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Autore: coopercroft    04/06/2020    0 recensioni
Mycroft racconta a Sherlock di Eurus, prima di incontrala a Sherrinford. Ma omette qualcosa.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mycroft Holmes era ancora scosso per la notte precedente. Sherlock aveva montato una sgradita farsa a suo consumo con quell’odioso pagliaccio da brividi, tutto per farsi confermare l’esistenza di Eurus. Anche se prima o poi avrebbe dovuto rivelargli quel segreto tanto opprimente, Sherlock sembrava non ricordare nulla di quel passato, tanto meno di avere avuto una sorella. E nemmeno di Barbarossa a cui non collegava alcun ricordo. Quindi si vestì inquieto preparandosi a una mattinata non proprio facile. Non sapeva come l’avrebbe presa Sherlock sulla sorella, ma aveva deciso che fosse troppo presto per rivelargli anche la verità di Barbarossa. Avrebbe aspettato ancora un po' in base alla reazione del fratello. Il segreto non era solo per Sherlock, più tardi avrebbe dovuto dirlo anche ai propri genitori che credevano Eurus perduta per sempre. Fece rapidamente colazione e indossò un elegante completo marrone e uscì.
Aveva avvertito Anthea di venirlo a prelevare a casa e si era avviato con ansia a incontrare Sherlock a Baker Street. 
Quando arrivò ebbe la netta sensazione di essere già in difficoltà, cosa che Mycroft non gradiva. Si sentiva a disagio per quello che avrebbe dovuto dire e ripercorrere. Un passato sepolto che non faceva bene a nessuno e non certamente a lui che ne era fautore.
Suonò il campanello e gli apri la signora Hudson. La salutò velocemente e si diresse al piano superiore.
Sherlock e John erano seduti sulle due poltrone di fronte al camino. Sherlock sollevò appena la testa salutando il fratello senza rivolgergli lo sguardo. John era seduto di fronte a lui e si girò fissando Mycroft.
“Ben arrivato Mycroft, quasi non ci speravamo più.”
Mycroft si sentì perplesso e allo stesso tempo irritato dalla frase di John.  Lui non era mai in ritardo.  Poi la faccenda riguardava la famiglia Holmes e sua sorella Eurus.
La solita sedia, stava davanti a loro due, ma Mycroft titubò nel sedersi, si prese alcuni secondi di tempo.
“Deve sedersi lì, Mycroft se vuole parlare con loro, come fanno tutti i clienti” disse la signora Hudson.
Mycroft sentì salire dentro di sé una sottile insofferenza mista a rabbia.
“Io non sono un cliente Sherlock” disse indignato fissando il fratello.
“Allora vattene “rispose secco Sherlock senza guardarlo.
Fu quello che mise fine ai buoni propositi di Mycroft. Si sentì sopraffatto dalla delusione e dall’amarezza verso un fratello assolutamente privo di comprensione. Si chiese se aveva sprecato i suoi anni dietro ad una impresa impossibile. Sì, stavolta Sherlock aveva oltrepassato la linea.
Fissò John che lo guardava divertito, ma Mycroft non ci trovò niente di spassoso, lo fulminò con lo sguardo, poi si giro verso il fratello lo studiò a lungo.
“Bene” disse alla fine stizzito” poiché sono tuo fratello e non un cliente e nostra sorella è sempre parte della famiglia, lascio a te il compito di trovarti delle risposte.”
Detto questo si girò roteando l’ombrello, avviandosi verso la porta dove era rimasta la signora Hudson.
“Attenta signora Hudson che i rettili mordono” le disse mentre la sfiorava per uscire. Vendicandosi di come l’aveva chiamato giorni prima.
Lei scappò verso la cucina scuotendo la testa. Mycroft gelido se ne andò.
“Credo che si sia arrabbiato” disse Johnn rivolgendosi a Sherlock che era rimasto sorpreso dalla reazione del fratello.
“Sembra che quello che nasconde sia molto doloroso da raccontare.  John avrei dovuto essere più cauto.  Quando sarà pronto mi chiamerà. Ma andrò da solo, se a te non dispiace.”
“Sono affari di famiglia Sherlock e sai come la pensa Mycroft.” Annui John “Deve essere sicuro di non rivelare fatti privati che lo possano mettere a disagio”  
“Quasi lo conosci meglio di me John “gli sorrise Sherlock pentito per ciò che era successo.
   
 
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