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Autore: bbhyung    02/06/2020    1 recensioni
Baekhyun e Chanyeol si incontrano di nuovo dopo essere stati lontani tre settimane.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Chen, Chen, D.O., D.O.
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Stay High – ChanBaek

 

You're gone and I gotta stay
High all the time
To keep you off my mind

Gotta stay high all my life
To forget I'm missing you

 

Baekhyun non avrebbe voluto per nessun motivo al mondo andare alla festa di compleanno di Jongdae quella sera, principalmente per colpa di un individuo: Park Chanyeol. Erano passate circa tre settimane da quando avevano smesso di parlare e ogni giorno sembrava andare meglio, ma puntualmente si trovava a pensare a tutto ciò che avevano passato insieme e la solitudine diventava pesante, in realtà non aveva ancora superato la sua mancanza. Tre settimane senza averlo visto e la consapevolezza che tra poche ore i loro sguardi si sarebbero sicuramente incrociati di nuovo bastavano a fargli odiare quella situazione, ma allo stesso tempo, la desiderava con tutto sé stesso. Avrebbe tranquillamente potuto inventare una qualsiasi scusa per non andare a quella festa, eppure voleva farlo. Voleva rivedere Chanyeol perché nonostante tutto il dolore che aveva provato, lo amava ancora. Una parte di lui gli diceva di smetterla e di andare avanti, non poteva negarlo – ma la voce che invece gli urlava di provarci era molto più forte, e non poteva ignorarla. 

Si guardava allo specchio e si legava le scarpe mentre una canzone pop e fin troppo allegra riecheggiava in tutta la stanza, aveva scelto quella playlist per cercare di tirarsi su il morale ma non aveva funzionato. Erano ormai le dieci passate ed era in ritardo, fortunatamente casa del suo amico era a pochi minuti da lì, ci sarebbe arrivato a piedi senza problemi. La temperatura era calda essendo in piena estate, mentre Baekhyun camminava continuava a immaginare situazioni assurde, scenari imprevedibili stavano prendendo posto nella sua testa e mentre diceva a sé stesso che era totalmente impossibile che certe cose succedessero, continuava a sperarci.

Nel giardino di Jongdae aveva subito notato gruppetti sparsi di ragazzi che stavano parlando tra di loro, mentre una musica abbastanza alta poteva essere udita dall’interno della casa. Sperava che Chanyeol non fosse tra quelle persone. Non voleva trovarsi da solo quando lo avrebbe rivisto. Cercava di trattenere la sua ansia mentre percorreva il vialetto che conduceva alla porta, una volta entrato notò subito Kyungsoo, un suo amico – era fermo lì e stava giocherellando al cellulare. “Ciao.” lo salutò, era come se si fosse liberato di un peso. “Hai visto Jongdae?” domandò, abbassando lo sguardo per dare un’occhiata al regalo che gli aveva preso.

“Sì, è  andato al piano di sopra. Credo tornerà giù tra poco.” rispose. “Vai a prenderti da bere in cucina.”

“Andrò tra un attimo.” voleva salutare il festeggiato, prima. Si stava guardando intorno in modo calmo ma allo stesso tempo insospettito, come se stesse cercando qualcosa. “Hai…”

“No.” rispose. “Come va?”

Baekhyun lo guardò, forzando un sorriso. “Sto bene.”

“Se non conosci nessuno vieni da me, so che non sei un festaiolo.” sorrise mentre prendeva un sorso dal suo drink.

“Neanche tu lo sei.” ridacchiò, notando Jongdae che stava ritornando nella sala principale. “A tra poco.” si diresse verso di lui in modo sicuro, il ragazzo lo notò subito e non appena si rese conto della sua presenza si fermò e sorrise. “Auguri.” disse in modo tranquillo, salutandolo con un abbraccio. “Ti ho preso un pensiero.”

“Grazie per essere venuto.” rispose il suo amico, prendendo la busta. “Non dovevi, ma grazie. Serviti pure da bere. Ho notato dei tizi che non ho invitato io, devo ammettere che non me lo aspettavo, però mi sento popolare. Che figata!” esclamò.

