Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Saku88s    02/06/2020    3 recensioni
Dopo l'incoronazione di Historia, Zeke e Reiner tornano con dei rinforzi per rapire Eren, riuscendoci. Cosa succede se all'umanità venissero modificati i ricordi, tranne agli Ackerman?
Dal capitolo:
Mikasa si accasciò sulle ginocchia, piangente e shoccata.
Levi si avvicinò a lei, restando in piedi, appoggiandole una mano sulla nuca, dandole conforto.
E Mikasa a quel tocco, si sfogò in un pianto liberatorio. Si portò in avanti, appoggiando la fronte poco sopra al ginocchio del capitano, stringendo con le mani la stoffa dei suoi pantaloni "E-ren..."
La voce rotta e tremante di Mikasa, lo fece sentire più dispiaciuto nel vederla in quelle condizioni. Voleva fare qualcosa, ma non sapeva cosa. Indubbiamente avrebbe usato il suo grado di capitano per approfondire quanto e come fossero stati modificati i ricordi, ma nulla più.
Loro due erano gli unici che si ricordavano.
[RivaMika/LeviMika][Divergenza Canonica]
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Levi, Ackerman, Mikasa, Ackerman
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '❣ RivaMika - Humanity's strongest pair'
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Ackerman




Anno 851.


Nove mesi. Avevano avuto nove mesi di tregua dall'ultimo attacco dei giganti. Dopo l'incoronazione di Historia come regina delle Mura, stava andando tutto bene; lentamente avevano riconquistato Wall Maria, ripulendo la zona dai giganti.

Ma poi alla prima spedizione con il corpo di ricerca al di fuori delle mura, erano nuovamente stati attaccati da Reiner, Zeke e il gigante trasportatore, ma stavolta non avevano solo dei semplici giganti dalla loro parte, erano comparsi davanti ai loro occhi con altri due giganti con indubbia particolarità; il gigante martello e il gigante mandibola.

Gli avevano tenuto un'imboscata nei pressi di una foresta, mettendo subito fuori gioco Armin prima che potesse trasformarsi. Non ci volle molto nel capire che Floch fosse una spia, dato che si era subito riparato sopra il gigante trasportatore.

In pochi minuti l'intero corpo di ricerca venne spazzato via, Eren nella sua forma da gigante d'attacco era allo stremo, e il capitano Levi aveva dato l'ordine di ritirarsi all'interno della foresta.

Levi atterrò il gigante corazzato, senza riuscire ad ucciderlo, e nel contempo puntò lo sguardo su Eren. Sgranò gli occhi << EREN! >> urlò con terrore e furia nel vederlo prendere un altro colpo.

Lo schianto a terra fu devastante, tanto che Eren perse conoscenza.

Mikasa dopo aver sferrato un colpo mortale ad un gigante di 12 metri, si fiondò infuriata contro il gigante martello in difesa di Eren. Si scatenò indemoniata contro di lui, lanciandogli addosso le ultime lance esplosive. Inutile fu il tentativo.

Levi si allarmò vedendo la situazione << NO MIKASA! >> la chiamò gridando, scattando verso di lei e Eren.

Il gigante martello la colpì con il palmo della mano, scaraventandola con forza verso dei grossi tronchi. Levi arrivò giusto in tempo, afferrandola al volo con una velocissima manovra tridimensionale.

Nel mentre il gigante mandibola azzannò il retro del collo del gigante d'attacco, estraendo Eren incosciente.

Levi studiò la situazione: dall'espressione dolorante di Mikasa, intuì che avesse la gamba rotta, in più erano senza lance esplosive, con le ultime lame a disposizione, e in gas sempre più scarso. In ogni caso un tentativo si poteva fare per salvare Eren << Mikasa! >> la chiamò cercando di farsi ascoltare, tenendola ben salda per la vita con il braccio << Proverò a tagliare la bocca del gigante, tu afferra Eren >>

Mikasa annuì con determinazione, stringendo l'impugnatura delle spade nelle mani.

Ma nel momento che si spinse in avanti, videro il gigante corazzato rialzarsi, il gigante bestia darsi slancio con un grosso masso roccioso in mano e il gigante martello puntarli, mentre il gigante mandibola faceva retro front per allontanarsi con l'obiettivo nella bocca.

