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Autore: _Tati2308    02/06/2020    0 recensioni
"Cadere poi rialzarsi. Piangere poi sorridere. Tu l'hai chiamata sofferenza. Io lo chiamo vivere"
Vi siete mai chiesti come si sentirebbe Katniss se Gale morisse?
Beh io sì, infatti ho voluto scrivere questa one-shot in funzione di "finale alternativo" ad una delle trilogie più incredibili e amate da noi fangirl e fanboy.
Premetto che tutte le mie storie potete trovarle anche su Wattpad, con tanto di copertina e meglio "rifinite". Il mio profilo è 19ste77.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Hawthorne, Gale Hawthorne, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Primrose Everdeen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ti vedo legato ad un palo, mentre vieni frustato da quel pacificatore. Sento una stretta al cuore, la rabbia mi sale alla testa, ti corro incontro facendoti da scudo, Trhead mi ordina di spostarmi, lo ignoro prendendomi una frustata in viso, fa male, ma vederti così è peggio, molto peggio. 
Lo sfido a spararmi, se vuole che mi sposto. 
In quel momento Haymitch e Peeta arrivano in mio soccorso convincendo il pacificatore ad andarsene. 
Ti portiamo da mia madre. 
Urli quando l'ago gli perfora la tua pelle, urlo anche io implorando l'uso dell'amorfina, Haymitch e Peeta mi trascinano fuori finché mia madre non finisce il suo lavoro. 
Quando rientro la cucina è vuota, Ci sei solo tu su un tavolo, il viso distrutto. 
Mi siedo accanto a te e ti prendo la mano. 
Apri gli occhi e biascichi debolmente

"Hey Catnip..."

"Hey Gale..."

Ti rispondo mormorando a mia volta mentre ti guardo in quegli occhi così sofferenti, ma ancora illuminati dall'animo della ribellione.
Tenti di sorridermi debolmente e perdensomi nel tuo sguardo grigio, vengo catapultata nei ricordi, quando eravamo soltanto tu ed io, semplicemente Catnip e Gale. 
Due ragazzi che lottavano per la sopravvivenza, non "la Ragazza di Fuoco e l'amante segreto travestito da cugino". 
Ti guardo e mi rendo conto di quanto veramente tu valga per me, senza te non sarei mai completa. 
È in quel momento che mi rendo conto di amarti veramente e d'impluso ti bacio, non è un bacio dato per compassione, è un bacio dato per amore. 
Ti mi guardi felice, accenni un sorriso ma che ti si spegne subito formando sul tuo viso un espressione di dolore. Sento un nodo alla gola e la paura che tu non possa farcela mi pervade. 
Ti passo la mano fra i capelli corvini e sussurrò con duro l'amore che riesco a dare
"Ti amo..."

I tuoi occhi si illuminano, mi sorridi, sorrido anche io.
Mormori debolmente

"Ti amo anche io Catnip...Ti ho sempre amato..."
Poi il tuo viso si contorce in un espressione di dolore e capisco che qualcosa di terrificante era per succedere. 
Ti sento urlare.
La tua voce rimbomba forte nella mia testa come un disco rotto.
Mia madre spalanca la porta della cucina, la fronte sudata e gli occhi spalancati, Prim e gli altri a seguito. Poi tutto succede molto velocemente, troppo velocemente. 
Guardo i tuoi occhi per un'ultima volta, quegli occhi grigio tempesta che conoscevo così bene, meglio dei miei. Quegli occhi che riuscivano a nascondere ogni emozione e al tempo stesso mostrarle tutte. 
Quegli occhi che mi avevano fatto innamorare, si chiusero e stavolta per sempre. 
Le lacrime premono pungenti per uscire, non cerco di fermarle, strisciano sul mio viso roventi come fuoco vivo, urlo il tuo nome invano, urlo con tutto il fiato che ho in gola, mentre mi madre cerca di rianimarti vedo le sue mani premere con forza sul tuo petto. 
Uno. Due. Uno. Due. 
La sento sussurrarti parole di incoraggiamento, di non mollare ora, di farcela, la mano che poco prima stava stringendo la mia allenta la presa e il tuo viso da rosso per lo sforzo di resistere al dolore diventa pallido, troppo pallido, il colore del viso delle persone morte. 
E solo in quel momento che ho realizzato, il tuo cuore non batteva più. 
Urlo e piango al tempo stesso, Haymitch e Peeta mi portano fuori come poco prima. 
Ma questa volta non cercano di tranquillizzarmi sanno ciò che è successo e Haymitch più di tutti sa cosa si prova in momenti come questo.

Passarono ore prima che mi fecero rientrare. 
Vidi Hazelle che piangeva sulla spalla di mia madre, Prim che con la lacrima agli occhi abbracciava i piccoli Hawthorne. 
E capii subito il motivo di quel pianto. Ma non volli crederci. 
Così entrai nella cucina constatando il gusto amaro della realtà.

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"Ciao Gale"

Ti saluto mentre mi siedo sulla nostra roccia

"Sai...Sono passati anni, Peeta e Delly di sono sposati, Rory e Prim si sono fidanzati, Posy cresce sempre di più e ogni giorno diventa sempre più bella, Vick è diventato il più bravo della classe a scuola, e io alla fine ho imparato a usare i lacci per costruire le trappole, proprio come volevo tu..."

Ci furono alcuni minuti di silenzio, poi ripresi

"Sai, io sento ancora la tua voce, quando salgo la collina per venire la sento salutarmi, quando tiro con l'arco sento la tua voce dirmi di tirare dritto all'occhio come si fare solo io"

Sorrido amaramente poi continuo

"Quando mi addormento vedo i tuoi occhi grigi, mi passano davanti tutti i ricordi più belli che ho di te, di noi. Io mi illudo ancora di averti qui affianco a me, ma sai una cosa, questa è l'illusione più bella che io abbia mai potuto avere, perché tu eri e sei la cosa più bella che mi sia mai capitata, averti incontrato è stata la mia più grande fortuna, con te ho vissuto la vera felicità, la felicità del semplice. Non della ricchezza, non ti ho mai considerato più di un amico o meglio non volevo considerarti più di un amico perché questo avrebbe complicato le cose, ma io non sono pronta a dirti addio, è forse non lo sarò mai. Molti dicono che le persone non se ne vanno mai veramente, che le porti nel cuore, io ci credo, ma secondo me non è sempre così, insomma da quando non ci sei io sono diventata un' altra e non sarò mai più la stessa, perché io sono rotta, rotta dentro e nessuno potrà più aggiustarmi completamente, solo tu ci riuscivi".

Mi viene un nodo alla gola, ma riesco a mandarlo giù, perchè ho capito anni fa che piangere non migliora le cose, poi sorrido e aggiungo

"E io me ne sto qua, come un stupida a parlare da sola...Ma sai, poco m'importa perché in questo modo ho l'illusione che tu sia ancora qui, ancora con me."

Perché non esiste separazione definitiva finché c'è il ricordo.
   
 
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