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Autore: Lisbeth Salander    03/06/2020    9 recensioni
Victoire ha cinque anni e adora andare a casa di zio Harry e zia Ginny perché – di sicuro – c’è sempre anche Teddy e giocheranno insieme.
Non c’è volta in cui non si diverta a rotolare in giardino con lui, non c’è volta in cui Teddy le lasci la mano mentre fanno un girotondo, non c’è volta in cui non si nascondano insieme mentre uno dei grandi sta contando.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Destini da scegliere

Victoire ha cinque anni e adora andare a casa di zio Harry e zia Ginny perché – di sicuro – c’è sempre anche Teddy e giocheranno insieme.
Non c’è volta in cui non si diverta a rotolare in giardino con lui, non c’è volta in cui Teddy le lasci la mano mentre fanno un girotondo, non c’è volta in cui non si nascondano insieme mentre uno dei grandi sta contando.
Qualche volta Teddy va via prima con la nonna o gioca a Quidditch con zio Harry e zio Ron. Lei rimane per un po’ a guardarli ma poi si annoia e cerca sua zia. Le piace aiutarla con quel cuginetto così piccolo, nato da poco, che fa un sacco di smorfie.
Zia Ginny la coccola sempre, le fa prendere James in braccio e le consente di spingere con dolcezza la culla. Le dice sempre che lei è già tanto brava perché ha due fratellini.
In camera degli zii c’è una foto bellissima di quando si sono sposati e la zia sembrava una principessa, con il vestito bianco lungo, i capelli raccolti in una treccia da cui sbucavano fiori bianchi e la tiara di zia Muriel.
A Vic piace guardare quella foto e ricordare quel giorno di due anni prima. Lei era piccola ma ricorda bene di aver camminato mano nella mano con Teddy davanti a sua zia.
Victoire ha cinque anni e con sguardo deciso dice a sua zia «quando sarò grande, mi sposo con Teddy e voglio vestirmi proprio come te».
 
Victoire ha nove anni ed uno sguardo imbronciato che nemmeno la grande coppa di gelato che le ha comprato zia Ginny riesce a cancellare. A Vic piace sua zia perché sa sempre cosa le passa per la testa e non la tratta mai con tono di accondiscedenza.
«Ti manca Teddy, vero?» le chiede con dolcezza.
Victoire annuisce senza guardarla perché è il tre settembre duemilanove, Teddy è partito da due giorni per nuove avventure, lasciandola indietro, senza di lui, il suo compagno di giochi preferito, e lei vorrebbe solo piangere.
«Che dici se gli scriviamo una lettera?» suggerisce sua zia e finalmente l’espressione imbronciata scivola via per far spazio ad un sorriso estasiato.
Victoire ha nove anni e, seduta sulle gambe di sua zia, scrive la sua prima vera lettera a Teddy.
 
Victoire ha tredici anni e pensa di non essere mai stata così arrabbiata, anche se è la Vigilia di Natale, se sono a casa dei nonni e dovrebbe festeggiare. Per questo si è rifugiata nella vecchia camera di sua zia Ginny a gambe incrociate sul letto, lontana dal caos familiare.
«Ecco dov’eri! Ti stavo cercando» dice sua zia spalancando la porta.
Vic pensa che vorrebbe essere forte e sicura come lei, che gli uomini di casa Weasley – Potter li fa filare tutti.
Come ogni volta, sua zia sa che qualcosa non va e si siede accanto a lei, accarezzandole i capelli biondi, ed incoraggiandola a parlare.
Vic racconta di quella ragazzina di Tassorosso con cui ha visto Teddy ad Hogsmeade, del nervosismo e della rabbia che l’hanno assalita e sembrano essere le uniche emozioni che è in grado di provare da giorni interi.
Victoire ha tredici anni quando sua zia Ginny, accennando un sorriso, le dice «adesso ti racconto una storia: la storia di come ho fatto in modo che quello stupido di zio Harry si accorgesse di me».
Victoire ha tredici anni quando sua zia le dice che non esiste un destino già tracciato ma che ci sono tanti destini da scegliere e deve essere lei – e solo lei – a scegliere qual è quello più giusto per lei.
 
