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Autore: AlekHiwatari14    03/06/2020    2 recensioni
[Quattro anni dopo agli eventi citati nella One Shot di "Ricordi dalla Russia".]
Kai è ormai adulto, ha una vita piena di impegni e lavoro che gli provocano non poco stress. Stanco di quel via vai, decide di tornare in Giappone per il suo compleanno e passare qualche giorno in tranquillità con i suoi vecchi compagni. In quei quattro anni passati per la specializzazione, però, ha portato qualcosa di speciale nella vita del ragazzo che non intende lasciare in Russia e decide di portare con sé.
Ma il destino ci metterà lo zampino e vecchi ricordi, ormai dimenticati, riaffioreranno insieme a qualcosa di completamente nuovo per il bicolore.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - Pensieri e decisioni.
 

Eccomi nella fredda e gelida Russia, affiacciato a questa finestra della mia dimora a fumare questa misera sigaretta che ho tra le mani.
Ormai sono passati quattro anni dall'ultima volta che vi ho raccontato di me e dei miei compagni... delle nostre vite.
In questi quattro anni sono cambiate tante cose... per loro e per me.
L'attività di Rei va a gonfie vele e sembra essere diventato uno dei più famosi ristoranti cinese del Giappone. Non so cosa sia successo, se fosse l'euforia della fama o cosa, ma si è trovato costretto a sposare Mao in poco tempo poiché ha scoperto che era incinta. Hanno avuto una figlia, Lin e a quanto pare Rei stravede per quella bambina.
Diversamente da tutti gli altri, il professor Kappa continua la sua relazione con Emily. Dovrebbero sposarsi l'anno prossimo e non hanno ancora figli. Sembra che ogni tanto tornano in Giappone per trovare gli altri, cosa che io non ho mai fatto in questi ultimi quattro anni a causa del lavoro e di altri problemi avuti,ma ve ne parlerò meglio tra un po'.
Continuiamo a parlare del resto dei BladeBreakers prima, ok?!
Dunque...
Max continua a stare in America da quanto ne so, ma la ragazza non ha retto con lui. L'ha lasciato due anni fa e lui si è messo con la testa impiantata nel lavoro, anche se ho sentito che ultimamente ha riallacciato i rapporti con Mariam, non so se ricordate. Sarebbe la tizia del team degli Scudi Sacri. Non so esattamente cosa ci sia tra loro, ma nemmeno mi interessa.
Daichi continua a lavorare nel safari e non ha trovato ancora nessuno, mentre Takao e Hilary si sono sposati e, a quanto pare, hanno avuto un figlio, Makoto.
Hilary continua sempre ad insegnare, ma Takao è stato licenziato dal lavoro e si è messo anima e corpo a perdere tempo con il fratello Hitoshi. Rei dice che è motivo di discussione tra i due poiché continuano a tirare avanti solo grazie al lavoro di Hilary e lei sembrerebbe essersi stancata della situazione e ha costretto Takao a rimboccarsi le maniche e cercarsi un lavoro che ancora non ha trovato.
Beh... almeno fino a tre mesi fa, visto che è l'ultima volta che ho sentito Rei.
Passando a me, lavoro per la Hiwatari Enterprises, ovvero l'azienda di famiglia. L'anno scorso nonno Hito ci ha lasciato le penne e mio padre ha voluto che prendessi parte all'azienda. Sarei il vice-direttore, mentre il direttore di tutto è proprio mio padre.
Oltre a questo, lavoro anche come avvocato e ho preso molti impieghi. Mi hanno rinominato il bastardo e tutto perché ho riversato tutta la mia rabbia in quelle cause fatte, aggiudicandomele una ad una.
Rabbia per ciò che mi è successo...
Quattro anni fa, una settimana dopo avervi raccontato ciò che stava accadendo, ho conosciuto una ragazza. Sembrava ciò che invece si è rivelato non essere. Era bella, posata, di buona famiglia. La conobbi ad un convegno dell'azienda. Era una delle dipendenti di mio nonno. Pensavo fosse la donna della mia vita. Mi innamorai di lei poco a poco e qualche mese dopo ero già completamente pazzo di quella maschera che portava, perché si, era solo una maschera. Quando si ama qualcuno si fanno follie e lei uscì incinta. Mi presi tutte le responsabilità, andammo a convivere e tra una cosa e l'altra non l'ho mai sposata. Pensavo fosse sfortuna perché si mise prima la specializzazione, poi il lavoro e altre cose del genere, ma invece fu la mia salvezza. Sono stato con lei per due anni prima di accorgermene che stesse facendo il doppiogioco.
Avevamo un figlio di tre mesi e mi stava tradendo. Lo scoprii un giorno, quando rincasai prima del previsto. Avevo la mia prima causa e fu rimandata a causa del giudice che non si era presentato.
