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Autore: Khailea    03/06/2020    0 recensioni
[Beastars]
In questo mondo in cui erbivori e carnivori convivono in un apparente stato di pace, possono venire a crearsi molte più storie di quelle che si possono immaginare; come quella di un'improbabile amicizia che tenterà di superare il confine di due mondi così distanti, eppure così vicini.
ATTENZIONE: La storia contiene al 99% personaggi di mia invenzione, ci saranno però piccoli riferimenti alla storia originale, e verso gli ultimi capitoli uno spoiler se non si è almeno arrivati al volume 124 della storia originale di Beastars.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le coperte questa notte sembrano ancora più morbide del solito.
Sono abbastanza sicura di stare dormendo, ma allo stesso tempo mi sento anche sveglia, tuttavia mi sento incredibilmente rilassata, come se il mio corpo fosse avvolto in una nuvola.
Non ricordo nemmeno perché mi sento così stanca, ma dopo un sovraccarico simile sicuramente questa dormita mi farà benissimo.
E' così bello, anche se c'è uno strano ronzio che continua ad infastidirmi, che sia un insetto?
Ci penserò domani, ti permetto di pungermi per stavolta.
Eppure è molto più forte, ed è fin troppo sporadico per essere un essere vivente, e continua, continua e continua fino a quando non apro gli occhi, separandomi da quella meravigliosa sensazione e cadendo in uno stato di rimbambimento.
-Mmmmh ma cosa c'è...-
A giudicare dalle continue vibrazioni è il mio cellulare a fare tutto questo baccano; e dire che ci sono volte non lo sento nemmeno mentre stasera sembra più forte di una campana.
-Probabilmente è Hatsuyo.-
Magari mi ha mandato le foto degli appunti, però è strano, sono le due di notte, ma soprattutto il numero che compare sullo schermo non appartiene a nessuno dei miei contatti.
-"Eh
Ehi*
Ehilà*
Ehilà!*
Come va?"-
Cinque messaggi solo per un saluto, però non capisco proprio chi sia.
Su Whatsanimal almeno si possono vedere le foto del profilo della persona, ma c'è solamente l'immagine di una bandiera rosa, viola e blu.
Forse è solamente un mio contatto che ha cambiato numero di telefono.
-"Ciao, scusami devo avere perso il tuo numero, chi sei?"-
Sicuramente è meglio scrivere così piuttosto che una serie di messaggi di fila, ed anche se erano passati vari minuti da quando mi sono arrivati la risposta è immediata.
-"Sono Nekumi! Ci credo non avessi il mio numero ahaha!"-
Avrei fatto meglio a spegnere il telefono, anzi avrei dovuto direttamente buttarlo e cambiare il numero.
Sono passati pochi secondi e già rimpiango l'intorpidimento che ho provato poco prima, almeno mi aveva impedito di ricordare immediatamente ogni cosa.
Come un fiume in piena rivedo le immagini dei corpi al mercato nero, dei carnivori che mi hanno inseguita e delle zanne dentro le quali sono rimasta intrappolata per svariati minuti.
Il mio stomaco ha nuovamente una brutta reazione ed immediatamente corro in bagno in preda al tremore.
Senza volerlo porto con me il telefono, e mentre mi raggomitolo nell'angolo vicino al gabinetto lo fisso impaurita.
Ha il mio numero! Forse sa anche dove vivo? 
Dovevo chiudere la finestra! Credo di stare per avere un attacco di panico...e se fosse sotto casa mia?!
Sono stata una stupida ad accendere il telefono senza nemmeno riflettere, adesso non posso ignorare i suoi messaggi o chissà in che modo potrebbe vendicarsi su di me e sulla mia famiglia!
Non ho però la minima idea di come rispondere, ma nuovamente arriva l'ennesimo messaggio.
-"Quindi come va?"-
Sono terrorizzata, non vorrei sentirti mai più. Ecco cosa vorrei scriverle, ma con le dita che mi tremano come non mai, tenendo il telefono appoggiato sul pavimento, cerco di risponderle.
-"Bene"-
Ti prego, ti prego, ti prego, ti scongiuro non chiedermi altro, non rispondermi.
