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Autore: Classicboy    03/06/2020    0 recensioni
Seguito di “Fresh start(er)”.
Presenza di OC provenienti da un'altra fanfiction (non mia) sul fandom pjo (per chiarimenti guardate l'angolo autore a fine capitolo).
Tutto è stato fatto con il consenso delle rispettive autrici.
Ambientata a Galar.
...
Quando era stato annunciato l'arrivo dei tre pseudo assistenti del professor Platan Ale e Annie si erano aspettate dei tipi eccentrici, ma di certo non fino a questo punto.
Ilia, Ellis e Ben arrivano finalmente a Galar, pronti per dare inizio alla loro nuova avventura. Chissà quali e quante sorprese riserverà loro la nuova regione.
...
Dal testo:
Ad un tratto si sentì una ragazza urlare: “Sei fantastico Dandel!”
“Dandel?” Domandò confuso Ellis.
“Sì, Dandel. - Intervenne con un sorriso Annie portandosi al fianco del ragazzo - È il campione della regione di Galar, vive in un villaggio a due passi da qui ed è un buon amico della signorina Sonia, oltre che un vecchio conoscente della professoressa Flora.”
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: N, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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PRIME IMPRESSIONE

 

Ale alzò lo sguardo sul gigantesco orologio della stazione. Secondo quanto avevano annunciato il treno sarebbe dovuto essere lì tra poco, e con esso anche i loro ospiti.
“Quanto ci metterà il treno ad arrivare secondo te?”
La ragazza si voltò con un sorriso gentile: “Pochi minuti e sarà qui.”
Annie, seduta su di una panchina, si limitò ad annuire prima di portare di nuovo lo sguardo al cielo, immersa nei suoi pensieri. Vicino alla sua testa Gossifleur scorrazzava in libertà trillando felice. Appena saputo che da Kalos sarebbero arrivati tre nuovi allenatori incaricati da Platan di aiutare con le ricerche, la ragazzina aveva voluto conoscerli a tutti i costi e aveva insistito per accompagnarla in stazione ad accoglierli, incuriosita anche dalle storie che aveva sentito riguardo i tre turbolenti “assistenti” del professore di Kalos.
Il fischio che annunciava l'arrivo del treno distolse la giovane dai suoi pensieri. I vagoni lucenti fecero il loro ingresso e si fermarono stridendo al capolinea. Vicino a lei Annie si mise in piedi e si posizionò al suo fianco, mentre il pokemon d'erba si metteva a scorrazzare vicino alla sua testa. Non fu difficile individuare chi stavano cercando visto che furono solo due i ragazzi che scesero: una era alta, capelli neri tagliati corti e un'espressione decisamente poco amichevole preceduta da un allegro Grookey, l'altro invece era più basso e dal fisico più magro e aveva l'aria assieme annoiata ed estremamente irritabile. Erano tali e quali alla foto. La ricercatrice mise su un sorriso cordiale e si avvicinò: “Ehi, siete i ragazzi inviati dal professor Platan, giusto? Benvenuti a Galar.”
I due si voltarono. Fu la ragazza a parlare per prima mentre allungava la mano: “Siamo noi. Io sono Ilia, e lui è Ellis. Tu invece sei?”
“Aletseya, ma chiamatemi pure Ale. Faccio da corrispondente tra le ricerche del professor Platan e della professoressa Flora, la ricercatrice della regione. Piacere di conoscervi. E lei invece...”
“Io sono Annie. - La ragazzina si fece avanti, un largo sorriso sul volto - Sono l'assistente dell'assistente della professoressa Flora.”
“Assistente dell'assistente?” Domandò con un lieve sorriso Ilia.
Annie annuì con vigore: “Sto ancora studiando, ma tra qualche anno diventerò l'assistente riconosciuta della signorina Sonia, e aiuterò lei e la professoressa Flora nelle loro ricerche sul fenomeno Dynamax.”
“Fenomeno Dynamax?”
La voce di Ellis richiamò l'attenzione delle ragazze su di lui. Le tre si voltarono e lo videro che stava stuzzicando con la punta del dito il Gossifleur di Ale, come se stesse cercando di capire se il piccolo pokemon potesse essere un pericolo o meno.
La bionda gli sorrise mentre il mostriciattolo si andava rifugiare intimorito dietro di lei: “Giusto, voi non lo conoscete, si tratta di un fenomeno che colpisce i pokemon di questa regione.”