Baekhyun inarcò un sopracciglio. “Sì…” disse, incerto. A lui non piacevano quel tipo di feste, immaginare di invitare a casa sua decine di persone che non conosceva gli metteva ansia, avrebbero potuto distruggere tutto da un momento all’altro. Non faceva per lui, decisamente.

“Sei da solo?” domandò Jongdae, voltandosi per dirigersi di nuovo verso le camere al piano di sopra. “Scusa se vado di fretta, ma preferisco posare i regali in modo da avere le mani libere. Li aprirò domani.”

“Vai pure.” non aveva intenzione di trattenerlo, inoltre aveva notato quanto emozionato fosse per la sua festa. “Vado a prendere da bere.”

“Ci vediamo tra poco.” lo salutò, scappando via. Baekhyun si voltò verso il piccolo corridoio, c’erano un paio di conoscenti con cui non aveva un rapporto molto stretto, nonostante ciò li salutò e fece una breve chiacchiera con loro prima di allontanarsi verso la cucina per versarsi un drink. Non gli piaceva bere, non più di tanto, ma c’era una delle sue bevande preferite in primo piano sul tavolo e non avrebbe di certo rinunciato a un bicchiere. Notò sul balconcino il tizio che lo aveva preso in giro per anni, si chiedeva com’era possibile che Jongdae fosse amico di una persona del genere, davvero non ne vedeva il senso.

Erano cambiate tante cose da quando andavano a scuola insieme, ora che erano cresciuti tutto sembrava essere passato, eppure lui non lo aveva dimenticato. Era totalmente sovrappensiero quando sentì qualcuno toccargli la schiena. “Hey! Ti ricordi di me?”

Riconobbe la voce di Chaeyoung e si voltò subito, erano passati mesi dall’ultima volta che l’aveva vista. “Ciao!” sorrise, abbracciandola. Era veramente felice di rivederla. “Il tuo vestito è meraviglioso. Da quando sei tornata? Non sapevo neanche che saresti venuta.”

“Grazie, anche tu stai bene. Sono tornata tre giorni fa, o due?” fece una pausa. “Faccio ancora confusione con il fuso orario e ho messo tantissimo correttore per nascondere le occhiaie, non hai la minima idea di quanto io sia stanca.” attualmente stava lavorando negli Stati Uniti, era sicuramente rientrata per una breve vacanza estiva. “Sei con Chanyeol? È da tantissimo che non lo vedo.” domandò contenta, in quel momento Baekhyun sentì il suo cuore spezzarsi, anche lei capì subito che c’era qualcosa che non andava.

“Ci siamo lasciati.” disse, guardando altrove. “Non te l’ho detto, in realtà lo avrei fatto ma non ci siamo sentiti ultimamente e non volevo scriverti perché credevo fossi impegnata, inoltre non credo che sia chissà quanto importante saperlo… ecco.”

Lei assunse subito un’espressione triste. “Mi dispiace tanto. Scusa se non mi sono fatta sentire, ma lì è davvero un inferno. Spero che potremo andare in centro insieme uno di questi giorni, ti va?” sorrise. “Va tutto bene?”

Annuì. “Possiamo uscire quando vuoi, sono in ferie e non ho molto da fare.”

Lei avrebbe risposto qualcosa ma un gruppo di ragazzi abbastanza rumorosi entrò subito in cucina, con estrema sorpresa di entrambi, Chanyeol era tra di loro. Baekhyun provò a non guardarlo troppo, ma non appena notò il modo in cui rideva insieme agli altri, non riuscì a staccare gli occhi di dosso dalla sua figura. Sembrava così felice senza di lui. “Vuoi andare fuori?” domandò Chaeyoung.

“Sì.” rispose immediatamente, non aveva notato se l’altro lo avesse guardato o meno, ma voleva solo allontanarsi da lui. Ci misero poco ad arrivare in giardino, una volta fuori guardò la sua amica e respirò profondamente. “Non sarei dovuto venire.” disse, lei sorrise e gli poggiò una mano sul braccio.

“Vuoi parlarmene?”

Non voleva andare troppo nei dettagli, ma aveva voglia di raccontarle quello che era successo. “Non so cosa sia andato storto, se è stato perché lavoravo troppo, lui non aveva mai tempo né voglia di uscire con me e sentivo come se non meritassi di essere trattato in quel modo. Ho smesso di scrivergli e di cercarlo e lui ha fatto lo stesso, non ci siamo lasciati ufficialmente, semplicemente abbiamo smesso di parlare. So di aver sbagliato anch’io, ma non riesco a capire come abbia potuto lasciarmi andare così.”