-"Non mi aspettavo fossi sveglia a quest'ora ahaha, non vi facevo animali notturni voi topolini. Oppure hai avuto degli incubi?"-
Perché deve torturarmi così! Ho paura di ciò che accadrebbe se le rispondessi in maniera sbagliata.
-"Avevo un po' sete"-
Proprio come lei avrà sete di sangue immagino. Non pensavo i felini fossero così crudeli da voler torturare psicologicamente le loro prede tanto a lungo.
Domani o dopo domani dovrò denunciarla alla polizia...per il bene di tutti.
-"Meglio così. Allora, sei tipa da saltare le lezioni per girare con le tue amiche?"-
Ma perché mi fa queste domande?
Magari vorrà sapere la mia routine per potermi rapire più facilmente.
-"Non salto le lezioni"-
E' meglio rispondere nel modo più vago possibile, almeno non le farò capire niente di me anche se non le sto mentendo.
Però continua a dire che non mi vede mai a lezione, ed io sicuramente non ho visto lei oggi, quindi non capisco se stia solo giocando, cercando di confondermi o cosa.
Sono talmente persa nei miei pensieri però che mi accorgo solo ora, rispetto a prima, ci sta mettendo molto più tempo a rispondere.
Forse ha finalmente lasciato perdere.
-"Ma mi prendi in giro?"-
Oddio perché!? Cosa ho sbagliato! Forse è perché le mie risposte erano troppo corte oppure per i toni freddi!
Mi sento come se mi fossi scavata la fossa da sola o addirittura peggio.
-Nononono! Ti prego perdonami non volevo dire niente mi male scusami sul serio non volevo!-
Ti prego rispondi, cerca di capire che non volevo offenderti ed abbi pietà di me.
I secondi sembrano diventare ore intere mentre fisso lo schermo senza battere gli occhi. La scritta Online sta diventando insopportabile, fino a quando finalmente non inizia a scrivere.
-"Ahaha"-
Sono ufficialmente morta. Non riesco nemmeno a trattenermi dal piangere vista la situazione, non posso credere a quello che sta succedendo.
Fino all'altro giorno la mia vita era perfetta mentre in una notte è andata completamente in fumo.
Vorrei che dicesse qualcos'altro, perfino di cattivo, ma non può lasciarmi così solo con una stupida risata!
Continuo a fissare lo schermo ininterrottamente, tanto che gli occhi iniziano a farmi malissimo.
A poco a poco la batteria del mio telefono inizia a scendere ma non ho la forza di alzarmi, il mio corpo trema troppo per farlo.
Almeno non ho più l'impulso di dare di stomaco, anche se è solo a causa della paura che lo ha chiuso.
Sono talmente impaurita che il tempo per me si è fermato e, senza rendermene conto, a quanto pare arrivo quasi alle sette del mattino, prima che il mio cellulare raggiunga l'un percento di batteria.
-Oh no!-
La mia famiglia si sveglierà tra pochissimo, se mi vedono in bagno così potrebbero preoccuparsi, e se scoprissero di quello che è successo sarebbe anche peggio.
Avrei dovuto dire loro tutto subito, ora è troppo tardi e se lo facessi sicuramente perderei la loro fiducia. Ho solo complicato le cose!
Barcollando mi alzo cercando di tornare in camera mia, mentre gli occhi sembrano essere ricoperti da una patina appiccicosa.
Sicuramente se ancora non crollo o non percepisco il sonno è solo per l'ansia che sento.
Cosa faccio adesso?
Devo dormire ma non posso saltare l'università, altrimenti i miei penserebbero sia successo qualcosa.
Le uniche volte in cui l'ho fatto è stato quando avevo la febbre, ed anche quelle volte hanno cercato in ogni modo di capire se qualcuno mi avesse presa di mira, e se la febbre dipendesse dallo stress.
Noi piccoli animali non siamo fatti per affrontare emozioni forti, già raggiunta l'età adulta il rischio di un infarto è dieci volte superiore a quella di un animale di taglia media.
In una società fatta di continue preoccupazioni e che non smette mai di muoversi siamo troppo delicati, ed anche per questo siamo i principali pazienti di psicologi e psichiatri. Entrambi i miei genitori prendono appunto delle medicine per alleviare lo stress, ma si accorgerebbero se per calmarmi prendessi una delle loro.