Una volta aperta la porta di casa, sentii nostro figlio, Gou, piangere come un dannato. Perlustrai tutta la casa, ma di lei nemmeno l'ombra. L'aveva lasciato lì a piangere, con il pannolino sporco, affamato, tutto rosso in volto segnato dal piangere da chissà quanto tempo. Ero devastato. Pensai che fosse successo qualcosa di grave per lasciarlo così. Mi occupai io del bambino e tentai di rintracciarla, ma nulla. Qualche ora dopo la vidi tornare. La mia preoccupazione si trasformò in disgusto davanti a ciò che stavo vedendo. Mi aveva tradito e la cosa peggiore era che la persona con cui l'aveva fatto era una mia conoscenza. Era Yuri Ivanov. Mantenni la calma, ma il giorno seguente feci le mie ricerche. Quel giorno me la presi di ferie e con una scusa, contattai Yuri.
Non credo che lui sapesse della situazione... che sapesse che stava con la mia donna.
Ci prendemmo qualcosa ad un bar e finsi di voler solamente sapere che fine avesse fatto. Mi spiegò che lui lavorava con Boris, Sergei e Ivan al monastero di Vorkov e ognuno di loro aveva una mansione diversa. Lui si occupava della parte amministrativa, Sergei della sicurezza e gli altri due addestravano i ragazzini a diventare blader, ma non nel modo indetto da Vorkov. Era come una specie di oratorio per giovani da quel che sono riuscito a comprendere. Quando gli chiesi se avesse qualcuno, fu molto diretto nel dirmi che stava con una da un anno e che per motivi di lavoro non si vedevano spesso.
Era più che logico che aveva ingannato entrambi.
Ero scosso. Non sapevo come avesse fatto a ingannarlo e a nascondere la gravidanza, ma lasciare mio figlio lì a casa da solo, farlo da chissà quanto tempo... era una cosa inconcepibile.
Rientrai in casa solo dopo averla vista andar via. Gou, nostro figlio, era di nuovo lì, nella culla che dormiva beatamente, mentre lei se ne andava a fare cose con Yuri che era all'oscuro di tutto.
Ero seriamente incavolato.
Cambiai la serratura e la feci uscire definitivamente dalla mia vita. Non ne volevo più sapere. Voleva farmi causa per averle rubato il bambino...
Rubato poi...
Tsk... che tipa assurda. Quella causa non è mai venuta perché lei era nel torto fino al collo e quando divenni vice-direttore la licenziai dalla compagnia. Non volevo più saperne di lei.
Adesso Gou ha due anni, sono quel che si può definire un ragazzo padre che lavora per provvedere a lui, senza lasciarlo un attimo da solo. Lo porto spesso in ufficio con me. E' difficile da gestire e lo stress è all'ordine del giorno.
Non ho avuto alcun altra donna da allora. Non ne voglio sapere e di certo non ho detto ai miei compagni di questa situazione.
Insomma, sono problemi miei e devo gestirla da solo. Sto solo pensando alle loro faccie e ai loro giudizi.
Kai Hiwatari, il più forte a beyblade, quello perfetto e senza scrupoli, ridotto da solo e con mille problemi.
Rideranno sicuramente di me, proprio come ha fatto nonno Hito quando ho rivelato la situazione.
"Papà..."  Quella voce fioca mi riprende dai miei pensieri. E' il mio richiamo. Mi sta chiamando.
Mi volto e vedo il piccolo Gou che si strofina gli occhi assonnato.
Soffio via il fumo della sigaretta, spegnendola poi sul posacenere che ho sul davanzale per andare incontro a mio figlio.
"Cosa c'è? Non riesci a dormire?" Gli chiedo e lui scuote la testa. Lo prendo in braccio, riportandolo in camera sua. Lo metto nel lettino, quando lui mi domanda:"Papà, mi racconti una storia?"
"Non ho nulla da raccontare. Papà è stanco."
"Mi racconti di nuovo la storia di Dranzer?" Continua, ma io non ho proprio voglia di accontentarlo.
"Te la racconterò un altro giorno. Adesso dormi." Gli dico rimboccandogli le coperte per poi allontanarmi e dirigermi nella mia stanza. Mi siedo su quell'enorme letto matrimoniale che ormai non divido con nessun altra, guardando all'interno del comodino lì vicino. Lì ho due biglietti con Dranzer accanto.
Domani è il giorno della mia partenza. Ritorno in Giappone per un po'.
Farà bene a me...
Farà bene a Gou...
Farà bene per entrambi stare lontani da questa insulsa casa.
Mi accendo un'altra sigaretta per distendere i nervi. Forse sarò diventato dipendente da questa merda, ma proprio non riesco a smettere. Ogni giorno il nervosismo mi assale e aumenta sempre di più.
"Come diamine ho fatto a ridurmi così?" Mi chiedo, guardando quella sigaretta e pensando alle varie aspettative che avevo qualche anno fa.
Dopo qualche tiro la spengo, prendendo Dranzer tra le mani.
Ciò che sento è solo solitudine. Ho come l'impressione di non aver costruito nulla di vero e buono.
Sarà la crisi di mezza età o cosa?
Ma sono stanco.
Stanco di questa vita.
Ho bisogno di cambiare aria e alla svelta.
Ho una carriera di successo, ho ben due lavori e guadagno abbastanza bene, ho un figlio bellissimo, dunque perchè mi sento ancora così infelice e insoddisfatto? Cos'è che mi manca davvero?
Questa è una delle domande a cui non trovo risposta e spero che un giorno, non tardi possa trovarla.
   
 
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