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Autore: aloneintherain_    04/06/2020    5 recensioni
La Guerra di Magnolia si è conclusa e Juvia ha solo un desiderio: ricevere la tanto attesa risposta del suo dolce Gray. Ma cosa succederebbe se Gray partisse allontanandosi di nuovo da lei? I due maghi riusciranno a fare chiarezza sul loro rapporto?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Gray/Juvia, Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo Diciotto

Gray's POV

Magnolia era sempre stata così grande? C'era sempre stata così tanta gente? Era sempre stata così chiassosa?

Erano queste le domande che mi assillavano mentre vagavo per le sue vie affollate. Le mie gambe non ne volevano sapere di fermarsi: dovevo trovare il luogo di cui mi aveva parlato Natsu nonostante questo avrebbe potuto anche voler dire scontrarsi con l'ennesimo buco nell'acqua.

Non appena pensieri simili invadevano la mia mente mi ripetevo che non poteva essere così. Tutto sarebbe andato bene.

Avevo salutato Juvia da circa un'ora ormai tuttavia, sebbene cercassi con tutto me stesso di non pensarci e di rimanere concentrato, la mia mente era ancora lì con lei su quella panchina..

"Se tu vorrai.." Mi ritrovai a dire.

"Resterò per sempre al tuo fianco" Aggiunsi per poi bloccarmi di fronte agli occhi blu di Juvia che mi osservavano.

Quegli stessi occhi erano ancora lucidi ma questa volta non si trattava di lacrime di tristezza.

Forse mi sarei dovuto sentire in imbarazzo per quello che era appena uscita dalla mia bocca, probabilmente in qualunque altro momento sarebbe stato così ma la verità era che non provavo la minima vergogna.

Juvia mi guardava e sorrideva. Era felice e sollevata.

Il suo viso era più rilassato rispetto a poco prima e questo in qualche modo, mi resi conto, rasserenava anche me.

Osservai ciò che ci circondava e notai che anche la pioggia, come le lacrime, ormai era solo un lontano ricordo.

Il sole era alto nel cielo.

Magari quel giorno, mi ritrovai a sperare, insieme alla pioggia se ne sarebbero andati anche i nostri problemi.

Avevo riaccompagnato Juvia al Fairy Hills poco dopo e, nonostante il desiderio di rimanere con lei, mi ero costretto ad andarmene. Non sapevo cosa mi stesse succedendo ma allontanarmi da quella ragazza sembrava ogni volta più difficile.

Poco prima di voltarmi e darle le spalle Juvia mi aveva guardato e aveva sorriso ed io mi ero ritrovato a pensare che mi sentivo ogni giorno sempre più diverso sebbene allo stesso tempo non mi fossi mai sembrato più uguale a me stesso. Erano sensazioni contradditorie e destabilizzanti. Facevano paura ma allo stesso tempo la consapevolezza che quella fosse la verità mi alleggeriva di un peso che ormai era diventato fin troppo familiare.

Tuttavia, se da una parte le mie stesse emozioni mi portavano a realizzare quante cose erano cambiate, d'altra parte le paure di Juvia erano sempre le stesse: era terrorizzata dall'idea che io me ne andassi, non importava se avesse o meno i suoi ricordi.

"Gray Sama lascerà Juvia?"

Quella frase continuava a ripetersi ininterrottamente nella mia testa insieme all'immagine di Juvia in lacrime di fronte a me.

Tentavo di scacciarla ma ogni volta era come ricevere uno schiaffo in pieno viso.

Ormai mi era evidente che prometterle che non me ne sarei andato di nuovo non sarebbe mai stato sufficiente.

No, non lo era più da diverso tempo.

Avevo bisogno di fare qualcosa per Juvia: aiutarla come in passato lei aveva aiutato me, aiutarla come inconsapevolmente quella ragazza tanto strana quanto dolce continuava a fare ogni dannato giorno con me.

Dovevo farle riavere i suoi ricordi.

Perso in pensieri simili mi addentravo nelle strade di Magnolia alla ricerca del posto di cui Natsu mi aveva parlato. Sembrava trascorso un secolo da quando ero stato a Fairy Tail quando invece si trattava solo della mattina stessa.

Sarei dovuto partire diverse ore prime ma l'arrivo di mia madre e la richiesta di Juvia avevano allungato i tempi.

Ce l'avrei fatta?

Mentre continuavo a guardarmi attorno allungai una mano per tirare fuori dalla tasca dei pantaloni il foglio che mi aveva consegnato il Dragon Slayer per poi studiarlo per qualche secondo.

"Dovrebbe essere qui" Sussurrai per poi alzare lo sguardo e ritrovarmi di fronte il locale di nome Mystery Dungeon.

Alzai un sopracciglio, sorpreso.

Le pareti erano in legno, il tetto era color verde scuro e, nonostante non fosse in cattive condizioni, aveva un'aria vissuta come se fosse lì da sempre. Mi trovavo in una zona lontana dal centro città ma non per questo meno frequentata: Magnolia dopotutto era sempre Magnolia. Nonostante vivessi lì da molti anni tuttavia non avevo mai notato un locale simile.

Controllai un'ultima volta che l'indirizzo fosse quello giusto ma non c'erano dubbi: il posto era quello.

Spalancai il portone d'ingresso senza pensarci troppo per ritrovarmi un secondo dopo in un luogo ampio e luminoso che non aveva nulla di sospetto. Non potei fare a meno di pensare che non sembrava il genere di posto in cui succedevano cose strane.

La luce inondava il locale che contava un gran numero di persone: alcune erano intente a mangiare, altre a bere, altre semplicemente chiacchieravano fra loro.

Mi avvicinai al bancone lanciando nel frattempo numerosi sguardi attorno a me sebbene la verità fosse che non sapevo cosa stessi cercando.

Anche la gente attorno a me, mi resi conto, mi stava osservando a sua volta.

La mia attenzione venne richiamata da una voce femminile oltre il bancone che mi spinse a voltarmi nella sua direzione.

"Sei un mago" Disse la voce con tono neutro.

I miei occhi incontrarono quelli verdi di una donna anziana dai folti capelli brizzolati. Mi osservava curiosa con la testa leggermente inclinata come se mi stesse studiando.

"Come ha fatto a capirlo?" Mi ritrovai a chiedere d'impulso.

Si notava così tanto?

Mi diedi un'occhiata veloce come se in qualche modo avessi potuto trovare un dettaglio che avrebbe spiegato la cosa.

Per fortuna, notai con sorpresa, i vestiti c'erano ancora tutti.

