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Autore: Kyandi    01/06/2020    0 recensioni
Il 30 dicembre 1495 nacque un bellissimo bambino. L'unico figlio della lunga dinastia che aveva regnato nel territorio della Corea per due millenni: i Kim. L'erede al trono, secondo un'antica profezia, avrebbe portato pace e prosperità all'impero dopo una lunga serie di battaglie e conflitti che continuavano da tre secoli su quel territorio.
Fin da piccolo, il bambino ricevette un'educazione degna di un futuro re quale sarebbe diventato ma, proprio a causa di ciò, la sua vita fu costantemente in pericolo. Crebbe sotto la protezione e gli insegnamenti del saggio padre però, alla sua tragica morte nella battaglia del 1512, il figlio ritornò sotto la minaccia del regno nemico. La reggenza dell'impero sarebbe stata tenuta dalla madre fino al compimento della maggiore età del legittimo erede.
Tutta la popolazione affidò la propria speranza nel ragazzo, appena diciassettenne, che sarebbe diventato presto il re, come suo padre e i suoi antenati prima di lui.
Il destino di Kim Taehyung era già stato scritto ma, qualcosa, o meglio, un ragazzo dal pessimo carattere ma dalla meravigliosa bellezza, sarebbe stato in grado di stravolgere completamente la sorte del suo impero e, forse, anche quella del suo cuore?
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Sorpresa
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Namjoon era distrutto, non aveva idea di cosa fare se non quella di seguire gli ordini del re. Sapeva di aver sbagliato, ma non voleva neanche lasciare il castello; era stata la sua casa da quando era un bambino e aveva sempre lavorato al servizio della corona come consigliere, aveva assistito alla successione di tre diversi regnanti: il padre di Taehyung, morto in battaglia, la madre, reggente al posto del figlio per un breve periodo, e il re attuale. Non poteva assolutamente abbandonare tutto ciò, doveva riscattarsi di fronte agli occhi del giovane re. La vera domanda era: come poteva farlo?

Corse nella stanza del medico, nonchè suo compagno da diversi anni, e gli raccontò nel dettaglio ciò che era successo e come, per colpa sua, Jungkook fosse morto. «Tu cosa hai fatto?!?» fu l'esclamazione indignata di Seokjin, «Lo so, non mi urlare contro anche tu, tanto la situazione non cambia. So di aver commesso un errore enorme e i sensi di colpa non accennano ad abbandonarmi, mi sono rivolto a te perchè ho bisogno di un consiglio, non so più che fare!» urlò Namjoon esasperato, i suoi occhi lucidi fecero sciogliere il cuore del dottore che lo strinse subito tra le braccia teneramente. «Come hai fatto a non notarlo, quei due erano palesemente innamorati» parlò il più grande mantenendo stretto l'altro, «Non lo so, ho pensato che Jungkook stesse fingendo, io volevo solo proteggere sua maestà e invece ho rovinato tutto» la voce del consigliere uscì ovattata a causa della bocca di quest'ultimo che premeva sull'hanbok del maggiore.

«Ora tranquillo, pensiamo ad una soluzione» entrambi si staccarono e rimasero in silenzio per alcuni minuti riflettendo sul da farsi. «Io penso che sia meglio se per un po' tu stia lontano dal castello come ti ha detto sua maestà, mentre io cerco di calmare un po' le acque. Rivelerò al re della nostra relazione segreta e ribadirò che non era tua volontà mandare in guerra Jungkook facendolo morire, speriamo abbia un po' di clemenza nei tuoi confronti e che almeno ti faccia tornare al castello» propose il medico con un sorriso per rassicurare l'altro. «Ma io non ti voglio lasciare da solo al castello in balia delle guardie che appena finiscono il loro turno vanno in cerca solamente di buchi da tappare» ribattè il più giovane tra i due, «Hai reso l'idea, ma non preoccuparti starò attento, non mi succederà nulla in tua assenza, e poi sei stato tu a insegnarmi come difendermi quindi abbi fiducia nel tuo operato e soprattutto in me» i due si avvicinarono nuovamente stringendosi un'ultima volta prima della partenza di Namjoon. Si baciarono e si scambiarono un semplice "Arrivederci" perchè sapevano si sarebbero ritrovati di nuovo, forse dopo un mese, forse un anno, quello non lo potevano prevedere, ma erano certi si sarebbero rivisti.

 

Nel mentre Taehyung, arrabbiato e frustrato, andò dall'unica persona che sperava potesse aiutarlo: Li Shu. Bussò alla porta della sua camera e attese un suo riscontro, «Chi è?» chiese la dolce voce della ragazza, «Sono Taehyung, avresti cinque minuti? Ho bisogno di parlar-» non fece in tempo a concludere la frase che la porta si spalancò e venne accolto all'interno della stanza.

Si sedettero entrambi sul letto, ma passarono interi minuti di silenzio dove nessuno dei due fiatò. «Cos'è successo Taehyung?» chiese lei, ma non ricevette risposta, il ragazzo continuava a guardare il muro fisso davanti a sè senza espressione, come svuotato di ogni emozione, «Taehyung, puoi parlare con me se ti va» ma nulla, il giovane non accennava ad alcun movimento o a qualunque parola. A quel punto la ragazza, che non sapeva cosa fare, poggiò una mano sulla sua spalla per confortarlo, ma appena compì quel gesto egli scoppiò in un pianto doloroso e straziante balbettando tra i singhiozzi il nome di Jungkook.

Dopo qualche ora Shu riuscì a calmarlo e gli chiese di raccontargli ciò che era successo tra i due, e il re, con fatica e per la prima volta, riuscì a parlare. «Taehyung, mi dispiace moltissimo» lo abbracciò trasmettendogli tutto il suo calore, il suo affetto, sperando di confortarlo nella sua sofferenza, quella stretta venne ricambiata dal ragazzo.