Il piano andò in fumo subito non appena il gigante bestia lanciò velocemente il suo attacco puntando direttamente a loro. Levi sveltamente si mosse per evitarlo, perdendo terreno su Eren.

Un boato e un'esplosione polverosa si alzò in un secondo.

Un momento dopo che la visibilità fu di nuovo limpida, videro tutti i giganti allontanarsi da loro.

Levi sapeva che non avevano nessuna speranza di raggiungerlo, e si sentì frustrato nel capire che non potevano più fare nulla. Erano rimasti solo lui e Mikasa, la quale era compromessa, i pochi rimasti si erano già addentrati nella foresta, e anche volendo non avrebbero potuto fare nulla lo stesso.

Mikasa fissava il gigante mandibola allontanarsi sempre di più, venendole da piangere, sapendo che stavolta aveva perso per sempre Eren.

Levi digrignò i denti sconfitto e ormai impotente di fare qualunque cosa.

Ovviamente non avevano perso tempo ritirandosi, Eren era sempre stato il loro obiettivo, e con lui si erano portati via anche Armin, riprendendosi così anche il gigante colossale.

Avevano perso.

Levi atterrò su un grosso ramo di un albero, lasciando la presa su Mikasa, la quale si accasciò sulle ginocchia con sofferenza.

<< Eren... >> e anche Armin... Li aveva persi entrambi. Le lacrime le rigavano il viso, shoccata dalla consapevolezza che non li avrebbe più rivisti. I giganti erano troppi tutti insieme da affrontare, e anche volendo avevano perso tutti i cavalli e il gas scarseggiava. Non potevano fare nulla.

<< Dannazione >> Levi dette un pugno al tronco dell'albero, imprecando con frustrazione e rabbia.


~☀~☾~☀~


Il giorno dopo, dopo aver discusso ed elaborando ad un possibile contrattacco per il recupero di Eren e Armin, non dando per scontato che fossero morti, stavano organizzando i preparativi per la partenza.

Il corpo di ricerca era diminuito in modo significativo, ma quelli rimasti erano pronti a tutto, soprattutto la comandante Hanji, il capitano Levi, Jean, Sasha e Connie, ma soprattutto Mikasa. Fortunatamente quest'ultima non aveva niente di rotto, la sua gamba era solo livida dalla botta presa nell'ultimo scontro.

<< Mikasa, ce li riprenderemo >> provò a rassicurarla Jean.

Lei non rispose, bastava il suo sguardo determinato per far capire le sue intenzioni.

Erano sulle mura di Wall Maria, ed erano pronti e armati, mentre aspettavano che i cavalli venissero portati sulle carrucole.

Levi osservava la sua squadra, e si ritrovò a soffermarsi su Mikasa. Teneva a tutti loro, ma in qualche modo sentiva di avere un certo affiatamento con lei; in battaglia era diventata la sua spalla destra, seguendo i suoi ordini, a parte quando si trattava di Eren, ma era straordinariamente forte e valorosa. Era senza dubbio anche il suo essere una Ackerman, come lo era anche lui, che riuscivano a coordinarsi e ad avere intesa.

Da quando aveva capito di essere un Ackerman come lei, gli era stato tutto un po' più chiaro, e si era ritrovato più volte ad osservarla. Kenny a parte, dato che era deceduto, Mikasa era l'unica del loro Clan, oltre a lui stesso, di cui sapeva fosse in vita. Probabilmente erano rimasti solo loro due, dato lo sterminio degli anni passati.

<< Sta arrivando qualcosa >>

La voce di Sasha fece voltare tutti sull'attenti, spostando lo sguardo sull'orizzonte oltre le mura.

Un folata di vento proveniente da davanti li investì, e successivamente un rumore ovattato nell'aria invase le orecchie, per poi essere investiti da un'onda d'urto immensa e morbida.

<< Che cosa- >> provò a dire Hanji.

Levi si accorse come tutti si paralizzarono con occhi aperti << Hanji, che cosa succede? >>

Mikasa si guardò attorno confusa, osservando i compagni di squadra.

<< Comandante Hanji >> la richiamò ancora Levi.