“Come le mosse Z o le Megaevoluzioni?”
“Sì e no. È qualcosa di diverso, ma lascerò che sia la professoressa a spiegarvelo, dopotutto ha passato praticamente tutta la sua vita a studiarlo, quindi.”
“Perfetto, allora direi che è il caso di andare.” Disse semplicemente la mora mentre faceva per avviarsi fuori dalla stazione.
La ricercatrice la guardò confusa: “Siete arrivati tutti? Pensavo foste in tre.”
Ilia si limitò a sbuffare: “Non me lo ricordare.”
In quel momento si sentì un forte rumore, come di qualcosa che cadeva, e dalla porta più vicina uscì barcollando un ragazzo muscoloso dai capelli neri con in mano quattro valigie diverse. Il giovane aveva avuto a malapena il tempo di fare quattro passi che era inciampato e si era ritrovato col viso schiacciato per terra e le borse sparse per tutto il binario. Ellis si portò una mano alla bocca mentre Ilia neanche nascose il suo scoppiare a ridere alla vista del giovane, raggiunto nel frattempo da un preoccupato Scorbunny che lo toccò preoccupato con una zampina.
Ale si avvicinò preoccupata: “Ehi, tutto bene?”
Il ragazzo alzò di scatto la testa al sentire una nuova voce femminile e una volta individuata la proprietaria si aprì in un largo sorriso: “Da dopo che ho sentito la tua voce, tesoro, mi sento come se fossi appena stato benedetto da Arceus.”
La ricercatrice sbatté un paio di volte le palpebre confusa: “Cosa?”
L'altro si inginocchiò e le prese la mano: “Meloetta non può competere con la tua angelica voce. Neppure Cresselia può creare un sogno tale che...” Lo sproloquio venne fermato da un getto d'acqua che centrò in pieno viso il ragazzo.
“Dacci un taglio, cretino, che ci manca solo che ci pianti qui senza dirci nemmeno dove dobbiamo andare.” Commentò Ellis con un Sobble ai suoi piedi e la sfera pokè ancora in mano.
Il ragazzo si alzò in piedi gonfiando le guance: “Che antipatico. Non capisci quando una persona è nel bel mezzo di qualcosa di importante? E poi sarei quello incapace di leggere l'atmosfera.”
“Ben dacci un taglio. - Fu la sola cosa che uscì dalle labbra del membro femminile del terzetto, mentre prendeva la sua di valigia e si voltava verso una ancora confusa Ale - Ora capisci perché gli abbiamo fatto portare le valigie da solo? Questo cretino non ha fatto altro che vantarsi di essere quello fisicamente più forte tra di noi per tutto il viaggio da Kalos a qui, e pertanto abbiamo voluto metterlo alla prova, tutto qui. Ogni tanto c'è bisogno di qualcuno che lo riporti coi piedi per terra.”
“Per niente figo, Zaysteva, così facendo mi rovini la piazza!” Esclamò offeso il ragazzo.
Ilia si limitò a rispondere con un dito medio.
“Ehm, ad ogni modo io sono Ale.” Pensò di presentarsi la ragazza con un sorriso tirato sul volto.
Il giovane la sorrise di nuovo con fare seducente prima di farle un baciamano: “Benjamin London al tuo servizio. Per qualunque cosa non avere paura a contattarmi.” E le fece l'occhiolino.
“Già... Ad ogni modo andiamo forza. C'è un po' da camminare per arrivare alla casa della professoressa.”
Il gruppetto si incamminò. Ale era davanti che guidava il gruppo, presto seguita da Ilia ed Ellis, ancora intento a molestare Gossifleur. Chiudevano la fila Ben ed Annie intenti in una animata discussione. Apparentemente tra i due era stata amicizia al prima vista. Vicino al gruppetto Grookey, Sobble e Scorbunny si stavano rincorrendo allegramente, felici probabilmente di essere tornati alla loro terra d'origine.
Ad un certo punto Ilia si fermò e commentò: “Cosa sta succedendo lì?”
C'era un gruppetto di persone radunato di fronte al piazzale della città, di età diverse, ma tutti intenti a fare i tifo come se fosse appena arrivata una celebrità di qualche tipo.
Ad un tratto si sentì una ragazza urlare: “Sei fantastico Dandel!”
“Dandel?” Domandò confuso Ellis.
“Sì, Dandel. - Intervenne con un sorriso Annie portandosi al fianco del ragazzo - È il campione della regione di Galar, vive in un villaggio a due passi da qui ed è un buon amico della signorina Sonia, oltre che un vecchio conoscente della professoressa Flora.”