Ad un certo punto la signora mi fece un cenno della mano richiamandomi dietro il bancone. Sgranai gli occhi, sorpreso, per poi tuttavia fare come diceva e seguirla in quello che sembrava essere un magazzino.

"Ti manda Sabertooth?" Chiese la donna quando entrambi ci trovammo a riparo da sguardi indiscreti, ignorando volutamente la mia domanda precedente e spezzando il silenzio che si era venuto a creare mentre si voltava di nuovo nella mia direzione.

In risposta mi limitai a fissarla per qualche secondo.

"Non proprio" Mi ritrovai a dire per poi sollevare davanti a me il foglio della richiesta che Natsu aveva ricevuto da Sting in modo che anche la donna potesse vederlo.

"Non faccio parte di Sabertooth ma sono un mago. Sono qui per aiutarla" Mi ritrovai a dire.

Se la situazione non fosse stata così urgente probabilmente avrei spiegato meglio all'anziana come stavano le cose. Non era giusto da parte mia omettere parte della verità ma ormai ogni secondo era importante, non avevo più il tempo di perdermi in discorsi superflui.

"Non fai parte di Sabertooth ma vuoi la ricompensa, dico bene?" Chiese la donna guardandomi dall'alto al basso assottigliando lo sguardo, sospettosa. Era diffidente e, mi resi conto, sebbene le stessi offrendo il mio aiuto non sembrava per nulla propensa a collaborare.

Notai che indossava un grembiule rosso su cui era stato ricamato un nome con del filo bianco: Annabeth.

"Signora Annabeth" Iniziai puntando i miei occhi nei suoi.

"Non mi interessano i vostri soldi, se in futuro vorrete pagare qualcuno potrete tranquillamente versare il denaro a Sabertooth ma per quanto mi riguarda ho bisogno di informazioni. So che siete stata voi ad aver inoltrato la richiesta alla Gilda e devo pregarla di dirmi quello che sa su questo mago che ritiene stia truffando gli abitanti di Magnolia" Mi ritrovai a dire non distogliendo nemmeno per un attimo lo sguardo da quello dell'anziana.

Lei si limitava ad osservarmi, tutt'un tratto mi parve di vedere un sorriso comparire sul suo volto. Fu' questione di un attimo, avrei potuto tranquillamente aver immaginato tutto.

"Perché ti interessa questa storia?" Mi chiese riscuotendomi dai miei pensieri mentre era intenta a spolverare con una pezza il tavolo alla mia sinistra.

Alzai gli occhi al cielo non appena mi resi conto che se non le avessi dato delle risposte probabilmente Annabeth non mi avrebbe detto nulla. D'altronde, mi dissi, come avrei potuto sperare che parlasse con me se io per primo non sembravo voler rispondere alle sue domande?

"Una persona che conosco potrebbe essere stata vittima di questo mago. Devo sapere cosa sa di lui.. Non ho molto tempo" Mi limitai a dire sperando che fosse sufficiente.

"E chi mi assicura che tu non sia un tirapiedi di quello stesso mago? Sai, la situazione che descrivi sembra piuttosto vaga e sospetta" Ribatté la donna ad un certo punto. Aveva abbandonato la pezza sul tavolo e si limitava a fissarmi sprezzante a braccia conserte.

Seguì un lungo silenzio, silenzio che passai cercando di capire come mi sarei dovuto comportare se Annabeth non avesse voluto aiutarmi.

Che avrei fatto a quel punto?

Cosa ne sarebbe stato dei ricordi di Juvia?

Rimasi in silenzio per qualche altro secondo per poi fare un passo in avanti, verso la donna.

Non poteva succedere.

Alzai in un gesto automatico la maglietta che avevo addosso in modo che il pettorale destro, su cui era impresso il simbolo di Fairy Tail, fosse in bella vita.

"Non sono una minaccia signora Annabeth" Mi limitai a dire.

"Sono Gray Fullbuster e sono un mago di Fairy Tail e no, probabilmente non sono la persona con cui si aspettava di avere a che fare, ma ho i miei buoni motivi per volerla aiutare. Se lei non mi dirà quello che sa non le nascondo che perderò diverso tempo ed in questo momento non dispongo di tutto questo tempo. Capisco se ha dei dubbi su di me, non voglio costringerla a fare qualcosa che non vuole fare, ma se non mi dirà qualcosa lei chiederò ad ogni persona in questo locale fino a che non avrò delle risposte e se non dovessi trovare nulla qui chiederò ad ogni singolo cittadino di Magnolia" Mi ritrovai a dire in modo quanto più possibile calmo e tranquillo sebbene ormai fosse diventato impossibile nascondere l'agitazione che trapelava dal tono della mia voce.

Era come se in sottofondo ci fosse costantemente il ticchettio delle lancette di un orologio. Quel suono mi riempiva le orecchie e faceva battere il mio cuore fin troppo velocemente.

Mi guardai attorno per focalizzare l'attenzione sui vari oggetti che popolavano il magazzino nel tentativo di pensare ad altro: un tavolo, qualche sedia, una vecchia radio e delle tende.

"Una persona che conosci, eh?" Disse ad un certo punto la donna che si trovava ancora di fronte a me. Mi voltai istintivamente verso di lei ed in quel momento mi parve di sentire di nuovo l'aria riempirmi i polmoni.

I suoi occhi verdi mi fissavano curiosi ma per la prima volta non vi lessi alcun segno di diffidenza.

"Se tutte le persone che semplicemente si conoscono cercassero di aiutarsi con così tanto ardore, caro mio giovanotto, Earthland sarebbe un posto migliore" Aggiunse per poi rivolgermi un sorriso.

"Va bene" Si limitò a dire la signora Annabeth.

"Va bene?" Mi ritrovai a ripetere, stupito.

"I tuoi occhi sembrano sinceri, non credo che tu mi abbia mentito come non penso che tu abbia cattive intenzioni. Volevo solo metterti alla prova" Aggiunse alzando le spalle come se la mia reazione fosse stupida e la sua invece una deduzione ovvia.

"Sai qui viene molta gente e non tutti sono delle brave persone. Non posso di certo andare a raccontare i fatti del mio locale come se niente fosse ad uno sconosciuto. Soprattutto se questi non riguardano me in prima persona" Si ritrovò a dire Annabeth per poi rivolgermi un altro sorriso.

Annabeth in quel momento, mi ritrovai a pensare, sembrava una persona totalmente diversa.

Decisi di approfittare della cosa mentre la donna mi faceva cenno di sedermi in una delle sedie che avevo notato poco prima.

Presi posto e puntai lo sguardo in direzione del foglio che Annabeth in quel momento stringeva fra le mani e che lei stessa aveva inoltrato a Sabertooth.

