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Autore: _Tati2308    03/06/2020    0 recensioni
"Da piccola credevo che l'amore fosse la magia più potente del mondo. Da piccola credevo anche che esistessero gli unicorni."
Isabelle Smith, una causa persa, il mondo le è crollato sotto i piedi troppo presto. Da quella terribile notte il suo modo di vedere il mondo è cambiato per sempre mostrandosi davanti ai suoi occhi soltanto in sfumature grigie. Per lei l'amore esiste ormai solo nei libri, dove deve rimanere, sa che niente nella vita permane, l'amore brucia, consuma e distrugge e lei ne vuole stare più alla larga possibile.
O almeno così credeva finché per uno strano incidente si risveglia a casa di uno sconosciuto. Folti capelli castani ed occhi d'ambra, Cole Standall con la sua sicurezza e quell'apparente indifferenza che lo contraddistingue distruggerà tutto ciò che Belle credeva di conoscere sull'amore, mostrandole la luce alla fine del tunnel. Ma Isabelle non sa che i segreti che Cole nasconde così tenacemente sono ben più pericolosi dei suoi. Segreti che minacciano di far crollare nuovamente il fragile equilibrio delle loro vite.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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"Noi andiamo a fare colazione vuoi qualcosa?" 
Domanda Cora dal bagno mentre la vedo riflessa nello specchio armeggiare con la piastra per capelli. Ieri le è venuta la strana idea di stirarsi i capelli, io e Cass abbiamo impiegato tutta la serata a cercare di lisciare quei ricci indomabili, ma il risultato finale è stato davvero soddisfacente e stamattina sta dando gli ultimi ritocchi. 
Ha deciso di fare impazzire Mike, credo il suo modo personale di punirlo per aver abusato della sua fiducia 
"No, grazie lo stesso...Passerò dopo io a prendere una ciambella" 
Invento sul momento, lei alza le spalle con un "okay" mentre si spruzza in testa metà bomboletta di lacca per capelli. 
Sta davvero bene, anche se onestamente la preferisco riccia...
I capelli di Cora sono il suo punto forte, e vedendola liscia trovo che manchi quel qualcosa che la contraddistingue, ma ovviamente questo pensiero lo tengo per me. Sfoglio la pagina del libro di letteratura riprendendo a ripassare per il test di oggi. 
Mi sono svegliata presto questa mattina, ieri per via di tutto quello che è successo non sono riuscita a studiare bene e così ora sto cercando di recuperare il tempo perso. 
"Che dici gonna...O pantaloni?" Sollevo lo sguardo dal libro, per vedere Cora a braccia aperte come un appendiabiti, a destra tiene una gonna morbida nera con del pizzo alla fine, mentre a sinistra sorregge un paio di jeans color balena che hanno due buchi in corrispondenza delle ginocchia. Non essendo una grande fan delle gonne le indico i jeans e lei annuisce entusiasta 
"Sapevo che avresti fatto la scelta giusta, hai buon gusto ragazza...Anche se non sembra" 
Fa una smorfia addolorata passando in rassegna il maglione rosa cipira e i jeans grigio chiaro che indosso 
"Hey mi sento offesa" 
Dico con un finto broncio, lei ride 
"Dai...Sai che sto scherzando, anche se a dirla tutta, una rinfrescatina al tuo guardaroba non guasterebbe" 
Scuoto la testa con il sorriso sulle labbra mentre riprendo a leggere da dove mi ero fermata 
"Io vado, ci vediamo a pranzo".

"Ciao Cher, vieni qui" 
Monty picchietta due volte la mano sul posto affianco a lui, gli sorrido e mi siedo 
"Hey...Come sta andando?" 
