anno dalla battaglia di Hogwarts, a Harry e Ron -anche a Hermione in realtà, ma aveva declinato l'offerta gentilmente- era stato offerto un posto da Auror al Ministero e, dati i brutti ricordi dell'ultimo anno di scuola, avevano accettato. Abitavano insieme da ormai sei mesi e tutti i fine settimana andavano a trovare le fidanzate a Hogwarts, per poi tornare la domenica sera a Londra.

"Hey Ron!" Harry si chiuse la porta di casa alle spalle dirigendosi poi verso il salotto.

"Hey Harry!" lo salutò Ron dalla cucina.

"Scusa il ritardo" aggiunse stanco "Sono uscito solo ora dal campo di addestramento... a proposito, tu quand'è che farai la prova?" chiese poi lanciando il giubbotto alla ben che meglio sul divano.

"Domani, infatti volevo chiederti se potevi avvisare Hermione che non ci sarò questo fine settimana...".

"Ron lo sai che uso il tuo gufo, perché non gliela mandi te la lettera?" chiese Harry confuso mentre si avvicinava al lavandino della cucina per lavarsi le mani.

"È a caccia e mi hanno avvisato oggi della prova di domani..." rispose il rosso versando la pasta nei piatti.

"Ah okay" rispose il il corvino interessato più alla pasta appena versatagli nel piatto che alla conversazione "Cosa è?" chiese, gli occhi illuminati neanche fosse denutrito da decenni.

"Carbonara!" esclamò Ron rigirando gli spaghetti con la forchetta "Me l'ha insegnata la mamma questo martedì"

"Mhh, buona...".

"Già, molto".

20 minuti più tardi erano ad aspettare Elymas -il gufo di Ron- sul divano, mentre guardavano la televisione.

Hermione gliel'aveva regalata dopo la notizia della loro convivenza e Ron ne era innamorato, sia della televisione che di Hermione che riusciva sempre a capirlo. Un'ora sul divano e Elymas non si era ancora fatto vivo, decisero quindi di andare a letto visto che la giornata dopo sarebbe stata impegnativa per entrambi.

La mattinata, purtroppo, passò velocemente e Ron a momenti avrebbe dovuto prendere la passa porta che lo avrebbe portato sul, tanto temuto, campo d'addestramento.

"Tu quanto ci hai messo?" chiese un Ron nervoso ad Harry.

"Ognuno ci mette il proprio tempo Ron, sono sicuro che in un giorno sarai di nuovo qui" gli rispose Harry con una pacca sulla spalla.

"Secondo te ce la posso fare entro le 20 ore?"chiese ancora facendo sbuffare il corvino di fianco a lui.

"Sono sicuro che per sabato sera tornerai, così potrai venire a Hogwarts la domenica" lo tranquillizzò Harry sapendo il suo pensiero fisso: Hermione.

"Speriamo, che sennò quella mi spella vivo" scherzò Ron ridacchiando, ma lo sapevano entrambi che era lui il primo a voler rivedere la riccia.

"La passa porta delle 18 per il campo d'addestramento Auror è ora attiva" li informò gentilmente la ragazza dietro alla scrivania.

"Vai Ron!" esclamò Harry dopo un veloce abbraccio.

"Ciao e avvisa-" Ron non riuscì a terminare la frase ma Harry non poté pensarci troppo data la missione che aveva dj li a qualche minuto, così corse al piano degli auror per discutere del piano con la sua squadra.

 

La sera il moro tornò a casa distrutto, la missione era andata male per colpa di una soffiata e l'unica cosa a cui riusciva a pensare oltre a Ron era Ginny, l'avrebbe rivista il giorno dopo è non vedeva l'ora.

Si fece un toast -l'unica cosa che sapeva far uscir commestibile - e poi andò a dormire, sognando le labbra della rossa sulle sue.

 

Era in piedi dalle 8 quando si smaterializzò davanti al Ministero, entrò, e si diresse verso la stanza da cui il giorno prima Ron era partito. Arrivato, aspettò le dieci e toccò lo stivale, dopo lo scatto repentino che lo fece girare su se stesso molteplici volte si ritrovò ad Hogwarts.

'Sempre bellissima' pensò Harry davanti al castello.