I due erano finiti a sedersi su un dondolo, Baekhyun teneva ancora tra le mani il bicchiere di plastica, il ghiaccio si era ormai sciolto. “Sono amica anche di Chanyeol, ma di certo non lo conosco dall’asilo come con te. Sono dalla tua parte e voglio il meglio per te. Perché non lo cerchi, ora?” domandò. “Orgoglio? O hai capito che hai bisogno di meglio e vuoi andare avanti? In ogni modo, è okay.”

“Lui riusciva a trattarmi bene ed era il migliore. So che può farlo, non capisco perché non ne abbia voglia.” quella era la cosa che gli faceva più male. Non poter ricevere da Chanyeol ciò che un tempo era naturale e spontaneo, e che negli ultimi periodi aveva cominciato a scarseggiare.

Chaeyoung annuì. “Lui era innamorato di te, ne sono certa. Siete stati insieme tanto tempo, non voglio illuderti ma se gli manchi te lo farà capire. Se avrà bisogno di te ti cercherà.”

“Sono passate tre settimane.” mormorò. “Non so se andare avanti o continuare a sperarci.”

Lei sorrise. “So che stai soffrendo e mi dispiace ma credimi, non c’è niente che il tempo non possa sistemare. Eventualmente il tempo vi farà ritornare insieme, oppure vi allontanerà a tal punto dal farlo diventare la normalità, e non farà più male.” lo guardò e vide che la sua espressione era davvero triste. “Ricordi quando alle superiori c’eri sempre tu a consolarmi, ogni volta che un ragazzo mi lasciava? Sei stato davvero importante per me e mi dispiace di non poterti aiutare.”

“No, stai tranquilla.” disse. “Starò bene.” fece una pausa. “Puoi lasciarmi da solo? Scusa ma… è strano dire certe cose ad alta voce, non voglio parlarne.”

Lei lo guardò in modo compassionevole. “Va bene Baek, io andrò dentro a prendere da bere, dopo ci vediamo lì?" fece una pausa. “Se hai bisogno di me, cercami pure.”

“Sì.” disse, guardandola alzarsi. Non avrebbe mai voluto mandarla via, ma le sue parole l’avevano davvero colpito nel profondo. Immaginare di provare apatia per Park Chanyeol gli faceva male. Immaginare di svegliarsi un giorno e non provare più nessun sentimento per lui, immaginare di riuscire ad andare avanti, di dimenticarlo del tutto, non ci riusciva. Non era pronto a farlo, né voleva farlo. Eppure non c’era molto che poteva fare, non poteva essere lui a fare tutto da solo. Restò sul dondolo per dieci, quindici minuti, e si sollevò. Cominciava a fare freddo fuori, inoltre aveva voglia di bere qualcosa.

Rientrò in casa tramite la porta principale, Kyungsoo era ancora seduto lì a guardare il telefono. “Ciao.” gli disse, inarcò un sopracciglio confuso vedendo che si stava dirigendo in salotto. “Tutto bene?”

“Lo hai visto?” chiese, ridacchiando.

“Appena arrivato mi ha chiesto dove fossi perché voleva parlarti.” disse tutto d’un fiato, a quel punto Baekhyun spalancò gli occhi.

“Cosa?” disse piano. “Che gli hai detto?”

“Che eri in cucina, tu non lo hai visto?”

Si portò una mano alla testa e si grattò la nuca. “Sono andato via.”

Kyungsoo annuì. “Se non vuoi che ti dia fastidio rimango con te.”

Scosse la testa. “Ce la faccio da solo.” lo rassicurò. “Non so se voglio parlargli, ma vorrei così tanto sapere cosa non va. Vado a prendere da bere.” disse, sapendo benissimo che per raggiungere la cucina doveva oltrepassare il salotto e di conseguenza vederlo. “A dopo.” camminò piano verso il corridoio, i due divani erano pieni di ragazzi e ragazze che stavano giocando al gioco della bottiglia – si chiedeva come mai l’età media fosse vent’anni ma quella mentale si aggirasse intorno ai tredici, ma decise di non dire niente. All’angolo del divano c’era Chanyeol, lui era disinteressato e stava fissando il cellulare.