Chiedo riferendomi al corso di studi umanistici
"Beh...Non ti mentirò dicendoti che va alla grande, ma grazie a te ho preso una B- nell'ultimo test e grazie a questo voto sono riuscito a rimettermi in pari con le materie...Quindi grazie mille Belle, il merito è tutto tuo" 
Gongola con gli occhi che brillano euforici 
"Beh, non è tutto merito mio, tu impari in fretta e molte cose già le sapevi, io ti ho solo dato una piccola spinta, ma la scalata l'hai fatta da solo" 
Mi capita spesso di parlare per metafore, non so perché, ma mia nonna materna lo faceva molto spesso, ai miei occhi appariva sempre così saggia, credo di aver ereditato da lei quest'abitudine. 
L'insegnante di studi umanistici fa il suo ingresso e nell'aula cala, progressivamente, il silenzio fino a che si sente solo un lieve brusio di sottofondo.

Sto camminando per il campus diretta in mensa, al mio fianco Monty continua a lamentarsi del compito di mercoledì assegnato dall'insegnante di biologia 
"Guarda che lamentarti non ti farà avere un voto migliore" 
Gli ricordo ridacchiando, lui mi guarda truce per poi tornare a lamentarsi mentre io scuoto la testa ridendo. 
Sembrerà strano, ma sentirlo lamentarsi per cose così banali mi tranquillizza, mi fa quasi credere che la mia vita sia normale 
"Io credo invece che tu ce l'abbia con lui non per il compito, ma perché ti ha messo in coppia con quel ragazzo mingherlino, come si chiamava...Ah sì, Josh Thunder invece che con Riccioli d'Oro" 
Lo provoco guardandolo di sottecchi con un sorriso canzonatorio in volto. Mi sto riferendo alla ragazza dai lunghi riccioli d'oro che siede sempre in prima fila, è poco più bassa di me ed ha il volto coperto di lentiggini, non parla molto e per questo non ricordo il suo nome, è una di quelle persone che non ti accorgi quando è nella stanza, un po' rivedo me stessa in lei e mi fa tenerezza per questo. 
Ho provato a parlarle forse una volta, per un lavoro a coppie assegnato dal professor McCain, ma non mi è sembrata gradire la mia compagnia, sembrava obbligata a parlare con me e da quella volta ho recepito il messaggio, lei sta per i fatti suoi, io mi faccio i miei. 
Ad ogni modo, ho beccato Monty più volte a fissarla durante le lezioni "Riccioli d'Oro?" 
Chiede spaesato 
"Andiamo, la biondina che siede sempre in prima fila, davanti a quel ragazzo con i capelli rossi...Ho visto sai come la guardi..." 
Continuo allusiva, il suo volto cambia espressione in un attimo e passa dall'ansioso, allo stupito e poi ancora al divertito quando ribatte 
"Non è vero, non la guardo in nesusn modo..." 
Lo guardo di sottecchi accennando un sorriso furbo 
"Mh mh..." 
Lui apre la bocca pronto a ribattere, poi la richiude come a ripensarci e quando la riapre di nuovo dice solo
"Ti lascio cinque secondi di vantaggio se parti ora" 
Capisco che sta per lanciarsi all'inseguimento e ridendo arretro lentamente restando girata verso di lui. Batte il piede al suolo fingendo di darsi lo slancio per correre, io arretro sempre più velocemente e faccio per voltarmi pronta a scappare quando vado a sbattere contro un muro...Cavolo, come ho fatto a non accorgermene
"In genere si dovrebbe camminare guardando dove si va" 
Due mani forti mi tengono saldamente per le braccia e un Cole con un sopracciglio alzato e un sorriso di sbieco mi guarda dall'alto del suo mentro e ottantacinque, in un concentrato di bellezza, strafottenza e menefreghismo, strofina leggermente il pollice sul tessuto del mio maglione per poi corrugare la fronte stringendo delicatamente le mie esili braccia, mi fissa negli occhi spaesato e lascia la presa come se si fosse scottato. Non capisco il perché del suo cambio d'umore così repentino, ma non ho il tempo di pensarci perché mi accorgo che le mie mani sono ancora poggiate sul suo petto possente, le ritraggo all'istante 
"S-scusa stavo...Stavo..." 
Balbetto nuovamente cercando di spiegargli la situazione, 
Ahh...Possibile che non riesci a dire una frase di senso compiuto senza balbettare quando parli con lui? 
