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Autore: rekichan    03/06/2020    2 recensioni
«Così questo è Sasuke Uchiha…» mormorò, facendo uno screenshot del volto. Archiviò anche l’immagine della ragazza, un primo piano in cui si distingueva benissimo il cerchio della pupilla cristallina al centro dell’iride candida che la qualificava come “corrotta”. Un elemento in più per considerare Uchiha un simpatizzante dei ProMut.
Fino a che livello, spettava a lui scoprirlo.
[Partecipante al Secret Sancta indetto dal gruppo Naruto Fanfiction Italia]
[Buon Natale Lemon]
Genere: Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke, Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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Decima connessione

 

«Oh cazzo…»

Il getto di liquido seminale si allargò sul pavimento in un laghetto appiccicoso. Naruto si lasciò ricadere privo d’energie contro lo schienale; respirava a fatica, il battito accelerato… Presto, le funzioni vitali sarebbero rientrate nei normali parametri. Presto avrebbe incaricato Kurama di attivare il sistema di pulizia e la macchia vischiosa sarebbe sparita sotto litri di disinfettante.

Presto, ma in quel momento la mente di Naruto era altrove, dispersa nell’oblio di un orgasmo solitario.

 

Sono le 05.45

 

La voce meccanica di Kurama lo costrinse a uscire dal torpore. S’infuriò con se stesso quando lo sguardo gli cadde sullo sperma ancora fresco. Aveva solo una manciata di ore, distribuite durante tutta la giornata, per dormire e aveva sprecato quindici minuti preziosi per masturbarsi.

«Kurama pulisci» ordinò. L’IA non gli rispose, ma un getto di vapore dal penetrante odore di disinfettante proruppe da una fessura del pavimento. Storse il naso, sia per il profumo pungente, sia per il sottile ammutinamento di Kurama che, da quando si era riattivata, continuava a tenergli il muso e rivolgergli parola solo lo stretto necessario.

Peggio per lei, pensò. Si sentì stupido subito dopo. Stava litigando con una macchina, con un’IA che poteva riprogrammare a piacimento e rendere servizievole e obbediente. Allora perché non lo faceva? Perché non modificava gli algoritmi che facevano di Kurama un’intelligenza artificiale così impertinente?

 

La prossima volta dormi, invece di lasciare in giro i tuoi raccapriccianti fluidi corporei

 

Incassò il rimprovero con un mezzo sorriso e cominciò a prepararsi una tazza di caffè liofilizzato. Lo aspettava un’altra giornata alle prese con Sasuke Uchiha e la sua indifferenza. E stavolta non avrebbe avuto il sostegno del riposo ad aiutarlo a combattere la noia.

Si rimise in postazione, cuffie ben calcate tra i capelli biondi un po’ unti. Da quanti giorni non si lavava? Almeno da quanto non si faceva la barba, che sentiva prudere sul mento. Si grattò il collo, graffiandosi i polpastrelli con i peli ispidi e osservò la fotocamera notturna. Da un paio di giorni Sasuke sembrava soffrire d’insonnia e non era raro vederlo aggirarsi per l’abitazione, con in mano una tazza fumante o un libro. Due volte si era addormentato in poltrona, gli occhiali riversi sul naso e il libro aperto sulle gambe.

La prima volta, Naruto aveva perso due ore a osservarlo dormire, sorpreso nello scorgere, per la prima volta, un’apparente debolezza dietro la robotica vita che conduceva. Soffrire d’insonnia era indice di ansia. L’ansia derivava dal nervosismo, quindi c’era qualcosa che preoccupava Sasuke, che lo rendeva vulnerabile. Ma cosa?

Si era scervellato per un giorno intero, cercando di ottenere un confronto con Kurama, giusto per non avere l’impressione di dialogare da solo. Il silenzio dell’IA gli era pesato più di quanto credeva. Alla fine dei suoi lunghi ragionamenti, non era giunto ad alcuna conclusione.

La seconda volta, era stato più accorto. Aveva spiato al meglio il libro che Sasuke stava leggendo – Biofisica delle mutazioni e riscontri etici – e aveva monitorato le sue condizioni di salute. L’alto livello di cortisolo aveva confermato la sua ipotesi, ma non era in grado di svelare i motivi di quell’agitazione.