Un suo amico – piuttosto ubriaco, da quello che sembrava – rise e lo guardò. “Chanyeol, sta puntando a te! Obbligo o verità?”

“Non gioco.” disse lui, non aveva notato niente di strano dato che era impegnato a fare altro.

“Verità.” rispose l’amico, guardando Baekhyun. “Ti piace ancora il tuo ex?”

A quel punto il ragazzo sollevò lo sguardo dal cellulare e notò il maggiore sull’uscio della porta. Si voltò poi verso Tao, il ragazzo che aveva fatto la domanda, e gli rivolse uno sguardo minaccioso. “Che cazzo pensi di fare?” non ebbe il tempo di finire la frase che Baekhyun era andato via. Il maggiore voleva parlargli, certo, ma sicuramente non si aspettava che diventasse una questione pubblica. Non gli era mai piaciuto sbandierare ai quattro venti i problemi della sua relazione e vedere che tutta quella gente fosse interessata a sapere questioni che non gli riguardavano minimamente lo aveva infastidito. Chanyeol, d’altra parte, ignorò tutte le domande poste da parte dei suoi amici e si sollevò, dirigendosi verso l’uscita. Ci mise poco a notare dove fosse andato Baekhyun, era di spalle e stava guardando la strada. Si avvicinò piano, non voleva spaventarlo. “Hey.” disse, cercando di attirare la sua attenzione.

L’altro si voltò di colpo, sembrava molto sorpreso. “Ciao.” non gli sembrava vero, sentire la sua voce era diventata una cosa talmente strana per lui.

“Scusa per Tao, è un coglione.” in risposta, Baekhyun sollevò le spalle e si voltò di nuovo. “Non mi vuoi parlare?”

“Voglio. È che non voglio che tu mi veda così.”

“Così come?” domandò, osservando la sua figura di profilo. “Sei bellissimo.”

A quel punto Baekhyun si lasciò sfuggire una risata, gli sembrava una bugia bella e buona. “Perché non mi hai più cercato?”

“Perché non lo hai fatto tu?” domandò.

“Perché non posso essere io a fare il lavoro che dovresti fare anche tu Chanyeol, non è una relazione così.” disse, portandosi una mano sul viso. “Te l’ho detto tante volte, mi sembra di non significare niente per te. Hai smesso di dimostrarmi che ci tenevi a me.”

Rimase in silenzio per un po’. “Neanche tu mi hai cercato.”

Baekhyun sorrise. “Lo vedi qual è il problema? Invece di scusarti scarichi la colpa su di me.”

Il minore non disse niente a riguardo. “Avrei adorato cercarti, sono passato davanti casa tua un paio di volte e mi sarebbe piaciuto venire a trovarti ma non ci sono riuscito.” rispose. “Il punto è che in questi giorni sono stato male e –.” 

“Sono passate tre settimane.” lo interruppe. “Non giorni.”

“Se vuoi sapere la verità, quando te ne sei andato da casa mia e non sei tornato indietro né mi hai cercato ero certo di averti perso e non sapevo cosa fare se non restare fatto tutto il tempo.” si vergognava di mostrarsi così vulnerabile e debole, ma voleva che sapesse la verità. “E non c’era altro a cui pensavo, non ho fatto altro che cercare modi e modi per dimenticarti, non volevo più avere niente a che fare con te perché continuavo a soffrire e mi ero reso conto di far stare male anche te, quando ti ho visto piangere… in otto mesi non avevi mai pianto davanti a me e vederti ridotto in quel modo per colpa mia mi ha fatto stare davvero, davvero male. Volevo scusarmi, avrei voluto tanto farlo, ma più ci pensavo e più la soluzione migliore mi sembrava stare zitto e lasciare che passasse.”

“E questo perché me lo stai dicendo ora?” era un po’ sconvolto dalle sue parole, ma aveva bisogno di parlargli. Voleva saperne di più, e sperava solo che non stesse mentendo. “Sono i sensi di colpa?”

“Mentirei se dicessi che non mi sento in colpa ad averti fatto stare male.” rise leggermente. “E penso che sia anche normale, sono stato uno stronzo.”