Che lo voglia o meno sono costretta ad andare all'università, ma così finirò dritta dritta tra gli artigli di quella gatta.
Questo perlomeno mi da una scarica di adrenalina tale da svegliarmi completamente, ma mi rivolta nuovamente anche lo stomaco.
-Perché...perché la vita di un erbivoro deve essere così complicata...-
Perché hanno dovuto complicarmela, io non volevo cacciarmi in nessun guaio.
-Se rimanessi completamente incollata ad Hatsuyo però non potrebbe farmi nulla...infondo buona parte della colpa è sua se sono in questo guaio, quindi non devo farmi troppi problemi.-
Anche se dico così, ed in parte è ancora a causa della rabbia, non voglio metterla in pericolo, però è una cosa molto comune che gli erbivori si muovano a coppie o in gruppo appunto per avere una maggiore sicurezza.
E' troppo rischioso attaccare più di un animale, solo un pazzo lo farebbe.
-Devo cercare di caricare il mio cellulare almeno per quest'ultima mezz'ora, così potrò scriverle.-
E' la mia unica speranza, spero solo la carica possa bastare, stavolta però evito di stare a guardare lo schermo per tutto il tempo e cerco quantomeno di recuperare un po' del sonno perso.
La mia sveglia però è fin troppo puntuale, e sono costretta ad alzarmi dal letto come se niente fosse, prima ancora di aver potuto riposare per bene.
A questo punto però sono abbastanza sicura sarà impossibile.
Anche se è ancora presto esco immediatamente per evitare di incontrare la mia famiglia, scendendo rapidamente le scale e rimanendo qualche minuto appoggiata al muro vicino alla bicicletta.
Vorrei piangere ma i miei occhi sono troppo stanchi per riuscirci. Credo di non essere in grado nemmeno di usare la bici oggi, ma non me la sento di lasciarla qui quindi semplicemente mi muovo a piedi portandola con me.
Potrebbe sempre servirmi per scappare…
Con il passo lento che mi ritrovo finisco comunque per arrivare in ritardo di almeno un quarto d’ora, ma non ricordo nemmeno che lezioni avremmo avuto oggi quindi non riesco a starci male.
-Almeno, se sono fortunata sarà già in classe.-
Non vedendomi all’ingresso quella gatta potrebbe aver pensato non sarei venuta all’università, quindi potrei essere al sicuro ancora per qualche ora.
-Oh buongiorno! E menomale non saltavi le lezioni!-
Ormai è chiaro che sono stata fin troppo ottimista con la mia vita.
Alzando gli occhi la noto appoggiata sul muretto esterno dell’ingresso al giardino dell’università.
La sua coda si muove probabilmente divertita mentre cammina verso di me, la stanchezza però deve avere assopito il mio istinto di sopravvivenza.
Lei intanto è proprio davanti a me, inginocchiata per ridurre un minimo la distanza tra le nostre altezze.
Riesco quasi a sentire l’odore del suo alito, o forse è solo un ricordo dell’ultima volta…
-Fallo e basta.-
Non ce la faccio più, se non mi divora tutto questo stress finirà per uccidermi, e con tutta la stanchezza che sento sulle spalle non riesco a pensare ad altre soluzioni.
-Uh? Cosa?-
-Mangiami e basta, sono stanca di tutto questo.-
Alzando gli occhi la guardo ormai distrutta. Cos’altro vuole che faccia?
Devo schiaffeggiarmi la faccia per tre volte?
Da quanto mi ha spiegato Emi, se lo fai davanti ad un predatore gli stai comunicando ha il tuo permesso per mangiarti.
Visto la gatta continua a fissarmi è probabilmente questo ciò che vuole, forse per umiliarmi o per non avere alcun problema con la polizia.
E va bene, preferisco finire così che vivere chissà quanto in uno stato di ansia e dolore.
Con molta lentezza porto le mani sulle mie guance, sembrano pesare come dei macigni, ma riesco comunque a colpirmi la prima volta.
Poi la seconda.
Ed alla terza tutto inizia a farsi buio.
   
 
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