"Perché parliamo qui?" Mi ritrovai a chiedere guardandomi ancora una volta attorno.

"Temo che qualcuno ci stia spiando e dal momento che non so di chi si tratta trovo sia più sicuro farlo qui" Si limitò a dire la donna.

Feci un cenno d'assenso con la testa.

"Allora signora Annabeth.. cosa sa di questo mago?" Mi ritrovai a chiedere senza riuscire a nascondere una certa apprensione.

"Come ti ho detto prima giovanotto, qui viene molta gente diversa ogni giorno. I clienti abituali tuttavia sono sempre gli stessi da anni, sono come una famiglia per me" Disse l'anziana lanciando uno sguardo oltre le mie spalle in direzione della porta da cui eravamo entrati.

"Li conosco come le mie tasche: arrivano, si siedono al bancone e iniziano a raccontarmi della loro vita e dei loro problemi. Io li ascolto e mi perdo nelle loro storie" Aggiunse per poi fare una breve pausa e riprendere l'attimo immediatamente successivo.

"Tuttavia è da qualche giorno che ho iniziato a nutrire dei sospetti. Alcuni di loro se ne andavano per poi tornare e, come per magia, avevano apparentemente risolto i loro problemi: chi desiderava l'amore della persona amata dichiarava che questa gli aveva appena confessato i suoi sentimenti, chi aveva bisogno di un lavoro urlava di essere ricco, chi era pelato e invece voleva dei capelli più folti e lunghi diceva di averli. Potrei raccontare decine di storie come queste" Disse Annabeth per poi lanciarmi un'occhiata.

"Certo, non le nascondo che è strano ma perché è sicura che qualcuno stia imbrogliando i suoi clienti?" Mi ritrovai a chiedere, perplesso.

Che stessimo semplicemente parlando di persone estremamente fortunate?

"Come faccio ad esserne sicura? Nessuno di loro ricordava di aver mai avuto problemi simili come non ricordava nemmeno il come li avesse risolti. Uscivano dal locale per poi tornarvi un giorno dopo come se avessero un vuoto di memoria" Disse Annabeth alzando le mani al cielo.

"Il sospetto però è diventato ben presto certezza. Potrei citare le persone di cui parlavo prima per esempio: ho parlato con la ragazza di cui è innamorato Grisha, il giovanotto di cui ti parlavo prima, e mi ha detto di non aver mai dichiarato il suo amore a nessuno. Il tizio che urlava di essere ricco e che fino al giorno prima non aveva un lavoro mi ha pagato con dei sassi e quando glielo ho fatto notare mi ha guardato storto dicendomi che erano Jewels. L'uomo pelato che sosteneva di avere dei lunghi capelli biondi era identico a prima, non ha mai smesso di essere calvo"

Osservai Annabeth e i suoi occhi verdi che mi guardavano non riuscendo a nascondere la preoccupazione.

"Non ti nascondo che mi sono chiesta se non fossero tutti impazziti ma sembra che eventi come questi non stiano accadendo solo nel mio locale, in tutta Magnolia hanno iniziato a diffondersi voci del genere. E' questa la ragione per cui ho deciso di chiedere aiuto ad una Gilda" Aggiunse la donna porgendomi il foglio che fino a quel momento aveva continuato a tenere stretto.

Lo presi e lo rimisi nella tasca dei miei pantaloni per poi ritrovarmi a pensare a Juvia e al fatto che da un giorno all'altro non aveva più ricordato chi fossi. Ripensai a lei seduta con il suo ombrello rosa sulla panchina, con quello sguardo confuso e quella strana fiala fra le mani.

Il mio cuore prese a battere più forte.

"Gray.. credi che siamo in pericolo?" Mi chiese Annabeth guardandosi attorno per poi sporgersi verso di me come intimorita che qualcuno potesse sentirla.

In quel momento, mi ritrovai a pensare, non c'era traccia della vecchietta diffidente e sprezzante che mi aveva accolto. Nel suo viso segnato dal tempo l'unica cosa che si poteva scorgere era la preoccupazione per le persone a cui teneva.

Rimasi in silenzio per qualche secondo per poi alzarmi lentamente dalla sedia.

"Credo che qualcuno abbia preso di mira gli abitanti di Magnolia" Mi limitai a dire.

"E come potremmo risolvere la cosa? Questa gente non ha fatto nulla di male, non merita tutto questo.." Si ritrovò a dire triste la signora Annabeth abbassando il capo.

Per un attimo l'immagine di Juvia si proiettò nella mia mente. Sorrideva e tendeva una mano verso di me.

"Gray Sama!"

Neanche lei, pensai, meritava nulla di tutto quello che le stava succedendo.

Non dissi nulla.

Solo dopo un tempo che parve infinito mi riscossi dai miei stessi pensieri.

"Signora Annabeth" Mi ritrovai a dire prendendole le mani fra le mie. Fu un gesto inaspettato anche per me.

L'anziana signora mi guardava speranzosa con quei suoi grandi occhi verdi.

"Non ha più bisogno di preoccuparsi" Mi limitai a dire.

-

Non ero sicuro che il piano avrebbe funzionato. Tutto si basava unicamente su una mia supposizione ovvero che quel mago stesse tenendo sotto controllo l'intera città di Mangolia e non solo quel locale.

Stando alle parole di Annabeth non erano stati presi di mira solo i clienti del Mystery Dungeon. Inoltre, mi ritrovai a pensare, se così non fosse stato come avrebbe fatto quel mago ad arrivare a Juvia? Ormai mi ero convinto che quello che le era successo fosse collegato agli eventi di cui parlava l'anziana signora.

Che quel mago avesse delle spie? Degli informatori? Forse, mi dissi, c'erano delle Lacrime nascoste in tutta la città.

La verità era che ci contavo perché se così non fosse stato il mio piano sarebbe presto andato in fumo.

"Signora Annabeth, è il momento" Sussurrai all'anziana che si trovava alla mia destra, attento a non farmi notare.

Annabeth nel frattempo si sorreggeva al mio braccio guardandosi attorno circospetta. Mi ritrovai a sperare che chiunque ci stesse osservando non lo notasse o lo trovasse strano. Sempre ammesso che qualcuno ci stesse davvero osservando, dopotutto.

"Ah, giusto!" Replicò la donna sobbalzando quasi come se ne fosse ricordata solo in quel momento.

Lasciò la presa sul mio braccio ed io feci qualche passo avanti per poi voltarmi lentamente verso di lei.