“Non mi hai detto perché me lo stai dicendo.”

“Perché voglio tornare a casa con te stasera.”

Baekhyun si voltò e lo guardò negli occhi. “Non capisco perché è dovuto passare tutto questo tempo prima che tu potessi rendertene conto. Ho smesso di lavorare una settimana prima delle ferie perché non riuscivo a stare tutte quelle ore in cassa senza piangere, questa è la prima volta che esco di casa da… forse una settimana, e non ero pronto a rivederti perché anche io ci ho provato, anche io non ti ho cercato perché credevo che stavolta fosse finita davvero e perché volevo dimenticarti del tutto, ma non ci sono riuscito, non ho tolto nessuna delle nostre foto appese in camera, passavo i pomeriggi a guardarle mentre cercavo di distrarmi al PC e a differenza tua non sono andato a farmi con i miei amici ma –.”

“Solo perché io l’ho fatto non vuol dire che non ho saputo gestire la situazione.” lo interruppe, guardandolo. “Non sei migliore di me, non sono stato l’unico a sbagliare.”

Prese un respiro profondo. “Quello che sto cercando di dire.” disse. “È che io non ho avuto nessun aiuto esterno, ci ho pensato costantemente. Tutto qui.”

Sorrise. “E credi che io non ti abbia pensato?”

“Non so se lo hai fatto. Lo spero.”

“L’ho fatto.”

Baekhyun annuì. “Quindi?”

Tirò fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette e gliene porse una, Baekhyun la accettò. “Ti chiedo scusa.”

Non sapeva se quelle parole erano sincere, ma sicuramente gli faceva piacere sentirsele dire. “Anche io, scusa.”

Chanyeol guardò il dondolo che si trovava a pochi metri da loro. “Andiamo a sederci?”

Era strano per i due trovarsi di nuovo a pochissimi centimetri di distanza, Baekhyun riusciva a sentire il calore emanato dal corpo dell’altro anche se non si stavano toccando, era strano. Strano ma non imbarazzante, perché con lui si sentiva a suo agio e anche stare in silenzio era bello. Il vento era diventato freddo, erano passate quasi un paio d’ore da quando era arrivato alla festa, era praticamente mezzanotte. Il minore notò che l’altro si stava coprendo le braccia con le mani così, senza dire niente, si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle. “Non mi serve.” mormorò Baekhyun, indossandola.

“Però l’hai messa.” sorrise.

Anche lui ridacchiò. “Non hai freddo tu?

“No.” rispose. “Puoi… perdonarmi?”

“Certo che posso.” rispose. “Posso farlo, mi fido ancora di te, nonostante tutto.”

“Non so come ci riesci.”

“È che ti amo.” disse, aspirando un po’ di fumo. “Ti amo così tanto che il mio orgoglio e il mio benessere passano in secondo piano perché voglio solo stare con te.”

Chanyeol annuì. “So che non l’ho dimostrato, ma ti amo anche io.” fece una pausa. “E come ho detto, amerei tornare a casa con te stasera.”

Rispose dopo un po’. “Non so se sono pronto per quello.”

A quel punto, Chanyeol rimase in silenzio. “Non vuoi?”

“Non è che non voglio.” precisò. “Vorrei che fosse graduale, non che tornasse subito tutto come prima, non è così semplice.”

Chanyeol sorrise. “Ho capito, vuoi che ti corteggi di nuovo come ho fatto nove mesi fa, prima di metterci insieme? Posso farlo.” lo guardò e annuì. “A me sarebbe piaciuto tornare alla normalità subito.” disse sinceramente. “Però aspetterò che tu sia di nuovo pronto.” disse, avvicinandosi a lui e poggiando le labbra sulla sua tempia. Si allontanò subito dopo e si rimise al suo posto. “Va bene?”

Annuì e poggiò la testa sulla sua spalla. “Sì.”

“Ti prometto che non dovrai più mettere il tuo benessere in secondo piano per uno stronzo come me.” disse. “Ti tratterò come se fossi un principe.”

“Lo sono.” sorrise, nascondendo il viso sulla sua spalla.

“Lo so che lo sei.” gli mise un braccio intorno al corpo e lo abbracciò leggermente.                    

  
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