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Autore: ladypink88    02/06/2020    8 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Il sole volgeva al tramonto e si specchiava nella gentile distesa del lago Maggiore diramando il suo rossore nell’acqua che iniziava via via a tingersi di un rosso vermiglio.
Quella che fino a poco tempo prima si era rivelata essere una leggera e piacevole brezza si trasformò in men che non si dica in una venticello piuttosto freddo che iniziò a soffiare sul lungolago di Laveno.
Quasi tutti i  passanti che in quel momento stavano rientrando  nelle  loro abitazioni dopo una giornata di lavoro percepirono quasi all’istante l’improvviso sbalzo di temperatura e istintivamente si coprirono con una giacca o un foulard primaverile . Tutti, tranne una giovane coppia che si abbracciava teneramente nella piazzatta del lungolago.

Loro non si accorsero che si era alzato il vento e non si accorsero neanche dello splendido paesaggio che li circondava. L’unica cosa che in quel momento riuscivano a percepire era la presenza dell’altro. E si stringevano così forte, come se avessero paura che uno dei due potesse scappare o sparire da un momento all’altro.
Manuel si accorse che dai suoi occhi stavano sgorgando copiosamente delle lacrime, che seppur  fossero di gioia, non voleva assolutamente fossero viste dalla puffa.  Si avvicinò una mano al viso con l’obiettivo di asciugarle, ma non fece in tempo che la puffa lo guardò e domandò preoccupata “ Manu ma perché piangi?” . 
Laura stava per fare un passo indietro, ma lui non glielo fece fare, la strinse ancora ed accampò una scusa “ Non so se hai notato, visto che sei alta come una puffa, ma si è alzato il vento e gli occhi hanno iniziato a lacrimarmi”; Laura non sembrava molto convinta e chiese nuovamente con sguardo indagatore “ Ah sì ? E sentiamo da quando hai gli occhi delicati? Che io sappia non mi risulta!” “ Lui scoppiò a ridere e disse           “ Fantastico adesso devi pure sapere se ho gli occhi delicati, sai com’è! Mal comune mezzo gaudio! C’è a chi lacrimano gli occhi con il vento e chi con la pioggia! Non vedo dove stia il problema” E a quel punto Manuel la guardò dritta negli occhi e lei rimase senza parole. Pensò solo che gli occhi di Manuel fossero bellissimi.

Rimasero a guardarsi per una quantità di tempo che nessuno dei due avrebbe saputo calcolare a posteriori, solo, ad un certo punto, l’orologio del campanile iniziò a suonare e i due giovani si resero conto che erano ormai le 7 di sera passate e che iniziava davvero a fare freddino, visto che ormai era quasi buio. “ Accidenti il treno! Roby si preoccuperà di certo,  Manu dobbiamo decisamente darci una mossa o torneremo a casa tardissimo stasera e già oggi ho saltato l’università e anche ieri pomeriggio, insomma non è da me…. “ la fanciulla continuava a farfugliare senza sosta , si vedeva che era visibilmente agitata e imbarazzata, ma il ragazzo le mise le mani sulle spalle e disse con fermezza : “ Laura , calmati. Stanotte siamo bloccati qui!”


Lei lo fissò incredula e un sorriso poco convinto le si dipinse in volto “ Manuel, se questo è un altro dei tuoi scherzi del cavolo non è di mio gradimento!”. Il biondino perse un po’ della sua fermezza e tentò di spiegare la situazione “ Il problema è che stasera faranno dei lavori di riparazione della linea a Gemonio, e il tratto Gemonio- Laveno sarà ripristinato solo domattina! Me lo ha notificato un addetto alla stazione quando sono arrivato qui, e c’era anche un cartello a testimoniarlo” . Lei abbassò lo sguardo e si zittii per qualche secondo, che però al ragazzo parve un tempo infinito, decisamente infinito.
“ Ok, mettiamo che tu mi dica il vero, sei imbranato, ma non sei di certo un bugiardo, ne convieni che siamo nei guai vero?” Laura alzò lo sguardo e stavolta fu lei a guardarlo dritto negli occhi. In quel preciso istante Manuel si rese conto della situazione in cui si trovavano, fu colto da un improvviso moto di imbarazzo ed iniziò a parlare quasi sottovoce, quasi per paura di non voler dire qualcosa che potesse offenderla o ferirla , visto ciò che aveva in mente “ Puffa, in realtà guaio è una parola grossa, molto grossa! Ci sono cose peggiori! Se sei d’accordo, avvisiamo le nostre mamme che siamo qua insieme, e cerchiamo un posto dove pernottare questa notte…. e poi domattina ritorniamo. Che ne pensi?” Il ragazzo non aveva il coraggio di guardare Laura in faccia tanto si sentiva a disagio, aveva una tremenda paura che lei lo avrebbe frainteso, o che lo avrebbe preso per maniaco o che si sarebbe improvvisamente arrabbiata, come era suo solito fare del resto quando diceva qualcosa che lei non condivideva.