“A Galar è una specie di celebrità. - Continuò con un lieve sorriso Ale – Tutti vogliono essere come lui, e il carattere socievole e carismatico, unito al bell'aspetto e alle eccellenti doti di allenatore, lo hanno reso il beniamino del pubblico.”
“Il campione, eh? - Commentò Ben con un mezzo sorriso - Chissà che tipo è, vorrei proprio vederlo.”
E senza neanche aspettare superò il gruppo diretto verso la folla.
Ilia sbuffò: “Presto raggiungiamolo, prima che faccia una cretinata della serie sfidare il campione di Galar con solo uno Scorbunny in squadra.”
Facendosi largo riuscirono a raggiungere il più alto e a vedere il fantomatico campione.
La prima cosa che Ilia pensò fu: “Questo qui ha appena finito uno scontro con un negozio di vestiti e ha perso di brutto”.
Il presunto campione era un giovane che sembrava avere all'incirca venticinque anni, la carnagione scura, la barba che pareva essere l'opposto naturale di quella di Kukui, cioè priva della parte sul mento, e dei lunghi capelli violacei raccolti in una coda. Indossava una maglietta, decorata con un simbolo blu e uno rosso che ricordavano forse una spada e uno scudo, e dei pantaloncini, come se dovesse andare a fare una partita da qualche parte, e fin qui nulla di male. Ciò che davvero faceva accapponare la pelle erano i leggins bianchi sotto ai pantaloncini abbinati con un mantello color porpora che ricordava un piumone e un cappellino con la parte inferiore del frontino disegnata in modo tale da ricordare alla lontana una sorta di corona.
“Le possibilità sono due: o questo qui si è vestito al buio, oppure essere campioni a Galar significa avere zero senso estetico.” Fu il commento secco di Ellis.
“Ma a parte questo siamo sinceri: io uno così me lo farei.” Intervenne Ben.
L'allenatore di Sinnoh lo guardò come se fosse fuori di testa.
“Effettivamente per una volta hai ragione.” Concordò incredibilmente Ilia.
Ellis si voltò ancora più incredulo, ma stavolta sembrava quasi di leggere sul volto anche una leggera fitta di dolore.
Il campione salutò un'ultima volta prima di andarsene, accompagnato dal suo Charizard.
Dopo che la folla se ne fu andata il trio venne raggiunto da Ale e Annie che se ne erano rimaste in disparte.
“Allora, che ve ne pare del nostro campione?” Domandò la ricercatrice.
“Non si sa vestire, ma sembra un tipo a posto.” Commentò Ilia.
“Alla prima occasione libera ci flirto, magari dicendogli che sono uno dei campioni di Kalos riesco pure ad ottenere un appuntamento.” Esclamò invece Ben.
“E tu, Ellis? Cosa ne pensi di Dandel?” Chiese con un sorriso la ragazzina.
L'allenatore si mise le mani in tasca e scostò lo sguardo mentre borbottava: “Un Charizard? Che pacchianata.”
Ben si limitò a scoppiare a ridere mentre gli altri lo guardavano leggermente confusi da quell'uscita.
“Ehm, va bene. Allora direi che è il caso che vi porti dalla professoressa.”
“Io vi lascio che devo andare dalla signorina Sonia. Mi raccomando: non partite senza essere prima passati a salutarmi, eh?!” Esclamò Annie per poi salutarli con un largo sorriso e prendere a correre in direzione della casa della ricercatrice.
Il gruppetto a quel punto riprese a camminare, questa volta intenti a chiacchierare tra loro sul fantomatico campione, per quanto per tutta la durata del tragitto Ellis rimase muto, come in preda ad un improvviso malumore.
Ilia lo guardò di sottecchi e gli rivolse una muta domanda ma per tutta risposta il ragazzo si limitò a scuotere la testa, in un chiaro gesto che non voleva parlare di quello che lo stava infastidendo.
“Eccoci arrivati.” Annunciò la voce allegra di Ale.
La casa della professoressa Flora era una semplice villetta di colore viola circondata da un basso muretto di pietra che dava su di un ampio lago nel quale si potevano intravedere sguazzare felici dei pokemon. L'edificio era coperto di rampicanti, che davano all'insieme l'idea di qualcosa che era cresciuto assieme alla natura che lo circondava. Parte del giardino era occupato da due piccoli orticelli ancora privi di piante, mentre sulla sinistra della casa si poteva notare una piccola serra.