<< Sasha? >> Mikasa provò a mettersi davanti a lei. Una brutta sensazione la avvolse, cercando lo sguardo del capitano Levi, l'unico che oltre a lei stessa sembrava non essersi immobilizzato.

Levi ricambiò lo sguardo. Non voleva dire nulla, anche se gli ronzava un pensiero che lentamente prendeva sempre più forma, facendolo preoccupare.

<< Hei Mikasa, cos'è quella faccia? >>

Mikasa riprese a guardare Sasha, la quale era tornata a muoversi.

<< Che cosa state facendo qui sopra al muro? Dovreste essere agli allenamenti >> parlò Hanji sistemandosi gli occhiali sul naso.

Mikasa sgranò gli occhi << Allenamenti? >>

Levi si limitò ad osservare.

<< Che cosa sta dicendo comandante Hanji? >> le chiese Mikasa iniziando ad innervosirsi.

<< Abbiamo liberato il Wall Maria. I giganti rimasti sono al di fuori, ed essendo pochi non abbiamo tutta questa fretta >> le rispose tranquillamente.

Mikasa strinse i pugni ai fianchi << E Eren e Armin?! >> le gridò contro.

<< Chi sono? >>

Confusa, Mikasa sgranò gli occhi.

<< Mikasa, sicura di stare bene? >> le chiese Sasha preoccupata.

<< Eren... Armin... >> li nominò con un filo di voce.

<< Si può sapere di chi stai parlando? >> domandò Connie.

Lo sguardo di Mikasa si alzò con rabbia, mostrando i suoi occhi lucidi << Sono i nostri amici. Li avete dimenticati?! >> alzò la voce.

<< Non so di chi stai parlando, Mikasa >> le disse Sasha.

Mikasa vedendo gli sguardi e le espressioni confuse dei compagni, si shoccò.

<< Mikasa, lo scontro di ieri deve averti stancata. Dovesti riposare >> le disse la comandante Hanji.

E lì Mikasa scoppiò << È stato proprio ieri che hanno rapito Eren e Armin. Dobbiamo riprenderceli! >>

<< Mikasa >> Levi la chiamò in modo calmo.

Lo guardò cercando supporto, notando il suo sguardo oscurato.

<< Noi siamo Ackerman >>

Al solo pronunciare quella frase, la verità di quello che non voleva ammettere prese consapevolezza. Con occhi lucidi e spalancati, capì che era successo quello che avevano temuto. Dalle informazioni acquisite e apprese durante gli ultimi tempi, avevano scoperto che Eren era il detentore della Coordinata, e in qualche modo aveva la possibilità di modificare o cancellare i ricordi dell'umanità.

E sempre dalle ultime informazioni trovate lasciate da Kenny Ackerman nell'ultimo luogo in cui aveva abitato, avevano scoperto che la stirpe degli Ackerman era immune al potere del gigante progenitore.

Non sapeva cosa fosse successo a Eren, se fosse ancora vivo o fosse stato divorato da qualcun altro, quali potevano essere le conseguenze, come e quanto fossero stati modificati i ricordi, ma capì che non poteva fare nulla.

<< Mikasa, ti vedo provata. Per oggi sei esonerata dagli allenamenti >> le disse la comandante.

Levi capì che nemmeno l'aveva ascoltata, ma poi cosa importava degli allenamenti, dopo aver compreso cosa fosse successo.

<< Squadra, andiamo >> Hanji fece segno di farsi seguire.

Levi rimase lì, mentre gli altri saltavano giù per il muro, verso la città.

In qualche modo la Coordinata, che fosse Eren o qualcun altro, aveva modificato i ricordi dell'umanità... tranne a lui e a Mikasa. In quel momento detestava essere un Ackerman.

Mikasa si accasciò sulle ginocchia, piangente e shoccata.

Levi si avvicinò a lei, restando in piedi, appoggiandole una mano sulla nuca, dandole conforto.

E Mikasa a quel tocco, si sfogò in un pianto liberatorio. Si portò in avanti, appoggiando la fronte poco sopra al ginocchio del capitano, stringendo con le mani la stoffa dei suoi pantaloni << E-ren... >>

La voce rotta e tremante di Mikasa, lo fece sentire più dispiaciuto nel vederla in quelle condizioni. Voleva fare qualcosa, ma non sapeva cosa. Indubbiamente avrebbe usato il suo grado di capitano per approfondire quanto e come fossero stati modificati i ricordi, ma nulla più.