Varcò il grande cancello e si avviò verso il portone, bussò e come al solito ad aprire fu Gazza, con mrs. Purr dietro, lo fece entrare e poi lo lasciò proseguire da solo verso il ritratto della signora grassa.

Harry non sapendo la parola d'ordine aspettò che qualche Grifondoro si facesse vivo e finalmente, dopo dieci minuti di attesa e qualche chiacchiera con la signora grassa, vide Neville.

"Hey Neville!" lo salutò Harry.

"Oh, ciao Harry! Sei qui per Ginny? Ron dov'è?" chiese Neville avvicinandosi all'amico.

"Ron è al campo di addestramento" comunicò Harry in un sorriso dispiaciuto.

"Ginny e Hermione sono dentro, aspetta..." gli ci volle un'attimo, probabilmente per ricordare la parola d'ordine, ma dopo qualche instante accompagnato ad una strizzatina di occhi per concentrarsi meglio, ricordò "Fortuna caput draconis!" e la signora grassa si aprì.

"La stessa del primo anno?" chiese Harry divertito.

"Già, te lo ricordavi?" sorrise Neville ripensando ai vecchi tempi.

"Certo, il primo anno chi se lo dimentica" ridacchiò l'occhialuto quasi leggendogli nella mente.

Non fece in tempo a cercare la rossa che se la ritrovò fra le braccia.

"Ciao anche a te" la salutò Harry divertito. Ginny alzò la testa e lo baciò. 

Era un bacio bisognoso e si vedeva da come, in modo ossessivo, cercavano ogni fibra del corpo dell'altro.

Si staccarono sentendo, purtroppo, il bisogno dell'ossigeno e subito Hermione abbracciò il migliore amico "Ehi Harry!" gli stampò un bacio sulla guancia prima di staccarsi e guardare dietro al corvino "Dov'è Ron?"

chiese poi.

"Hermione..." improvvisamente ricordò che avrebbe dovuto spedirgli la lettera e si maledì mentalmente "È in addestramento..."

sussurrò sentendosi in colpa.

Hermione sorrise sorprendendo l'amico "Capisco... io vado un attimo nel mio dormitorio" sussurrò girando i tacchi.

“Hey Herm, vengo con te?” gli chiese preoccupata Ginny.

Harry non aveva mai capito come le due -in realtà come tutto il genere femminile- riuscissero a capirsi dopo un semplice sguardo, e in realtà, era anche un po' invidioso, avrebbe voluto capire sia Ginny che Hermione nel modo in cui loro lo facevano tra di loro, sicuramente sarebbe stato tutto più facile.

"No, tranquilla, goditi Harry" gli sorrise ancora una volta prima di raggiungere la porta del suo dormitorio.

Ginny sorrise, non molto sicura della scelta dell'amica, ma poi prese Harry per mano e lo condusse fuori dalla scuola, per cercare un po' di tranquillità.

 

Erano sul prato, lontani dagli altri.

Ginny seduta teneva la testa di Harry sulle gambe, cercando di domare i suoi ricci ribelli con pochi risultati.

"Mi eri mancato così tanto..." sussurrò Ginny fisando le labbra del corvino.

"Non dirlo a me..." gli rispose lui cercando il suo sguardo, il puro verde smeraldo incontrò le pagliuzze dorate degli occhi marroni di Ginny, gli occhi di cui Harry si era tanto innamorato.

Si avvicinò per poterla baciare, nel modo più dolce possibile facendola poi sdraiare sotto di lui, portò una mano sulla sua guancia mentre con l'altra si sosteneva sul prato. 

La rossa gli mise una mano sotto la maglietta per toccargli il petto, continuò poi sulla schiena e il bacio divenne sempre più appassionato, le loro mani vagavano sul corpo dell'altro fino a quando Harry non si fermò e la guardò "Non possiamo farlo qui" sussurrò arrossendo.

"Ah no?" gli chiese Ginny maliziosa "In questo caso forse dovrei informarti del fatto che conosco la parola d'ordine del bagno dei prefetti" continuò maliziosa.

"E non possiamo certo ignorarlo..." ridacchiò Harry.

Si alzò spolverandosi i pantaloni che nel frattempo erano diventati un po' troppo stretti e tese la mano alla rossa che avendo notato il suo 'problemino' se la sghignazzava.

   
 
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