Ci trovavamo appena fuori il locale, davanti a noi c'era uno spiazzo in cui la gente continuava ad andare e venire. Il sole, notai, stava iniziando a calare. Mi guardai rapidamente attorno ma non sembrava esserci nessuno di sospetto, almeno nessuno che io potessi vedere.

Deglutii per poi lanciare un'occhiata d'incoraggiamento ad Annabeth che mi osservava a sua volta in cerca di un segnale.

"Caro ci vediamo presto, spero tu possa trovare una soluzione al tuo problema!" Urlò a gran voce la donna di fronte a me salutandomi con un ampio gesto della mano.

Era evidente che stesse cercando di attirare l'attenzione di qualcuno ma, ancora una volta, sperai che non sembrasse troppo sospetto.

"Lo spero, farei di tutto per risolvere la situazione! Ormai le ho provate tutte e sono disperato" Replicai usando un tono di voce volutamente alto.

Dopotutto, mi dissi, non stavo mentendo perciò ero convinto che chiunque ci stesse osservando mi avrebbe creduto.

Avrei trovato una soluzione al problema di Juvia in quel modo?

Annabeth nel frattempo continuava ad osservarmi come se fosse in attesa di qualcosa ma io non potevo rassicurarla in alcun modo senza rivelare il nostro piano al nostro ipotetico osservatore.

Sorrisi alla donna che si trovava a solo qualche passo da me e mi voltai dandole le spalle.

Le nostre strade, come previsto, in quel momento si sarebbero divise.

Ad un certo punto tuttavia la sua voce richiamò nuovamente la mia attenzione.

"Gray!" Gridò.

Mi voltai e quando i miei occhi incontrarono i suoi un sorriso era dipinto sul suo viso gentile.

"Vedrai che andrà tutto bene!" Disse per poi farmi l'occhiolino, salutarmi un'ultima volta e darmi le spalle.

Annabeth tornò all'interno del suo locale.

La fissai scomparire dalla mia vista fino a quando i suoi capelli brizzolati furono solo un ricordo.

Accennai un sorriso per poi tornare sui miei passi.

Misi le mani nelle tasche dei pantaloni ritrovandomi a stringere con forza il foglio ripiegato che Natsu mi aveva dato quella mattina stessa.

Il sole stava tramontando e ormai non c'era più molto tempo.

Continuai a camminare sperando che succedesse qualcosa da un momento all'altro. Passarono diversi minuti ma l'unica cosa che riuscivo a percepire era l'agitazione che continuava a crescere dentro di me.

Se mi fossi sbagliato?

Cosa avrei fatto a quel punto?

Fu nel momento esatto in cui sentii che stavo per cedere alla disperazione che vidi un foglietto cadere proprio davanti a me.

Alzai lo sguardo ma sopra di me non c'era nulla se non il cielo che ormai si stava tingendo di rosa.

Il foglietto nel frattempo sembrava venire cullato dal vento.

Lo afferrai al volo bloccando la sua discesa e lo lessi l'attimo immediatamente successivo.

"Soluzione ad ogni tuo problema: il mago Ryuk al tuo servizio!"

Sorrisi stringendolo nel palmo della mano.

Il piano aveva funzionato.

-

Mezzo secondo dopo avevo già preso a camminare verso l'indirizzo appuntato sul foglietto che era letteralmente caduto dal cielo.

Qualcuno stava davvero tenendo sotto controllo l'intera Magnolia dopo tutto.

Il luogo indicato non era molto lontano rispetto a dove mi trovavo io. Qualche minuto dopo mi ritrovai di fronte alla vetrina di un piccolo negozio. Era isolato rispetto alla via principale, sarebbe stato difficile notarlo senza sapere dove cercare.

La locandina maldestramente appesa alla parete recitava esattamente le stesse parole scritte sul biglietto che stringevo fra le mani.

Lo accartocciai e con un gesto veloce me lo misi in tasca.

Inspirai cercando di contenere la rabbia che mi suggeriva di congelare quel posto e chiunque ci fosse al suo interno. Se lo avessi fatto, mi ripetevo, non avrei risolto il problema di nessuno, tanto meno quello di Juvia.

Misi mano sulla maniglia per ritrovarmi subito dopo in una stanza piccolissima e stracolma di oggetti. C'erano vari aggeggi attorno a me, alcuni dei quali mai visti prima. Si alternavano ad ampolle di vario tipo che mi ricordavano quella che avevo trovato fra le mani di Juvia qualche giorno prima. Gli strati di polvere ricoprivano gli scaffali e mi portavano a desiderare di uscire da lì all'istante.

"Permesso?" Chiesi continuando a guardarmi attorno alla ricerca della presenza del mago che si firmava Ryuk.

Non successe nulla per diversi secondi, iniziai addirittura a dubitare che ci fosse davvero qualcuno quando ad un certo punto da sopra il bancone..

"Salve ragazzo!" Sentii dire.

Dovetti sgranare gli occhi un paio di volte prima di rendermi conto che a parlare era stato.. un topo.

"Ugh!" Sobbalzai non appena me ne resi conto.

Un topo parlante?!

"Non è carino reagire in questo modo" Mi apostrofò l'essere grigio che mi osservava con due grandi e luminosi occhi neri sormontati da un paio di occhiali. Gli occhiali rendevano gli occhi più grandi di quanto già non fossero.

"Ha ragione.. mi dispiace" Mi sforzai di dire per poi avvicinarmi con sospetto al bancone.

Chi era quel tizio?

"Ha bisogno di qualcosa?" Mi chiese sistemandosi gli occhiali con una delle corte zampette.

Mi limitai a fissarlo per diversi secondi: una parte di me avrebbe voluto allungare una mano e intrappolarlo ma nonostante questo mi schiarii la voce e trovai la forza di sembrare quanto più normale possibile.

"Ho trovato questo" Dissi per poi mostrargli il biglietto che probabilmente lui stesso aveva fatto cadere dal cielo.

Il topo si sporse per vedere cosa gli stessi mostrando e fece un cenno con la testa fingendosi sorpreso.

"E' vero? Lei risolve davvero i problemi?" Mi ritrovai a chiedere sforzandomi di non aggiungere che piuttosto li creava.

"Certo! Non c'è problema che io non possa risolvere!" Esclamò il topo con tono soddisfatto.

"Sono felice di sentirglielo dire" Dissi per poi accennare un finto sorriso prima di mettere via il pezzo di carta.

Le mani da sotto il bancone avevano iniziando a diventare man a mano sempre più fredde. Potevo chiaramente percepire dei piccoli cristalli di ghiaccio iniziare a formarsi.

"Qual è il tuo problema, ragazzo?" Mi chiese entusiasta, chiaramente contento di poterci guadagnare qualcosa.