Victoire ha quattordici anni ed ha lo sguardo compiaciuto e soddisfatto in quel pomeriggio di fine agosto alla Tana.
C’è aria di festa, il compleanno di zio Percy da festeggiare, cugini, zii e nonni da salutare prima di tornare ad Hogwarts, un’ultima partita a Quidditch in cui la famiglia si è impegnata.
Aspetta che sua zia sia finalmente libera e la reclama con uno sguardo complice – il loro. Zia Ginny la segue divertita fin nel capanno di nonno Arthur per ascoltare la prossima confidenza.
Victoire ha quattordici anni quando, con l’aria di vittoria, come il suo nome, le sussurra «Teddy mi ha baciata».
 
Victoire ha sedici anni e c’è un dubbio che la tormenta, una muta richiesta di aiuto nei suoi occhi.
Lei sa che sua zia Ginny lo capirà, lo fa sempre e che presterà il suo orecchio ai suoi sfoghi adolescenziali.
Sua zia non ci mette molto per intercettarla, per leggere dietro i suoi occhi blu l’inquietudine che maschera con i suoi sorrisi dolci.
È una scusa quella con cui la trascina in cucina, sottraendola al racconto delle ultime ricerche sui draghi di zio Charlie.
In un istante ha già incantato la stanza perché nessuno le senta e le porge una fetta di dolce al cioccolato da dividere mentre lei le racconta di ogni perplessità con la consapevolezza che non l’avrebbe mai giudicata.
Victoire ha sedici anni quando dice a sua zia «non so se sono pronta ma non ho mai immaginato di fare l’amore con un ragazzo che non sia Teddy».
 
Victoire ha diciassette anni ed è terribilmente agitata per quella cena di Natale, la prima in famiglia, da quando lei e Teddy hanno comunicato di essersi messi insieme.
È la prima nipote e c’è una certa eccitazione mista ad imbarazzo da parte di tutti, sguardi che corrono ad ogni singolo movimento suo e del fidanzato, Lily Luna che ha già chiesto se può fare la damigella e suo padre che si è accigliato non appena Teddy le ha cinto le braccia intorno alle spalle, guadagnandosi una divertita occhiata di rimprovero della moglie.
Victoire sa che non ha scelto un fidanzato qualsiasi, che ha scelto il nipote extra, che Teddy è stato un po’ il figlio acquisito di tutti loro, unica fonte di speranza dopo la guerra, prima di lei, prima dei suoi cugini. Lo sa, che quella è la famiglia di tutti e due.
Ad un certo punto, grazie a James e Louis, l’imbarazzo si scioglie e gli zii fanno a gara ad accaparrarsi il merito di aver intuito per prima quell’amore giovane.
Victoire ha diciassette anni quando dice a tutta la sua famiglia «solo zia Ginny ha sempre saputo».
 
Victoire ha ventun anni e adora andare a casa di zio Harry e di zia Ginny insieme a Teddy.
Non c’è volta in cui entrambi non ripensino a quando si rotolavano sul prato o si tenevano per mano qualsiasi gioco inventassero, in cui non ricordino di quando tutta la loro vita era nel girotondo fatto insieme. Si dicono che non è cambiato poi molto da quel girotondo: ci sono sempre e solo loro due.
Non c’è volta che, dopo cena, Teddy resti a parlare da solo con zio Harry e Vic si rifugi in camera con zia Ginny.
In camera degli zii c’è sempre quella bellissima foto del matrimonio e Vic pensa ancora che sua zia è stata la sposa più bella di sempre. Glielo dice sempre e Ginny ride. Ha sempre gli occhi che brillano, sua zia, quando ripensa a quel giorno.
Victoire ha ventun anni, quando, seduta sul letto, le mostra la mano sinistra e rivela la pietra dell’anello che aveva nascosto fino a quel momento dicendo «Teddy mi ha chiesto di sposarlo».

 
   
 
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