Loro due erano gli unici che si ricordavano.


~☀~☾~☀~


Anno 852.


Da quel giorno della perdita dei ricordi, erano passati cinque mesi. Il capitano Levi aveva scoperto che per gli abitanti delle mura, Eren e Armin, i giganti come il corazzato, il colossale, quello bestia e tutti gli altri non erano mai esistiti, e che i giganti sparsi oltre le mura erano solo dei nemici in via di estinzione. Sembrava che stesse regnando la pace e la prosperità.

Levi era convinto che Eren avesse patteggiato con chiunque fosse a capo di quei giganti, per fare regnare la pace e modificare i ricordi in modo equo e paritario. Non potevano nemmeno attraversare il mare, che una volta scoperto, lui e Mikasa avevano tentato di raggiungere qualsiasi luogo ci fosse al di là di esso, Historia l'aveva proibito, emettendo una vera e propria legge su questo. Doveva essere stato modificato in qualche modo anche qualche linea di pensiero degli abitanti, ma non ne era sicuro.

Forse Eren era vivo e preferiva che non lo raggiungessero, o forse era morto sacrificandosi e facendo in modo che Mikasa sopravvivesse. La verità non la sapevano, e probabilmente sarebbe stata sempre un mistero.

In ogni caso Eren ci aveva messo del suo, perchè sapeva che lei essendo Ackerman non l'avrebbe dimenticato, e sapeva che non sarebbe stata l'unica, infatti c'era anche lui. Eren sapeva che Mikasa non sarebbe stata sola.

Se avesse potuto lo avrebbe volentieri preso a calci, di nuovo << Quel moccioso... >>

Era seduto sul bordo delle mura di Wall Maria, mentre osservava il cielo stellato, ritrovandosi a pensare al futuro. I giganti erano ormai tutti sterminati, e lui, come Mikasa e il resto della squadra erano diventati semplici perlustratori e soldati da scorta per i nuovi villaggi in via di espansione al di fuori.

Doveva essere sincero, nonostante fosse bello tutta questa pace, un po' gli mancavano le battaglie contro i giganti. L'ultimo l'aveva abbattuto un mese addietro, in modo anche fin troppo facile.

Stava iniziando a pensare cosa ne avrebbe fatto della sua vita, ma non ne era ancora certo. Forse aprire un negozio di Tè, infondo gli era sempre piaciuta l'idea.

E poi la sentì. Mikasa. Aveva sentito la sua presenza ancora prima che lei gli si avvicinasse.

Mikasa aveva esitato un momento prima di fare il passo decisivo, avvicinandosi davvero << Che cosa ci fai qui? >>

<< Potrei farti la stessa domanda >>

A quel punto si sedette accanto a lui, alzando lo sguardo in alto, osservando la luna splendente.

Rimasero in silenzio per un lungo momento. Entrambi erano di poche parole, e in quei mesi avevano imparato a capirsi anche senza guardarsi realmente in faccia. Inevitabilmente si erano ritrovati spesso a stare insieme, sia nelle spedizioni che nei momenti liberi. Era come se in qualche modo entrambi si cercassero, ma nessuno dei due lo ammetteva a se stesso. Per loro era diventato naturale e confortante esserci l'una per l'altro, anche senza parlare più tanto.

Mikasa aveva lentamente accettato il destino di Eren, qualunque esso fosse, anche se nel profondo sperava che stesse bene, come anche Armin. Le ci era voluto un po', ma alla fine con l'aiuto della semplice presenza di Levi era riuscita a stare meglio. Con lui non si sentiva sola in quel mondo distorto.

Non l'avrebbe mai detto, ma quel nanetto le piaceva. Infondo aveva scoperto che era una persona sensibile, e quando voleva anche gentile.

Spostò lo sguardo sul suo profilo, ritrovandosi un po' ammaliata da lui. Dopotutto era visivamente un bel uomo, e nonostante quella sua aria da duro, e quell'espressione imbronciata, era sempre stato affascinante. E poi c'erano i suoi occhi, poteva vedere la sofferenza che rispecchiava al loro interno ogni volta che uscivano dalle Mura, d'altronde aveva perso numerosi compagni negli anni, divorati e fatti a pezzi, anche davanti a lui.