"Il problema in realtà non è mio. Riguarda un'altra persona" Mi sforzai di dire.

"Capisco, sono sicuro che saprò fare qualcosa per aiutarti! Però ti avverto, tutto ha un prezzo ed i miei servigi solitamente non costano poco" Disse il topo con voce acuta e sottile.

Di fronte alle sue parole un fremito di rabbia mi percorse la spina dorsale. Aveva chiaramente sentito quello che avevo detto ad Annabeth, della disperazione che avevo ostentato fuori dal Mystery Dungeon, e tentava di approfittarne. Con quante persone aveva fatto così? Lo aveva fatto anche con Juvia?

"Ne sono convinto" Mi limitai a dire sotto lo sguardo confuso del roditore.

Non fece tuttavia in tempo ad aggiungere altro che io già avevo ripreso a parlare.

"E' una persona a cui tengo molto ad avere un problema. Sa qual è questo problema?" Mi ritrovai a chiedere ironico con un falso sorriso per poi appoggiarmi di più al bancone di legno sopra il quale Ryuk continuava a fissarmi, ora confuso.

"Non ricorda più nulla di me" Mi limitai a dire.

Il sorriso di poco prima sparì e, insieme a questo, anche lo sguardo del topo a pochi centimetri da me cambiò.

"Sono sicuro che sa di chi parlo: una ragazza dai capelli azzurri, parla di sé in terza persona e si chiama Juvia. E' venuta qui da lei qualche giorno fa. Ricorda? Non è una persona della quale ci si dimentica" Mi ritrovai a dire senza più finalmente preoccuparmi di nascondere il risentimento e la rabbia nella mia voce.

"Non so di cosa.." Iniziò Ryuk senza che io tuttavia lo lasciassi finire.

"Sa benissimo di cosa parlo e ora mi dirà come spezzare l'incantesimo!" Gridai per poi alzare una mano, che fino a quel momento era rimasta sotto al bancone, in direzione del topo.

Dovevo intrappolarlo e farmi dire tutto quello che sapeva.

Pensai di esserci riuscito quando mi resi conto che dove fino a qualche secondo prima stava Ryuk ora non c'era altro se non un cumulo di ghiaccio.

"Dove sei?!" Urlai per poi voltarmi e notare che del topo non c'era più traccia, al suo posto c'era un gufo che volteggiava sopra la mia testa.

"Sei un mago del Take Over!" Realizzai stupito per poi cercare di colpirlo con una palla di ghiaccio che non fece altro se non scontrarsi con un vaso di fiori posto sopra una delle numerose mensole. L'acqua si riversò sul pavimento del negozio.

"Non so chi sia questa Juvia!" Esclamò di nuovo il gufo che per sfuggire ad un altro attacco si era tramutato in un serpente.

Stava strisciando verso la porta ma io non persi tempo e gli sbarrai la strada.

"Ice Make: Wall!" Gridai per poi correre nella sua direzione e bloccargli la coda con un piede.

"Che c'è? Anche tu hai qualche vuoto di memoria? E' per questo che crei problemi agli abitanti di Magnolia?!" Lo incalzai mentre si divincolava sotto il mio piede.

Ryuk continuava a muoversi nel tentativo di liberarsi.

Ad un certo punto non si mosse più e, senza che ebbi modo di reagire, al suo posto comparve un uomo sulla quarantina con i capelli neri e un paio di grandi occhiali tondi. Mi diede un calcio sullo stinco con la gamba libera e mi ritrovai a terra.

"Sai che c'è? Ho mentito! So chi è Juvia e so anche chi sei tu" Disse l'uomo che a quel punto si era rimesso in piedi e mi guardava dall'alto.

"Sei Gray" Disse ad un certo punto, serio e padrone della situazione, lasciandomi totalmente senza parole.

Ero di nuovo in piedi e pronto a lanciarmi nuovamente su di lui ma quell'affermazione mi raggelò sul posto.

"E tu come fai a saperlo?" Mi ritrovai a chiedere, gli occhi sgranati.

Nel frattempo il mio petto si alzava e si abbassava animato dall'unico desiderio di mettere le mani su quell'impostore.

"Come lo so? Me lo ha detto Juvia! Sai, il problema che voleva tanto risolvere eri tu" Sputò sprezzante il mago.

A quel punto sentii la testa girare e per un lungo attimo mi sembrò che l'aria faticasse a raggiungere i polmoni.

Ero io il problema di Juvia?

"Stai zitto" Mi limitai a dire. Non ero sicuro di aver parlato o forse lo avevo fatto ma la voce era troppo bassa per poter davvero distinguere le parole.

"Non parlare a nome di Juvia come se la conoscessi. In questo momento diresti qualunque cosa" Mi sforzai di ripetere a voce più alta forse per convincere anche me stesso.

"Dire qualunque cosa? Forse, sono un criminale dopo tutto ma almeno io non sono un vigliacco che non ha nemmeno il coraggio di dire ad una ragazza che ne ama un'altra" Disse accusatorio con un dito puntato nella mia direzione.

Le sue parole erano state talmente veloci che non ero nemmeno sicuro di aver capito bene.

Amare un'altra ragazza? Di che stava parlando?

Non riuscii ad aprir bocca e chiedere a Ryuk a cosa diavolo si stesse riferendo che il mago fu più rapido di me ed iniziò ad inondarmi di parole.

"Sai Gray, quella ragazza farebbe di tutto per te. Non le importava nulla di sé stessa, voleva solo che tu fossi felice. Per questo non mi sento in colpa di averle fatto perdere i ricordi. Ho fatto una cosa buona e, se tieni a lei come dici, credo che dovresti ringraziarmi!" Si ritrovò a dire soddisfatto dandosi un buffetto sulla spalla complimentandosi con sé stesso.

A quel punto non ci vidi più e mi lanciai su di lui.

Ryuk tuttavia approfittò della mia irruenza e dell'effetto che le sue parole avevano avuto su di me per scansare il mio gancio destro.

"Come si spezza l'incantesimo?!" Gli urlai contro cercando di scacciare la sua voce dalla mia testa.

"Spezzare? E' per questo che sei qui?" Ripeté a quel punto il mago che in quel momento si trovava di fronte a me.

Ryuk iniziò a ridere.

Per un attimo mi parve che il tempo si fosse fermato e nelle mie orecchie c'era solo il suono di quella risata.

"L'incantesimo non si può spezzare" Aggiunse Ryuk con un sorriso, compiaciuto.

Rimasi a fissarlo per diversi secondi senza fare nulla, le braccia lungo i fianchi. Il ghiaccio scomparve e con quello anche tutte le mie speranze iniziarono a svanire.