Invece le cose non andarono così “ Per me può andare bene. Non vedo altre opzioni. Il punto è che ho due problemi e vorrei  sottoporteli : come spiego a mia madre che passo la notte con te? Ed in secondo luogo, io non ero venuta qui con l’idea di passare la notte, non mi posso permettere un hotel e ho lasciato la mia carta prepagata a casa.” Lui rimase impressionato : non solo non si era preso una delle sue solite sfuriate, ma aveva analizzato velocemente la situazione e posto sul tavolo due questioni pratiche . Perciò Laura non lo stava rifiutando. Tirò un sospiro di sollievo e portandosi una mano sotto il mento iniziò a pensare ad alta voce “ Lasciami pensare… allora potremmo dire che ci siamo trovati qua per studiare in previsione della sessione d’esame dato che a te questo posto rilassa molto, e poi possiamo dire che siamo rimasti bloccati qua per via dei lavori. Direi che è una bugia bianca.”
Laura a sua volta lo guardò dubbiosa ed esclamò “ Certe volte mi stupisco della tua perspicacia! Dovresti tirarla fuori più spesso!” E lui replicò ancora serio “ Non ho finito ciò che stavo dicendo. Non mi interrompere!”. Laura rimase sorpresa perché Manuel era sempre sorridente e scanzonato, ma le poche volte in cui lo vedeva serio non riusciva a contraddirlo. Lui continuò e ciò che disse tu in tono talmente deciso e perentorio che non permetteva replica “ Per quanto riguarda il discorso economico quello non è un problema perciò non c’è neanche bisogno di stare a discutere. D’altronde mio padre ha un’unica utilità nella mia vita, se si presenta l’occasione, tanto vale sfruttarla.” Sorrise , di uno di quei sorrisi amari.

 
Laura lo osservò, e lo abbracciò un’altra volta. Si limitò a dirgli “ Grazie Manu, lo apprezzo davvero molto!”. Il ragazzo , in silenzio, ma con decisione, la prese per mano e si incamminarono per il lungo lago in direzione opposta a quella alla stazione. La ragazza, solitamente così indomabile, lo lasciò fare. Era una sensazione piacevole quella che stava provando.  Manuel, il “suo” Manuel pensò , le stava tenendo la mano, e la stava guidando. Avrebbe voluto chiedergli dove, ma non subito. Voleva aspettare ancora un po’ .Giusto un po’.
 
Ma non ci fu bisogno di chiedere . Il biondino ad un certo punto si fermò e diede un occhio all’hotel più bello del promontorio lavenese .  Innanzi a loro vi era una splendida entrata in stile vittoriano con la scritta “ Hotel  Charme” . “ Ecco puffa, per stasera potrai sentirti una principessa!” . Ancora una volta, Laura non riuscì a proferire parola. Lo guardò con gli occhioni sempre più sorpresi. Lui lo interpretò come un tacito assenso, le riprese la mano che aveva lasciato andare giusto per qualche secondo ed entrarono.
Si trattava sicuramente di un  hotel di lusso, e la ragazza alla reception guardò i due ragazzi con fare stupito, pensando fra sé e sé che due sbarbatelli del genere non si sarebbero potuti permettere di pernottare in quella struttura. Alzo il sopracciglio e chiese con aria  professionale, che però nascondeva una punta di saccenza “ C’è qualcosa che posso fare per voi?” .
 
A Manuel, che aveva colto il sarcasmo nella voce della receptionist, venne in mente Serena, con la quale aveva avuto un simpatico scambio giusto quella mattina, e tirando fuori con classe la sua American Express Gold si limitò a rispondere “ Una doppia matrimoniale per questa sera, con vista lago e colazione in camera.”
A questo punto la signorina dietro il bancone si ricompose e disse “ Oh ma certo, dovreste solo lasciarmi i documenti, e mettere una firma qui”. Il ragazzo si stupiva sempre di come certe donne cambiassero totalmente di fronte ad una carta di credito . Odiava profondamente quel tipo di donna. Si era messo in mente che fosse una donna del genere colei che aveva portato via suo padre dalla sua famiglia.  Allontanò immediatamente da sé quei pensieri, portò a termine la transazione e ritirò le chiavi della stanza. “Al quarto piano, può arrivarci se prende il primo ascensore sulla destra. Per qualsiasi cosa sono a vostra disposizione “ sorrise la receptionist.


Manuel  salutò con un cenno e finalmente si accorse di Laura, la quale alla fine riuscì ad esclamare solo “ Manu, davveroo…. Io ti giuro che te li ridò tutti i soldi di stasera!” . Era talmente buffa, era sicuro , conoscendola, che dire una frase del genere le fosse costato tantissimo; sarebbe scoppiato a ridere in un’altra circostanza, ma non lo fece , perché sapeva quanto alla ragazza costasse accettare l’aiuto altrui. Perciò le mise una mano sopra la testa, l’accarezzò  e si limitò a dire “ Guarda puffa, ho avuto davvero una giornataccia,  e onestamente ho una gran fame! Ti va se per stasera accantoniamo il discorso e ne riparliamo domani?” . Lei abbassò lo sguardo e fece cenno di sì col capo. Lui la riprese per mano e si avviarono verso l’ascensore che li avrebbe portati nella stanza dove avrebbero pernottato quella notte.
 
 
 
 

   
 
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