Ma era ciò che c'era di fronte all'abitazione che aveva catturato l'attenzione di Ben.
“Sbaglio o quello è un campo da lotta?”
Ale annuì: “Ci sono vari allenatori che vengono dalla professoressa per chiederle del pokedex, pertanto ha preparato questo piccolo campo in modo tale che si possano sfidare per allenarsi e anche provare la nuova applicazion... Ehi, ma dove è andato?”
Per tutta risposta Ilia e Ellis indicarono di fronte a loro. La ricercatrice seguì la direzione è vide l'allenatore in mezzo al campo, la pokeball contenente il suo Scorbunny già in mano.
“Andiamo perdenti, vi sfido!” Esclamò con un sorriso che andava da parte a parte.
Ilia sospirò mentre superava una basita Ale: “London, per l'ultima volta: no. È tutto il tragitto che provi a sfidarci, ma noi non ne abbiamo voglia. E poi che razza di sfida sarebbe scusa? I nostri pokemon conoscono solo azione e ruggito.”
I due presero a discutere animatamente tra loro lasciando Ellis e Ale a guardarli da lontano, il primo con un'espressione rassegnata, la seconda parecchio confusa.
“Pensavo foste amici, ma da come Ilia si comporta sembra quasi che non sopporti Ben...” Borbottò la ricercatrice.
“Oh infatti non lo sopporta. Fidati: datagliene la possibilità lo legherebbe e imbavaglierebbe per poi portarlo sulla cima del Monte Corona e lasciarlo lì a morire assiderato.”
La ragazza lo osservò sconvolta.
“Tuttavia in fondo ci tiene a lui. Certo, è scostante, immaturo, attaccabrighe e talvolta sa essere anche un po'... Inquietante, ecco, ma in fondo è un bravo ragazzo. Ha solo tante energie ed ha difficoltà ad esprimerle in maniera costruttiva, finendo per diventare un ciclone di distruzione. È... un bambino speciale.”
Ale ridacchiò mentre Ellis si limitava a ghignare.
“Ora vado a fermarli però, altrimenti c'è davvero il rischio che questa volta Ilia lo uccida.” E si diresse a passo svelto verso i due amici.
La ricercatrice fisso per un attimo quel disastrato terzetto. Nessuno a vederli così avrebbe dato loro un soldo, eppure quei tre erano dei campioni riconosciuti nelle loro regioni e avevano affrontato pericoli e battaglie che allenatori più maturi di loro si potevano solo sognare.
Quell'anno la Sfida delle Palestre si sarebbe potuta rivelare davvero interessante...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autore:
Risorgo dalla tomba, e non lo faccio neppure su uno dei miei fandom principali, bensì sul fandom pokemon. Innanzitutto salve a tutti, e per chi non mi conoscesse: piacere. Questa storia vuole un po' essere il seguito dell'altra storia pokemon che ho scritto ormai un anno fa, quando ancora si sapeva poco o nulla di Galar. Ce l'avevo da parte da mesi, anche di più, ma non volevo pubblicarla perché pensavo fosse incompleta, visto che volevo far conoscere ai tre la professoressa della regione e forse Sonia, e magari far fare una comparsata a Hop e ai gemelli di Spada e Scuso (aka Victor e Gloria), tuttavia rileggendola sono convinto che vada bene anche finirla così. I pg comparsi, oltre ai membri del terzetto disagiato che abbiamo conosciuto la scorsa storia, ci sono anche Ale e Annie, quest'ultima sempre creata da Fe, Ale invece è frutto di Bungod, e entrambe le potete trovare sempre nella storia “Conta fino a dieci”, l'interattiva di pjo di Itzi. Come avrete capito ho intenzione di fare di queste storie una serie, ho già diverse idee, che vedranno l'avventura del trio disagiato, che probabilmente sostituiranno Hop e i gemelli (il che mi dispiace, Hop mi piace come pg, ma davvero non riuscirei a metterceli), e vi saranno diverse comparse dei vari pg di “Conta fino a dieci”, visto che li adoro.

Per favore perdonatemi gli errori grammaticali e per favore non prestate attenzione alle mie orribili capacità di punteggiatura, è meglio.

Oltre a questo piccola precisazione: Ben, Ilia e Ellis hanno tutti sui 18 anni, sono più grandi dei tipici protagonisti dei giochi pokemon, l'ho già detto nella prima storia ma ci tengo un attimo a ribadirlo.

Ad ogni modo spero via sia piaciuta, se è così lasciate un commento. Ci sentiamo gente, bye!

   
 
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