Feci per dire qualcosa ma non ci riuscii.

"Con permesso!" Sentii esclamare ad un certo punto dal mago di fronte a me che, approfittando della mia reazione, si era portato a pochi centimetri dal mio volto.

"Ora dormi" Disse per poi soffiare sul mio viso della polvere viola che teneva sul palmo della mano destra.

Feci per spingerlo via ma la testa girava troppo ed inciampai sui miei stessi passi.

Gli occhi pian piano avevano iniziato a chiudersi, le gambe a cedere e l'unica cosa distinguibile dal resto era l'immagine del volto di Juvia che prendeva forma nella mia mente.

"Gray Sama!"

Da lì in poi tutto si tinse di nero.

-

Juvia's POV

Da quando Gray Sama mi aveva riaccompagnata al Fairy Hills non avevo fatto alto che pensare a tutto quello che era successo in quella giornata, a tutto quello che ci eravamo detti.

"Se non spezziamo l'incantesimo entro domani pomeriggio.. l'effetto sarà permanente. Non riavrai più i tuoi ricordi"

Erano quelle le parole che si ripetevano nella mia testa.

Al solo pensiero di non poter più sperare di recuperare la parte della mia vita che riguardava il dolce Gray mi sentivo sprofondare.

Eppure, mi dissi, nonostante la sensazione di vuoto che continuavo a provare da quando lo avevo saputo, accanto alla tristezza c'era anche della gioia.

"Resterò per sempre al tuo fianco"

Erano parole di Gray Sama.

Quando ci ripensavo il mio cuore iniziava a battere più forte.

"Gray Sama rimarrà con Juvia.." Mi ritrovai a ripetere a voce alta rivolta al pupazzetto del dolce Gray che mi guardava dalla poltrona a fianco del mio letto.

"Gray Sama non lascerà Juvia.." Sussurrai, incredula.

Nonostante il fardello che il giorno dopo avrebbe potuto definitivamente abbattersi su di me quell'unica certezza mi faceva stare meglio.

"Gray Sama e Juvia staranno insieme per sempre!" Dissi mentre afferravo il pupazzetto del dolce Gray e lo stringevo al petto.

"Il dolce Gray e Juvia compreranno una casa insieme, poi si sposeranno e avranno tanti bambini uguali al dolce Gray!" Esclamai felice pensando a quel futuro che, sebbene sembrasse ancora irraggiungibile e distante, mi faceva bene al cuore.

Il dolce Gray aveva detto di avermi lasciata sola diverse volte nel passato che non ricordavo ed io credevo alle sue parole. Sapevo che lo aveva fatto.

Eppure quando il dolce Gray mi aveva promesso che non se ne sarebbe più andato io gli avevo creduto. Non sapevo perché ma ero certa che quella fosse la verità.

Mi fidavo di Gray Sama.

Ero felice che sarebbe rimasto al mio fianco ma allo stesso tempo, mi ritrovai a pensare, ero incredibilmente triste.

Osservai il pupazzo ancora fra le mie braccia e mi ritrovai a chiedermi se anche il dolce Gray avrebbe sempre avuto il sorriso sul volto in quell'ipotetico futuro.

Sarebbe stato felice al mio fianco?

Era quella la mia più grande preoccupazione.

Sarebbe stato felice sapendo che io non ricordavo nulla dei primi anni che avevamo passato insieme?

Non avere una risposta era insopportabile.

Mi alzai di scatto dal letto lasciando che il cuscino cadesse scompostamente a terra.

"Juvia deve fare qualcosa!" Esclamai affrettandomi a raggiungere la porta.

Quando posai la mano sulla maniglia mi voltai verso il pupazzo del dolce Gray che avevo lasciato sul mio letto.

"Juvia deve riavere i suoi ricordi, non solo per lei ma soprattutto per Gray Sama! Juvia deve renderlo felice!" Affermai convinta per poi voltarmi e lasciarmi il Fairy Hills alle spalle.

-

Raggiunsi Fairy Tail poco dopo.

Non appena spalancai l'ampio portone tutti i membri della Gilda presenti si voltarono vero di me a bocca aperta.

"Juvia?!" Esclamò Gajeel che non appena mi vide si precipitò nella mi direzione.

"Stai bene? Dov'è il ghiacciolo?" Chiese per poi lanciare un'occhiata alle mie spalle.

"Gray Sama non è con Juvia, è partito all'incirca un'ora fa. E' alla ricerca di un modo per curare l'amnesia di Juvia" Spiegai per poi puntare lo sguardo oltre Gajeel in direzione di Lucy e Levy che mi fissavano con gli occhi sgranati da un tavolo dell'ampio salone.

Feci un passo nella loro direzione.

"Juvia sa tutto, sa che se non troveremo una soluzione entro domani perderà definitivamente i suoi ricordi" Mi limitai a dire forzando un sorriso, intenerita dall' espressione spaesata dipinta sul volto delle mie compagne.

"Juvia è grata che voi tutti stiate lavorando così duramente per aiutarla a recuperare i suoi ricordi. Non potrà mai ringraziarvi abbastanza per quello che state facendo per lei!" Dissi a voce alta guardandomi attorno in modo che tutti potessero sentirmi.

"Gray Sama è partito alla ricerca di una soluzione che Juvia spera tanto troverà ma Juvia non riesce proprio a starsene a casa senza fare nulla. Juvia vuole che il dolce Gray sia felice e.. Juvia non è sicura che Gray Sama lo sarà davvero se lei non potrà più ricordarsi tutto ciò che hanno condiviso insieme" Mi ritrovai a dire per poi bloccarmi giunta alla fine.

Lanciai un'occhiata in direzione di Lucy e notai che aveva gli occhi lucidi.

"Juvia vuole ricordare perciò, anche se Juvia non ha idea di come fare, permettetemi di darvi una mano a fare in modo che lei riottenga i suoi ricordi! Juvia sa che probabilmente sarà d'intralcio ma non può starsene con le mani in mano!" Esclamai per poi non sentire più niente.

Silenzio.

A Fairy Tail non volò più una mosca.

A rompere quell'atmosfera surreale fu una mano che si posò sulla mia spalla.

Era Gajeel.

"Prendi uno di quei libri e siediti, la notte è giovane!"

Ad un certo punto si voltò per rivolgersi a qualcuno che aveva appena aperto l'ampio portone della Gilda nel tentativo di uscire.

"Voi dove credete di andare?! Volete forse finire in prigione?!"

-

Gray's POV

"Svegliati insomma!" Sentii gridare poco distante.