Mi prende in giro la mia vocetta interiore. Mi volto lanciando un'occhiata a Monty che si trova a qualche metro da noi con una strana espressione, poi volgo nuovamente lo sguardo a Cole che ora ha poggiato le mani sui fianchi e so che sta trattenendo una risata 
"Balbetti sempre o solo quandi parli con me?" 
Chiede sicuro di sé, sento il sangue affluire velocemente e so già di avere le guance in fiamme 
"Io n-non balbetto" 
Lui annuisce per nulla convinto e poi si sporge verso di me per sussurrarmi qualcosa all'orecchio. Sento il battito cessare per qualche istante, le mie narici vengono inebriate dal profumo della sua colonia mischiato all'odore di fumo, un mix estremamente eccitante, ma che mi tranquillizza al tempo stesso, non so spiegarlo, ma a questa distanza riesco a percepire persino il calore emanato dal suo corpo e resto immobile con la paura di rovinare qualcosa anche se non so nemmeno io cosa 
"Se volevi una scusa per mettermi le mani addosso...Bastava chiedere" 
Si allontana solo per guardarmi arrossire come un pomodoro, mentre ammicca con un sorriso che mette in mostra una fossetta sulla guancia sinistra. Ha sempre avuto quella fossetta o me ne sono accorta solo ora? 
Finiscila Belle, lui non fa per te, non può piacerti, rappresenta tutto ciò da cui hai sempre cercato di scappare. 
Mi ricorda la me nella mia testa, ed è vero, Cole rappresenta tutto ciò che ho sempre cercato di evitare, eppure...Eppure c'è qualcosa in lui, nel suo sguardo, nel suo atteggiamento, che mi attira incredibilmente, è come se i suoi occhi, quelle poche volte in cui ho potuto osservarli riflettessero l'immagine di qualcosa che io stessa sento dentro di me: 
l'istinto di sopravvivenza.
"Che c'è?" 
Chiedo conoscendo già i pensieri di Monty, che nel mentre mi ha raggiunto e in questo momento mi sta guardando di sottecchi con stampato in volto uno di quei sorrisi di chi la sa lunga 
"Niente..." 
Finge continuando a camminare, faccio finta di nulla nella speranza che non chieda altro 
"È carino" 
Ecco appunto, mi volto verso di lui sconcertata, ma non mi sta guardando, tiene lo sguardo fisso davanti a noi mentre riduce le labbra ad un linea sottile trattenendo una risata 
"Monty! Ti prego, neanche lo conosco, e poi...Non è il mio tipo" 
Dico fermandomi un secondo di troppo a pensare 
"Come no, ho visto come ti guardava sai? Ti stava spogliando con gli occhi...E a giudicare dal tuo improvviso cambio di "colore" deduco che anche lui non ti è indifferente"
Conclude la sua teoria da psicologo in carriera alludendo alle mie guance improvvisamente rosse 
"Ti ho già detto che non mi interessa"
Dico in un sospiro 
"Sarà...Ma sei una pessima bugiarda Belle, guarda che non c'è niente di male, anche se, onestamente...Potevi sceglierne uno con un po' meno problemi..." 
Corrugo la fronte alle sue parole 
"Un po' meno problemi?" 
Lui annuisce grattandosi la nuca 
"Si beh, non lo sai? Cole Standall ha perso entrambi i genitori e il fratello in un incidente d'auto quando aveva solo tredici anni...È una storia tragica, ma lui non ne ha mai fatto parola con nessuno, quelli che girano tra i corridoi sono semplici pettegolezzi messi in giro da gente...Troppo curiosa" 
Resto immobile per lo shock, mentre nella mia mente prende forma l'immagine di un bimbo in lacrime inginocchiato davanti alle lapidi dei suoi cari mentre il mondo va avanti ignaro di chi, in poche ore, ha perso tutto. 
Ecco perché quegli occhi mi sembravano così familiari, quelli erano i miei stessi occhi. 
Gli occhi di un sopravvissuto.
   
 
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