Sospirò, rigirandosi la tazza tra le mani. L’orologio segnava le 05:55 e mancavano ancora cinquanta minuti alla sveglia di Sasuke. Sorseggiò la bevanda ormai fredda e contrasse le labbra in una smorfia disgustata. Il caffè liofilizzato non era il massimo. Si pregustò, una volta terminata quella missione, di concedersi un bel pranzetto al ristorante. Avrebbe mangiato del vero ramen e non quelle porzioni precotte, sorseggiato un vero caffè… Magari si sarebbe goduto anche un bel po’ di sano sesso con un androide C-SX-4000. Un lusso, questo, che non si era mai potuto permettere, ma aveva letto un po’ di recensioni e a quanto pareva era quasi come scopare con una persona vera, ma senza il rischio di contrarre malattie infettive. D’altronde, la maggior parte delle prostitute erano mutanti schedati e girava quella voce secondo cui la mutazione era contagiosa… Perché rischiare, quando risparmiando un po’ potevi goderti un androide pulito e disinfettato? Sì, avrebbe investito un po’ nel suo piacere personale. D’altro canto se lo meritava per essere stato dietro a Sasuke Uchiha, possibile simpatizzante ProMut, intellettuale noiosissimo e socialmente inadeguato. Lo stesso Sasuke che aveva una donna – fidanzata? Amante? Naruto non l’aveva ancora capito – bellissima al suo fianco, che mangiava cibo vero, che non doveva passare le sue notti dietro una telecamera… Quel Sasuke Uchiha che forse – ricordò con un brivido – lo aveva scoperto e che lo stava fissando attraverso gli occhi del PetCompany 3000.

 

Sono le 06.00

 

Se non l’avesse avvisato Kurama, sarebbe stato il suono inaspettato della sveglia di Sasuke a farlo. Osservò Uchiha aprire di scatto gli occhi scuri, come se non avesse mai dormito. Lo zoom della telecamera si concentrò sul volto cinereo e destabilizzato. Era in anticipo di quarantacinque minuti sul suo orario. Che avesse sbagliato a puntare la sveglia?

Impossibile, si disse. Era troppo teso, troppo attivo per aver riposato bene e, soprattutto, non c’era alcuna traccia di stupore sull’orario insolito. Sasuke Uchiha aveva deciso deliberatamente di svegliarsi prima e lui doveva scoprire il perché.

La risposta arrivò quando, appena due minuti dopo, il microfono rilevò un bussare frenetico alla porta. Stava per seguirlo, ma Sasuke tornò sui suoi passi. Osservò il primo piano di lui che armeggiava con qualcosa attorno al corpo del PetCompany 3000, poi la visuale si oscurò.

«Merda!»

Naruto provò a spostare l’animale meccanico, avanti e indietro, ma Uchiha aveva bloccato anche le ruote. Fece qualche altro tentativo e di fronte al fallimento non trovò di meglio da fare che accendere gli amplificatori. Percepì in un sibilo distante l’aprirsi della porta, la voce di Hinata e qualche frase strascicata e tenue.

«…dentro…»

«…Akatsuki… Mut…»

«…parla piano…»

«…ferita… la manifestazione…»

«Dopo, dopo… porta… casa…»

Udì un trafficare soffocato, poi il silenzio. Dopo qualche ora in cui solo il ronzio delle ruote contro il blocco imposto da Sasuke e sporadici rumori di passi gli avevano fatto compagnia, sullo schermo si materializzò di nuovo il volto dell’uomo.

«Piaciuta la nottata?»

Gocce di sudore freddo scivolarono sulla sua fronte. Il sogghigno di Uchiha mentre teneva in braccio il PetCompany 3000 era abbastanza chiarificatore.

Erano le 07.25, stava per andare al lavoro e lui, Naruto Uzumaki, Osservatore di Primo Grado, era stato scoperto.

 

N/A: avevo questo capitolo quasi pronto da circa un mesetto ed eccolo qui. Credo che stiamo andando verso le battute finali e… niente, spero che vi piaccia.

   
 
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