Percepivo le mani di qualcuno su di me, cercavano di scuotermi ma io mi sentivo ancora come se fossi da tutt'altra parte.

Era tutto incredibilmente lontano e ovattato.

Riuscii a risvegliarmi solo quando sentii arrivare un forte getto d'acqua in pieno viso.

Mi tirai su a sedere di scatto per poi spalancare gli occhi di colpo.

Il gesto brusco rovesciò qualcosa al mio fianco che ricadde sulla mia testa per poi finire sul pavimento. Mi voltai in direzione del rumore e notai che alla mia destra, vicino ad una pozza d'acqua, c'era Hydra.

"Hydra?! Che ci fai qui?!" Mi ritrovai a gridare non riuscendo a fare a meno di osservare la Ninfa dell'Acqua che mi guardava a sua volta, apparentemente arrabbiata.

"Mi sono evocata da sola usando questa pozza d'acqua! Non sei stufo di dormire?! Quando è che mi porterai da una maga degli Spiriti Stellari? La mia Chiave è nelle tue tasche da ben due giorni ormai!" Si ritrovò a dire Hydra che continuò a rimproverarmi a braccia conserte.

Effettivamente, mi ritrovai a pensare, in quei giorni avevo sempre portato la Chiave di Hydra con me, tuttavia..

Ad un certo punto afferrai il significato delle sue parole.

Dormire?

"Come dormire?!" Esclamai per poi guardarmi attorno spaesato.

Mi trovavo ancora nel negozio di Ryuk ma di lui non c'era più alcuna traccia. Diedi un'occhiata veloce all'unica finestra dell'abitacolo e mi resi conto che la luce era alta nel cielo.

Mi tirai subito in piedi.

"Aspetta.. quanto tempo è passato?! Da quanto sono qui?!" Mi ritrovai a chiedere rivolgendomi ad Hydra che in quel momento si limitava a guardarmi confusa.

"Sei stato qui per tutta la notte" Si limitò a spiegare con un'alzata di spalle.

Tutta la notte?!

Lanciai un'occhiata all'orologio appeso alla parete e notai che segnava le 16.20 circa.

"No no no no.." Mi ritrovai a dire per poi iniziare a camminare avanti e indietro di fronte allo sguardo incredulo dello Spirito Stellare.

"Mago del ghiaccio che cosa ti prende?" Mi chiese apparentemente preoccupata.

Io tuttavia mi ero già scaraventato addosso alla porta e avevo iniziato a correre.

-

Spalancai l'ampio portone di Fairy Tail con tutta la forza che avevo in corpo.

Quando lo feci, ancora ansimante a causa della corsa, mi ritrovai di fronte l'intera Gilda.

Erano tutti raggruppati attorno ad uno degli innumerevoli tavoli dell'ampio salone. Non appena sentirono il rumore della porta che si apriva si voltarono verso di me.

Quando lo fecero vidi lo sguardo di Natsu, quello di Elsa, quello di Lucy e Levy, quello di Gajeel e poi quello di tutti gli altri. Li passai in rassegna uno ad uno.

Per un secondo interminabile mi sentii come se non fossi veramente lì.

Il gruppo si aprì per lasciare spazio ad una massa di capelli azzurri che nel frattempo si era alzata e stava venendo verso di me.

"Juvia.." Sussurrai.

Lei sorrise per poi fare qualche altro passo nella mia direzione.

"Il tempo è scaduto?" Mi ritrovai a chiedere guardandomi attorno alla ricerca di una risposta.

"No Gray Sama, non è ancora scaduto" Disse la ragazza per poi indicare con un cenno del capo Horologium, lo Spirito Stellare di Lucy. Il pendolo scandiva il tempo, ogni rintocco faceva male al cuore.

"Tre minuti al termine!" Esclamò lo Spirito Celeste.

Il sollievo dell'essere arrivato in tempo durò solo per qualche secondo.

Gli occhi blu di Juvia nel frattempo mi fissavano amorevoli.

"Io.." Iniziai per poi bloccarmi di nuovo.

"N-Non so come spezzare l'incantesimo" Mi ritrovai a dire in un sussurro sentendo il mio cuore spezzarsi nell'ammettere quella verità.

Non c'ero riuscito.

Avevo deluso di nuovo Juvia. Non ero riuscito ad aiutarla.

Alzai lo sguardo che non mi ero accorto di aver abbassato verso di lei e mi resi conto che Juvia non aveva smesso di sorridere nemmeno per un secondo.

"Voi invece? Avete trovato una soluzione?" Mi ritrovai a chiedere, speranzoso.

Forse, mi dissi..

Juvia tuttavia scossa la testa.

Neanche loro avevano trovato niente.

Eppure sorrideva, mi ritrovai a pensare.

Nonostante tutto Juvia stava sorridendo.

Come sempre.

Puntai lo sguardo oltre le sue spalle e cercai nel viso degli altri un segno, qualunque cosa avesse potuto significare che era tutto uno scherzo, che avevano trovato il modo di spezzare l'incantesimo e che quella era solo una bugia.

Nei loro sguardi però trovai solo tristezza e dolore. Distolsi il mio poco dopo per ripuntarlo in quello di Juvia.

Feci un passo indietro.

Sentii le lacrime minacciare di uscire sebbene lottassi con tutto me stesso per trattenerle.

Non poteva essere reale. Scossi la testa.

"Gray Sama va tutto bene" Disse Juvia, dolcemente, come se avesse avuto timore che un tono di voce più alto mi avrebbe fatto del male fisico.

"Perché continui a sorridermi?" Mi ritrovai invece a chiedere io, esasperato.

Juvia nel frattempo aveva allungato una mano nella mia direzione ma la lasciò ricadere subito dopo.

"Come fai, nonostante tutto, a guardarmi e continuare a sorridere?!" Mi ritrovai a ripetere a voce più alta.

Juvia non si ritrasse ma rimase immobile di fronte a me.

"Non è colpa di Gray Sama" Si limitò a rispondere lei.

Fu a quel punto, credo, che crollai definitivamente.

"E invece dovresti iniziare a darmi le colpe che merito! Se quel giorno fossi stato con te non sarebbe successo nulla di tutto questo e tu ricorderesti ancora tutto. Te ne rendi conto?! Per non parlare di tutto quello che ti ho fatto passare!" Mi ritrovai a gridare aggrappandomi alla sua maglietta.

Il senso di colpa minacciava di trascinarmi a fondo.

"Il mago mi è sfuggito! Non sono riuscito a trovare una soluzione!" Gridai, esasperato.

Gli occhi di Juvia nel frattempo si limitavano a fissarmi, sconvolti.