«Ogni giorno spero di svegliarmi la mattina pensando che tutto questo sia stato solo un incubo, che in realtà Jungkook stia dormendo al mio fianco nel letto, ma ciò non succede mai» i suoi occhi divennero nuovamente lucidi, cercò di trattenersi, «Ogni volta che mi guardo allo specchio, provo vergogna a vedermi riflesso, mi chiedo "Perchè sono stato scelto io per vivere e non lui?" Sono io quello che viene minacciato di morte, è a me che hanno tentato di uccidere, non lui. Lui non c'entra nulla in tutto questo, eppure è stato coinvolto ed è solo colpa mia, io l'ho fatto entrare a far parte di tutti i miei casini, io l'ho reso partecipe della mia vita e il risultato qual è stato? È che io sono vivo, mentre il suo corpo è privato della sua anima, probabilmente senza neanche una degna sepoltura, inerte su un campo di battaglia insanguinato» non ce la fece più, aveva pianto fin troppo, lo sapeva, ma non riusciva comunque a smettere, era consapevole che non serviva a nulla dolersi in quel modo, ma quella era la sua unica valvola di sfogo.

«Taehyung, smetti di incolparti per nulla, non è stato a causa tua se Jungkook è morto. Basta, non devi pensare questo mai più okay? Me lo prometti?» Shu aveva preso le mani del re tra le sue per tranquillizzarlo e farlo smettere di tremare, «E smetti di piangere, sei forte, in realtà penso tu sia la persona più forte che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita, sei riuscito a superare la morte dei tuoi genitori, riuscirai a farlo anche con quella di Jungkook» la ragazza gli asciugò la lacrima che aveva rigato il volto del giovane e gli sorrise dolcemente, «Per la morte di mio padre avevo mia madre al mio fianco, per quest'ultima ho avuto Jungkook che è rimasto con me, e ora chi mi è rimasto?» lo sguardo con cui si rivolse a Shu, quegli occhioni pieni di lacrime, fecero spezzare il cuore di quest'ultima che abbracciando Taehyung disse in un sussurro «Ci sono io con te, non sei solo», «Ti ringrazio» fu la risposta del re che aveva trovato un'ancora di salvezza in mezzo alla sua sofferenza.

«Per la questione militare ti posso aiutare io. Invierò subito una lettera al mio consigliere di guerra dicendogli di intervenire con le truppe cinesi al confine per la difesa dei battaglioni coreani. Spero solo che il mio esercito intervenga prima che sia troppo tardi» disse sospirando. «Sono felice di averti conosciuto, non so come avrei fatto senza di te» sorrise sinceramente il re, «Anche io lo sono, e sappi che ci sarò, per qualsiasi cosa tu abbia bisogno puoi venire da me».


 

Taehyung aveva gli incubi quella notte, in realtà non era una cosa nuova per lui, soprattutto in quell'ultimo periodo gli capitava molto spesso di non riuscire a dormire. Era steso sul letto a guardare il soffitto scuro senza riuscire a prendere sonno.

Un leggero rumore lo destò da quella posizione, si mise seduto e si guardò intorno non vedendo però nessuno. Un altro brusio lo fece alzare in piedi e avvicinare alla finestra vetrata che dava accesso al balcone, la aprì e il vento gelido gli arrivò dritto in faccia facendolo tremare dal freddo.

Cercò con lo sguardo di vedere qualcuno in lontananza, ma tutto sembrava deserto, era talmente silenzioso e scuro che pareva quasi spaventoso. "Taehyung, non puoi avere paura del buio" pensò voltandosi e tornando dentro, ma, prima che potesse farlo, qualcuno da dietro gli bloccò i movimenti e, con la mano destra, gli tappò la bocca.

Fu un millesimo di secondo, Taehyung si riuscì a liberare da quella presa scaraventando a terra il suo nemico, proprio come aveva imparato da Jungkook, e si voltò di scatto per vedere in faccia il suo aggressore. Aveva un mantello nero che gli avvolgeva completamente il corpo e il copricapo non permetteva di riconoscere il viso dello sconosciuto.

Una leggera risatina si liberò dalle labbra di quella persona, si alzò lentamente dal pavimento e in un sussurro disse «Ti ho insegnato proprio bene a difenderti, principino». Quelle parole, quella voce...non poteva essere vero!

«J-Jungkook?» la voce del re uscì tremante dalle labbra, il fiato quasi gli mancò quando il ragazzo tolse il mantello nero scoprendo completamente il suo viso, leggermente ferito sullo zigomo e vicino alla bocca, e il suo corpo. «N-Non può e-essere vero...» sussurrò Taehyung a se stesso, «Tu non puoi essere qui, s-sto solo sognando» abbassò lo sguardo triste e rientrò nella stanza.

«Taehyung» però, quella voce l'avrebbe riconosciuta a chilometri di distanza, un brivido percorse la sua schiena, si bloccò per un secondo, poi riprese il suo cammino verso il letto. «Taehyung» lo aveva raggiunto, lo aveva fatto voltare e gli aveva sussurrato all'orecchio «Sono qui».

«T-Tu sei v-vivo?»

Taehyung ormai era completamente impazzito senza Jungkook, faceva davvero fatica a distinguere ciò che era reale e quello frutto della sua immaginazione. Tutto ciò gli appariva talmente reale che sembrava quasi convincerlo, un sogno talmente bello dal quale non avrebbe mai voluto fare ritorno.

~

Che dite? Secondo voi è possibile che Jungkook non sia morto? O è solo l'immaginazione di Taehyung?✨
   
 
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