E poi c'era sempre la questione che solo loro due sapevano le vere vicende del mondo in cui vivevano, e che erano a conoscenza che oltre il mare c'era qualcos'altro. E questo la faceva sentire sempre più vicina a lui. Ma ora erano bloccati lì, ed era bella la pace, e questo la fece ragionare e pensare che dovevano andare avanti, e vivere le vite che molti dei loro compagni non erano riusciti a fare.

<< Prima avevamo uno scopo >> iniziò a parlare ritornando a guardare il cielo << Ora invece? >>

Levi si voltò a guardarla, sorpreso nel sentirla fare quella domanda. Nel metabolizzare una risposta, si ritrovò ad osservare il suo viso pallido, soffermandosi sulle sue labbra. Da quando trovava interessanti le sue labbra? L'aveva osservata molte volte, trovandola indubbiamente molto bella, era alta, e le piaceva come stava crescendo, formandosi e facendosi sempre più donna. Era una sedicenne, forse già diciassettenne, era giovane e aveva una lunga vita davanti, non che non l'avesse anche lui, infondo aveva poco più di trent'anni.

<< Voglio dire... >> Mikasa si fece scivolare più vicina a lui, tanto da sfiorargli il braccio con il suo << Lei non ha qualcosa per cui continuare a vivere in questo mondo ignorante? >>

Nemmeno il tempo di capire cosa risponderle, che la vide appoggiare la testa alla sua spalla in un modo così naturale e spontaneo, da lasciarlo sorpreso. Vederla così, con quell'espressione seria, ma anche malinconica in volto, gli fece realizzare che si sentiva allo stesso modo. Infondo in quei mesi si erano dati man forte a vicenda, sentendosi gli unici veri in quelle mura. Loro si comprendevano. C'era sempre stato un non detto tra loro, e in quel momento, averla così vicina capì di aver appena attraversato il confine trasparente che li aveva sempre divisi.

Per la prima volta sentì un calore in corpo che non aveva mai provato in vita sua, una sensazione piacevole. Era sempre stato in mezzo a drammi, massacri e tragedie fin da bambino, ma ora invece c'era la pace e la serenità e gli piaceva. Se prima lo scopo della sua vita era difendere le persone dentro le mura dai giganti, ora era-

Mikasa si mosse, spostando la testa, per poterlo guardare, ritrovandoselo ad un soffio dal suo viso. Lo guardava dritto negli occhi, non trovandoci più solo sofferenza, ma anche una nuova luce.

<< Mikasa... >> mormorò piano, appoggiandole una mano sulla guancia, accarezzandola con il pollice.

Mikasa emise un sospiro tremante, e si avvicinò a lui, notandolo fare lo stesso, incontrandosi a metà strada in un bacio delicato.

Le loro labbra danzavano insieme morbidamente, lasciandosi trasportare dai loro nuovi sentimenti, ammessi finalmente a loro stessi.

Il cuore selvaggio di Levi batteva di una nuova forza, assieme a quello di Mikasa, capendo il loro nuovo scopo.

Stavolta era qualcosa di diverso, qualcosa che li avrebbero uniti ancora di più. Gli ultimi Ackerman avrebbero vissuto come Eren avrebbe sempre voluto che l'umanità vivesse, in armonia e amore.





~♥~♥~♥~






Questa è la mia prima Fanfiction su questo fandom, e devo ammettere che mi è piaciuto tantissimo scriverci qualcosa. Essendoci entrata da poco tempo, e reduce da una maratona dell'anime e divorato il manga, ho ancora l'adrenalina nel sangue.

Devo ammettere che dopo aver finito di recuperare il manga, non avevo una vera e propria ship, anche se Levi e Mikasa mi stra piacevano quando collaboravano insieme. E niente, mi sono bastate due fanart per perdere la testa per la RivaMika. E così eccomi qua a scrivere su di loro.

Spero che vi sia piaciuta questa piccola OS, e perdonatemi se ci sono errori di scrittura, a volte mi sfuggono anche rileggendo più volte.

Magari fatemi sapere se avete idee o avete voglia di leggere altre storie su questa ship, magari mi viene voglia di scrivere altre fanfiction.

   
 
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