Solo dopo qualche secondo trovò la forza per rispondermi.

La sincerità delle sue parole mi colpì come uno schiaffo in pieno viso.

"Juvia sa che Gray Sama ha fatto tutto quello che ha potuto. Anche se non ricorda tutto del loro rapporto Juvia sa che il dolce Gray tiene a lei" Disse non smettendo di sorridere nemmeno per un attimo.

Eppure, notai, Juvia aveva gli occhi lucidi.

Perché se era così triste non cedeva alle lacrime?

Perché?

"Tenere a te?" Mi ritrovai a ripetere ad un certo punto.

Di fronte alle mie parole per la prima volta vidi Juvia sussultare. La sua espressione per mezzo secondo cambiò e lasciò intuire quanto in realtà fosse spezzata.

"Non hai avuto una risposta da parte mia. Dopo la Guerra di Magnolia me ne sono andato, sono stato via un anno e poi sono tornato e tu non mi hai mai chiesto nulla. Non sai cosa provo per te. Non hai mai preteso niente da me" Dissi in un sussurro non riuscendo a distogliere nemmeno per un secondo lo sguardo dal suo.

"Forse avresti dovuto o comunque dovresti farlo" Aggiunsi.

Feci un passo nella sua direzione.

Juvia fece per parlare ma le parole le morirono sul nascere.

"Forse dovresti perché così avrei occasione di dirti che non tengo a te, Juvia" Mi ritrovai a dire per poi posare una mano sulla sua guancia.

Era bagnata, mi resi conto.

Anche Juvia si era finalmente abbandonata alle lacrime.

"Sono innamorato di te, è una cosa ben diversa" Mi ritrovai a dire mentre una lacrima scorreva anche lungo la mia guancia.

Juvia sgranò gli occhi e per un attimo fui abbagliato da quel blu così intenso. Lasciai per la prima volta che tutti quei colori mi investissero senza opporre resistenza.

Venni sopraffatto dall'indaco, dal turchino, dal celeste e dal zaffiro che avevo notato per la prima volta al Villaggio della Pioggia. Erano così familiari e confortanti.

"Gray Sama.." Sussurrò Juvia, ancora immobile di fronte a me.

I suoi occhi brillavano.

Mi limitai a fissarla per un tempo che parve infinito: i capelli azzurri erano spettinati, i vestiti erano quelli del giorno prima, il suo viso era stanco ed i suoi occhi in quel momento nascondevano allo stesso tempo una profonda felicità ed un'immensa tristezza.

Era bella. Lo era sempre stata.

Per un attimo mi sentii come se mi fossi tolto un peso dal petto ma quella sensazione non durò a lungo.

"Il tempo scade fra 3.." Sentii ad un certo punto.

Mi voltai verso Horologium.

Sentii il mio cuore sprofondare di nuovo.

Tornai rapidamente a guardare Juvia ma lei ancora non aveva smesso di fissarmi, a bocca aperta.

"2.."

"Cosa ha detto.. il dolce Gray?" Mi chiese ad un certo punto.

Mi guardava sognante, probabilmente non aveva sentito nulla di quello che le stava succedendo attorno.

Anche in un momento simile, mi ritrovai a pensare, era totalmente concentrata su di me.

Sorrisi mentre un'altra lacrima si faceva strada sul mio viso.

Dove avrei mai potuto trovare un'altra persona come lei?

"Non ti lascerò più, te lo prometto" Mi ritrovai a dire per poi stringerla contro il mio petto.

"1.."

Anche Juvia si aggrappò a me.

Chiusi gli occhi. Percepivo chiaramente il suono dei nostri cuori che battevano all'unisono.

Per un attimo non riuscii a sentire altro.

"Tempo scaduto!" Gridò qualcuno ad un certo punto, probabilmente Horologium.

Era finita sul serio, mi ritrovai a pensare.

Juvia non avrebbe mai ricordato nulla del nostro passato.

Non avrebbe mai ricordato di tutti i piccoli gesti e di quelle attenzioni che mi avevano fatto realizzare di essere innamorato di lei.

L'unico a poterne avere memoria ero io.

Di fronte quella verità mi sentii improvvisamente vuoto.

***

Ciao a tutti!

Come state? Spero tutto bene!

Che dire? E' passato più tempo del solito dall'ultima volta in cui ho aggiornato e di questo mi scuso tantissimo! E' stato un capitolo abbastanza complesso da scrivere, non lo nascondo! Siamo agli atti finali perciò volevo che ogni dettagli fosse al posto giusto nel momento giusto per questo mi sono presa più tempo per rileggere più e più volte ogni singola parte! Non nascondo poi di aver avuto meno tempo in generale da dedicare alla scrittura e di questo ne ho sofferto molto.. spero però che nonostante l'attesa ne sia valsa la pena! Io mi sono divertita molto nello scrivere le varie parti che compongono il capitolo😍

Il capitolo è abbastanza lungo, succedono molte cose!

Una in particolare credo fosse molto attesa.. FINALMENTE IL NOSTRO GRAY SAMA HA AMMESSO I SUOI SENTIMENTI! Che ne pensate? Vi è piaciuto il modo in cui lo ha fatto? ❤ Vi giuro, nonostante lo abbia scritto io mi sono commossa per la nostra Juvia!😂❤

Tuttavia il bel momento viene presto turbato da un'altra tragica realtà.. il tempo è scaduto! 

Che succederà ora? 

Ci sarebbero tante cose da commentare insieme tuttavia vorrei lasciare a voi la parola, sono davvero curiosa di sapere cosa ne pensate! Vi sono piaciuti il nostro Gray e la nostra Juvia in questo capitolo? Vi aspettavate quello che è successo?

Spero abbiate voglia di lasciare un parere a cui non mancherò di rispondere! Amo interagire con voi!😍

Detto questo prima di salutarvi ci tenevo ad informarvi che, come avevo già anticipato, la storia è ormai giunta alle sue fasi finali! Credo che questo sia il penultimo capitolo😭❤ Dico credo perché non so ancora come dividere il prossimo capitolo, se farne uno unico o smezzarlo. Ci penserò nei prossimi giorni ma dato che sono ancora incerta preferisco avvertirvi che FORSE il prossimo sarà l'ultimo capitolo di "Ice Make: Love"! Piango già al solo pensiero.. Per il momento cerco di non pensarci!

A questo punto come al solito ho fatto uno spazio autrice troppo lungo, mi scuso di questo e.. che dire? Grazie mille per continuare a seguire la storia, spero avremo modo di commentare insieme il capitolo!❤

A presto!😘

 

 

  
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